venerdì 2 marzo 2012

Review Indycar 2011: #3 Long Beach

Il Toyota Grand Prix of Long Beach è il terzo gran premio della stagione 2011 di Indycar e, il 17 aprile, è Will Power, vincitore in Alabama, a partire dalla pole-position per la terza volta in tre gran premi.

Griglia di partenza
1   Will Power   Honda   12   102.582 mph
2   Ryan Hunter-Reay   Honda   28   102.469 mph
3   Mike Conway   Honda   27   101.733 mph
4   Oriol Servia   Honda   2   101.672 mph
5   Justin Wilson   Honda   22   101.487 mph
6   Helio Castroneves   Honda   3   101.440 mph
7   Dario Franchitti   Honda   10   101.788 mph
8   Scott Dixon   Honda   9   101.737 mph
9   Alex Tagliani   Honda   77   101.720 mph
10   Tony Kanaan   Honda   82   101.596 mph
11   James Hinchcliffe   Honda   06   101.484 mph
12   Ryan Briscoe   Honda   6   101.466 mph
13   Vitor Meira   Honda   14   101.066 mph
14   Marco Andretti   Honda   26   101.298 mph
15   Sebastian Saavedra   Honda   34   101.046 mph
16   Graham Rahal   Honda   38   100.368 mph
17   E.J. Viso   Honda   59   101.000 mph
18   Simona De Silvestro   Honda   78   100.293 mph
19   Raphael Matos   Honda   17   100.711 mph
20   Danica Patrick   Honda   7   100.091 mph
22   Takuma Sato   Honda   5   100.040 mph
23   James Jakes   Honda   18   99.984 mph
24   Charlie Kimball   Honda   83   99.973 mph
25   Paul Tracy   Honda   8   99.751 mph
26   Ana Beatriz   Honda   24   99.738 mph
27   JR Hildebrand   Honda   4   99.100 mph
28   Sebastien Bourdais   Honda   19   100.061 mph

Numero giri: 85

Cronaca della gara
Prima ancora della partenza iniziano i problemi, con Ana Beatriz che rimane ferma lungo il tracciato e fa spegnere il motore, riuscendo a ripartire appena in tempo.
Al momento del via non accade nulla di significativo: tutti i piloti conservano la propria posizione. I primi giri sono piuttosto piatti, privi di colpi di scena, c’è solo qualche sorpasso nelle retrovie, mentre le posizioni di testa sono sempre invariate e rimangono tali fino al 24° giro Wilson finisce in testacoda e rimane fermo in mezzo alla pista; alcuni piloti rientrano ai box nell’attesa di una bandiera gialla che però non arriva, in quanto Wilson riesce a girarsi e a riprendere la gara, perdendo numerose posizioni (prima era quinto, davanti a un lungo trenino di vetture).
Un giro più tardi è De Silvestro a finire in testacoda e, dal momento che la vettura rimane ferma in mezzo alla pista, stavolta le bandiere gialle vengono esposte e la pace-car entra in pista. Al 28° giro dietro la pace-car quasi tutte le vetture rientrano ai box per la prima sosta. Nella corsia box vi è un incidente tra Andretti e Bourdais, dopo che Andretti è stato fatto ripartire mentre il francese sopraggiungeva.
Nel frattempo le posizioni sono cambiate parecchio, con Tagliani che adesso è leader davanti a Briscoe, Power è soltanto terzo, seguito da Hunter-Reay, Castroneves e Franchitti.
Al 32° giro la gara riparte, con Briscoe che supera Tagliani e conquista la leadership della gara, seguono Tagliani, Hunter-Reay, Power, Castroneves, Franchitti, Servia, Dixon, Hinchcliffe, Meira, Viso, Saavedra, Wilson, Matos, Patrick, Sato, Rahal, Kimball, Jakes, Hildebrand, Conway, Janaan, Tracy e Ana Beatriz in ultima posizione.
Un giro più tardi Hunter-Reay si porta in seconda posizione superando Tagliani, che viene poi sopravanzato anche da Power.
Esattamente a metà gara Wilson si ferma ai box per la sua seconda sosta, segno che è su una strategia diversa rispetto alla maggior parte degli altri piloti.
Intorno al 50-55° giro inizia il secondo giro di pit-stop, che si prolunga per una decina di giri; dopo le soste Briscoe è anora in prima posizione, seguono Hunter-Reay, Power, Castroneves, Servia, Dixon, Franchitti, Hinchcliffe...
Dopo un contatto tra la Patrick e Viso, che porta quest’ultimo al ritiro in una via di fuga, al 63° giro Wilson va a sbattere ed è caution. La gara riparte quando mancano 19 giri alla conclusione e dopo un paio di curve Castroneves innesca un incidente con Power, i due finiscono in testacoda e coinvolgono altri piloti, tra cui Dixon che perde posizioni. Avviene un altro incidente, inoltre, con Saavedra, Kimball e Sato che vengono a contatto. È caution ancora una volta, il leader è ancora Briscoe ed è seguito da Hunter-Reay, Franchitti, Tagliani, Hinchcliffe, Conway, Patrick, Servia, Meira, Kanaan, Matos, Jakes, Tracy, mentre in 14^ e 15^ posizione troviamo Castroneves e Power, protagonisti di uno degli incidenti che hanno comportato l’ingresso della pace-car.
Poco dopo il re-start Hunter-Reay ha un problema e rallenta, mentre Conway ha recuperato diverse posizioni e ora è secondo davanti a Franchitti, con Briscoe ancora in testa... almeno finché Conway, un giro più tardi, non gli strappa la leadership, mettendo subito spazio tra sé e Briscoe, che deve guardarsi da Franchitti che, in terza posizione, gli si sta avvicinando.
Si procede fino all’85° giro senza che vi siano ulteriori colpi di scena ed è proprio Conway a conquistare la vittoria per la prima volta in carriera.

Risultato
1   Mike Conway   27   Honda   85   
2   Ryan Briscoe   6   Honda   85     
3   Dario Franchitti   10   Honda   85    
4   James Hinchcliffe   06   Honda   85   
5   Alex Tagliani   77   Honda   85   
6   Oriol Servia   2   Honda   85   
7   Danica Patrick   7   Honda   85   
8   Tony Kanaan   82   Honda   85    
9   Vitor Meira   14   Honda   85   
10   Will Power   12   Honda   85    
11   Raphael Matos   17   Honda   85    
12   Helio Castroneves   3   Honda   85   
13   Graham Rahal   38   Honda   85    
14   Sebastian Saavedra   34   Honda   85    
15   James Jakes   18   Honda   85    
16   Paul Tracy   8   Honda   85   
17   JR Hildebrand   4   Honda   85    
18   Scott Dixon   9   Honda   84   
19   Ana Beatriz   24   Honda   83   
20   Simona De Silvestro   78   Honda   82  
21   Takuma Sato   5   Honda   81   
22   Justin Wilson   22   Honda   78   
23   Ryan Hunter-Reay   28   Honda   72   
24   Charlie Kimball   83   Honda   66  
25   E.J. Viso   59   Honda   59  
26   Marco Andretti   26   Honda   37   
27   Sebastien Bourdais   19   Honda   27  

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