domenica 15 gennaio 2023

Formula E 2023: #1 eprix di Città del Messico

In questo fine settimana a Città del Messico ha avuto inizio il nono campionato della storia della Formula E, con il 101esimo eprix della storia e l'inizio denna Gen3. Se la prima generazione era stata quella del fanboost, del pitstop per il cambio vettura e dello strizzare l'occhio alla Formula 1 culminato nei duelli tra Buemi e Di Grassi, la seconda era stata quella dell'attack mode, del fanboost ai soliti noti, delle trashate e della politica riassumibile come "il nostro scopo è fregarcene che chi ci guarda sappia qualcosa di motorsport, tutto ciò che ci importa è che a guardare le gare siano fan delle auto stradali elettriche e anzi, se non ne possiedi una di ultima generazione invece di guidare una vecchia Panda, significa o che sei uno schifoso individuo che ama inquinare, oppure un poverohhhh quindi ancora più schifoso", il tutto mentre a ogni gara vinceva un pilota diverso, ma ci sentivamo spaesati perché difficilmente questo pilota era Buemi o Di Grassi.
La terza generazione ha portato alla presenza di monoposto orrende, all'abolizione del fanboost, alla conservazione dell'attack mode e alla trasformazione della durata di 45 minuti a un numero specifico di giri ai quali continua ad aggiungersi l'overtime in caso di ingressi della safety car.
La Mercedes non c'è più, sostituita dalla McLaren, così come Maserati è entrata al posto di Venturi. Non c'è più Antonio Giovinazzi, mentre c'è ancora la gara sulla Mediaset, solo la gara e niente qualifiche (in cui i primi otto adesso si sfidano a scontri diretti), appuntamento alle 21,00 di sabato 14 gemnaio 2023 su Canale 20 con questa griglia:

Di Grassi - Dennis
Hughes - Lotterer
Ticktum - Wehrlein
Buemi - Fenestraz
Da Costa - Evans
Vergne - Cassidy
Sette-Camara - Vandoorne
Rast - Mortara
Gunther - Muller
Frijns - Nato
Bird - Rowland

Alle 21,00 ero su Canale 20 (sul sito della Mediaset da cellulare, perché entrambe le TV di casa mia erano già state accaparrate al momento), non so se con la speranza che la Gen3 fosse meno trash della Gen2 o se ammaliata dall'aura di passato portata dalla pole di Di Grassi.
Le vetture sono partite, davanti a tutti Di Grassi, poi Dennis, poi il debuttante Hughes, poi Lotterer, poi Wehrlein che stava davanti al sorprendente Ticktum... e niente, poco dopo il sito della Mediaset mi ha informata che se volevo continuare a guardare la gara dovevo loggarmi, procedura resa lunga dal fatto che ho dovuto reimpostare la password perché non me la ricordavo.
Quando sono tornata a seguirla c'era la safety car e Frijns risultava ritirato. Anche Nato risultava ritirato, ma in pitlane e al restart non è durata a lungo perché poi è rimasto fermo anche Bird. Mentre la vettura veniva recuperata mi interrogavo sul perché a Montecarlo sia possibile rimuovere vetture in due minuti contati già da oltre mezzo secolo mentre altrove sia impossibile.
In più cercavo di capire dalle inquadrature dall'alto se il circuito mi piacesse, giungendo alla conclusione che non era niente male. Non c'era niente di strano, nemmeno corsie strane per andare ad attivare l'attack mode, bastava spostarsi un po' di lato.


Quando la safety car si è levata di mezzo, la gara è entrata nel vivo e la grafica non azzeccava molto gli attack mode, indicati sulle vetture dal fatto che l'halo diventasse azzurro, perché le tamarrate sono il fulcro della Formula E. Frattanto Ticktum dalla sesta piazza è stato spedito a scontare uno stop and go per "using too much power" o qualcosa del genere ma detto con parole diverse.
La regia si è praticamente persa il momento in cui Dennis passava in testa, forse approfittando del fatto che Di Grassi andasse ad attivare l'attack mode. Le caratteristiche della pista e il modo in cui si attivava, tuttavia, erano meno trash che in altri circuiti favorendo un po' meno i sorpassi telecomandati.
Un incidente di Mortara ha fatto entrare di nuovo la safety car. Frattanto dopo la sua uscita di scena, Wehrlein che aveva da tempo superato Lotterer, mentre Di Grassi e Hughes attivavano l'attack mode, si è infilato tra i due portandosi terzo. Dennis là davanti nel frattempo scappava a gambe levate, decisamente più veloce rispetto a Di Grassi, che aveva anche un 2% di energia residua in meno.

Sembravano averne comunque tutti ancora parecchia e, non sapendo che l'overtime ci fosse ancora, mi sono chiesta perché si stessero preoccupando per quella ragione. Poi è arrivato il verdetto: cinque giri da aggiungere ai trentasei previsti.
"Oh no, che trash i giri di recupero" mi sono detta, per poi realizzare che, prima che arrivassero i cinque giri finali, praticamente tutti avevano esaurito gli attack mode vari e finalmente i piloti dovevano gareggiare tentando di superare, difendendosi dagli attacchi o cercando di risparmiare energia, come ai tempi dei very uominy.
Dennis andato, Wehrlein dopo avere superato Di Grassi già da un po' anche, Di Grassi invece stava rallentando un trenino composto da Hughes e Lotterer, ai quali si è aggiunto anche Buemi dopo essersi liberato di un Fenestraz in grande spolvero che poi avrebbe perso posizioni a raffica nel finale.
Lotterer era abbastanza scalmanato e cercava di infilarsi ovunque, ma è riuscito a non cozzare conto Hughes, che frattanto lasciava scappare anche Di Grassi, mentre dietro al trenino arrivava anche Da Costa. Gran bel finale ad alta tensione, anche se le posizioni sono rimaste invariate, con Dennis che è andato a vincere.

Ha vinto su una vettura rossa.
Una vettura rossa con il numero 27.
Peccato che il suo compare Lotterer porti il numero 36 invece che un più poetico 28.

RISULTATO: 1. Jake Dennis (Andretti), 2. Pascal Wehrlein (Porsche), 3. Lucas Di Grassi (Mahindra), 4. Jake Hughes (McLaren), 5. André Lotterer (Andretti), 6. Sebastien Buemi (Envision), 7. Antonio Felix Da Costa (Porsche), 8. Mitch Evans (Jaguar), 9. Nick Cassidy (Envision), 10. Stoffel Vandoorne (DS Penske), 11. Maximilian Gunther (Maserati), 12. Jean-Eric Vergne (DS Penske), 13. Oliver Rowland (Mahindra), 14. Nico Muller (Abt Cupra), 15. Sacha Fenestraz (Nissan), 16. Sergio Sette-Camara (NIO), 17. Dan Ticktum (NIO), Rit. René Rast (McLaren), Rit. Edoardo Mortara (Maserati), Rit. Sam Bird (Jaguar), Rit. Norman Nato (Nissan), Rit. Robin Frijns (Abt Cupra).

EDIT 17/01 - Frijns ha riportato fratture a un polso nell'incidente e ha dovuto sottoporsi a un intervento chirurgico.

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