mercoledì 18 gennaio 2023

La breve storia della Kauhsen

Quando si parla di scuderie dalla storia piuttosto creativa in genere ci si focalizza su quelle che hanno fatto una stagione o due, prima di essere magari comprate o sponsorizzate da truffatori che alla fine non versano un solo centesimo. Oggi, mercoledì 18 gennaio 2023, invece, voglio parlarvi del Willi Kauhsen Racing Team, scuderia apparsa in Formula 1 nel 1979 e altrettanto rapidamente scomparsa. Il team, fondato dall'ex pilota tedesco Willibert Kauhsen era attivo in Formula 2 già da qualche anno e, nel 1977, vi aveva gareggiato anche un certo Alain Prost di cui forse avrete occasionalmente sentito parlare. I risultati del futuro pluricampione del mondo, tuttavia, non svettavano, vista la poca competitività del mezzo. L'obiettivo, frattanto, era fare il salto di qualità, così Kahusen ha iniziato a lavorare per il suo debutto nella massima categoria, inizialmente pensando di acquistare le vetture della Kojima del 1977 e partecipare alla stagione 1978 come team cliente.

Fallito il tentativo di comprare le monoposto giapponesi, il team ha deciso di entrare come costruttore, lavorando nel 1978 per il debutto nella stagione 1979. Sono stati ingaggiati Patrick Nève e Harald Ertl come tester e sviluppatori, e vorrei ricordare per l'ennesima volta che tra i trascorsi di Ertl in Formula 1 c'era una partenza clandestina dopo non essersi qualificato per un gran premio, nonostante si parli solo di quando l'ha fatto Hans Heyer. Nessuno dei due, tuttavia, sarebbe stato pilota titolare al momento del debutto, al GP di Spagna.
La vettura, ispirata alla Lotus del 1978, che potete vedere nella foto soprastante con una livrea che, forse per effetto di luce, sembra vagamente richiamare lateralmente una lattina di Redbull in tono più spento, era guidata da Gianfranco Brancatelli, debuttante dalla carriera frammentata in Formula 2 (avrebbe ottenuto successi, in seguito, ma non su vetture open wheel). Segnalo che Brancatelli, essendo nato il 18 gennaio 1950, oggi compie 73 anni. La particolarità sta tuttavia nel fatto che sia nato lo stesso giorno di Gilles Villeneuve, e sono gli unici due piloti della storia della Formula 1 ad essere nati lo stesso giorno dello stesso anno.

Il debutto è avvenuto - dopo uno one-off in Formula Aurora - con l'avvio della stagione europea, quindi saltando le trasferte del Sudamerica, il GP del Sudafrica e quello di Long Beach: il primo gran premio è stato quello di Spagna al Jarama. Le qualifiche hanno visto le Ligier andare ad appropriarsi della prima fila - e Patrick Depailler avrebbe vinto il gran premio - ma di file disponibili ce n'erano solo dodici, quindi ventiquattro monoposto con ventisette a tentare di qualificarsi.
Brancatelli ha preso quasi nove secondi dalla pole ottenuta da Jacques Laffite, quattro e mezzo dalla Shadow di Jan Lammers ultimo dei qualificati, nonché circa tre secondi dal ventiseiesimo, Arturo Merzario al volante di una monoposto della propria scuderia. Insieme a Merzario e a Derek Daly su Ensign, il suo weekend è terminato quindi di sabato.
Peggio di così non poteva andare, o almeno deve essere quello che pensava Kauhsen in vista del GP del Belgio. A Zolder sembra che la vettura avesse una livrea diversa, non più un colore che ricorda la Redbull, quando piuttosto un design che ricorda vagamente il casco di Sebastian Vettel in Ferrari e Aston Martin, ma a sfondo nero anziché bianco.

Così come per Vettel abbandonare la Redbull e passare in Ferrari è stato l'inizio del declino, anche per la Kauhsen passare da colori simil-Redbull a colori simil-casco di Vettel è stato un declino, con la sola differenza che non partivano da quattro mondiali, ma da un DNQ, quindi hanno fatto di peggio! Non c'erano le prequalifiche, quindi sempre di DNQ si tratta, ma stavolta i nove secondi non erano dalla pole, quanto dalla Shadow di Elio De Angelis, ventiquattresimo e ultimo pilota ammesso sulla griglia.
A tredici secondi dalle Ligier che ancora una volta monopolizzavano la prima fila (ma avrebbe vinto Jody Schekter su Ferrari), Brancatelli era ventottesimo su ventotto piloti che tentavano di qualificarsi, usciva quindi di scena insieme a Merzario e Daly, oltre che a un non qualificato illustre, Patrick Tambay su McLaren.
Il team, a questo punto, ha chiuso i battenti e messo in vendita i propri asset. Brancatelli, rimasto senza volante, ha sostituito Merzario - infortunato a una mano a causa di una caduta dalle scale - nel successivo GP di Montecarlo - dove erano previste anche le prequalifiche per via della griglia ridotta a venti vetture e dove non si è prequalificato. È stata la sua ultima apparizione in Formula 1. I beni si proprietà della Kauhsen sono invece stati acquistati proprio da Merzario e pare che la monoposto del team Kauhsen sia stata schierata per il gran premio non championship di Imola.

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