lunedì 30 aprile 2012

E intanto sono passati diciotto anni...

Diciotto anni fa, in questi giorni, veniva disputato il gran premio di San Marino 1994, uno dei più tragici weekend della storia della F1 (quantomeno di quella recente), in cui morirono Roland Ratzenberger nelle qualifiche di sabato 30 aprile e Ayrton Senna nella gara del giorno successivo.
Avevo sei anni, all'epoca (quasi), i miei ricordi dell'epoca non sono tanto scolpiti nella mia memoria e credo che la maggior parte di quanto ricordo dei due incidenti sia più dovuto ai filmati che ho visto nel corso dei tanti anni successivi a quei giorni che a quanto vidi in quei giorni.
Comunque ricordo che vidi entrambi gli incidenti in diretta, anche se credo che nella mia memoria dell'epoca difficilmente li avessi collocati in due giorni successivi.
Ricordo che al sabato, dopo avere pranzato, ero in salotto dove mio padre stava guardando le qualifiche, che all'epoca erano alle 13,00 se non sbaglio. Ricordo i replay dell'incidente, ricordo quando venne annunciato che Ratzenberger era morto, ricordo che mio padre ripeté tra sé e sé "è morto" e io gli chiesi di chi si trattasse...
Ricordo che il giorno successivo ero nella sala da pranzo a casa di mia nonna, che c'erano mia nonna appunto e anche mia madre (che non era molto interessata alla F1, ma davanti alla TV c'era anche lei) e, eccetto l'incidente di Senna, non ricordo altro (nel senso che non ricordo né di avere visto la partenza né i giri successivi dietro la safety car, anche se effettivamente è stato così) se non che poi poco dopo l'incidente la TV venne spenta perché dovevamo andare via. Di quella giornata, dal punto di vista motoristico, non ho alcun altro ricordo dell'epoca. Tutti gli altri miei ricordi legati a questi due incidenti, sono ricordi a posteriori.
Mi è difficile aggiungere altro e credo che sia opportuno terminare qui questo post, con questa immagine che ho trovato in rete qualche tempo fa e che stando a quanto ho letto, risale proprio alla prima sessione di qualifiche (quella del venerdì) di quel weekend maledetto.
R.I.P. Ayrton Senna (21.03.1960-01.05.1994) & Roland Ratzenberger (04.07.1960-30.04.1994)

domenica 29 aprile 2012

Aspettando il commento al GP del Bahrein... Sao Paulo Indy!

No, non vi farò aspettare in eterno. ^^ Il commento al GP del Bahrein è in fase di produzione e per alcune ragioni non ho potuto ultimarlo nel corso della settimana. Ma niente paura, mi darò da fare non appena possibile. *-*
Intanto... penso proprio che sia il caso di occuparsi della gara di Indycar che è stata disputata oggi a Sao Paulo. Purtroppo non sono riuscita a vederla, ma per fortuna esiste Racing Italia e potrà scaricarla da lì. Accidenti all'assenza del link dello streaming, comunque... -.-

Rubinho ha concluso in top ten, evento soddisfacente. Ma soprattutto Sato, che era partito 25esimo, ovvero penultimo, è arrivato sul podio! *________*
TAKU FOR THE WIN! *-* E' spettacolare come risultato, punto e basta, non ho altro da aggiungere, se non che non vedo l'ora di vedermi la gara.

Commento al GP del Bahrein: cercherò di postarlo nel corso della settimana che inizierà domani. Restate sintonizzati!

sabato 28 aprile 2012

INDYCAR 2012: #3 TOYOTA GRAND PRIX OF LONG BEACH (15 aprile)


Il campionato di Indycar è iniziato da ormai tre settimane con il gran premio di St. Petersburg con la vittoria di Castroneves a cui è seguita, una settimana più tardi, la vittoria di Power a Barber al gran premio di Alabama.
Il terzo appuntamento stagionale è il Toyota Grand Prix of Long Beach, in cui sarà Franchitti, campione in carica, a partire dalla pole-position.

Griglia di partenza: Franchitti, Newgarden, Wilson, Pagenaud, Dixon, Sato, Conway, Rahal, Kimball, Tagliani, Briscoe, Power, Hunter-Reay, Jakes, Viso, Hinchcliffe, De Silvestro, Castroneves, Kanaan, Hildebrand, Andretti, Barrichello, Servia, Carpenter, Bourdais, Legge.

Numero di giri: 85.

Cronaca della gara
Newgarden che parte dalla seconda posizione cerca subito di attaccare Franchitti, ma finisce a sbattere contro un muro e si ritira, già al primo giro vengono esposte le bandiere gialle ed entra la pace-car, dietro alla quale c’è Franchitti leader, seguito da Pagenaud autore di una buona partenza e Wilson.
Al 5° giro la gara riparte con Wilson che si porta in prima posizione superando prima Pagenaud (ora 3°) e poi Franchitti (ora 2°), mentre quarto c’è Sato, seguono Dixon, Kimball, Rahal, Hunter-Reay, Conway e Briscoe tra i primi dieci, mentre Power è soltanto 11°.
Bastano pochi giri a Wilson per costruire un buon vantaggio nei confronti di Franchitti, che è invece tallonato da Pagenaud che lo supererà nel corso del 10° giro; per Franchitti sembrano esserci dei problemi in quanto anche Sato lo supera al 13° giro portandosi in terza posizioen e iniziando a distanziarlo, mentre un giro più tardi sarà superato anche dal suo compagno di squadra Dixon.
Al 20° giro Bourdais, che era partito nelle retrovie, va a sbattere ed entra la pace-car: soltanto alcuni piloti, tra cui Wilson, Pagenaud e Dixon, rientrano ai box; sono i primi a effettuare una sosta se si esclude Kanaan che era rientrato al 12° giro. Wilson torna in pista in ottava posizione alle spalle di Sato, Franchitti, Hunter-Reay, Briscoe, Hinchcliffe, Castroneves e Hildebrand – nessuno di questi sette si è fermato.
Al 23° giro la gara riparte con Franchitti che fa una pessima partenza e scivola in quinta posizione, venendo sopravanzato da Hunter-Reay, Briscoe e Hinchcliffe. Poco dopo c’è un incidente tra Rahal e Andretti, con quest’ultimo che “prende il volo” e finisce contro le barriere; nel frattempo anche Katherine Legge è ferma contro le barriere. L’incidente tra Andretti e Rahal, oltre a provocare una nuova neutralizzazione, segna anche il ritiro per entrambi. Hildebrand si ferma ai box nel frattempo, mentre proseguono Sato, Hunter-Reay, Briscoe, Franchitti, Hinchcliffe e Castroneves nelle prime sei posizioni davanti a Wilson, Pagenaud e Kanaan. Pochi giri più tardi, mentre la gara stava per ripartire, la vettura di Dixon rimane ferma in mezzo al tracciato; si prosegue quindi dietro la pace-car. Sato rientra per il rifornimento e si accoda al gruppo delle vetture che seguono la pace-car; anche Hunter-Reay e Hinchcliffe si fermano ai box poco dopo, accodandosi alle altre vetture.
Quando la gara riparte al 31° è Briscoe il leader, seguito da Franchitti: tra i due c’è un lieve contatto nel quale lo scozzese danneggia l’ala anteriore ma riesce a proseguire. Castroneves supera Franchitti, che è quarto davanti a Pagenaud, Kanaan e Wilson che ha perso alcune posizioni al restart.
Per quanto riguara Sato, Hunter-Reay e Hinchcliffe, che si sono fermati ai box perdendo parecchie posizioni, sono rispettivamente 10°, 13° e 16° con Sato che risalirà a breve in 7^ posizione superando in quest’ordine Power, Jakes e Kimball e Hinchcliffe che si porterà in 14° posizione superando la De Silvestro (con la quale ha un lieve contatto) e Viso, che poco dopo dovrà scontare una penalità per un incidente precedentemente innescato con Tagliani.
Al 34° giro Briscoe, Franchitti e Castroneves effettuano la prma sosta, tornano in pista 14°, 15° e 16°. Adesso è Pagenaud il leader, davanti a Kanaan e Wilson.
Al 50° giro Pagenaud rientra per la seconda sosta, mentre alcuni dei piloti che lo seguivano rimandano il pit-stop di qualche giro, in particolare quelli che si erano fermati in un momento successivo già in occasione della prima sosta. Sato fa alcuni giri da leader finché a 29 giri dalla fine sia lui sia Hildebrand, che era risalito in seconda posizione, poco dopo rientrano Hunter-Reay e Hinchcliffe che erano in prima e seconda posizione dopo la sosta di Sato e di Hildebrand; Pagenauld è di nuovo leader quando mancano 27 giri alla fine; Kanaan è secondo, Sato terzo e Power quarto, ma quest’ultimo a poco più di venti giri dalla conclusione si porta al secondo posto dopo avere superato Sato e dopo che Kanaan si è fermato ai box per la sua ultima sosta. In quarta posizione c’è Jakes davanti a Wilson e Barrichello. Jakes perde successivamente alcune posizioni, mentre Barrichello supera Wilson e si porta al quarto posto.
A 15 giri dalla fine Pagenaud, che era abbondantemente in testa, si ferma ai box per una terza sosta, passano anche Sato e Barrichello; Pagenuad riesce comunque poco dopo a superare quest’ultimo (Rubens si fermerà ai box per l’ultima sosta a otto giri dalla fine tornando in pista in decima posizione) e si lancia all’inseguimento di Sato. In quinta posizione c’è Hildebrand seguito da Hunter-Reay, Kimball, Wilson, Hinchcliffe e Kanaan tra i primi dieci.
Pagenaud, che è molto più veloce di Sato, lo supera a sei giri dal termine e inizia a recuperare su Power che aveva un vantaggio di circa sei secondi, recuperando circa un secondo al giro. Poco dopo Kimball si ritira per un problema alla vettura.
Hinchcliffe intanto sta risalendo, si è portato fino in quinta posizione, mentre a tre giri dal termine Kanaan supera Hildebrand per la sesta posizione. Barrichello nel frattempo ha recuperato a sua volta portandosi in ottava posizione.
Quando inizia l’ultimo giro Pagenaud s’è portato a un secondo di distanza da Power, che però riesce a mantenere la posizione. L’ultima tornata è comunque ricca di colpi di scena: c’è un contatto tra Sato e Hunter-Reay (successivamente penalizzato di 30 secondi per l’incidente innescato; da terzo al traguardo, si classifica sesto, con Hinchcliffe, Kanaan e Hildebrand che risalgono in 3^, 4^ e 5^ posizione), mentre Barrichello finisce in testacoda ostruendo la pista e impedendo il passaggio di Wilson, Jakes e Castroneves che rimangono fermi. Barrichello si classifica comunque ottavo, in quanto soltanto sette piloti hanno concluso a pieni giri.

Risultato
1   Will Power   12   Chevrolet   85   
2   Simon Pagenaud   77   Honda   85   
3   James Hinchcliffe   27   Chevrolet   85 
4   Tony Kanaan   11   Chevrolet   85    
5   JR Hildebrand   4   Chevrolet   85 
6   Ryan Hunter-Reay   28   Chevrolet   85  
7   Ryan Briscoe   2   Chevrolet   85  
8   Takuma Sato   15   Honda   84 
9   Rubens Barrichello   8   Chevrolet   84
10   Justin Wilson   18   Honda   84
11   James Jakes   19   Honda   84 
12   E.J. Viso   5   Chevrolet   84 
13   Helio Castroneves   3   Chevrolet   84
14   Ed Carpenter   20   Chevrolet   83
15   Dario Franchitti   10   Honda   82 
16   Oriol Servia   22   Chevrolet   82 
17   Sebastien Bourdais   7   Chevrolet   82
18   Charlie Kimball   83   Honda   80 
19   Katherine Legge   6   Chevrolet   80 
20   Simona De Silvestro   78   Lotus   74 
21   Alex Tagliani   98   Honda   46  
22   Mike Conway   14   Honda   41  
23   Scott Dixon   9   Honda   27
24   Graham Rahal   38   Honda   23 
25   Marco Andretti   26   Chevrolet   22
26   Josef Newgarden   67   Honda   0 

venerdì 27 aprile 2012

INDYCAR 2012: #2 HONDA GRAND PRIX OF ALABAMA (1 aprile)


Soltanto una settimana dopo il gran premio di St. Petersburg che ha visto la vittoria di Castroneves davanti a Dixon e Hunter-Reay, si svolge a Barber l’Honda Grand Prix of Alabama, seconda prova del mondiale Indycar.
È proprio Castroneves, che reduce da una stagione 2011 in cui non ha ottenuto nemmeno una vittoria ha iniziato benissimo la stagione 2012, a conquistare la pole position.

Griglia di partenza: Castroneves, Hinchcliffe, Dixon, Conway, Hildebrand, Kanaan, Viso, Rahal, Power, Pagenaud, Hunter-Reay, Briscoe, Andretti, Barrichello, Newgarden, Sato, Bourdais, Franchitti, Wilson, Jakes, De Silvestro, Kimball, Carpenter, Tagliani, Legge, Servia.

Numero di giri: 90.

Cronaca della gara
La gara parte senza stravolgimenti nelle prime posizioni, con Castroneves in testa davanti a Hinchcliffe, Dixon, Conway, Hildebrand, ecc... Nelle retrovie vi è un problema con Tagliani che rimane fermo dopo poche curve: entra la pace-car.
Alla ripartenza, che avviene all’inizio del quinto giro, rimane invariata la leadership di Castroneves, davanti a Hinchcliffe, Dixon, Rahal, Kanaan, Hildebrand, Conway che ha perso alcune posizioni, Pagenaud, Power e Viso a completare i primi dieci.
Intorno al 20°-25° giro c’è il primo giro di pit-stop, dopo il quale è Dixon a trovarsi in prima posizione con Castroneves secondo; seguono Hinchcliffe, Rahal, Kanaan e Power, con quest’ultimo che supera Kanaan al 31° giro.
Il secondo giro di pit-stop, per i piloti di testa, inizia intorno al 45° giro, con le posizioni che cambiano leggermente: Dixon davanti a Power, Hinchcliffe e Castroneves soltanto quarto.
Dopo l’ultimo giro di pit-stop (circa 65° giro) Power, Dixon, Hinchcliffe, Castroneves, Rahal sono tra i primi cinque,                 quando vi è una caution provocata dalla vettura di Katherine Legge rimasta ferma a bordo pista al 67° giro. La Legge successivamente riuscirà a riprendere la gara; ciò non era stato possibile invece a Kimball e Sato che si erano ritirati intorno a metà gara.
La gara riparte a 16 giri dalla fine, con Dixon che tenta l’attacco su Power, che però riesce a mantenere la posizione; mentre Hinchcliffe perde alcune posizioni e al terzo posto risale Castroneves. Anche Rahal e Pagenaud superano Hinchcliffe, portandosi rispettivamente al quarto e al quinto posto. È da segnalare a questo punto della gara la presenza di Barrichello in top-ten: si trova in nona posizione alle spalle di Andretti e Conway, in lotta con quest’ultimo per l’ottavo posto.
Negli ultimi giri è in atto un intenso duello per la terza posizione tra Castroneves e Rahal, con anche Pagenaud molto vicino a quest’ultimo; il brasiliano riesce comunque a conservare la terza posizione e a distanziare Rahal.
Andretti perde inoltre diverse posizioni, mentre Bourdais recupera: chiuderà in nona posizione, alle spalle di Barrichello e davanti a Franchitti.

Risultato
1   Will Power   12   Chevrolet   90   
2   Scott Dixon   9   Honda   90 
3   Helio Castroneves   3   Chevrolet   90   
4   Graham Rahal   38   Honda   90   
5   Simon Pagenaud   77   Honda   90    
6   James Hinchcliffe   27   Chevrolet   90
7   Mike Conway   14   Honda   90 
8   Rubens Barrichello   8   Chevrolet   90  
9   Sebastien Bourdais   7   Chevrolet   90  
10   Dario Franchitti   10   Honda   90  
11   Marco Andretti   26   Chevrolet   90 
12   Ryan Hunter-Reay   28   Chevrolet   90  
13   Oriol Servia   22   Chevrolet   90   
14   Ryan Briscoe   2   Chevrolet   90 
15   JR Hildebrand   4   Chevrolet   90  
16   James Jakes   19   Honda   90   
17   Josef Newgarden   67   Honda   90  
18   E.J. Viso   5   Chevrolet   89  
19   Justin Wilson   18   Honda   89  
20   Simona De Silvestro   78   Lotus   89  
21   Tony Kanaan   11   Chevrolet   89 
22   Ed Carpenter   20   Chevrolet   88 
23   Katherine Legge   6   Chevrolet   85   
24   Takuma Sato   15   Honda   52 
25   Charlie Kimball   83   Honda   45  
26   Alex Tagliani   98   Honda   0  

giovedì 26 aprile 2012

INDYCAR 2012: #1 HONDA GRAND PRIX OF ST. PETERSBURG (25 marzo)


Honda Grand Prix of St. Petersburg: primo appuntamento della stagione 2012, che vede il debutto in Indycar dell’ex pilota di Formula 1 Rubens Barrichello, che In F1 ha gareggiato ininterrottamente nelle diciannove stagioni precedenti e detiene il record di maggior numero di gran premi disputati.
I giri previsti sono in totale 100 ed è Power, secondo classificato nel campionato 2011, a partire dalla pole position.

Griglia di partenza: Power, Briscoe, Hunter-Reay, Hinchcliffe, Castroneves, Pagenaud, Dixon, Andretti, Kanaan, Franchitti, Rahal, Conway, Viso, Barrichello, Sato, Wilson, Tagliani, Hildebrand, Newgarden, Jakes, De Silvestro, Kimball, Servia, Carpenter, Legge, Bourdais.

Cronaca della gara
Power mantiene senza problemi la prima posizione alla partenza, si accoda in seconda posizione Briscoe, dopodiché seguono Hunter-Reay, Dixon, Hinchcliffe, Castroneves, Kanaan e all’ottavo posto il campione in carica Franchitti.
Al 12° giro iniziano i primi pit-stop, tra i piloti che rientrano ci sono sia Power sia Franchitti, mentre al 13° giro la vettura di Katherine Legge, rimasta ferma sul tracciato, provoca l’ingresso della pace-car, dietro alla quale le posizioni sono: Briscoe, Hunter-Reay, Dixon, Hinchcliffe, Castroneves, Andretti, Rahal, Barrichello, Viso e Kimball tra i primi dieci.
Al 18° giro la gara riprende con Briscoe che mantiene la leadership, Dixon si porta in seconda posizione superando Hunter-Reay mentre Castroneves risale in quarta posizione. Due giri più tardi è di nuovo caution quando Jakes va a sbattere contro le barriere; alcuni dei piloti che ancora non si erano fermati vanno ai box durante la caution, mentre al 22° giro è fermo anche Kanaan per un problema alla vettura; poco dopo accusa dei problemi anche l’auto della De Silvestro.
Dixon è primo davanti a Hunter-Reay, Castroneves e Hinchcliffe; la gara riparte al 29° giro e le posizioni tra questi piloti non cambiano.
Intorno al 35°-40° giro vari piloti che non si erano fermati rientrano ai box e Sato, ritardando la sosta compie alcuni giri in testa.
Al 46° giro Carpenter finisce in testacoda dopo un contatto con Castroneves(?),entra la pace-car per la terza volta e durante la neutralizzazione vari piloti rientrano ai box. Successivamente le posizioni sono: Dixon, Hunter-Reay, Castroneves, Andretti, Hinchcliffe, Viso, Bourdais, Briscoe, Franchitti, Sato... Il restart avviene al 50° giro, con Bourdias che si porta in sesta posizione superando Viso.
Intorno al 70° giro i piloti di testa rientrano ai box per l’ultima sosta, con Castroneves che uscito davanti a Hunter-Reay, poco dopo sopravanza Dixon e si porta in seconda posizione alle spalle di Hildebrand che non si è ancora fermato e, non appena questo rientra, si ritrova al comando, dove rimane fino alla fine.

Risultato
1   Helio Castroneves   3   Chevrolet   100
2   Scott Dixon   9   Honda   100 
3   Ryan Hunter-Reay   28   Chevrolet   100 
4   James Hinchcliffe   27   Chevrolet   100 
5   Ryan Briscoe   2   Chevrolet   100 
6   Simon Pagenaud   77   Honda   100   
7   Will Power   12   Chevrolet   100 
8   E.J. Viso   5   Chevrolet   100  
9   Charlie Kimball   83   Honda   100 
10   Justin Wilson   18   Honda   100  
11   Josef Newgarden   67   Honda   100  
12   Graham Rahal   38   Honda   100   
13   Dario Franchitti   10   Honda   100
14   Marco Andretti   26   Chevrolet   99   
15   Alex Tagliani   98   Honda   99    
16   Oriol Servia   22   Chevrolet   99  
17   Rubens Barrichello   8   Chevrolet   98  
18   Ed Carpenter   20   Chevrolet   98
19   JR Hildebrand   4   Chevrolet   96
20   Mike Conway   14   Honda   75 
21   Sebastien Bourdais   7   Chevrolet   73  
22   Takuma Sato   15   Honda   73  
23   Katherine Legge   6   Chevrolet   59 
24   Simona De Silvestro   78   Lotus   22  
25   Tony Kanaan   11   Chevrolet   21   
26   James Jakes   19   Honda   19  

martedì 24 aprile 2012

Le Nostre Gufate... perché l'Apocalisse si avvicina (Cina 2012)

Con un consistente ritardo (neanche troppo, dato che il GP della Cina è stato appena una settimana fa, o meglio, otto giorni fa), mi appresto a postare le gufate relative al suddetto gran premio prodotte dalle menti contorte degli utenti di F1GC. E poi aggiorno anche con il Chandy Championship, ma una cosa per volta. L'ultima cosa che farò, e non ora perché non è pronto, spero di farlo nel corso della settimana, è postare il commento al GP del Bahrein.

Stavolta è stata proprio la vostra Milù Sunshine ad aprire le danze:


Stavolta la mia gufata sarà breve e indolore: Mazzoni ce la metterà tutta per gufare le Mercedes, sarà la sua attività principale oltre quella di elogiare le performance di Ferniiiii e decretare che la Ferrari è la monoposto più competitiva. Stranamente per una volta non vedrà comparire in pista Katayama, e ciò ci lascerà nel dubbio: ùkio o ukìo? O.O
Affranti dal fatto di non poter sapere se si chiama ùkio o ukìo cadremo in trance davanti alla TV... nel frattempo Feliiii risalirà fino in prima posizione e e passerà per primo sotto la bandiera a scacchi.


Rumore inaspettato.


Siamo risvegliati di soprassalto dal suono del telecomando che rimbalza a terra. La reazione è: "ma il gran premio non era finito? O.O ma Massa non aveva vinto?"
Non siamo gli unici ad avere una reazione del genere.
Sentendo qualcuno che urla via radio "Karthyyyy is faster than you" Feliiii si sveglia di soprassalto, scoprendo che il gran premio non è finito e che non ha vinto, ma che ha Karthyyyy ormai negli scarichi.
Fortunatamente in quel momento viene posseduto da Chandy, e in questo modo rimonta diverse posizioni arrivando alle spalle della Pacific di Deletraz che si trova in testa alla gara con venti secondi di vantaggio sul secondo... il secondo appunto è Feliiii che è arrivato dietro a Deletraz. Ma in quel momento Chandy viene invitato da Liuzzi a giocare a briscola, esce dal corpo di Feliiii, che precipita nuovamente nell'oblio.
Deletraz vince meritatamente portando 25 punti preziosi alla Pacific del 1995 (che purtroppo non aveva i colori della carta di un uovo di Pasqua) e Chandy batte sorprendentemente Liuzzi a briscola!


Dopodiché è arrivato Zio Tic:
Hamilton farà una grande rimonta ma farà un grande errore sul finale, Massa andrà a punti, mentre Vettel si ritirerà in un incidente,Webber sul podio con Alonso e Schumacher mentre Rosberg vanificherà la pole per un errore dei suoi meccanici.


Infine Calu:


"Ma ragazzi, la gufata di Calu11 non è ancora arrivata! Che facciamo?"
"Niente, giochiamo un po' con la PlayStation 3 a F1 2011 e facciamo vincere almeno una volta Massa..."


*tu-tu! E' arrivato un messaggio!"


"Ma eccolo qua! Uff... è corto perchè non ha tempo per gufare!"


Il messaggio è il seguente:


C'era una volta, nel lontano paese del sole, l'Impero Cinese, un cavallo grigio che partiva al palo nel grandissimo e meraviglioso GP di Cina, valido per il campionato cin... ehm Mondiale di F.1. Rosberg sfotteva suo padre, Schumacher sfotteva Villeneuve (Jacques!) e Massa se stesso. Partenza... Sotto la pioggia! Hamilton li scarta tutti e si piazza primo, Button tenta di prendere il 3° posto ma non ci riesce, Kobayashi 6° e Alonso subito dietro. E Massa? Ancora fuori! Grosjean è di nuovo fuori dalla zona punti per sfiga. E Petrov fa il culo a Kovalainen.


"Ma è pessima!"
"Missà che l'ha fatta mentre era in bagno impegnato nel suo download".

AVVISO: dato che sul F1GC non sono state svolte le Gufate relative al GP del Bahrein ed è stato sospeso in segno di protesta il Chandy Championship, si passa direttamente, sia per una cosa sia per l'altra, al GP di Spagna che si svolgerà a maggio.

lunedì 23 aprile 2012

Lo sponsor misterioso: mistero risolto! *_____*

Ebbene, il momento che temevo non arrivasse mai è arrivato. *-*
source: CLICK

Lo sponsor si chiama Marutama Foods, come si può notare dall'immagine. Questo è il sito dell'azienda di cui ecco uno stamp:


Thanks to Jam for helping! :-)

mercoledì 18 aprile 2012

Help me! Che sponsor è? O.O

Oggi 17 aprile 2012 (e se il post non è datato 17 aprile è perché ho trascorso tutta la giornata in questione a imprecare contro il mio gestore telefonico che per qualche motivo si rifiuta di offrirmi i servizi per cui ho pagato) è stato l’anniversario del primo podio in carriera per “nonno Rubinho” (definito dal telecronista di non so quale canale inglese dell’epoca, a fine gara “a potential world champion”: gufata peggiore di quelle di Mazzoni), che avvenne nel gran premio del Pacifico del 1994.
E a questo punto, dato che continua a permanermi un dubbio a proposito di un fatto relativo al suddetto GP, che mi è venuto grazie a persone che avevano un dubbio simile su un sito inglese che frequento, ho pensato: e se lo postassi anche qui sul blog? Magari c’è qualcuno che lo sa e può dare una risposta.

Il dubbio è questo: solo ed esclusivamente in quel gran premio la Simtek aveva uno sponsor che non ha mai avuto in tutti gli altri gran premi (cosa regolare: ho notato che a ogni GP cambiavano sponsor e quelli fissi talvolta cambiavano posizione sulla vettura da una volta all’altra). Ho provato a rivedere le qualifiche e la gara, nella speranza di potervi fornire qualche stamp, scoprendo con estremo disappunto che soltanto nella seconda sessione di qualifiche (grazie a David Brabham che fece un fuori pista e fu quindi inquadrato – se vi interessa saperlo, il telecronista ha raccontato che David aveva l’influenza... no, Mazzoni non è il solo a dare questo genere di informazioni) vi è un’inquadratura laterale di una vettura del team.

Cliccate sulle immagini (gli stamp di cui parlavo qualche riga sopra) per ingrandirle: il logo è quello che sembra una bandiera della Germania, situato sull’ala posteriore. Oltre alla presunta bandiera c’è una scritta.





Adesso vi chiederete: esistono foto ad alta risoluzione? Ebbene, esistono presumibilmente solo due foto ad alta risoluzione (neanche fossimo negli anni ’40 O.O)! E in nessuna delle due si legge con chiarezza il nome dello sponsor. Si intuisce che è costituito da due parole e che la seconda potrebbe essere foods. Ma sarà davvero così?
Ecco le immagini, di nuovo basta un clic per ingrandirle.



Se avete una vista a raggi X e riuscite a leggere il nome, oppure se semplicemente conoscete quel logo, vi prego di condividere questa informazione con il resto del mondo. Non sono la sola a chiederselo! ;-)

PS. Io trovo che questa monoposto sia stupenda QUASI quanto l’Andrea Moda (di cui è l’erede), ma non fateci caso... sono consapevole che il mio gusto è ben diverso da quello di molti altri.

martedì 17 aprile 2012

#3 Commento al Gran Premio della Cina 2012 ♦ parte seconda (domenica 15 aprile) + cenni sulla Indycar

Il tempo scorre e mi appresto a iniziare il resoconto della gara. EPIC WIN! Sono le undici passate della sera e non so quando finirò questo commento, ma dato che devo rimanere sveglia finché non avrò il risultato della Indycar che per via delle ore in scadenza nella chiavetta internet non sono riuscita a vedere in streaming (appena mi scade la promozione annuale, faccio quella per gigabyte mensili, con orario illimitato, direi), tenendo incrociate le dita per un certo brasiliano che ha versato parecchie lacrime e per un giapponese che in Formula 1 era piuttosto propenso a fare disastri.
Veniamo al dunque... Bene: scattano le vetture, sta per scattare il gran premio della Cina, terza prova del mondiale di Formula 1 2012, in pole position parte Karun Chandhok, campione del mondo della scorsa stagione, che mantiene la leadership, anche se si fa insistente la presenza di Kartikeyan in seconda posizione, con il suo kart dell’Ikea con i colori della più eclatante scuderia spagnola di tutti i tempi! Ma attenzione, nelle ultime posizioni Rosberg si sta chiedendo che diamine ci facesse Chandyyyy in pole position, quando il miglior tempo l’aveva conquistato lui!

Chandyyyy: «Ma come? O.O Tu hai ottenuto il miglior tempo? Assolutamente no! Stavi per ottenerlo, ma poi Mazzoni ti ha gufato, decidendo che dovevo partire io in pole su una Super Aguri del 2006!»
Ide: «Scendi subito dalla mia macchina, impostore! Scendi dalla mia macchina o non risponderò più delle mie azioni e butterò fuori pista qualunque pilota, gareggiando sulla Mercedes di Rosberg!»
Rosberg: «Eh?! Scusa, se tu ti prendi la mia Mercedes, io con che cosa gareggio? Con lo skateboard di Christian Albers?»
Albers: «Non ci credo! O_____O Qualcuno si ricorda di me?»
Karthyyyy: «Sì! Quella volta che abbiamo fatto quella movimentatissima gara a Indy insieme a Schumacher, Barrichello, Monteiro e Friesacher tu sei arrivato in quinta posizione, dietro di me!»
* Imbarazzato per essere arrivato dietro a Karthyyyy, Albers va a nascondersi al box della Lotus, dentro al freezer dove Icealcoolman tiene il suo rifornimento di cremini Algida al gusto di vodka. *
Un cremino Algida: «Ma noi cremini non abbiamo gusto di Vodka!»
L’Algida: «Quelli che vengono prodotti su misura per Icealcoolman sì!»
Icealcoolman: «...»
Karthyyyy: «Ma come, Icealcoolman non parla?»
Chandyyyy: «No, è muto, non ha mai parlato in vita sua. Infatti tutte le principali testate giornalistiche stanno aspettando di dare lo scoop della prima frase che pronuncerà.»
Icealcoolman: «Karthyyyy e Chandyyyy sono due paracarri.»
* Sparisce l’immagine del gran premio. *
Annunciatore del telegiornale: «Interrompiamo tutte le trasmissioni per comunicare in questa edizione straordinaria che Icealcoolman ha pronunciato le sue prime parole. Non è ancora stato confermato, ma pare che abbia elogiato le prestazioni di due piloti indiani...»
Icealcoolman: «Ma no! Io non ho detto nulla di tutto ciò!»
Chandyyyy: «Come osi criticare noi fenomeni di portata internazionale? Meriti che ti venga lanciata una maledizione! La tua vodka sparirà!»
Icealcoolman: «Ah ah ah!»
Mazzoni: «La grafica non ci aiuta a comprendere la situazione, vero Ivan?»
Capelli: «Non svelerò a nessuno i segreti del tracciato! U.U»
Icealcoolman: «Vodka-time!»
* Prende in mano la bottiglia di vodka e la porta alla bocca... *
Sebbbbbb: «Biberon-time!»
Icealcoolman: «Ehi, ma questa non è la mia bottiglia di vodka! È un biberon con della Redbull!»
La baby-sitter di Vettel: «Ehi, ma allora cosa sta bevendo Sebastian?»
Sebbbbbb: «Che strano sapore che ha questa Redbull! Ne voglio un altro biberon!»
Webbiiii: «Sì, dategliene in quantità industriale che così vinco io!»
Tutti: «Webbiiii che vince una gara? Ah ah ah ah!»
Ferniiii: «Mi piace andare al parco. Mi piace andare al supermercato.»
L’autrice: «Ti piace andare a fare la spesa?! O___________O Ma che gusti hai? O.O»
Ferniiii: «Io stacco sempre all’ultimoooooooo!»
La Cinquecento Twin Air: «Scendi immediatamente dai miei sedili e smetti di guidarmi!»
Ferniiii: «Eh?! Io stacco sempre all’ultimo e non scendo!»
La Cinquecento Twin Air: «Ma io voglio essere guidata solo dal mio amante russo! Petriiiiiiiiiii! ♥♥♥♥ Petriiii, dove sei?»
Petriiii: «I’m faster than youuuuuuuuuuuuuuu!»
L’autrice: «Ma io dovevo scrivere il commento al gran premio... Perché sto scrivendo cazzate?»
Chandyyyy: «Ma non sono cazzate. Se io sono in pole position è senza dubbio la più cristallina e realistica versione dei fatti.»

Dunque, torniamo a noi. Perché mi guardate così, chiedendomi cos’è bevuto? No, non ho rubato né la bottiglia di vodka a Icealcoolman né tanto meno il biberon a Sebbbbb.
Quindi iniziamo a parlare sul serio. Leggendo i risultati di gara ho letteralmente visto la luce. Ho resistito all’idea di una standing ovation giusto perché la gara era già finita da un po’. E le standing ovation sono riservate ai momenti di elevata intensità emotiva della gara, come ad esempio un pilota su cui nessuno avrebbe scommesso mentre insidia la leadership di un campione del mondo. Dato che non stava capitando niente di tutto ciò, anche perché la gara era terminata (come ho già detto... perché mi ripeto?), mi sono trattenuta.
Vedere Alonso a 37 secondi e 2 di distacco dal vincitore e Massa a 42 secondi e 7 mi ha fatto spalancare gli occhi per lo stupore, sbattere le ciglia quattro o cinque volte aspettandomi che il risultato cambiasse magicamente e, quando ciò non è accaduto, rischiare di cadere in trance pensando: “Ehhhhhhh?! O.O Ma è un sogno o che cosa? Massa è distaccato di Alonso DI SOLO CINQUE SECONDI E MEZZO, invece di un giro o qualcosa del genere?! O_______O Se è un sogno non voglio svegliarmi!” Scusate la mia inutile esternazione ma... questo è uno di quei momenti in cui i miei neuroni si prendono per mano e iniziano a ballare “danza kuduro” sventolando le bandiere del Brasile. In confronto alle prestazioni precedenti, devo dire che tutto sommato trovo che Feliiii abbia fatto almeno un minimo passo in avanti. La Ferrari nel frattempo ha fatto diversi passi indietro, e il risultato di Feliiii infatti in termini di posizioni non è stato fondamentalmente molto diverso da quello della settimana scorsa, ma tutto sommato questo è un dettaglio di sommaria importanza.
E così, dopo essere partita dalla fine, l’autrice si rende conto che prima di quel momento c’erano stati appena 56 giri di gara e che forse sarebbe opportuno non farli cadere nel dimenticatoio.

SCATTANO LE VETTUREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!
C’era una volta, in un paese incantato, una principessa con vaporosi capelli biondi e lineamenti femminili, che scattò dalla pole position, inseguita dal suo vecchio compagno di squadra dal mento acuminato... Ah, no, ma quale principessa? O.O Era Rosberg! ;-)
Nicoooo ha mantenuto la sua leadership, seguito da Schumacher, mentre dietro facevano a gara a chi perdeva più posizioni. Tutto questo mentre Vergne partiva dai box a causa di modifiche fatte alla sua vettura in parco chiuso.
Ma concentriamoci sulla gara per le posizioni perse...
Webbiiii: «Sììììììììììììììììì! Tre posizioni perse! E ovviamente era colpa del kers!»
Kobyyyyy: «Banzaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaiiiiiiii! Da terzo a settimo in un colpo solo! *-* Ho vinto iooooo!»
Sebbbb: «Anch’io ho perso quattro posizioni! Da undicesimo a quindicesimo! Yeaaaaaaahhhh! Biberon-time!»
Dalla terza posizione in cui è risalito, Jensiiii s’è girato a fare una pernacchia a tutti quanti e a salutarli con la mano.
Grosjiiii ha risposto al saluto, rischiando come al solito di fare macelli. Niente paura, Feliiii e Senna l’hanno schivato, arrivando a contatto tra di loro, ma senza provocare particolari danni né alla vettura dell’uno né a quella dell’altri. Samba-party rimandato al termine della gara, con Maldonado ospite d’onore.
Grosjiiii: «Yeaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh! Sono uscito illeso dalla prima curva! Sììììììììì! *-* Sono geniale!»
Feliiii: «Sei un #@[}°@##[! Levati di torno!»
Bruninhoooo: «Samba-timeeeeeeee!»
Feliiii: «Che cos’era quella cosa che mi è arrivata nel retrotreno?»
Bruninhoooo: «La mia macchina!»
Feliiii: «Ah, capisco... Ma noi ci amiamo! *-* Quest’anno saremo noi a scontrarci, ora che io e Hammiiii non ci tamponiamo più! The power of sambaaaaaa!»
Hammiiii: «Feliiiiiiiiiii! <3 Feliiiii, non abbandonarmi!»
Feliiii: «Inutile, ho un nuovo amore! Cupido ci ha appena scagliato una freccia, che ci ha trafitti... Per coronare il nostro amore siamo stati costretti a una sconcertante rinuncia: pur di poterci tamponare ogni volta, uno di noi due è disposto a non arrivare più in zona punti da qui all’eternità...»
Grosjiiii: «Io sono Cupido!»
Bruninhoooo: «E non sono io quello che non arriverà mai in zona punti.»
Feliiii: «Ma come, credevo che fossi tu! Samba-timeeeeee!»
Incredibilmente Grosjiiiii non ha prodotto ulteriori danni e non ha accennato neanche lontanamente a ritirarsi (la cosa di per sé ha dell’anomalo)...
Intanto la gara sembrava prendere un andazzo di tipo “gran premio del Bahrein 2010”, almeno nei primi giri. Fortunatamente nel corso del tempo si sarebbe movimentata, ma non lo sapevamo ancora.

Quando ho visto Webbiiii rientrare per il cambio gomme, ci sono rimasta di stucco. Era il settimo giro. Mi sono detta: “è un miracolo”.
Un miracolo che Webbiiii rientrasse ai box? No, il miracolo era un altro: nonostante Mazzoni continuasse a parlare del logoramento anticipato delle gomme della Mercedes, nessuno dei due piloti mostrava ancora il benché minimo segno di decadimento e, se Rosberg aveva dato tre o quattro secondi di vantaggio a tutti, Schumacher era secondo con oltre un secondo di vantaggio su Button, e questo vantaggio non sembrava diminuire bruscamente. La Mercedes si stava salvando dalla micidiale ed efficacissima gufata mazzoniana, era un evento da non sottovalutare. Dal 2010 a oggi, se non sbaglio era più o meno la prima volta. Soltanto su Sutil l’effetto della gufata era più fulmineo.
Webbiiii era il primo che aveva problemi di gomme ed è stato il primo a sostituirle. Di lì ad alcuni giri hanno iniziato a sostituirle anche gli altri, con il primo colpo di scena della gara al tredicesimo giro.
Schumiiii: «Secondo! *______* Non mi capitava dal paleolitico inferiore, l’ultima volta in cui sono stato in seconda posizione non esisteva nemmeno ancora la Formula 1! *-* Sìììììììììì! Se Mazzoni non mi gufa e Grosjiiii non mi viene addosso, forse riesco ad arrivare al traguardo!»
* Rientra ai box. *
Mazzoniiii: «Credi di potermi sfuggire, miserabile impostore? Ferniiii dovrebbe occupare tutte le posizioni dalla prima alla decima e raccogliere tutti i punti disponibili, non tollero che altri piloti gli portino via ciò che gli spetta di diritto! E tutte le posizioni dall’11esima in poi dovrebbero essere occupate da Perez, che fa parte dei giovani piloti Ferrari.»
Schumiiii: «Mazzoni, hai intenzione di ripeterlo ancora a lungo o pensi che le centosessanta volte in cui l’hai già detto possano bastare?»
Mazzoni: «Prevedo che ti ritirerai tra poco.»
Capelli: «Infatti. I segreti del tracciato prevedono che tu non arrivi al termine.»
Schumiiii: «I’m faster than youuuuu!»
Meccanico: «Quella vettura così grigia è un po’ spenta. Che pupazzo vuoi attaccato allo specchietto?»
Schumiiii: «Gatto Silvestro.»
Meccanico: «Ma non è abbastanza colorato per la tua macchina. Meglio Titti.»
Schumiiii: «Ti ho detto che voglio Silvestro!»
Meccanico: «L’ha rubato Nicoooo.»
Schumiiii: «Noooooo! Gatto Silvestro era mio! Nicoooo non deve permettersi di rubarmi i miei pupazzi!»
Meccanico: «Ecco, ora ho fissato Titti allo specchietto. Guarda, non è figo?»
Schumiiii: «Ma sì, tutto sommato non è male.»
* Schumiiii riparte. *
Meccanico: «Ma non mi sono dimenticato qualcosa?»
Schumiiii: «Non mi pare.»
Meccanico: «Mhm... che cosa dovevo fare io?»
Schumiiii: «Attaccarmi il pupazzo e imbullonare l’anteriore destra.»
Meccanico: «Ah, già, mi sono scordato di imbullonare la ruota... ma non è grave, vero?»
Mazzoniiii: «Pilota della Mercedes colpito.»
* Schumi parcheggia in mezzo al prato. *
Schumiiii: «No, non credo.»
Mazzoniiii: «Pilota della Mercedes colpito e affondato.»
Nicoooo: «Mazzoniiii, ti prego, risparmia almeno me! Sono disposto a darti in cambio il pupazzo di Silvestro che ho rubato a nonno Michael!»
Mazzoniiii: «Il pupazzo di Gatto Silvestro? *_______* Gufate verso la Mercedes: modalità off.»

Frattanto è già terminata la domenica del gran premio della Cina e quella sera me ne sono andata a letto senza la soddisfazione che avevo assaporato nel momento in cui mi ero connessa per vedermi gli ultimi due giri della Indycar: Barrichello era ottavo, Sato addirittura terzoooo! *-* Peccato che si siano ritirati in sei nell’ultimo giro e che entrambi siano stati tra quei sei. Insomma, come se non bastasse avere da imprecare per i risultati della Formula 1, c’è da farlo anche per quelli della Indycar! O.o Ma va beh, a tutto si sopravvive, basta credere in Charles Pic (tradotto: Carlo Vetta) e in suo fratello Arthur, pilota di Formula Renault, praticamente identico a Charles. Tra l’altro Pic non è neanche arrivato ultimo, e per giunta nemmeno l’inseguitore della filosofia indiana dell’ultima posizione, cercando di emergere dalla pioggia del kart dell’Ikea (è il kart dell’Ikea a cadere dal cielo in forma di pioggia? Può darsi), ha avuto questo primato che invece è toccato a.........
Ci siete cascati? O_______O Cioè, voi credete davvero che quando mancano 43 giri alla fine (gli stessi degli anni di Schumacher) io vi dica che è arrivato ultimo? Allora non mi conoscete! :-P

Il pupazzo di Gatto Silvestro: «Autrice, perché non la smetti di scrivere cose che non hanno senso?»
L’autrice: «Ottima domanda, me lo stavo chiedendo anch’io in effetti.»

E mentre Schumacher veniva riaccompagnato ai box in motorino guidato da qualcuno che spero avesse più affinità di lui con i mezzi a due ruote (era da un po’ che non menzionavo l’esorbitante ed eclatante carriera motociclistica di nonno Michael, in effetti!)
Webber è durato per altri sei o sette giri, poi è rientrato per la seconda sosta. Qualche giro dopo anche molti altri piloti sono rientrati. In particolare tra il trentesimo e il quarantesimo giro c’è stata una lunga ondata di pit-stop, nel corso della quale Button ha messo fine a tutte le sue speranze di vittoria. Si stava avvicinando notevolmente a Rosberg e, a parità di pit-stop, gli sarebbe stato davanti. Purtroppo per lui in casa McLaren, per solidarietà alla Mercedes, hanno deciso di avere anche loro problemi nel cambio gomme!! Hanno perso dieci secondi di troppo, infatti, nell’imbullonamento di una ruota. Ma... Ross Brawn ha tirato fuori un coniglio dal suo cappello da prestigiatore! O una banana dal frigo?
Strategia diversa per Rosberg e Button: Rosbiiii era su una sosta in meno!
Nicoooo: «Sì, Mazzoniiii, hai sentito bene, le tue gufate non funzionano piùùùù! Nessun deterioramento di gomme!»
Mazzoniiii: «Non c’è problema, ricomincio a elencare statistiche che ti riguardano, così l’effetto gufata ci sarà eccome!»
Nicoooo: «Ehi, ma allora non lo vuoi più il pupazzo di Gatto Silvestro? O.O Se mi gufi, non lo avrai mai e poi mai!»

Dimenticavo di specificare che nel corso della gara è capitato anche un miracolo. Dato che Feliiii aveva ritardato le soste rispetto agli altri, alcuni se lo sono ritrovati davanti e... tra quelli che se lo sono ritrovati davanti c’era anche Luiiiiiis! O_______O E qui è accaduto il miracolo! O.O
PER LA PRIMA VOLTA, DOPO ALMENO UN ANNO, LUUUUUIIIIIISSSSS E’ RIUSCITO SENZA INTOPPI A SUPERARE FELIIIII! Insomma, un incontro ravvicinato del terzo tipo è terminato con un tamponamento. Se non fossi stata seduta sul divano con il portatile appoggiato sulle ginocchia (ho la pessima abitudine di fare più cose contemporaneamente) sarebbe stato un momento da standing ovation. Ma tutto sommato meglio di no, la standing ovation la riserverò alla prossima volta in cui Perez, in seconda posizione, recupererà secondi sul leader.

Gli ultimi quindici giri sono stati eclatanti. A parte Rosberg che aveva accumulato oltre venti secondi di vantaggio su Vettel in seconda posizione, da lì in poi c’era un interminabile trenino di vetture tutte vicine, cosa che ha portato tra l’altro a un lieve contatto tra Maldonado e Grosjean (anche questi due si amano alla follia, è ufficiale!). La Lotus ha azzeccato strategia più o meno quanto Domenicali nei suoi giorni peggiori, in modo che Raikkonen si è fatto tutta la fine della gara su delle gomme messe come quelle di Glock quella volta che poi Luuuuiiiiis divenne campione del mondo. A completare l’opera Kimi ha anche fatto un fuori pista, perdendo una decina di posizioni più o meno in un giro. Ha terminato la giornata a quasi otto secondi di distacco da Massa.
Anche la gara di Sebbbbb non è finita nel migliore dei modi, ma sempre meglio rispetto a quella di Raikkonen: da secondo che era si è ritrovato quinto, venendo superato nel corso del tempo da Button, Hamilton e Webber, con presumibile grande gioia di Mazzoni e dei sostenitori della teoria secondo la quale Webber sarebbe un genio incompreso delle quattro ruote che se dal 2002 a oggi non avesse dovuto sempre cedere le proprie posizioni a Vettel a quest’ora avrebbe già vinto quindici titoli (sì, dal 2002 al 2012 quindici titoli, dov’è il problema? O.O Webbiiii può... a proposito di Webbiiii, ha avuto anche modo di mostrare come sia vero che Redbull mette le ali, andando molto vicino a prendere il volo come ha già fatto altre volte in passato). Che altro c’è da dire? Ah, già, che Maldonado per la prima volta in questa stagione è riuscito a non ritirarsi all’ultimo giro, che le Williams hanno fatto una prestazione di tutto rispetto, che mi sto sorprendendo dei piloti della Williams rispetto all’inizio di stagione, che se guidassero meno in stile kamikaze la Williams potrebbe fare risultati quantomeno discreti quest’anno, ma che se guidassero meno in stile kamikaze ci sarebbe anche meno da divertirsi... Grosjean addirittura è arrivato sesto. E il fatto che abbia completato più di quattro giri è stato sconvolgente.
Sicuramente vi chiederete chi sia arrivato ultimo: Kovalainen, staccato di un giro perfino da Karthikeyan, cosa che mi fa pensare che abbia avuto qualche genere di problema.

Ci avviamo verso la fine: Rosberg ha vinto meritatamente con oltre venti secondi di vantaggio sui piloti che lo seguivano. È stata la sua prima vittoria, è il 103° pilota a vincere una gara valida per il campionato di Formula 1 (il 102° era stato Webber nel 2009, era da parecchio che non ci capitava di avere un periodo così lungo tra la prima vittoria di un pilota e la prima di quello successivo, dal momento che nelle stagioni tra il 2006 e il 2009 vi era sempre stato almeno un pilota che ottenesse la sua prima vittoria).
Quando è iniziato “Pole position” per prima cosa ne hanno sparata una bella: secondo il loro eccelso parere, quella di Rosberg sarebbe stata la prima vittoria di un gran premio da parte del figlio di un ex campione del mondo. Non sapevo se piangere dalla disperazione o cosa, e mi sono chiesta che cosa stessero facendo questi a metà degli anni ’90 quando Damon Hill ha vinto qualcosa come una ventina di gare, ma fa niente... Riassumiamo i risultati, in modo che possiate capirci qualcosa.

1) Rosberg (Mercedes), 2) Button (McLaren), 3) Hamilton (McLaren) che si è portato in testa alla classifica con 2 punti di vantaggio su Button, 4) Webber (Redbull), 5) Vettel (Redbull), 6) Grosjean (Lotus), 7) Senna (Williams), 8) Maldonado (Williams), 9) Alonso (Ferrari), 10) Kobayashi (Sauber), fuori dalla zona punti: 11) Perez (Sauber), 12) Di Resta (Force India), 13) Massa (Ferrari), 14) Raikkonen (Lotus), 15) Hulkenberg (Force India), 16) Vergne (Toro Rosso), 17) Ricciardo (Toro Rosso), a 1 giro: 18) Petrov (Caterham), 19) Glock (Marussia), 20) Pic (Marussia), 21) De La Rosa (HRT), a 2 giri: 22) Karthikeyan (HRT), a 3 giri: Kovalainen (Caterham). RIT: Schumacher (Mercedes).
Il giro più veloce l’ha ottenuto Kobayashi, cosa che ha portato Mazzoni a elencare statistiche su giri veloci ottenuti da piloti giapponesi. L’ultima volta in cui era accaduto era stato Satoru Nakajima al gran premio d’Australia del 1989. Quello in cui diluviava. O meglio, uno dei due in cui diluviava (l’altro è il celebre gran premio più breve della storia della Formula 1, che Mazzoni ha menzionato centinaia di volte negli ultimi anni e che stranamente non cita più da un po’ di tempo). Non sapevo che Nakajima avesse mai ottenuto un giro più veloce.

A proposito di Rosberg, che io ho sempre ricordato per la sua somiglianza a mio avviso evidente con l’attore Leonardo Di Caprio, ho scoperto che proprio quella sera su Canale 5 stavano trasmettendo il film “Titanic” (che ovviamente non ho guardato avendolo già visto qualcosa come quattro o cinque volte – anche se è un dato notevolmente sotto la media, le ragazze della mia generazione oscillano tra le trenta e le ottanta volte in genere). La notte tra il 14 e il 15 aprile era anche il centesimo anniversario dell’affondamento del Titanic. Quindi la vittoria di Nicoooo non è stata altro che un segno del destino! ;-)
In ogni caso complimenti alla Mercedes per avere recuperato terreno e averlo mostrato sul serio per la prima volta, complimenti anche a Nico, per la sua prima meritata vittoria, e buona fortuna per il futuro.



INDYCAR: Will Power ha vinto il gran premio di Long Beach. Stavo per scrivere "Beach" in un altro modo. O.O Ho tenuto le dita incrociate per Sato e per Rubinho, ma purtroppo non c'è stato verso... -.-

domenica 15 aprile 2012

#3 Commento al Gran Premio della Cina 2012 ♦ parte prima (venerdì 13 + giovedì 14 aprile)

Stavolta, per la prima volta in questa stagione, non ho scritto alcunché sul gran premio fino alla bandiera a scacchi. L’ho fatto per scaramanzia: un tempo, in numerose occasioni, mi è capitato che ogni volta in cui iniziavo il commento dopo le qualifiche o addirittura prima, un certo pilota immancabilmente finiva fuori dalla zona punti; se provavo ad aspettare e mi astenevo dallo scrivere, spesso invece finiva sul podio. Ho pensato: “ci posso riprovare, sicuramente non finisce sul podio, ma almeno un punto lo porta a casa...” Seeeee, come no! Ho avuto la prova che le superstizioni vanno eliminate da cima a fondo (stavo per scrivere da Cina a fondo O.O e questo è abbastanza preoccupante) in quanto, in qualunque momento inizio il mio commento, la situazione sembra non cambiare. Preferisco non menzionare il pilota in questione, ma immagino che si possa intuire. O forse no... Diciamo che più mi conoscete e più è probabile che lo possiate intuire. E con questo mi fermo, punto e basta, fine.
No, no, non c’è bisogno che celebrate ballando la samba con le piume rosa in stile ballerina del carnevale di Rio de Janeiro in testa. Finisco con i vaneggiamenti, non con il commento che deve ancora iniziare, dal momento che non ha ancora dato il benché minimo peso ai fatti di questi weekend in cui è avvenuto qualcosa di miracoloso: per la prima volta da innumerevoli anni, nel menzionare la vittoria di Barrichello nel 2004 a Shanghai, Mazzoni non ha citato due fatti che generalmente metteva ad arricchire la sua telecronaca:
1) in quella gara Schumacher arrivò 12esimo (o 13esimo) dopo non avere concluso nulla;
2) ma soprattutto, sul podio c’era Montezemolo e Barrichello lo inondò di champagne – questo dettaglio non mancava mai.

Le prove libere del venerdì: l’inizio di tutto. La sensazione di essere sul punto di vedere qualcosa di già visto, che non si sarebbe ripetuto in qualifica e in gara era lampante. Nessuno di noi pensava di sbagliarsi, nell’affermare, dopo le libere 1, che:
1) Hamilton che aveva ottenuto il miglior tempo era un potenziale candidato alla vittoria, mentre Rosberg e Schumacher che erano secondo e terzo avrebbero sicuramente dovuto affrontare il degrado delle gomme e quant’altro (senza dimenticare le gufate di Mazzoni);
2) Perez e Kobayashi quarto e quinto era qualcosa di irrealistico;
3) Alonso e Massa 11esimo e 12esimo... insomma, era chiaro che la Ferrari poteva puntare alle zone alte della top-ten...
Ben presto diverse affermazioni sarebbero state smentite, ma ancora non lo sapevamo.
Segnalo tre comparse nella prima sessione di libere:
1) Valteri Bottas in Williams al posto di Bruno Senna;
2) Giedo Van Der Garde in Caterham al posto di Vitaly Petrov;
3) Jules Bianchi in Force India al posto di Paul Di Resta.
Questo mi pare un segno lampante che Bianchi è test driver della Force India e i suoi legami con la Ferrari sono presumibilmente minori di quanto qualcuno in Rai sostiene.
Aggiungo altre cose relative alla prima sessione di libere: le Lotus non avevano combinato granché, dato che per qualche ragione Raikkonen era ultimo distaccato di tre secondi da Karthikeyan (presumo per un qualche problema) e Grosjean era 17esimo alle spalle della Caterham di Kovalainen.
A proposito di Karthyyyy, è doveroso segnalare che era 23esimo staccato di dieci secondi da Hamilton e di tre secondi dal compagno di squadra, che in 21esima posizione si era messo dietro Pic, azione che comunque qualsiasi pilota è generalmente in grado di svolgere, eccetto appunto quelli della Accaerretì.

Nella seconda sessione di libere Schumacher ha conquistato il miglior tempo, mettendosi dietro Hamilton e le Redbull di Vettel e Webber. Seguivano poi Rosberg e Button nelle due posizioni successive. Karthyyyyy è stato finalmente ultimo, realizzando la filosofia indiana della ricerca dell’ultima posizione, mentre Pic ha potuto completare l’opera con la realizzazione della filosofia zackefronese (da Zac Efron, di cui Pic è un evidente sosia) della ricerca della penultima posizione. Questo significa che nonno Pedro ha finalmente battuto per la seconda volta in due sessioni di libere il francese della Virgin... Oh, dopo quello che ho scritto merito di essere fulminata dal Gufo di Interlagos: si chiama Marussia, non Virgin; si chiama Marussia, non Virgin; si chiama Marussia, non Virgin, come ho potuto chiamarla Virgin? O.o Cercherò di trattenermi, e per farlo lancerò una maledizione a me stessa: finché continuerò a pensare che la Virgin si chiami Marussia... ma che caspita ho scritto? No, non posso nemmeno lanciare maledizioni contro me stessa, se mi sono confusa perfino in questa frase.
In ogni caso ho iniziato a sospettare che la situazione si prospettasse interessante e, adesso, lo posso dire tranquillamente: sì, la situazione per il futuro pare interessante! *_______* Non vi posso dire a che cosa mi sto riferendo, se qualcuno sapesse che mi sto emozionando per le prestazioni che la scuderia per cui corre il traditore dell’umanità che ha accoltellato tutti quanti alle spalle, verrei accusata di complotto contro Ferniiii. E in effetti, dato che ho le prove di essere riuscita a gufare Ferniiii in un’occasione nella mia vita (nel commento al gran premio di Turchia 2010, quando commentai una collisione tra Ferniiii e Petriiii con un dialogo immaginario, preannunciò quanto sarebbe accaduto cinque mesi dopo... e cinque mesi dopo mi ero totalmente dimenticata di quel commento, cosa che mi ha fatto strabuzzare gli occhi quando l’ho riletto – Il dialogo immaginario, riferito al GP di Turchia, era il seguente. Alonso: «Sono il campione del mondooooooooooooooooo!» Petrov: «Dovrai passare sul mio cadavere per sorpassarmi. Ti terrò dietro fino a farti pentire di essere nato!» Lo so, alla luce di quanto accaduto ad Abu Dhabi è sconcertante ai massimi livelli), rischio di essere condannata al rogo per complotto contro l’unico signore e padrone dell’universo. Ma niente paura, le fiamme verranno spente da Kovalainen, come ha spento le fiamme della sua vettura quella volta che era in una posizione in cui avrebbe ottenuto il miglior risultato della Caterham, Mazzoni se ne accorse e menzionò il fatto, provocando la rottura del motore nel giro di pochi istanti. Col motore rotto Kovaaaa pensò bene di proseguire finché la vettura non prese fuoco. A quel punto, molto sorprendentemente, ebbe un lampo di genio e comprese che forse era il caso di fermarsi.

Dubbio epocale: perché sto parlando di tutto ciò? E soprattutto: di che cosa sto parlando? O.o Mistero... Mi stupisco di me stessa per la mia abilità nello svolgere un racconto lineare e comprensibile dei fatti. Mi pare, per il momento, di essere arrivata alle prove libere in cui DLR ha sorpreso mettendosi dietro nientemeno che Pic, cosa che preannuncia a mio vedere un avvicinamento tra Marussia e HRT, che arriverà nel corso della stagione. A quel punto, alla situazione Caterham-Caterham Marussia-Marussia HRT-HRT nelle ultime tre file, talvolta si potrà puntare a Caterham-Caterham Marussia-HRT Marussia-HRT con naturalmente l’ultimo posto occupato da Karthikeyan (nel caso non del tutto scontato in cui riesca a conservare il volante).
Ma ora, mentre ascolto una canzone giapponese di cui non so il titolo dal momento che lo visualizzo soltanto a ideogrammi e non ho la benché minima idea di come si pronunci, è giunto il tanto agognato momento delle qualifiche. O meglio, il momento è giunto alle otto di sabato mattina, ma adesso è giunto il momento di parlarne. EPIC WIN! *-* Non vi aspettavate che arrivassi così presto a questo momento, vero? Vi aspettavate che continuassi a parlare per un paio di pagine delle brillanti prestazioni di Alex Yoong nel lontano e piuttosto vicino 2001, immagino... Cioè, che iniziassi a parlarne, dato che non l’avevo ancora nominato. Arrivata a questo punto mi rendo conto di una cosa che mi sorprendo: sono già passati ben 10 anni da quando Yoong è scomparso per poi apparire dopo poco tempo dai circuiti di Formula 1 e soprattutto dalle vie di fuga presenti in essi. Agghiacciante. Ed è agghiacciante pensare che all’epoca avevo circa 13 anni e non me ne fregava un bel nulla di Yoong.
EPIC FAIL, io dovevo parlare delle qualifiche, non di Yoong. Alle otto di sabato mi sono portata davanti alla TV, perdendomi il cordiale saluto di Gianfranco Mazzoni (a quell’ora non sono stata ad alzarmi dieci minuti prima per quel momento apposito – se ci fosse stato qualche scenario suggestivo che avesse portato a un commento epico, specie se relativo a ruote panoramiche con ventotto cabine che percorrono un giro in una quarantina di minuti avrei potuto prendere in considerazione l’idea). Le qualifiche erano sul punto di iniziare e sono iniziate, almeno dietro, nel più canonico dei modi: con le Caterham che erano veloci abbastanza per stare davanti a Marussia e HRT, ma non abbastanza per avvicinarsi anche lontanamente agli avversari che le precedevano (quest’anno credo che Kovalainen avrà notevoli difficoltà ad accedere alla Q2, impresa eroica che gli è riuscita addirittura più di una volta nella scorsa stagione), con le Marussia che erano più lente delle Caterham e più veloci delle HRT, con Pic che era più lento di Glock, con le HRT che erano più lente di tutti e in particolare con Karthyyyy che era più lento di De La Rosa. E qui mi sono detta: sarebbe sublime vedere Chandyyyy e Karthyyyy compagni di squadra alla HRT (anche se il meglio del meglio sarebbe vederli alla Force India – ma credo che Di Resta e Hulkenberg si meritino quel sedile più di loro... a proposito di Di Resta, qualora vi fosse sfuggito nonostante le millemila volte in cui è stato ripetuto il suo manager è il padre di Hamilton)... insomma, sarebbe spassoso vedere il duo indiano nello stesso team. Una cosa da epic fail senza ombra di dubbio, anche se l’epic fail più eclatante sarebbe stato vedere come compagni di squadra Inoue e Ide. Magari unendo le loro capacità sarebbero stati in grado di far cappottare la safety car! O_________O Ma purtroppo nulla di tutto ciò è più possibile, dal momento che Inoue ha quasi cinquant’anni e la superlicenza di Ide è finita nel fuoco molto tempo fa, e purtroppo per noi non vedremo mai più questi due talenti gareggiare in F1.
Okay, dopo avere parlato di Yoong, Chandyyyy, Inoue e Ide, per par-condicio è opportuno specificare che non ho nulla contro i piloti asiatici, anzi, trovo che molti di loro siano stati parecchio estrosi... ma non solo loro, anche qualche sudamericano (AKA Nelsinho Piquet) è stato altrettanto esaltante nelle sue performance, solo per citarne uno.
Dubbio lecito che passa nella mente di tutti i lettori: che caspita c’entrano Yoong, Chandyyyy, Inoue, Ide e Piquet Jr.? Risposta dell’autrice: un bel nulla, ma ho ritenuto opportuno menzionarli per rendere più eclatante la narrazione della Q1, dato che sarebbe stato limitativo dire che gli ultimi sei erano nell’ordine Kovalainen, Petrov, Glock, Pic, De La Rosa e Karthikeyan. Dato che ciò avviene nel 99% delle sessioni di qualifica, non sarebbe stato abbastanza.
A precipitare già in Q1 è stato anche Vergne, che si è appropriato della 18esima posizione senza più essere in grado di schiodarsi da lì. Su Vergne va comunque menzionato un fatto degno di nota: successivamente è stato intervistato e ha dimostrato di essere un individuo più unico che raro... È l’unico francese che, in un’intervista in italiano, parla in italiano per tutto il tempo, senza intercalare il discorso di parole francesi con una frequenza di una ogni tre. Sconvolgente! O.O Certe cose non capitano tutti i giorni!

Seconda sessione di qualifiche, altrimenti detta Q2. Questi quindici minuti in teoria non avrebbero dovuto sconvolgere l’essenza della Formula 1, ma l’hanno fatto: hanno fatto sì che Vettel non riuscisse a risalire oltre l’undicesima piazza, che i telecronisti pensassero per i successivi venti minuti che avesse fatto entrambi i tentativi con le gomme dure, che Stella Bruno lo intervistasse in proposito, che Vettel rispondesse che in realtà lui le morbide le aveva messe, e che Stella gli rivolgesse una domanda in inglese che Vettel non ha compreso facendosela ripetere.
Oltre a tutto ciò sono capitati anche altri fatti inquietanti: nonostante le gufate mazzoniane, le Mercedes non davano ancora cenno di rallentamento, le Sauber e Webber idem. Inoltre le Ferrari hanno dimostrato di poter dominare la stagione come non mai: Massa si è stabilizzato in dodicesima posizione e non ne è più risalito, per poi riferire intervistato da Stella Bruno che la macchina era migliorata rispetto alle prove libere (cioè se non migliorava erano sugli stessi tempi di Pic? O.O), mentre Ferniiii si è salvato abbastanza in extremis ed è stato uno degli ultimi che sono riusciti ad accedere alla Q3. E mentre Vettel e Massa si erano accaparrati la sesta fila, la settima è stata conquistata dalle Williams (Maldonado 13° e Senna 14°) e le Force India quella successiva con Di Resta davanti a Hulk. Il più lento in Q2 è stato Ricciardo.

LA Q3 È ALLE PORTE... Hanno passato il turno le due Mercedes, le due McLaren, le due Lotus, le due Sauber, Webber e Alonso. Hamilton, per avere sostituito il cambio, sarebbe stato retrocesso di cinque posizioni rispetto a quella conquistata con il tempo ottenuto.
Semaforo verde! Se quest’anno il destino di Force India e Toro Rosso in Q2 pare segnato, finisce per essere evidente che gli altri finiranno in Q3. Di conseguenza le gufate, almeno per il momento, sembrano avere un impatto leggermente più lieve. Lo stesso non si può dire generalmente per la Q3: la storia di Rosberg alla ricerca della sua prima pole position è ormai un dato di fatto e di solito ha avuto risultati totalmente devastanti. Stavolta non è andata così: dimostrando una resistenza alla gufata fuori dal comune, Nico ha fatto un tempo stratosferico al suo primo tentativo. Ho strabuzzato gli occhi quando ho scoperto che non ne avrebbe fatto un secondo e avrebbe risparmiato un set di gomme, presumibilmente. Ma anche con le gomme morbide nessuno riusciva a stare al suo passo: Hamilton, che aveva conquistato il secondo tempo, gli era a mezzo secondo.
Nessuno è riuscito a recuperare su Rosberg. Seguivano Hamilton e Schumacher, quelli più vicini a lui, ma appunto che viaggiavano a un notevole distacco. Con retrocessione di Hamilton compresa (da secondo a settimo) la top ten è stata: Rosberg, Schumacher, Kobayashi, Raikkonen, Button, Webber, Hamilton, Perez, Alonso, Grosjean.
Incredibile la posizione di Kobayashi! Per un attimo ho sognato un giapponese sul gradino più alto del podio (sarebbe anche ora – anche se avrei preferito che fosse accaduto quando correva Sato, ma non si può avere tutto dalla vita, è già buona che arrivò terzo a Indy nel 2004), ma sono numerose le cose che ho mi sono ritrovata a immaginare e non se n’è verificata neanche una. Pazienza, non si può avere tutto nella vita, ma... no, niente, lasciamo stare, non si possono dire certe cose, sono troppo oltraggiose! :-P

E con questo si chiude la prima parte del mio commento... ç_____ç
Lo so, è sconvolgente, la narrazione delle qualifiche è già finita. Ma niente paura... ora arriva quella della gara. ;-)
Aggiungo anche che, essendo state le nove di mattina al momento del termine delle qualifiche e avendo dormito poche ore quella notte (ero andata a letto all’una quando era finita la replica di “Money Drop” su Mediaset Extra, ma il fatto che ci sia la Formula 1 al mattino non è esattamente il pensiero migliore per prendere sonno) sono ritornata a letto e ho dormito per due ore e mezza. Stranamente, contrariamente a quando avviene talvolta in queste situazioni, non ho fatto alcun sogno inerente il mondo dei motori.
Inoltre non c’entra niente, ma in questo momento sto ascoltando di nuovo quella canzone giapponese di prima ed è fantastica! *-* La adoro! *_______* Voglio scoprire com’è intitolata con il nostro alfabeto (così almeno saprò come pronunciare il titolo)... ma questo immagino che non v’interessi!

sabato 7 aprile 2012

INDYCAR 2011: riepilogo della stagione


Calendario
1) ST. PETERSBURG, 27 marzo 2011 – circuito stradale [ARTICOLO]
        1. Dario Franchitti
        2. Will Power
        3. Tony Kanaan
2) BARBER, ALABAMA, 10 aprile 2011 – circuito stradale [ARTICOLO]
        1. Will Power
        2. Scott Dixon
        3. Dario Franchitti
3) LONG BEACH, 17 aprile 2011 – circuito stradale [ARTICOLO]
        1. Mike Conway
        2. Ryan Briscoe
        3. Dario Franchitti
4) SAO PAULO, 1 maggio 2011 – circuito stradale [ARTICOLO]
        1. Will Power
        2. Graham Rahal
        3. Ryan Briscoe
5) INDIANAPOLIS, 29 maggio 2011 – ovale [ARTICOLO]
        1. Dan Wheldon
        2. JR Hildebrand
        3. Graham Rahal
6) TEXAS, 11 giugno – ovale [ARTICOLO]
        Gara 1:
        1. Dario Franchitti
        2. Scott Dixon
        3. Will Power
        Gara 2:
        1. Will Power
        2. Scott Dixon
        3. Ryan Briscoe
7) MILWAUKEE MILE, 19 giugno – ovale [ARTICOLO]
        1. Dario Franchitti
        2. Graham Rahal
        3. Oriol Servia
8) IOWA CORN, 25 giugno – ovale [ARTICOLO]
        1. Marco Andretti
        2. Tony Kanaan
        3. Scott Dixon
9) TORONTO, 10 luglio – circuito stradale [ARTICOLO]
        1. Dario Franchitti
        2. Scott Dixon
        3. Ryan Hunter-Reay
10) EDMONTON, 24 luglio – circuito stradale [ARTICOLO]
        1. Will Power
        2. Helio Castroneves
        3. Dario Franchitti
11) MID-OHIO, 7 agosto – circuito stradale [ARTICOLO]
        1. Scott Dixon
        2. Dario Franchitti
        3. Ryan Hunter-Reay
12) NEW HAMPSHIRE, 14 agosto – ovale [ARTICOLO]
        1. Ryan Hunter-Reay
        2. Oriol Servia
        3. Scott Dixon
13) SONOMA, 28 agosto – circuito stradale [ARTICOLO]
        1. Will Power
        2. Helio Castroneves
        3. Ryan Briscoe
14) BALTIMORE, 4 settembre – circuito stradale [ARTICOLO]
        1. Will Power
        2. Oriol Servia
        3. Tony Kanaan
15) MOTEGI, 18 settembre – circuito stradale [ARTICOLO]
        1. Scott Dixon
        2. Will Power
        3. Marco Andretti
16) KENTUCKY, 2 ottobre – ovale [ARTICOLO]
        1. Ed Carpenter
        2. Dario Franchitti
        3. Scott Dixon
17) LAS VEGAS, 16 ottobre – ovale [ARTICOLO]
        Gara cancellata dopo l’incidente mortale di Dan Wheeldon

Il campionato è stato vinto dallo scozzese Dario Franchitti con 573 punti; secondo si è classificato l'australiano Will Power (555) e terzo il neozelandese Scott Dixon (518).

***


Team che hanno preso parte all'intero campionato
Team Chip Ganassi - #9 Scott Dixon
Team Chip Ganassi - #10 Dario Franchitti
Team Chip Ganassi - #38 Graham Rahal
Team Chip Ganassi - #83 Charlie Kimball
Team Penske - #3 Helio Castroneves
Team Penske - #6 Ryan Briscoe
Team Penske - #12 Will Power
Andretti Autosport - #7 Danica Patrick
Andretti Autosport - #26 Marco Andretti
Andretti Autosport - #27 Mike Conway
Andretti Autosport - #28 Ryan Hunter-Reay
Andretti Autosport - #43 John Andretti, solo Indianapolis
Panther Racing - #4 JR Hildebrand
Panther Racing - #44 Buddy Rice, solo Indianapolis, Kentucky, Las Vegas
Dreyer & Reinbold Racing - #22 Justin Wilson, sostituito nel corso della stagione per un infortunio a Mid-Ohio da: Simon Pagenaud (Mid-Ohio), Tomas Scheckter (New Hampshire), Giorgio Pantano (Sonoma, Baltimora, Motegi), Towsend Bell (Kentucky, Las Vegas)
Dreyer & Reinbold Racing - #23 Paul Tracy, solo Indianapolis
Dreyer & Reinbold Racing - #24 Ana Beatriz Figueiredo, sostituita in Alabama da Simon Pagenaud per un infortunio
A.J. Foyt Entreprises - #14 Vitor Meira
A.J. Foyt Entreprises - #41 Ryan Hunter-Reay, solo Indianapolis
Sam Schmidt Motorsport - #17 Martin Plowman (Mid-Ohio, Sonoma, Baltimora), Hideki Mutoh (Motegi), Wade Cunningham (Kentucky, Las Vegas)
Sam Schmidt Motorsport - #77 Alex Tagliani, sostituito per Kentucky e Las Vegas da Dan Wheldon
Sam Schmidt Motorsport - #88 Jay Howard (Texas e Las Vegas)
Sam Schmidt Motorsport - #99 Towsend Bell (Indianapolis), Wade Cunningham (Texas)
HVM Racing - #78 Simona De Silvestro, sostituita a Sonoma da Simon Pagenaud
KV Racing Technology Lotus - #5 Takuma Sato
KV Racing Technology Lotus - #59 EJ Viso
KV Racing Technology Lotus - #82 Tony Kanaan
Dale Coyne Racing - #18 James Jakes
Dale Coyne Racing - #19 Sebastien Bourdais (solo circuiti stradali), Alex Lloyd (solo ovali)
Newmann Haas Racing - #2 Oriol Servia
Newmann Haas Racing - #06 James Hinchcliffe, a partire dal secondo gran premio stagionale
Conquest Racing - #34 Sebastian Saavedra, sostituito a Motegi da João Paulo De Oliveira e in Kentucky da Dillon Battistini
Conquest Racing - #36 Pippa Mann, solo Indianapolis

Team apparsi solo in certi gran premi
AFS Racing (St. Petersburg, Barber Alabama, Long Beach, Sao Paulo, Indianapolis):
#17 Raphael Matos
Sarah Fisher Racing (Indianapolis, Texas, Milwaukee, Iowa, Mid-Ohio, New Hampshire, Sonoma, Baltimora, Kentucky, Las Vegas):
#57 Tomas Scheckter, solo Indianapolis
#67 Ed Carpenter
Dragon Racing:
#8 Paul Tracy (Long Beach, Texas, Toronto, Edmonton, Las Vegas), Ho-Pin Tung (Indianapolis, Sonoma con numero #88)
#20 Scott Speed (Indianapolis)
SH Racing (Indianapolis e Baltimora): #07 Tomas Scheckter
Bryan Herta Autosport: #98 Dan Wheldon (Indianapolis), Alex Tagliani (Las Vegas)
Rahal Letterman Lanigan Racing:
#15 Jay Howard (Las Vegas)
#30 Bertrand Baguette (Indianapolis), Pippa Mann (New Hampshire, Kentucky, Las Vegas)