La Formula 1 è passata per Monza e, con essa, anche le categorie inferiori associate, a una sola settimana di distanza da Spa Francorchamps. C'è arrivata non con la migliore delle notizie in quanto il sito ufficiale del team Sauber Junior ha pubblicato un comunicato a proposito di Juan Manuel Correa, co-protagonista dell'incidente in cui ha perso la vita Anthoine Hubert. Le condizioni di salute di Correa, trasferito dall'ospedale belga in uno britannico, sono peggiorate a causa di un'infiammazione polmonare, per la quale è stato messo in coma farmacologico, notizia che ha ripreso a gettare ombre là dove era difficile intravedere un po' di luce.
La Formula 2 è arrivata a Monza con diciassette vetture: una sola Arden guidata da Tatiana Calderon, una sola Sauber Junior guidata da Callum Ilott e anche una sola Trident, in quanto la vettura di Giuliano Alesi è stata sequestrata dalle autorità del Belgio per verificare la dinamica dell'incidente. Alesi è comunque stato convocato al volante dell'altra Trident, il che ha fatto sì che Ralph Boschung rimanesse a piedi per il fine settimana appena vissuto.
Le qualifiche si sono svolte sotto l'acqua, venerdì pomeriggio, con Ilott che è andato a prendersi la pole position. Nyck Devries, leader del campionato, ha girato like a boss quando riuscire a migliorarsi sembrava impossibile, strappando un quarto tempo. Poi è rientrato e ha finito la benzina, il che gli è costato il suo brillante tempo di qualifica ed è partito dietro a tutti: la cosa lasciava a Nicholas Latifi, runner-up in campionato ma abbastanza distante, qualche margine di recupero.
Callum Ilott/ Guanyu Zhou in prima fila, Nikita Mazepin/ Sergio Sette-Camara in seconda: per il pilota russo si trattava della prima performance di spessore del campionato... ma non era destino che le cose andassero bene.
Nobu Matsushita, che partiva dalla quinta casella della griglia di partenza, si è portato al secondo posto negli scarichi di Ilott, Mazepin rimaneva coinvolto in qualche contatto random, precipitandosi ai box e uscendone doppiato, Zhou perdeva posizioni probabilmente sempre coinvolto in qualche contatto random e, mentre decisamente più indietro Deletraz si ritirava per incidente, Matsushita si prendeva la prima posizione relegando Ilott al secondo posto. Nel frattempo Sette-Camara e Latifi lottavano per la terza piazza, mentre Devries risaliva in zona punti, imitato dal nostro connazionale Luca Ghiotto, a sua volta partito dalle retrovie.
Nel frattempo la Calderon si era già ritirata per incidente, sempre più lontana dalla possibilità di conquistarsi sul campo il ruolo di penultima in classifica tra i full time.
Le vetture iniziavano a rientrare ai box, con davanti qualcuno che faceva il figo più a lungo degli altri.
Poi Nicholas Latifi e Guanyu Zhou si sono ritrovati molto vicini... troppo vicini, al punto che si sono scontrati. Hanno raggiunto entrambi i box, dai quali Zhou non è più uscito, mentre Latifi si è ritrovato doppiato.
Non stavo guardando propriamente la gara, ma stavo seguendo gli update sul cellulare, su un profilo che pubblicava anche gli screenshot dai quali si intravedevano le posizioni sul lato dello schermo.
Le posizioni indicavano che Mahaveer Raghunathan, il lumacone della Formula 2, era nientemeno che dodicesimo e tutto poteva ancora succedere. Una delle cose che stavano succedendo era che Mick Schumacher si lamentava di problemi al motore, e come tutti i piloti che hanno una dignità, che non sono nel bel mezzo di un attacco di diarrea e che non hanno perso giri a causa di incidenti, si trovava ovviamente in quel momento più avanti di Raghunathan. Questo significava una sola cosa: l'undicesima piazza era alla portata del nostro eroe Ragù Natante!
E non era finita lì: quando Mick Schumacher ha portato la propria vettura a dormire ai box e Ragù Natante ha guadagnato appunto l'undicesima piazza, le stelle hanno finito di allinearsi in vista della consacrazione. Vittima sacrificale è stato il debuttante Marino Sato, costretto a recarsi ai box e a rimanervi abbastanza da uscire a quaranta secondi dal glorioso lumacone. Ragù Natante è risalito al decimo posto quando mancavano qualcosa come tre giri al termine. Nulla di più eroico era accaduto negli ultimi anni nella Formula 2 e Mahaver Raghunathan vanta un curioso record: in questo weekend, da solo, ha portato a casa più punti di quanto, in due, non ne abbiano portati a casa Vettel e Raikkonen! Credo che avrà molte cose da raccontare un giorno ai propri nipoti.
La gara è finita, dopo la rimonta di Ghiotto e Devries a spese di Ilott, con questa top-ten:
Nobu Matsushita
Luca Ghiotto
Nyck Devries
Callum Ilott
Sergio Sette-Camara
Jordan King
Giuliano Alesi
Jack Aitken (pole da reverse grid)
Sean Gelael
Mahaveer Raghunathan
La sprint race, alla domenica, non è stata altrettanto eroica, perché Ragù Natante non può finire a punti costantemente e in genere è più normale vederlo senza speranze.
La gara è iniziata con un duello Aitken vs King, in cui ha prevalso inizialmente King, ma destinato a finire con la vittoria di Aitken. Matsushita è giunto al traguardo in terza piazza, ma ha dovuto scontare una penalità di cinque secondi, che ha fatto sì che Devries salisse sul podio ancora una volta.
Latifi, nel frattempo, non conquistava punti, sempre più lontano dalla possibilità di vincere il titolo... ma i punti superlicenza per debuttare in Williams al posto di Kubica arriverebbero anche con il secondo posto in campionato, quindi non sembra avere molti problemi in proposito.
Nel frattempo Prema era ancora una volta immersa nel suo duello contro l'affidabilità, stavolta è stato il motore di Gelael a non volere arrivare a vedere il traguardo.
Jack Aitken
Jordan King
Nyck Devries
Guanyu Zhou
Nobu Matsushita
Mick Schumacher
Giuliano Alesi
Louis Deletraz
Capitolo Formula 3: ho lasciato da parte su questo blog quanto accaduto a Spa, quindi direi di fare una breve sintesi.
La saturday race, avvenuta la mattina, è stata vinta da Pedro Piquet, con Robert Shwartzman e Jehan Daruvala a podio. Daruvala era partito dalla pole position.
Lundgaard, Vips, Tsunoda, Pulcini, Armstrong, Fewtrell e Beckmann sono i piloti che hanno completato la top-ten e Armstrong si è procacciato la pole position da reverse grid.
Marcus Armstrong, Yuki Tsunoda, Robert Shwartzman è stata la top-3 della gara che si è svolta la domenica mattina.
Lundgaard, Daruvala, Piquet, Pulcini e Natori hanno chiuso le posizioni della zona punti.
La sunday race di Spa è passata alla storia per un incidente pazzesco, avvenuto quando Simo Laarksonsen è andato a schiantarsi contro le barriere, con la vettura che si è incastrata sotto la barriera stessa. Il fatto che la scocca e l'halo abbiano resistito all'impatto hanno fatto sì che il pilota uscisse illeso.
Un altro incidente micidiale lo si è visto a Monza nella saturday race: qualcuno ha avuto la brillante idea di mettere un dissuasore alla Parabolica e Alex Peroni l'ha preso in pieno, spiccando il volo in modo molto simile a quello di Sophia Florsch. Ne è uscito sulle proprie gambe, anche se pare che abbia riportato una frattura vertebrale di lieve entità.
Quella stessa gara è stata vinta da Robert Shwartzman, con Daruvala e Tsunoda insieme a lui sul podio.
O meglio, Daruvala sul podio c'era fisicamente, in terza piazza, e Tsunoda no, il suo champagne tra le mani di Marcus Armstrong, secondo al traguardo prima di essere penalizzato post-gara precipitando nelle retrovie.
Piquet, Verschoor, Hughes, Lawson e Scherer hanno completato la zona reverse-grid, con Sargeant e Pulcini ultimi piloti a punti.
Yuki Tsunoda l'ha spuntata nella gara della domenica, davanti a Liam Lawson e a Jake Hughes. Hanno chiuso a punti anche Verschoor, Piquet, Pulcini, Scherer e Shwartzman.
Il campionato di F3 terminerà a fine mese a Sochi, dove probabilmente Shwartzman vincerà il titolo, mentre la F2 andrà avanti fino a dicembre con Abu Dhabi.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
martedì 10 settembre 2019
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