lunedì 2 gennaio 2023

GP Sudafrica 1967: Pedro Rodriguez vs John Love

Immaginate che sia il 2 gennaio e immaginate che sia lunedì. Però non del 2023, quanto piuttosto del 1967. In questo giorno di cinquantasei anni fa era tempo di Monday Race e nello specifico il mondiale iniziava da Kyalami (alla sua prima apparizione, le precedenti edizioni si erano svolte sul circuito sudafricano di East London), il primo degli undici gran premi della stagione, che sarebbe terminata solo a ottobre a "casa" di Pedro Rodriguez. Ottobre era però ancora molto lontano, quindi dimentichiamoci del Messico e di Pedro Rodrigue-... ah no, solo del Messico. Andiamo dunque a vederci un video di highlight e a riscoprire la gara. Anzi, no, andiamo a riscoprire la gara in altro modo, dato che la copertura televisiva dei gran premi extraeuropei a quei tempi era pressoché inesistente e non ci sono video di highlight che possano illuminarci. Ho trovato tuttavia un video ben fatto su Youtube, in cui l'autore fa una sorta di lap by lap delle posizioni, il tutto concentrato in un paio di minuti. Peccato che non ci siano filmati, perché deve essere stata una gara parecchio outsider friendly che, oltre a darci una prima vittoria, ha rischiato addirittura darci una vittoria one-off.

C'erano diciotto vetture sulla griglia ed era una gara poco importante, perché nessuna di queste era una Ferrari. La prima fila era monopolio Brabham, con Jack Brabham in pole e accanto a lui Denny Hulme. Seguiva in terza posizione la Lotus di Jim Clark. Hulme ha preso la leadership seguito da Brabham, mentre tra loro si infilava dopo un paio di giri la Honda di John Surtees e poi dopo anche la Cooper di Rindt, pare a causa di un testacoda di Brabham. Clark invece era scivolato al sesto posto alle spalle della Cooper di Pedro Rodriguez. C'era tuttavia chi se la passava peggio di Clark, per esempio il suo compagno di squadra e best friend forever Graham Hill, costretto al ritiro per incidente dopo pochi giri, secondo ritirato della giornata perché il motore della BRM di Jackie Stewart era durato decisamente poco a lungo. Ho comunque parlato troppo presto: la gara di Clark è durata circa un quarto. Era sesto prima di avere problemi al motore, ed era stato brevemente quinto contendendosi la posizione con Rindt, che era scivolato dopo alcuni giri terzo dietro al quartetto Hulme/ Surtees/ Brabham/ Rodriguez.

Frattanto era risalito in sesta piazza nientemeno che John Love, pilota one-off al volante di una Cooper, cittadino rhodesiano che disputava il solo GP del Sudafrica come one-off, destinato anche a passare davanti a Rodriguez. Frattanto davanti le posizioni si rimescolavano - non per Hulme - con Brabham e Rindt che si portavano secondo e terzo, nonché Love che andava a insidiare Surtees portandosi nientemeno che quarto. Frattanto ci avvicinavamo a metà gara e Rindt era destinato a non arrivarci, fermato da un guasto al motore. Era in buona compagnia: prima di lui erano stati costretti al ritiro per problemi vari anche Joakim Bonnier su Cooper, Mike Spence di BRM e Joseph Siffert su Cooper. Anche Brabham non se la passava tanto bene, sparendo di colpo dalla seconda posizione perché... difficile risalire al perché, immagino problemi alla vettura, forse una sosta, ma sono tutte ipotesi campate in aria. Quello che conta è che John Love a questo punto era secondo, mentre terzo c'era Dan Gurney finché qualche giro dopo non ha rotto una sospensione ritrovandosi fuori gara. Surtees risaliva quindi in zona podio per poi perdere la terza piazza a vantaggio di Rodriguez.

La gara di Hulme nel frattempo procedeva regolarmente. Anzi, no: a tre quarti di percorrenza, a causa di un problema tecnico, ha dovuto fermarsi ai box perdendo alcune posizioni - non tante, le vetture ormai scarseggiavano, con anche i ritiri di Piers Courage su Lotus e Sam Tingle (connazionale di Love) su LDS - e ha lasciato la leadership a John Love! Un pilota one-off in testa a una gara con una vettura di un team privato di per sé è già qualcosa di top, ma a rendere il tutto ancora più top aggiungo che costui aveva nientemeno che quarantatré anni, anche se avere quell'età nel 1967 non era stylish quanto lo sarebbe ai giorni nostri. Ad ogni modo l'apoteosi, almeno finché a sette giri dalla fine Love è dovuto rientrare ai box a rifornire per potere vedere il traguardo. L'ha visto secondo alle spalle di Rodriguez, con Surtees a completare il podio. Hulme e Brabham hanno chiuso quarto e sesto, con in mezzo a loro Bob Anderson su una Brabham privata. Risultano settimo e ottavo ma non classificati perché avevano percorso meno del 90% della percorrenza altri due piloti di Brabham private, i sudafricani Dave Charlton e Luki Botha.

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