mercoledì 11 luglio 2012

Film sul mondo dei motori: "Driven" (a.k.a. sì, sento il bisogno di stroncare questo film)

Vi avevo annunciato che avrei ampliato il blog dando spazio anche ai film legati al mondo dei motori, no? E che magari avrei iniziato proprio da "Driven"? Tranquilli, non ce l'ho per abitudine di criticare ogni singolo film (per esempio sentirete parlare benissimo della serie di "Herbie", che non pretende di essere realistica e che ci fa molta più bella figura), ma stavolta è di dovere.
Dunque, diamoci da fare! U.U

Scritto e interpretato da Sylvester Stallone, questo film del 2001 è ambientato nel campionato di Champ Car (attuale Indycar), e si pone l'obiettivo (non esplicitato) di smentire tutte le leggi della fisica. Infatti in qualunque scena inerente corse automobilistiche, potete scommetterci che basta la minima collisione per provocare carambole con vetture che volano ad altezze e distanze spropositate.
Ma non disperatevi: il film non è fatto soltanto di leggi della fisica smentite.
La storia inizia quando a metà stagione un giovane pilota che fisicamente somiglia a Vettel (il personaggio risponde al nome di Jimmy Bly) vede la sua leadership nel campionato crollare a vantaggio del campione in carica Brandeburg, un tizio schizzato che ha ripreso a vincere non appena ha mollato la fidanzata Sophie... Sophie nel frattempo ha intrecciato una relazione con Jimmy, che naturalmente pensa più a Sophie che alle gare... O.O E chiaramente ci sono occasioni di vedere voli spettacolari, come se le vetture avessero messo le ali. Inoltre Jimmy ha come manager il proprio fratello maggiore, un tizio che ha come unico scopo quello di rompere le scatole a lui e a chiunque altro e criticare Sophie.
A quel punto il titolare del team - un tizio in sedia a rotelle che ricorda decisamente Frank Williams - decide che c'è un solo modo affinché Jimmy possa vincere il campionato: affiancargli come secondo pilota l'ex pilota Joe Tanto (ma un nome più decente no? o.o) interpretato da Sylvester Stallone, al posto dell'attuale pilota Memo (ma che nome è?! O.O va beh, lasciamo stare). A proposito di donne che passano la vita a fidanzarsi e sposarsi con vari piloti, c'è inoltre da dire a questo punto che - dettaglio totalmente inutile - l'ex moglie di Joe Tanto è l'attuale moglie di Memo... ed è anche una rompiscatole schizofrenica che compare nel film in totale due volte, entrambe le volte per rompere.
Alla prima gara dopo il suo ritorno, Tanto viene incaricato di rallentare Brandeburg, simulando un errore al pit-stop e facendosi successivamente doppiare (WTF?! O.O), cosa che Brandeburg non gradirà affatto. Proprio mentre Tanto e Brandeburg stanno discutendo del fatto, Tanto suggerisce così dal nulla a Brandeburg di tornare insieme a Sophie. Ed è quello che avviene, con sommo disappunto di Jimmy, che viene a scoprire la cosa in un locale dopo la presentazione della nuova vettura. A questo punto Jimmy, peraltro dopo avere bevuto parecchio, ruba un prototipo della vettura (era stata presentata con carburante a bordo, quindi... e c'era pure un montacarichi per portarla all'esterno O.O) e si mette ad andarsene in giro, in giacca e cravatta e senza casco, ai trecento all'ora per le strade di Chicago, inseguito da Tanto che ha intenzione di farlo ragionare su una vettura gemella, sfasciando tutto ciò che si trovano sulla loro strada. Mah... O.o
A questo punto visto il casino combinato il tizio sulla sedia a rotelle decide di togliere a Joe il proprio sedile e di rimettere al volante Memo. Ed è quello che fa, con Memo che avrebbe un ruolo che ricorda vagamente quello di Barrichello quando era compagno di squadra di Schumacher. Ma durante la gara successiva mentre sta comunicando via radio con il team, Memo si ritrova a parlare con la moglie (mah...), che gli suggerisce di lottare per la vittoria, nonostante gli sia stato ordinato di favorire la vittoria di Jimmy. Memo naturalmente così dal nulla segue i consigli della moglie e si ha l'ennesimo volo del film. Dopo un incidente chiaramente la vettura di Memo spicca il volo andando a finire all'interno di un lago. Ma questo non è niente, giacché così dal nulla, nel bel mezzo della gara, sia Jimmy sia Brandeburg fermano le loro auto nel bel mezzo della pista per andare a ripescare il collega... O.O Ma addetti alla sicurezza non ce ne sono? O sono troppo impegnati a guardarsi le vetture che prendono il volo per intervenire? Va beh, comunque in qualche modo Memo si è salvato, ma ha riportato ferite che lo costringeranno al ricovero in ospedale. Jimmy nell'andare a salvarlo nel frattempo si è fatto male a una gamba e sembra destinato a saltare la gara decisiva (l'ultima della stagione), dal momento che se ne va in giro con le stampelle reggendosi in piedi a fatica.
Il tizio in sedia a rotelle, vista l'irresponsabilità di Jimmy per avere fermato la vettura a bordo pista ed essersi tuffato nel lago, decide di licenziarlo e di ingaggiare Brandeburg per la stagione successiva (cioè... questo si ferma e viene licenziato, e naturalmente il titolare del team pensa bene di ingaggiare quell'altro che ha fatto la stessa identica cosa?! mah...). Il manager di Brandeburg è ora il fratello di Jimmy, che ha smesso di lavorare con Jimmy e improvvisamente è passato a lavorare per il suo principale avversario.
Ultima gara: improvvisamente Jimmy è in grado di reggersi in piedi da solo e pure di gareggiare, quindi si contende con Brandeburg il titolo, mentre Joe gareggia al posto di Memo. Jimmy e Brandeburg hanno gli stessi punti in classifica, quindi chi vincerà la gara vincerà anche il campionato. È però Joe a trovarsi in testa alla gara finale, finché nei giri finali, per evitare di andare addosso ad altre vetture, prende il volo (e ti pareva?! o.o), ma riesce a rientrare in pista, non potendo più fare niente per fermare Brandeburg. Ma niente paura, proprio sul finale della gara Jimmy ha un flashback in cui ricorda le parole di Joe ed evitando per una volta di fare macelli riesce a superare Brandeburg proprio sul traguardo, mentre Joe arriva terzo.
Il film termina con Jimmy campione del mondo, che festeggia la propria vittoria insieme agli altri due, con i tre che seppure fino a cinque minuti prima si detestassero l'uno con l'altro, se ne stanno lì ad abbracciarsi e a bagnarsi con lo champagne.
Unico particolare che rende il film interessante è il piccolo cameo di alcuni veri piloti, come Jacques Villeneuve, Jean Alesi, Juan Pablo Montoya, Mark Blundell, Tony Kanaan e nientemeno che Roberto Moreno, l'unico pilota che abbia mai provato l'ebbrezza di qualificarsi per una gara a bordo  di un'Andrea Moda!

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