martedì 17 gennaio 2023

GP Brasilia 1974: un non championship event che strizza l'occhio agli anni 2020

Sono ormai passati quarantanove anni dal 1974, ma andando a scavare in quella stagione ho trovato un gran premio, disputato a Brasilia e considerato non championship, che potrebbe incarnare perfettamente anche lo spirito della Formula 1 degli anni 2020 con in mezzo un po' di filosofia indo-coreana degli anni 2010. Si tratta infatti di un gran premio a cui hanno preso parte appena dodici monoposto, quindi meno squadre che dovrebbero ripartirsi gli eventuali introiti economici.
Purtroppo è avvenuto subito dopo il GP del Brasile, quindi ha limitato gli spostamenti al minimo invece di fare avanti e indietro da un continente all'altro, ma quantomeno rispecchiava altri importanti valori di oggi. L'evento, denominato "Gran Premio del Presidente Medici", infatti, in cambio di big money sponsorizzava un regime dittatoriale (in Brasile non c'erano ai tempi libere elezioni e i rappresentanti politici venivano messi al potere dall'esercito dopo un colpo di stato militare). Il successivo cambio di presidenza e disinteresse del successivo presidente per un gran premio a Brasilia, inoltre, ha fatto sì che il circuito nuovo di zecca cadesse subito in disuso come se fosse stato un Greater Noida qualsiasi.

Esistono brevissimi filmati della gara, con telecronaca brasiliana, quindi verosimilmente almeno a livello locale la gara ha avuto quantomeno un minimo di copertura mediatica, ma sembrano non esistere delle vere e proprie sintesi. La gara, tuttavia, stando alle fonti scritte, sembra non essere stata caratterizzata da grandi colpi di scena, quindi niente duellihhhh e sorpassihhhh e niente Ferrari, dato che le Rosse non hanno disputato l'evento per concentrarsi sui gran premi che contavano per la stagione, stessa scelta fatta anche da altri tra cui la Lotus, mentre qualche team ha portato una sola monoposto.
La pole position è andata a Carlos Reutemann su Brabham, affiancato da Emerson Fittipaldi su McLaren, in una griglia di solo sei file, con James Hunt al volante di una March del team Hesketh in ultima posizione dopo un problema al cambio. In gara è stato anche il primo dei ritirati dopo appena un giro e le vetture da dodici che erano si sono ritrovate a essere appena undici. Reutemann, frattanto, era in testa alla gara davanti all'idolo locale Fittipaldi e vi è rimasto per un quarto di gara.

Il ritiro di Reutemann per un problema tecnico ha spianato la strada a Fittipaldi, che ha trascorso in testa il resto della gara. Dopo un duello con la Iso Marlboro di Arturo Merzario, Jody Scheckter si è portato secondo a bordo dell'unica Tyrrell presente all'evento, ma anche a causa di problemi di gomme non ha potuto fare altro che accontentarsi della seconda piazza, mentre Merzario ha chiuso sul gradino più basso del podio.
Nove vetture hanno visto la bandiera a scacchi e a completare quella che sarebbe stata la zona punti in un gran premio ufficiale, Jochen Mass sulla Surtees ha preceduto Wilson Fittipaldi su Brabham e Howden Ganley su March, mentre il compagno di squadra di quest'ultimo, Hans Joachim Stuck è stato costretto al ritiro.
Settimo e ottavo si sono classificate le BRM di Henri Pescarolo e Jean-Pierre Beltoise, mentre Carlos Pace, su Surtees, ha terminato senza completare il 90% di percorrenza a causa di problemi tecnici che l'hanno portato a fermarsi più di una volta ai box.

Il circuito di Brasilia, considerato all'avanguardia per i tempi, è stato utilizzato solo per eventi locali per molti anni. Successivamente è stato denominato "Autodromo Nelson Piquet" in quanto l'ex pilota di Brabham e Williams (non solo Brabham e Williams, in realtà) è stato gestore del circuito dopo la sua privatizzazione intorno a metà degli anni '90, in quel periodo il circuito è stato "ristrutturato", ha ospitato gare di campionati locali e sembra anche essere stato in lizza per un suo ingresso nel mondiale di Formula 1, a discapito di Interlagos.
Dopo il ritorno al controllo statale, che pare essere avvenuto circa una decina d'anni dopo l'inizio della gestione privata, sembra si chiami attualmente semplicemente Autodromo Brasilia e nel corso degli anni 2010 avrebbe dovuto ospitare la MotoGP, progetto che non è andato in porto. Non solo, è sfumata anche la possibilità che potesse ospitare un evento del campionato di Indycar per via degli elevati costi. Il circuito sembra essere attualmente in disuso da diversi anni, ma dovrebbe essere stato nuovamente privatizzato e a partire da quest'anno dovrebbe ospitare il campionato turismo brasiliano e il ritorno della Stock Car Brasil.




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