Nel pomeriggio del 29 luglio è stata disputata l’undicesima
gara di questo lungo campionato 2012, ultimo gran premio prima della lunga
pausa estiva di oltre un mese.
Background
Hamilton scatterà dalla pole position, affiancato da
Grosjean che per la prima volta in carriera ha conquistato la prima fila. Completano
la top ten Vettel, Button, Raikkonen, Alonso, Massa, Maldonado, Senna e
Hulkenberg. Tutti i piloti della top ten partono con gomme soft, scelta
obbligata avendo utilizzato questa mescola nell’ultima sessione di qualifiche,
mentre Webber, che si è classificato 11°, ha scelto di partire su gomme medie.
La cronaca e i fatti
salienti
Al termine del giro di formazione si accendono luci
gialle. Parte un nuovo giro di formazione e nel frattempo la vettura di
Schumacher, che ha lasciato spegnere il motore, viene spinta nella pit-lane
dalla quale partirà, complicando ulteriormente la propria gara, già compromessa
dalla 17^ posizione conquistata in quella che per la Mercedes è stata la più
difficile qualifica stagionale. Come da regolamento, per via del nuovo giro di
formazione, il conteggio dei giri effettivi di gara viene portato a 69 invece
dei 70 giri previsti.
VIA: Hamilton conserva la posizione, con Vettel che
insidia Grosjean, che però riesce a mantenere la posizione, mentre Vettel si
ritrova a dover affrontare l’attacco di Button che immediatamente lo supera. Abbiamo
quindi Hamilton in testa, seguito da Grosjean, Button e Vettel, mentre quinto c’è
Alonso che nel frattempo ha superato Raikkonen che è sesto. Dietro al
finlandese troviamo Webber, autore di un’ottima partenza, seguito da Senna, che
ha a sua volta superato alcune vetture in partenza, completano la top-ten Massa
e Hulkenberg, con Rosberg e Maldonado a seguire.
2° giro: Schumacher rientra ai box per montare le gomme
medie e torna in pista in ultima posizione. In questo pit-stop supera la
velocità consentita nella pit-lane e subito dopo viene sanzionato con un
drive-through.
Nella prima parte di gara le posizioni rimangono
pressoché invariate, con Hamilton che inizia a staccare Grosjean, che a sua
volta si fa un margine sugli inseguitori. Al 12° giro dai box comunicano via
radio a Hamilton che deve cercare di portare più a lungo possibile il primo
stint. Vettel nel frattempo sta iniziando a recuperare su Button, mentre
Grosjean gira più veloce di Hamilton.
15° giro: ora Button ha ripreso a girare più veloce di
Vettel, ma fa un errore e il margine che aveva costruito scende.
16° giro: Button è il primo tra i piloti della top-ten a
rientrare ai box e monta le medie. Anche Hulkenberg e Maldonado vanno ai box
per la prima sosta. Button torna in pista in 11^ posizione davanti alla Sauber
di Perez. Al 17° giro fanno la prima sosta anche Senna e Rosberg.
18° giro: rientrano Vettel (che monta gomme soft) e
Alonso, Vettel torna in pista alle spalle di Button, mentre Alonso è dietro
anche a Perez. Lo supererà al 20° giro.
19° giro: va ai box Hamilton, che ritorna in pista in
quarta posizione. I primi tre sono Grosjean, Raikkonen e Webber, ma tutti
quanti devono ancora effettuare la loro prima sosta. Grosjean rientra infatti
ai box nel corso della tornata successiva e esce alle spalle di Hamilton. Al 21°
giro anche Raikkonen e Webber rientrano ai box, Raikkonen torna in pista
davanti ad Alonso, mentre Webber si accoda allo spagnolo. Grosjean e Raikkonen,
proprio come Vettel, hanno scelto di montare gomme soft, diversamente dagli
altri piloti che effettuano il secondo stint di gara su gomme medie.
21° giro: Senna supera Perez per l’ottava posizione. Il messicano
della Sauber un giro più tardi rientra ai box per la sua prima sosta. È il
penultimo pilota, prima di De La Rosa, a effettuare la sua prima sosta.
23° giro: c’è meno di un secondo di distacco tra Alonso e
Webber, ma lo spagnolo riesce a mantenere la posizione, con Webber che non è in
grado di avvicinarsi abbastanza per tentare un sorpasso. Intanto, dal momento
che tutti hanno effettuato la prima sosta, le posizioni della top-ten sono
tornate in linea di massima ai piloti che le occupavano prima dei pit-stop:
Hamilton, Grosjean, Button, Vettel, Raikkonen, Alonso, Webber, Senna, Massa e
Rosberg.
30° giro: Grosjean, che sta girando più veloce di
Hamilton, si porta a un secondo e due di distacco. Due giri più tardi abbassa
il gap a meno di un secondo (0,8), ma fa un errore e rischia di finire sull’erba.
34° giro: Schumacher rientra ai box per la sua seconda
sosta, dopo la prima avvenuta al secondo giro. Rientra in pista doppiato e lascia
sfilare Button e Vettel che nelle fasi del doppiaggio della Marussia di Pic si
erano avvicinati parecchio l’uno all’altro.
35° giro: Button torna ai box per montare le soft, che
naturalmente non gli consentiranno di giungere fino alla fine della gara. Rientra
in pista alle spalle di Senna. Vettel intanto sta guadagnando su Grosjean, ma
il più veloce è Raikkonen.
39° giro: mentre Hamilton sembra avere qualche problema
con la gestione delle gomme Vettel rientra ai box, monta gomme medie, ed esce
davanti a Senna e Button, che stanno doppiando Petrov e Pic. Riuscirà successivamente
ad incrementare il proprio gap nei confronti di Button, dal momento che quest’ultimo
sembra non essere in grado di liberarsi della Williams che ha davanti.
40° giro: rientra ai box Grosjean, che torna in pista
alle spalle di Alonso (che finora ha effettuato una sola sosta), e
successivamente rientra anche Webber. Un giro più tardi Hamilton va ai box, con
Raikkonen che ora è momentaneamente in testa alla gara e continua ad essere il
più veloce, l’inglese rientra in pista davanti ad Alonso.
43° giro: Senna rientra ai box per la seconda sosta,
lasciando pista libera a Button. Ritorna in gara in 9^ posizione.
44° giro: Alonso e Massa rientrano ai box uno dopo l’altro,
Alonso rientra in pista in settima posizione dietro a Webber, Massa torna nono
dietro a Senna.
46° giro: Raikkonen, che aveva accumulato 14 secondi di
vantaggio su Hamilton e 19 su Grosjean, rientra ai box per il suo secondo e
ultimo pit-stop. Monta gomme medie e quando rientra in pista è in lotta con
Grosjean per la seconda posizione. Il finlandese con decisione rimane davanti
al compagno di squadra. Button nel frattempo rientra ai box per la terza sosta
e torna in pista dietro ad Alonso, con poco distacco nei confronti dello
spagnolo.
48° giro: c’è un contatto tra Maldonado e Di Resta mentre
il venezuelano tentava di superare lo scozzese. Non ci sono conseguenze per le
vetture, ma Maldonado, riconosciuto colpevole della collisione, viene
sanzionato con un drive through.
49° giro: Raikkonen si è portato a tre secondi da Hamilton.
Un giro più tardi il gap scende a 1,6 secondi e a meno di un secondo al 52°
giro.
53° giro: Grosjean fa un errore tagliando una chicane e
perde un secondo del proprio vantaggio nei confronti di Vettel.
56° giro: Webber rientra ai box per la sua ultima sosta,
torna in pista ottavo, alle spalle di Senna e davanti a Massa. Anche Vettel
torna ai box tre giri più tardi, esce davanti ad Alonso, che tenta di
attaccarlo, ma senza riuscire a sorpassarlo.
60° giro: Schumacher parcheggia ai box della Mercedes. È il
primo ritirato della gara.
62° giro: ci sono soltanto sei decimi di gap tra Hamilton
e Raikkonen. In ogni caso il finlandese non riesce a più a recuperare
costantemente nei confronti del pilota della McLaren. Negli ultimi tre giri nel
frattempo Vettel ha recuperato ben cinque secondi nei confronti di Grosjean,
che ora sembra essere in difficoltà.
65° giro: Karthikeyan si ritira, parcheggiando la propria
vettura a lato della pista. Vengono esposte bandiere gialle in quel tratto di
pista e vi rimangono fino al termine della gara. Webber nel frattempo è
vicinissimo a Senna, con un distacco di circa sei decimi. Alle spalle di Webber
c’è Massa a circa un secondo e mezzo, con Rosberg decimo molto più indietro, è
infatti staccato di circa quindici secondi dal brasiliano.
69° giro: inizia l’ultima tornata senza che vi siano
stati colpi di scena. I distacchi tra un pilota e l’altro sono ormai stabili, l’unico
che potrebbe ancora avere qualche possibilità di guadagnare una posizione
sarebbe Webber, ma non c’è nulla da fare. Al momento della bandiera a scacchi
le posizioni sono ancora invariate. Vince Hamilton, completano il podio
Raikkonen e Grosjean, con la zona punti che viene completata da Vettel, Alonso,
Button, Senna, Webber, Massa e Rosberg.
Il risultato
Dal punto di vista della classifica a questo importante
punto della stagione Alonso mantiene una stabile leadership, salendo a 164
punti. Webber, secondo, è a 124, con Vettel che risale a 122, avvicinandosi
notevolmente al compagno di squadra. Rispettivamente con 117 e 116 punti
troviamo in quarta e quinta posizione Hamilton e Raikkonen. In apparenza il gap
sembra molto elevato, da parte di Hamilton e Raikkonen, ma non bisogna
dimenticare che un gap inferiore ai cinquanta punti con il sistema di punteggio
attuale è paragonabile a un gap di meno di venti punti con il sistema che veniva
utilizzato prima del 2010.
I top
A pari merito Hamilton, la Lotus e i piloti di questo
team. Hamilton ha saputo gestire senza problemi la leadership in una gara che
metteva a dura prova le gomme, cosa che in passato era il suo punto debole,
mentre Raikkonen e Grosjean hanno portato a termine un’ottima gara. Grosjean è
stato più convincente del compagno di squadra nelle fasi iniziali, si è un po’
perso dopo il sorpasso subito dal finlandese, ma comunque ha ottenuto un terzo
posto molto importante. Raikkonen, partito un po’ a rilento all’inizio, ha in
ogni caso recuperato molto nella parte centrale e sul finale, arrivando a
lottare per la vittoria.
La Lotus ha senz’altro mostrato che, se continuerà così,
potrà lottare per la prima posizione nel prossimo futuro.
I flop
Sicuramente la Mercedes e Schumacher posso concorrere per
il titolo di flop del weekend. Le vetture tedesche si mostrano nettamente
inferiori a quelle dei team avversari e non riescono superare la Q2. Schumacher
ci mette del suo in gara, lasciando spegnere la vettura sul via e poco dopo superando
la velocità consentita in pit lane.
Merita una menzione anche Maldonado: partito in top ten
ha perso numerose posizioni già al via e ha completato l’opera andando a
sbattere contro una Force India e beccandosi una penalità. Forse un drive
through era esagerato, ma rimane comunque il fatto che la top-ten per Maldonado
sarebbe stata sicuramente alla sua portata, in questa gara, se avesse fatto una
buona partenza e se non avesse fatto quell’errore.
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Milly Sunshine