domenica 1 gennaio 2023

GP Francia 1968: la prima vittoria (non proprio allegra) di Jacky Ickx in Formula 1

Ho sentito dire da qualche miserabile popolano che oggi è il giorno in cui inizia il 2023, ma non mi risulta nulla di tutto ciò, che io sappia l'anno inizia con il GP d'Australia (o del Bahrein, a seconda degli anni) e non certo con la mezzanotte del primo gennaio. Detto questo, possiamo procedere concentrandoci su quello che per noi rappresenta il 1° gennaio... e niente, oggi 1° gennaio 2023 è il settantottesimo compleanno di Jacky Ickx. Quindi, presa da una certa curiosità, sono andata a controllare su Youtube se ci fosse qualche video risalente alla sua prima vittoria in Formula 1.
Ebbene sì, ho trovato un paio di video di highlight, quindi vi porto in viaggio dentro i poetici ma non troppo late 60s, dove per "poetici ma non troppo" si intende che la prima vittoria di Ickx in Formula 1 non è arrivata esattamente in un'occasione molto allegra.


Era un'epoca romantica e spesso glorificata - in realtà fine anni '60 neanche tanto spesso, non è esattamente il periodo preferito dai nostalgici della Formula 1 vintage - che a conti fatti oggi come oggi non sapremmo neanche da dove iniziare a descrivere. Dagli starter a mezzo metro dalle vetture durante una procedura di partenza, forse, questo sarebbe il giusto inizio.
Era il Gran Premio di Francia 1968 e il circuito era quello di Rouen. Tra i video che ho trovato ce n'era anche uno della TV austriaca in cui Jochen Rindt spiegava il circuito (e in seguito si parlava del rischio pioggia). Rindt partiva dalla pole position sulla Brabham accanto alla Matra di Jackie Stewart, ma sebbene le inquadrature vaghe della partenza non chiariscano bene le idee su cosa sia effettivamente accaduto, ecco la Ferrari di Jacky Ickx svettare davanti a tutti, seguita da Rindt e Stewart, ai quali succederà poi Pedro Rodriguez su BRM.
Gli standard di sicurezza decisamente bassi riguardavano un po' tutti, con tanto di fotografi a pochi metri dalle vetture per immortalare le immagini del gran premio, immagini spesso destinate ad essere una delle principali fonti di informazione visiva, dato che la copertura televisiva spesso avveniva per semplici spezzoni.


Il dramma si è consumato nel corso del terzo giro e ha coinvolto il pilota della Honda Jo Schlesser. Guidava una vettura che il compagno di squadra John Surtees si era rifiutato di guidare in quanto considerata troppo pericolosa perché facilmente infiammabile. Dopo un impatto contro le barriere, la sua vettura ha preso fuoco, non lasciandogli scampo e il pilota francese è deceduto all'età di quarant'anni.
Le immagini dell'incidente ci sono e non sono per niente rassicuranti. In caso ci sia una vettura che sta bruciando, il fumo che si sparge per la pista e i soccorritori lì intorno, come minimo ci aspetteremmo una bandiera rossa per sospendere provvisoriamente la gara. Invece no, tutto sembra essere continuato così come se niente fosse, con le monoposto in gara che passavano accanto all'incendio e al fumo, purtroppo gli standard erano questi.
In gara c'è stata pioggia, ci sono state varie vetture che sono rientrate ai box e ci sono stati alcuni ritiri. Un incidente di cui non sembrano esistere filmati ha messo fuori gara Johnny Servoz-Gavin su Cooper, mentre un guasto tecnico la Lotus di Graham Hill. Anche Rindt è stato costretto al ritiro, così come molto prima il compagno di squadra Jack Brabham.


In una gara culminata nell'entrata in pista di presunti mezzi di soccorso dei commissari praticamente tra le monoposto, Ickx ha conservato la leadership fino alla fine, andando a conquistarsi la prima vittoria in Formula 1. Rodriguez invece dopo gran parte passata in seconda posizione si è ritirato a gara già inoltrata.
Surtees ha chiuso secondo a debita distanza, mentre Stewart ha terminato la gara doppiato sul gradino più basso del podio. La zona punti è stata completata da Vic Elford su Cooper, Denny Hulme su McLaren e Piers Courage su BRM. Questo ha preceduto uno dei compagni di squadra, Richard Attwood, nonché la McLaren di Bruce McLaren, la Matra di Jean-Pierre Beltoise, la Ferrari di Chris Amon e la Lotus di Jo Siffert, un totale di undici vetture giunte al traguardo, molte delle quali doppiate di diversi giri.


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Milly Sunshine