È passato relativamente poco tempo da quando è finito il campionato della W Series, ma i preparativi per il prossimo campionato sono già in corso.
Giusto per rinfrescarvi le idee, le cose andranno più o meno così:
- delle venti protagoniste della stagione 2019, le prime dodici in classifica hanno l'accesso garantito alla stagione 2020;
- nessuna delle prime dodici classificate pare avere rinunciato alla propria partecipazione, quindi rimangono sei/otto posti in griglia a meno che non vengano incrementati;
- al momento attuale si parla di venti vetture, non è ancora chiaro se si intende che saranno in venti al via di ogni gara oppure che saranno diciotto con due riserve;
- alle ultime otto classificate non è preclusa al cento per cento la possibilità di prendere parte all'edizione 2020, ma dovranno battere la concorrenza delle nuove candidate;
- ci sarà un test comparativo tra le nuove candidate e alcune ragazze che hanno gareggiato nel 2019.
Quest'ultimo punto è al momento più chiaro: Beitske Visser e Miki Koyama prenderanno parte, il prossimo weekend, a un test al quale saranno presenti anche quattordici nuove ragazze.
Queste quattordici nuove ragazze sono state valutate su un totale di circa una quarantina, pare tramite test al simulatore, e scenderanno in pista al volante di vetture come quelle con cui viene disputato il campionato.
Al momento attuale non è particolarmente chiaro quante ne passeranno, probabilmente dipenderà da come va il test.
Sono stati annunciati i nomi delle partecipanti al test e saranno (elencate in ordine alfabetico):
- Ayla Agren - Norvegia
- Courtney Crone - Stati Uniti
- Abbie Eaton - Regno Unito
- Belen Garcia - Spagna
- Michelle Gatting - Danimarca
- Hanna Grisham - Stati Uniti
- Chelsea Herbert - Nuova Zelanda
- Anna Inotsume - Giappone
- Gabriela Jilkova - Repubblica Ceca
- Katherine Legge - Regno Unito
- Nerea Martì - Spagna
- Abbie Munro - Gran Bretagna
- Irina Sidorkova - Russia
- Bruna Tomaselli - Brasile
C'è un nome, tra questi, che mi ha fatto spalancare gli occhi per lo stupore. Al momento, comunque, non ci darei peso, è il caso di parlare, per prima cosa, delle "altre", in modo da dare un'idea di chi siano:
- AGREEN e TOMASELLI: le due vengono dalle serie minori americane Road to Indy, la Agreen ha gareggiato in USF2000 alcuni anni fa dopo avere vinto un campionato di livello più basso ma ora non gareggia per assenza di sponsor, la Tomaselli gareggia in USF2000 al momento, entrambe erano state scartate nella selezione in stile Race of Champions sulla neve dell'edizione 2019;
- GATTING: ha un passato molto lontano nella Formula Ford danese (la serie che al giorno d'oggi è diventata F5 e corre insieme alla F4, credo), con esperienze successive in GT ed endurance, elencata tra le candidate 2019, non era presente al test lo scorso anno;
- GARCIA, MARTI', SIDORKOVA: provenienti dalla Formula 4 spagnola, con quest'ultima che ha gareggiato anche nella F4 SMP (il campionato russo, quello in cui solo i russi prendono punti e i finlandesi non prendono punti, ma non fa niente perché tanto il figlio di Salo arriva sempre ultimo), i risultati delle tre non sembrano particolarmente esaltanti, anche se il duo Garcia/Martì ha ottenuto a inizio stagione una "doppietta" dopo la penalizzazione di tutti gli altri piloti presenti in pista;
- MUNRO e GRISHAM: probabilmente le più giovani, sembra che siano entrambe delle kartiste, anche se la Munro si appresta a debuttare nella Formula 4 britannica;
- EATON: pilota di GT, è conosciuta per avere preso parte in qualità di tester a programmi televisivi in cui venivano testate auto;
- CRONE: l'homepage del suo profilo twitter sembra qualificarla come pilota di motociclismo, in realtà gareggia anche sulle midget car e sembra avere preso parte a un test su open wheel Road to Indy;
- HERBERT e JILKOVA: queste due gareggiano prevalentemente a livello nazionale, l'una in Nuova Zelanda, l'altra in Repubblica Ceca, anche se la Jilkova pare avere gareggiato in qualche momento della sua carriera e occasionalmente in una sotto-categoria della Formula Renault;
- INOTSUME: è difficile recuperare qualche informazione su di lei e il suo profilo twitter è scritto a ideogrammi, esistono foto che la ritraggono al volante di vetture open-wheel;
- LEGGE: questa credo che la conosciate tutti... o almeno dovreste, ed è la sua presenza a suscitarmi un po' di perplessità.
Prima che mi si accusi di "ageism", non me ne frega proprio un fico secco del fatto che Katherine Legge abbia la stessa età di Jenson Button e che, se dovesse prendere parte al campionato 2020, lo farebbe all'età di quarant'anni.
Quello che salta all'occhio è piuttosto che la W Series sia un campionato che ha l'obiettivo di far progredire ragazze verso la Formula 3 o la Formula 2, aiutandole tramite visibilità a trovare degli sponsor.
In più, la W Series è un campionato di Formula 3 e c'è chi dice che le vetture siano una sorta di "ibrido" tra Formula 3 e Formula 4. Dovrebbe essere un campionato per ragazze che vengono dalle Formula 3 e Formula 4 nazionali o addirittura che non hanno mai gareggiato in campionati open-wheel.
Katherine Legge ha corso in Champ Car negli ultimi anni dello split e poi in Indycar. Ha gareggiato nel DTM e in Formula E, attualmente gareggia nell'IMSA...
Insomma, se la Legge fosse un uomo, a nessuno verrebbe in mente di vederla come una ragazza alle prime armi, piuttosto verrebbe vista come un vecchio pensionato che, dopo le open-wheel, si è riciclato in un'altra serie.
Al momento attuale non mi risulta per niente chiaro quale sia l'obiettivo della Legge e della W Series.
Tuttavia posso provare a immaginare tre scenari alternativi:
1) la Legge ha deciso di diventare una sorta di testimonial della W Series, oppure una tester, oppure una driver coach o qualsiasi altra cosa che le permetta di avere un ruolo di "guida" ma che non abbia l'obiettivo finale di farla gareggiare;
2) la Legge intende gareggiare in questa serie e, in questo modo, gli obiettivi della W Series verranno almeno in parte messi da parte;
3) la Legge intende gareggiare in questa serie e, nel caso non si riveli palesemente superiore alla concorrenza, verrà utilizzata come veicolo promozionale, per dare l'immagine delle ragazze della W Series che gareggiano ad armi pari con un'ex pilota di Indycar, in modo che sia difficile per gli scettici continuare ad affermare che le ragazze della W Series sono tutte senza talento, perché la Legge in Indycar non sarà stata un fenomeno, ma non era al di sotto della media di quelli, uomini compresi, che non sono fenomeni.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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