venerdì 27 gennaio 2012

Commento al Gran Premio di Corea 2010

{Commento scritto all’epoca del GP della Corea 2010 .}

Commento al Gran Premio di Corea: 24 Ottobre 2010
Il gran premio di Corea, collocato a Yeongam, è stata una novità di questa stagione. Fino a qualcosa come un paio di settimane fa non aveva ancora ricevuto l’autorizzazione della FIA (che poi è arrivata dopo avere verificato che tutto fosse a posto – e per quel tutto l’interpretazione è libera, poteva semplicemente essere a posto un esercito di tir completamente stipati di varie quantità di euro, dollari, yen, sterline e quant’altro), ma poi chiaramente tutto si è sistemato per il meglio, e abbiamo potuto ammirare un weekend carico di novità.
La prima vera e propria novità è arrivata nelle qualifiche. Eh sì, una novità di un certo rilievo: per la prima volta nella stagione il grandissimo Yammi ha ottenuto un tempo migliore rispetto al compagno di squadra. E se non è una notizia di una certa qualità questa… Ma lasciamo perdere le HRT che come al solito erano in prima fila, se considerassimo le posizioni al contrario, le Virgin e le Lotus di poco più avanti e Liuzzi che anch’esso precipitava nell’oblio subito dopo la Q1. Che ne sarebbe stato degli altri? La cosa non è stata di difficile definizione, di lì a poco le Toro Rosso, la Force India superstite, le Sauber, Petrov e Hulkenberg non riuscivano ad avere accesso alla top ten ed erano altri i protagonisti della giornata.
Vettel e Webber si sono appropriati come da rituale della prima fila, tra le gufate degli opinionisti di mezzo mondo (mia madre ha ascoltato la radio tutto sabato, e a ogni notiziario la Redbull veniva criticata). A seguire Ferniiiii dopodiché Hamilton, Rosberg, Massa, Button, Kubica, Schumacher e Barrichello. Tra questi ultimi due ci sono state delle polemiche per via di presunti rallentamenti, contro cui la Williams ha fatto proteste varie che a quanto pare sono state poco considerate. Così Rubinho è stato costretto ad accontentarsi della posizione dietro a quella dell’ex compagno di squadra, nonostante i due non siano più compagni di squadra da un po’ di tempo.

^^ Sorpresa, a Yeongam diluvia, alle 15,00 ora coreana (8,00 ora italiana) di domenica pomeriggio.
È stato stabilito che la gara sarebbe partita alle 15,10, dietro la safety car. E così è stato. Ci sono stati tre giri dietro la safety car in cui la cosa più emozionante è stata vedere Senna che rientrava ai box per effettuare un cambio gomme. Insomma, è una certa emozione sapere che l’unico pilota che era partito senza le heavy rain appartenesse proprio alla HRT, la scuderia più organizzata di tutti i tempi.
Neanche il tempo di fare un paio di congetture su ciò che potrebbe fare la HRT per migliorare le proprie performance (chiudere l’attività, per esempio) che il profetico Mazzoni esclama “questa situazione è da bandiera rossa” e la bandiera rossa viene esposta puntualmente. A dire la verità era già stata esposta, anche se non ancora inquadrata, perché per un attimo nel quadratino dove sono segnalati i giri effettuati sul totale (il quadratino che si riesce a leggere soltanto con la lente di ingrandimento) era apparso un riquadro rosso, che si è spento per qualche secondo e poi è riapparso, mentre veniva inquadrata anche la bandiera rossa. Che ora era? Mhm… dunque, saranno state tipo le 8,20.
Sono seguiti tre quarti d’ora buoni di gara interrotta, dove i telecronisti si sono lasciati andare a parecchie considerazioni. Capelli ha iniziato con le sue reminescenze di quando correva in Formula 1, e nel frattempo abbiamo appreso che il fisioterapista di Alonso (uno dei due) è anche suo cognato (abbiamo appreso? Veramente l’hanno già detto quelle quaranta volte, che il fisioterapista di Alonso è sposato con la sorella di Raquel), dopodiché per fortuna le cose andavano per le lunghe e nel frattempo i piloti sono scesi dalle vetture e alcuni sono andati ai microfoni Rai. Nel frattempo si è vista anche un’inquadratura di Michael Schumacher che parlava con il fratello e con un altro tizio della Mercedes. Ma da quando Ralf si è messo a seguirlo in giro per il mondo a ogni gran premio? Mi pare che c’era anche in Giappone…
Nel frattempo vari camion stavano cercando di raccogliere un po’ dell’acqua che stava allagando la pista.

Alle 9,05 vi è stata la seconda partenza, con le posizioni ovviamente uguali a prima. La situazione meteorologica era di gran lunga migliore, ovvero stavolta è stato possibile fare 14 giri dietro la safety car (non che i giri dietro la safety car fossero particolarmente interessanti – se non per seguire i vari pitstop di Di Grassi) finché al 18esimo giro la direzione gara ha optato per un po’ di azione.
Subito dopo che la safety car è uscita, le Mercedes si sono subito scatenate. Pare che la ragione di tutto ciò fosse che già da ieri avevano un assetto adatto alla pioggia. Ciò mi ha fatta sospirare di sollievo: nonostante le ruote perse in volo, di tanto in tanto anche in casa Mercedes hanno iniziato ad azzeccarne qualcuna!
Schumacher ha subito sorpassato Kubica, mentre davanti anche Rosberg si scatenava mettendosi dietro Hamilton. Poche varianti in top ten, oltre a queste, se non che Barrichello aveva perso alcune posizioni e Hulkenberg occupava la decima posizione. Button nel frattempo tentava di strappare la posizione a Massa, ma senza risultato.

Un giro dopo il colpo di scena. Il primo colpo di scena, che ha abbattuto il principale concorrente al titolo. Webber, il leader del mondiale, a cui bastava conservare la posizione per rimanere leader, ha commesso un errore, finendo fuori pista e poi in testacoda. È finito a muro e la vettura ha intasato la pista. Alonso è passato abbastanza agevolmente. Rosberg no, ha raggiunto Webber tra i ritirati.
La situazione di per sé non era delle migliori per la Redbull, ma fortunatamente Vettel era in testa alla gara e sembrava resistere senza problemi (sembrava, sembrava… è appunto questo il problema, ma di questo ne parleremo tra un po’).
Safety car per diversi giri, al termine dei quali Di Grassi, dopo un incidente, si è ritirato. Stavolta ci siamo risparmiati la safety car. Nel frattempo si è avuta l’inquadratura di una Mclaren che rimaneva vittima di un sorpasso: Schumacher su Button. Per il campione del mondo in carica significava perdere la quinta posizione, e si portava sempre più lontano dal titolo. Ma ancora l’allontanamento definitivo doveva avvenire.
Intanto Trulli si è ritirato per un problema tecnico, problema tecnico che gli aveva provocato già qualche intoppo in precedenza (per l’esattezza una collisione con la HRT di Senna).

Sono iniziati i cambi gomme dopo una trentina di giri disputati. È rientrato Button, che aveva difficoltà con le gomme che aveva nella prima parte di gara. Secondo i telecronisti era il momento azzeccato per rientrare. Secondo me i telecronisti si sbagliavano. Dunque Button è uscito dai box ben lontano dalla zona punti.
Intanto, mentre poco prima un profetico Mazzoni aveva fatto osservare come Glock fosse in una buona posizione davvero storica per la Virgin, mentre Buemi stava tentando un sorpasso su Glock i due sono finiti fuori: di nuovo la safety car. Subito Hamilton, Massa e Schumacher ai box. Pazzesco, tutto ciò.
Pazzesco che su due piloti Ferrari ne avessero chiamato ai box soltanto uno. Era da fare una standing ovation quando Alonso è rientrato ai box un giro dopo rispetto al compagno di squadra, in contemporanea a Vettel. Com’è andata a finire la cosa? Beh, anche qui c’è stato un lieve intoppo, o forse non tanto lieve dato che a causa di un problema a una gomma Alonso ha perso terreno ed è uscito alle spalle di Hamilton, che così si era appropriato della seconda posizione.
Ma niente paura: bastano giusto un paio di giri, la safety car abbandona la pista, Hamilton va lungo e Alonso si riprende il secondo posto…

Facciamo il punto. Vettel a quel punto era in testa, seguito da Alonso, Hamilton, Massa, Schumacher, Barrichello (questi ultimi sono stati definiti da Mazzoni “due vecchi nemici”, chissà se quel vecchi si riferiva ai tempi passati oppure all’età dei due soggetti citati… ^^), Petrov, Hulkenberg, Kubica e Liuzzi che così nel frattempo era giunto in top ten. Per quanto riguarda l’altra Force India, quella di Sutil, c’è da dire che il pianista non aveva fatto una delle sue gare migliori e che era andato incontro a vari intoppi (di lì a poco sarebbe anche entrato in collisione con Kobayashi senza particolari danni per il giapponese, e poi si sarebbe ritirato in seguito).
Qualche giro dopo è Petrov a finire a muro. Stavolta miracolosamente la safety car non è necessaria e la gara prosegue normalmente. Con Kobayashi che si appropria della decima posizione, mentre per Vettel, che fino a poco prima aveva girato più velocemente di Alonso, di lì a poco le cose iniziano a non brillare più tantissimo, in quanto Alonso lentamente si sta avvicinando. Anche Hamilton si avvicina nel frattempo ad Alonso. In una conversazione di Vettel via radio si è intuito che il pilota della Redbull aveva problemi di freni e che, contando sulla poca visibilità in una curva, la RB sperava in un finale anticipato della gara (ormai era già stato percorso il 75% e quindi il punteggio sarebbe stato pieno).

Al 46° giro, quando mancavano all’incirca 10 giri alla fine, dopo che Mazzoni aveva a lungo osservato quanto a Vettel servisse quella vittoria, il motore della sua Redbull ha messo le ali… Con una tristissima fumata, i sogni di Vettel per la conquista del titolo si sono ridotti notevolmente. Forse si sono azzerati, dato che in casa Redbull probabilmente per recuperare saranno costretti a puntare sul pilota che ha più punti.
Con il ritiro di Vettel, è Heidfeld che è entrato in top ten. Le due Williams intanto sembrano in difficoltà, tanto che Barrichello ha perso due posizioni e forse Hulkenberg più di una. E al momento della bandiera a scacchi, dopo 55 giri di gara, le posizioni erano: 1) Alonso, 2) Hamilton, 3) Massa, 4) Schumacher, 5) Kubica, 6) Liuzzi, 7) Barrichello, 8) Kobayashi, 9) Heidfeld, 10) Hulkenberg.
I giornalisti Rai al momento stesso in cui la bandiera a scacchi sventolava, sono corsi ad assediare Domenicali con le loro domande, tanto che lo stesso Domenicali ha risposto che prima di rispondere alle loro domande preferiva aspettare che anche Massa tagliasse il traguardo. Evidentemente secondo i giornalisti Rai quei 15 punti aggiuntivi che andavano ad aggiungersi in classifica costruttori erano superflui… ^^

E così, verso le undici del mattino, stiamo stati deliziati da Alonso che si calava nei panni di un papero durante il giro d’onore. E così si chiudevano le emozioni della gara. Ah, no, mi sono dimenticata di un altro evento memorabile: salendo i gradini per andare sul podio, Massa e Hamilton stavano parlando tra di loro quando, colpo di scena, Massa inciampa sui gradini e rischia di cadere (ma non è che era passato Ross Brawn con una buccia di banana?).
Al momento in cui giunge sul podio Alonso si mostra in uno dei suoi salti funambolici che sono la sua specialità (cioè, sono diventati la specialità di tutti i piloti, quindi a ogni gara c’è un pilota che sale sul podio saltando, proprio come accadeva nel 2004 solo che all’epoca era sempre Schumacher mentre stavolta è un pilota diverso ogni gara – ma mai Schumacher). Durante gli inni nazionali la mia attenzione va al fatto che Alonso non si è rasato la barba, e noto anche che Massa a neanche trent’anni sta già iniziando a perdere i capelli… Ma questo è irrilevante. Tutto finisce poco dopo con la consegna dei trofei e lo spumante spruzzato (il Ferrari Baby mi pare che bevesse parecchio oggi in confronto agli altri due)…
Dopo c’è “Pole position”. No, grazie. Ne ho abbastanza di leggere i giornali domani, senza stare a sentire “Pole Position”.

QUALIFICHE:
1. Sebastian Vettel Red Bull 01:35.585 19
2. Mark Webber Red Bull 01:35.659 21
3. Fernando Alonso Ferrari 01:35.766 23
4. Lewis Hamilton McLaren 01:36.062 20
5. Nico Rosberg Mercedes Grand Prix 01:36.535 18
6. Felipe Massa Ferrari 01:36.571 18
7. Jenson Button McLaren 01:36.731 21
8. Robert Kubica Renault 01:36.824 21
9. Michael Schumacher Mercedes Grand Prix 01:36.950 22
10. Rubens Barrichello Williams 01:36.998 25
11. Nico Hulkenberg Williams 01:37.620 18
12. Kamui Kobayashi Sauber 01:37.643 15
13. Nick Heidfeld Sauber 01:37.715 16
14. Adrian Sutil Force India F1 01:37.783 18
15. Vitaly Petrov Renault 01:37.799 18
16. Jaime Alguersuari Scuderia Toro Rosso 01:37.853 18
17. Sebastien Buemi Scuderia Toro Rosso 01:38.594 16
18. Vitantonio Liuzzi Force India F1 01:38.955 10
19. Jarno Trulli Lotus F1 01:40.521 10
20. Timo Glock Virgin Racing 01:40.748 8
21. Heikki Kovalainen Lotus F1 01:41.768 9
22. Lucas Di Grassi Virgin Racing 01:42.325 10
23. Sakon Yamamoto HRT F1 Team 01:42.444 10
24. Bruno Senna HRT F1 Team 01:43.283 7

GARA:
1. Fernando Alonso Ferrari 2:48:20.810
2. Lewis Hamilton McLaren +14.999
3. Felipe Massa Ferrari +30.868
4. Michael Schumacher Mercedes Grand Prix +39.608
5. Robert Kubica Renault +47.734
6. Vitantonio Liuzzi Force India F1 +53.571
7. Rubens Barrichello Williams +1:09.257
8. Kamui Kobayashi Sauber +1:17.889
9. Nick Heidfeld Sauber +1:20.107
10. Nico Hulkenberg Williams +1:20.851
11. Jaime Alguersuari Scuderia Toro Rosso +1:24.144
12. Jenson Button McLaren +1:29.939
13. Heikki Kovalainen Lotus F1 +1 Giro
14. Bruno Senna HRT F1 Team +2 Giri
15. Sakon Yamamoto HRT F1 Team +2 Giri
Ritirati
16. Adrian Sutil Force India F1 +9 Giri
17. Sebastian Vettel Red Bull +10 Giri
18. Vitaly Petrov Renault +16 Giri
19. Timo Glock Virgin Racing +24 Giri
20. Sebastien Buemi Scuderia Toro Rosso +25 Giri
21. Lucas Di Grassi Virgin Racing +30 Giri
22. Jarno Trulli Lotus F1 +30 Giri
23. Mark Webber Red Bull +37 Giri
24. Nico Rosberg Mercedes Grand Prix +37 Giri


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