venerdì 20 gennaio 2012

[Dal vecchio blog] Addio a Shoya Tomizawa

05/09/2010
È giunto il momento che questo blog abbandoni per un attimo il mondo delle quattro ruote per passare alle due. Credevo che l'avrei fatto in un'occasione più allegra, ma il momento è giunto oggi, 5 settembre 2010, e nel peggiore dei modi.

Di gran lunga inferiore all'interesse che ho per la F1, l'interesse per le due ruote non è mai stato tale da trascinarmi davanti alla TV a ogni gara, nel caso in cui mi sto occupando d'altro. E oggi era un giorno in cui avevo altri pensieri per la testa, così che la TV è rimasta spenta fino alle 15,20. Ho pensato che andavo a vedere i risultati del Motomondiale sul televideo. Ho appena avuto il tempo di realizzare che Pedrosa aveva vinto la gara di MotoGP, quando è stata un'altra la notizia che ho visto...

SHOYA TOMIZAWA è morto, nella gara di Moto2, dopo una caduta ed essere stato investito da chi lo seguiva. Nulla da fare, alle 14,19 il suo ultimo respiro...
La Moto2 non ha mai avuto, secondo me, il fascino della 250 che trovavo più interessante anche della MotoGP, e non l'ho mai seguita tanto. Però me lo ricordo, quella sera della gara inaugurale. Ero a cena in una pizzeria con i miei e c'era il televisore acceso sulla moto2, a 3 o 4 metri dal nostro tavolo. Quella gara fu vinta da un giovane pilota giapponese, che non avevo mai sentito nominare prima.
Ora, voglio evitare ogni frase di circostanza tipo "sarebbe diventato un grande delle due ruote". Non so cosa sarebbe diventato. So solo che non diventerà mai niente, ecco tutto.

Shoya era nato il 10 dicembre 1990, tra tre mesi doveva compiere 20 anni e non li compirà mai. Questo è bastato per farmi venire le lacrime agli occhi, anche se di Tomy non sapevo nulla... E una domanda aleggiava nella mia mente: perché?
Una fatalità, che forse nessuno di noi avrebbe mai immaginato, perché la morte non infieriva sul motomondiale già da anni. Neanche tanti, alla fine, dato che Kato morì soltanto sette anni fa.
E oggi il mondo s'è fermato per un attimo, e poi ha ripreso a scorrere, ma non per Tomizawa che in quell'attimo è rimasto e sempre resterà.

Che cosa ne sarebbe stato di lui se la sua vita non si fosse spenta oggi? Difficile dirlo, difficile capire quale sarebbe stato il suo avvenire. Ma è così importante? Credo di no. Perché un pilota può valere di più o di meno in pista, ma il valore della vita è molto più importante e non dipende mai dai risultati.

Alle 20.10 ho visto il filmato al telegiornale. Tremendo al punto tale che è stato un bene non vederlo in diretta.
19 anni. L'età dei sogni. Troppo pochi per andarsene così, in una giornata finita male.
Sì è visto Shoya sorridere, in vecchi filmati mandati in onda dal TG. È triste pensare che quel sorriso che ispirava simpatia non lo rivedremo mai più.
R.I.P. Shoya

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