Mi rendo conto che in questo periodo è più facile pensare alla Formula 1 contemporanea, visto che siamo già in febbraio, delle presentazioni delle monoposto ne parlerò nei tempi e nei modi che ritengo più opportuni. Quindi oggi vi porto in viaggio nel lontano 1981 a Hockenheim, quando Salazar correva per l'Ensign ed era ancora un anonimo signor nessuno qualsiasi e nessuno poteva immaginare che di lì a un anno sarebbe entrato ufficialmente con merito nella storia del motorsport (dove a "con merito" potete dare l'interpretazione che meglio preferite). In prima fila ci sono due vetture gialle tamarre di un team pioniere del turbo, si tratta delle Renault di Prost e Arnoux. Per Prost si tratta della prima pole position in carriera, ovvero della prima volta che mette il proprio naso davanti a tutti sulla griglia.
Si parte e le Renault sembrano faticare alla partenza, problemi tipici che hanno fin dall'avvento dell'epoca turbo. Arnoux fatica più di Prost, che mantiene la prima posizione. Reutemann supera Arnoux e si porta al secondo posto. In realtà anche molti altri superano Arnoux che, a sorpresa, dopo appena un giro vediamo rientrare ai box: ha una foratura, segno evidente che Jabouille ormai non è più in Renault, ma ha lasciato al team un po' della sua aura. Prost per il momento non sembra avere problemi e, anche se Reutemann gli sta molto vicino, riesce a conservare la prima posizione. C'è qualcuno invece che al volante di una McLaren fatica a rimanere in pista e dopo pochi giri finisce in testacoda impantanandosi. Si tratta di De Cesaris, che ancora una volta decide di terminare la propria gara in maniera piuttosto estrosa.
Nel frattempo continuamo a trovarci con una Williams in seconda posizione, ma è quella di Jones che ha strappato il secondo posto al compagno di squadra e leader del mondiale. Mentre Jones si lancia all'inseguimento di Prost, pochissimo più indietro Reutemann viene lungamente inseguito da Piquet. Piquet gli succederà al terzo posto e poi Reutemann tornerà davanti. Questo prima del suo ritiro per un guasto al motore, decisamente più avanti. Torniamo però alla lotta per la vittoria, perché Jones non molla e intende lasciare il segno, ignaro del fatto che quarant'anni dopo la gente si ricorderà a malapena della sua esistenza. Eccolo che supera Prost e si porta in testa. Mancano pochi giri alla metà della gara e qualcosa è cambiato, adesso l'australiano sembra il principale candidato alla vittoria.
Sembra, ma non è detta l'ultima parola: quando mancano pochi giri ha un problema ed è costretto a rientrare ai box mentre si trovava in testa apparentemente indisturbato. Prost, infatti, non è riuscito a tenere il suo ritmo dopo il sorpasso ed è anche stato superato da Piquet che, dopo parecchi giri passati in seconda posizione, si ritrova in testa da un momento all'altro. Salazar non si trova nei paraggi, come già anticipato, quindi non ha alcun problema a giungere fino alla bandiera a scacchi e a procacciarsi la vittoria. Prost si piazza al secondo posto e completa il podio Laffite a bordo di una meravigliosamente tamarra Ligier. Il suo compagno di squadra Tambay, futuro idolo del fanbase della Ferrari, invece se la passa abbastanza male, l'hanno inquadrato una volta mentre era fermo ai box e pare essersi ritirato.
Siamo negli anni '80 quindi i fortunati che vedono la gloria della zona punti sono solo sei, che spesso sono la maggioranza dei piloti che giungono al traguardo, ma non in questo caso, con un numero relativamente ragionevole di vetture che sembra essere arrivato al traguardo. I quattro fortunati che si piazzano in quarta, quinta e sesta posizione sono Rebaque (Brabham), Cheever (Tyrrell) e Watson (McLaren), quindi si tratta di uno di quei pochi gran premi in cui il compagno di squadra di Piquet giunge all'apice dei suoi risultati. Ha già ottenuto un quarto posto nel 1981 (a Imola - gara che non ha ancora avuto la gloria di ricevere un post) e ne otterrà un altro tra un paio di gran premi (in Olanda, gara che ugualmente non ha avuto ancora l'onore di essere immortalata qui sul blog).
A qualche punto veniamo a qualche gioia relativa a piloti e squadre italiane, anche se parlare di gioia potrebbe essere un po' forzato, dato che le posizioni dalla settima in poi non assegnano punti. Settimo infatti si classifica uno dei nostri connazionali, ovvero De Angelis, mentre in ottava posizione troviamo una vettura italiana... e sì, l'ottava posizione può essere un risultato di un certo rilievo, dato che stiamo parlando dell'Osella di Jarier. Dietro all'Osella si piazzano Andretti e Villeneuve, a sorpresa quindi scopriamo che effettivamente i team Alfa Romeo e Ferrari sembrano avere preso parte a questo gran premio, cosa di cui era totalmente impossibile accorgersi durante la gara stessa. Prendere parte a un torneo di briscola invece che al gran premio sarebbe stato probabilmente più producente.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
venerdì 4 febbraio 2022
We believe in Rebaque // GP Germania 1981
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