martedì 3 gennaio 2023

GP Ungheria 2000: un doppio punto di rottura

Immaginate che non sia il 3 gennaio dell'anno corrente, ma di essere nell'estate del 2000, stagione in cui Michael Schumacher (di cui oggi ricorre il compleanno) e Mika Hakkinen si stavano giocando il titolo mondiale. Il campionato era iniziato molto a favore del ferrarista, con un +24 in classifica dopo San Marino, in parte recuperato da Hakkinen, per poi arrivare di nuovo a +24 dopo il Canada, e con il sistema pre-2003 era un bel gap. Se in certi momenti il campionato era sembrato poco aperto, in altri lasciava intendere che ci fosse ancora molto da dire: uno di questi momenti è stato sicuramente il GP d'Ungheria, che da un lato è stato sicuramente un turning point per Hakkinen, che ci arrivava con solo due punti di gap in classifica e che battendo Schumacher avrebbe potuto salire in testa al campionato, ma anche per lo stesso Schumacher che negli ultimi tre gran premi, Francia, Austria e Germania, aveva rimediato un ritiro per guasto al motore e due incidenti consecutivi al via, ovvero zero punti.
In sintesi, uno poteva cogliere l'occasione della vita e diventare il favorito, l'altro poteva rimettersi sulla retta via e cercare di finire la gara sul podio invece che nella ghiaia. E le cose, al sabato, andavano bene: la Rossa numero 3 si procacciava la pole, per andare a fare coppia in prima fila non con il diretto avversario ma con l'altro pilota McLaren.


La gara è partita con un breve duello alla prima curva tra i due championship contenders: Hakkinen, scattato brillantemente dal terzo posto, si è portato in testa relegando Schumacher dietro di sé senza troppi complimenti. Michael si è accodato, conservando quindi la seconda piazza.
Più indietro David Coulthard era terzo, mentre Rubens Barrichello era in quinta piazza alle spalle di Ralf Schumacher, senza riuscire a passargli davanti. In occasione della prima sosta, tuttavia, il pilota della Williams avrebbe subito overcut da parte di Rubinho.
Come spesso accade, l'Hungaroring non si è prestato a una gara particolarmente ricca di colpi di scena e Hakkinen ha fatto praticamente gara a sé. Dopo la seconda sosta, Schumacher ha conservato la seconda posizione per un soffio su Coulthard, che gli è rimasto attaccato al fondoschiena per la parte restante della gara.
Hakkinen/ Schumacher/ Coulthard, questo il podio una volta oltrepassata la bandiera a scacchi, Mika già nel suo giro d'onore con tanto di festeggiamenti, mentre Michael sopraggiungeva con David ancora attaccato al retrotreno. Barrichello era quarto e distante, seguivano la Williams di Ralf Schumacher e la Jordan di Heinz-Harald Frentzen a completare la zona punti.


La giornata terminava con Hakkinen che sul podio si infilava il cappellino nella "cintura" della tuta - ricordo questo dettaglio già dall'epoca (ho visto un highlight per scrivere questo post, non ho trovato la gara completa) - adesso leader della classifica piloti: da -24 a +2, una rimonta niente male, dopo una gara destinata a non passare alla storia.
Del resto come può una gara passare alla storia se ha da offrire solo una piattezza ungherese che fa da intermezzo a due gran premi storici? Prima, infatti, era venuta la Germania con la storica prima vittoria di Barrichello, poi sarebbe venuto il Belgio con quello storico doppiaggio della B.A.R. di Ricardo Zonta (e Hakkinen si sarebbe portato addirittura a +6, ma questa è un'altra storia).
In sintesi, una giornata positiva per Hakkinen e negativa per Schumacher? A primo impatto potrebbe sembrarlo, ma credo che, in quel contesto, fosse una vittoria contrapposta all'avere salvato il salvabile dopo una serie di delusioni: un secondo posto ottenuto non senza fatica, era quello che ci voleva per evitare che Hakkinen, da nuovo leader, rischiasse di fuggire via.

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