sabato 14 gennaio 2023

Dan Gurney e Eagle: binomio pilota americano/ vettura americana

Oggi 14 gennaio 2023 è il quinto anniversario della morte di Dan Gurney, che ci lasciava il 14.01.2018 all'età di ottantasei anni. Pilota statunitense, è entrato nella storia del motorsport per svariate ragioni diverse. Innanzi tutto nel 1967, dopo avere vinto la 24 Ore di Le Mans insieme al compagno di squadra A.J. Foyt, ha iniziato una tradizione: è stato infatti il primo pilota automobilistico a celebrare una vittoria spruzzando champagne.
L'anno seguente, invece, è stato il primo pilota a indossare un casco integrale in Formula 1. In tale categoria ha conquistato quattro vittorie, così come ha vinto gare di Indycar e NASCAR. A vincere gare in tutte e tre tali categorie ci sono riusciti soltanto altri due piloti nella storia del motorsport, uno quasi contemporaneo di Gurney, ovvero Mario Andretti, l'altro molto più recente, ovvero Juan Pablo Montoya.
Ad ogni modo Gurney in Formula 1 non c'è stato solo come pilota, ma anche come team owner, gareggiando per il suo stesso team (già attivo negli States come All American Racers), Eagle, altresì noto come Anglo American Racers (nome che ha una certa assonanza con British American Racing ma nulla ha a che vedere con esso).
Correva l'anno 1966 e la stagione iniziava con il GP di Montecarlo, al quale il team Eagle non ha preso parte per ragioni di SoVrApPoSiZiOn3 con la 500 miglia di Indianapolis. Dan Gurney ha preso parte ai restanti otto gran premi, collezionando cinque ritiri, ma ottenendo anche quattro punti grazie a due quinti posti, in Francia e Messico.
Occasionalmente è stato affiancato da una seconda vettura: al GP d'Italia da nientemeno che Phil Hill, che tuttavia ha avuto problemi e non è riuscito a qualificarsi, e in Canada e Stati Uniti da Bob Bondurant, che ha tuttavia collezionato una squalifica per push start e un ritiro.

Il 1967 è iniziato con un non championship event, la Race of Champions a Brands Hatch, anzi in realtà no, all'inizio ci sarebbe il GP del Sudafrica il 2 gennaio vinto da Pedro Rodriguez di cui vi ho parlato tempo fa. Comunque, a Kyalami, Gurney si è ritirato, nell'unica entry presente, quindi passiamo direttamente alla ROC.
Secondo quanto riportato da Wikipedia, una delle poche fonti che si degnano di narrarci gli eventi di tale gara, sembra sia stata composta da due "heat" di dieci giri - insomma, una sorta di due sprint qualifying - e poi da una gara di quaranta giri. Gurney ha vinto i due heat e la finale, mentre il suo compagno di squadra Richie Ginther, terzo e secondo nei due heat, ha chiuso la gara definitiva in ultima posizione.
Gurney ha vinto la gara finale con meno di mezzo secondo di vantaggio sulla Ferrari di Lorenzo Bandini: non championship, ma comunque gara importante! Dopo questa apparizione, Ginther ha tentato di qualificarsi a Montecarlo, non riuscendoci.
La stagione è stata un susseguirsi di ritiri, sia per Gurney sia per gli occasionali compagni di squadra, nientemeno che Bruce McLaren e Ludovico Scarfiotti. In tutta la stagione Gurney si è ritirato nove volte in undici gran premi, terminandone due soltanto... ma con stile, roba che se fosse passato di lì per caso Jean-Pierre Jabouille gli avrebbe sicuramente chiesto un autografo.
Il primo gran premio terminato è stato quello del Belgio: a Spa Francorchamps la gara è stata inizialmente leaderata da Jim Clark, poi costretto a una sosta ai box, gli è succeduto quindi Jackie Stewart che poi ha avuto problemi al cambio e ha dovuto accontentarsi della seconda piazza alle spalle di Gurney, che era partito secondo e aveva trascorso la precedente parte di gara inizialmente terzo e poi secondo. Con la sua vittoria, Gurney è divenuto il primo pilota americano a vincere su una Formula 1 americana ed è in realtà ad oggi anche l'ultimo.
L'altra gara terminata è stata a Mosport in Canada, dove Gurney ha portato a casa una terza piazza, che sarebbe stata non solo l'ultimo podio, ma anche l'ultimo piazzamento a punti per il team Eagle.

La stagione 1968 è stata tutt'altro che positiva. La monoposto utilizzata era sempre quella della stagione precedente e, nei gran premi a cui ha preso parte (ne ha saltati tre), Gurney ha ripreso a collezionare ritiri, senza tuttavia exploit tipo quelli del 1967: l'unica gara terminata il GP di Germania, soltanto nono, un risultato ben lontano dai fasti del mondiale precedente.
Per il finale della stagione da costruttore che era è diventato team cliente e ha disputato gli ultimi tre gran premi - gli ultimi del team, prima di lasciare la Formula 1 per concentrarsi sulle competizioni americane - su una McLaren. Il miglior risultato è stato un quarto posto a Watkins Glen, ma non essendo costruttore non ha ottenuto punti come team, con i punti che sono stati conteggiati invece alla McLaren.
A proposito di team clienti, invece, c'era anche chi era cliente di Anglo American Racing: tra il 1967 e il 1969, infatti, il privato anglo-canadese Al Pease ha gareggiato/ tentato di farlo con una Eagle di seconda mano.
Da taluni tacciato di essere il peggiore pilota della storia della Formula 1 per essere stato doppiato di 40+ giri all'evento del 1967, ci tengo a precisare che, a gara in corso, dopo un'avaria della batteria, si è recato ai box a piedi per andare a prendere una batteria di ricambio, ha raggiunto la propria monoposto abbandonata, ha sostituito la batteria lì sul posto e ha ripreso la gara così come se niente fosse. In sintesi, portategli rispetto!
Nel 1968 non è riuscito a prendere parte alla gara a causa di un guasto al motore, mentre nel 1969 - ultima apparizione di una monoposto Eagle - è avvenuto l'infamante episodio che tutti ricordano, la squalifica perché era troppo lento, caso unico nella storia della Formula 1.


Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per essere arrivato/a fino in fondo. Se vuoi, fammi cosa ne pensi con un commento. :-) Puoi farlo anche in maniera anonima.

Se sei capitato/a qui per caso ti invito a visitare il mio blog, in particolare le etichette "Commenti ai GP" e "F1 vintage".

Se invece mi leggi abitualmente e sei arrivato/a qui di proposito, ti ringrazio per l'apprezzamento e spero continuerai a leggermi.

Buon proseguimento di giornata (o a seconda dell'orario, di serata, o buona notte). <3

Milly Sunshine