Su cosa ci facesse in cabina di commento anziché in pista, ve lo spiego più tardi. Quello che conta è chi stava in pole position, ovvero Nelson Piquet. I Prolauda erano secondo e quarto, terzo in griglia Elio De Angelis. Al via De Angelis ha avuto un buono spunto, andando quasi a insidiare Piquet, Prost tuttavia è riuscito a risalire secondo in tempi brevi, mentre andava peggio a Lauda scivolato indietro di qualche posizione. Siccome ride bene chi ride ultimo, quindi probabilmente Jonathan Palmahhhh, la gara di Prost è durata appena tre giri, poi si è ritirato per un guasto al motore, non l'ideale per chi lottava per il titolo. Seconda è risalita quindi una Renault, che dopo avere superato De Angelis - peraltro precipitato decisamente più indietro - stava in seconda posizione, in quella che si preannunciava una gara ad elevato attrition rate. Uno dei ritirati, non tanto tempo dopo, è stato René Arnoux, con Michele Alboreto rimasto solo a difendere i colori della Rossa nelle posizioni di bassa zona punti.
Una Brabham, una Renault e una Brabham, poi Teo Fabi è finito in testacoda. È precipitato dietro a Lauda e Alboreto, per poi superare Alboreto e riportarsi almeno al quarto posto. Poi, neanche a un terzo di gara, la vettura di Piquet ha dato forfait. Una Brabham si è ritirata ed è passato in testa... il pilota della Renault già citato, naturalmente, specializzato nel prendere la leadership delle gare in concomitanza con ritiri delle Brabham, l'ex ferrarista Patrick Tambay. Ero molto combattuta su cosa pensare in un simile momento, solo molto più avanti mi sarei schiarita le idee. Mentre la gara procedeva con anche qualche altro ritiro illustre (Keke Rosberg, Nigel Mansell, forse Elio De Angelis), Tambay leaderava come se non ci fosse un domani, Lauda secondo, Fabi terzo. Poi Fabi ha superato Lauda, che doveva cercare di amministrare per non rischiare il motore proprio quando poteva metterlo in quel posto a Prost. A gara ormai inoltrata, da diversi giri, il trio Tambay/ Fabi/ Lauda era a distanza ravvicinata. Poi Tambay ha allungato mentre Fabi doveva vedersela prima con Lauda, che l'ha superato, poi con il proprio motore, che l'ha messo a piedi.
Non era finita lì, ovviamente. Il destino di Tambay è stato in tutto e per tutto simile a quello di Fabi: prima superato da Lauda... e poi costretto a parcheggiare. Avevo ancora sensazioni contrastanti in proposito, ma ci ha pensato il pubblico, che si è messo a esultare, a farmi capire da che parte stare: I STAND WITH TAMBAY <3 che peraltro è stato scaricato dalla Ferrari, non se n'è andato di sua spontanea volontà e che a quanto pare era semplicemente colpevole di essere in pista al volante di una Renault invece che a casa a zappare l'orto (non che gli ex ferraristi che tra le altre cose coltivano orti nutrano molta ammirazione, ma questo è un altro discorso). Nulla contro Alboreto, anzi profonda stima, ma è paradossale che proprio lui abbia ottenuto servito su un piatto d'argento il secondo posto con il ritiro di Tambay. I tifosi che stavano a Monza quel giorno dovevano avere un animo piuttosto crudele, un po' come il destino di Eddie Cheever: l'americano di Roma era risalito terzo ma è stato subito costretto al ritiro e al suo posto è risalito Riccardo Patrese, suo compagno di squadra in Alfa Romeo, che andato a podio con Lauda e Alboreto.
Quarto ha chiuso Stefan Johansson sulla Toleman: guidava al posto di Senna, in rotta con il team a insaputa del quale aveva firmato un contratto con la Lotus per il 1985. Una volta che la notizia era uscita allo scoperto era stato appiedato (non per molto, sarebbe tornato al volante al successivo evento, il GP d'Europa) ed era insieme al telecronista di Rede Globo, oppure comunque collegato con lui (il che tutto sommato un po' mi dispiace, sarebbe stato bellissimo se avesse passato il weekend a giocare a briscola con Stefan Bellof che a partire da quella gara, così come Martin Brundle, non era più in pista per la squalifica della Tyrrell). Se vi aspettate interventi scoppiettanti, devo deludervi: da quello che ho capito gli hanno fatto quasi solo domande di natura tecnica sulle caratteristiche del circuito e delle vetture e del perché lì a Monza ci fosse un attrition rate così alto. Niente domande sbarazzine tipo "chi tifi tra Lauda e Prost?", anche se sarebbe stato bellissimo se fosse successo qualcosa di simile.
Tra parentesi, mi piace immaginare che tifasse Prost, ma questo è solo un viaggio mentale mio. Adesso però Senna levati, che dobbiamo accogliere un eroe, Jo Gardner quinto classificato al volante di un'Osella, terza e ultima top-6 della storia del team italiano. Terza e ultima, ma non ha assegnato punti: la squadra a inizio stagione aveva iscritto una sola vettura, quindi solo la prima vettura poteva prendere punti. Discorso analogo anche in ATS, dove Gerhard Berger ha chiuso sesto. Ironia della sorte, diversamente da quanto accade al giorno d'oggi con i guest driver nelle formule minori, non è che i punti andassero al pilota successivo... purtroppo per l'Osella perché settimo classificato e quinto tra i "piloti ufficiali" c'era Piercarlo Ghinzani, rimasto senza benzina a un giro dalla fine, quando peraltro era davanti non solo a Gardner ma anche a Johansson. Sfiga ne abbiamo? Ottavo (e sesto dei "piloti ufficiali") ha chiuso Huub Rothengatter sulla Spirit, dopodiché l'americano di Roma ritirato nel finale e Thierry Boutsen decimo classificato sulla Arrows e ultimo dei piloti non ritirati.
Il successivo evento era al Nurburgring e Niki Lauda vi è arrivato con nove punti e mezzo di vantaggio su Alain Prost (sarebbero dieci e mezzo, ma Prost è scalato su di una posizione e di un punto a Dallas per effetto della squalifica delle Tyrrell), che da parte sua al via si è portato in testa alla gara davanti a Patrick Tambay e al poleman Nelson Piquet. Tra i tre è venuta a formarsi ben presto una certa distanza, con Prost leader incontrastato e Piquet che solo a oltre metà gara si sarebbe preso almeno la seconda piazza su Tambay. Mentre Prost svettava, Lauda partito quindicesimo era imbottigliato dietro alla Renault di Derek Warwick e alla Ferrari di Michele Alboreto al sesto posto fin dalle prime fasi di gara, prima molto vicino ai due, poi attardato da un testacoda senza perdita di posizioni. I primi sei sono rimasti stabili fino a gara inoltrata, quando Tambay è stato costretto al ritiro e Warwick ha perso posizioni venendo superato prima da Alboreto e poi da Lauda (che così si è portato quarto) e poi venendo costretto al ritiro.
Prost ha vinto incontrastato questo penultimo gran premio stagionale, mentre Piquet e Alboreto si sono ritrovati a lottare per la seconda piazza ma soprattutto a lottare contro il carburante in esaurimento già prima della bandiera a scacchi. Entrambi sono riusciti ad arrivare sulla linea del traguardo, Alboreto vi è arrivato qualche istante prima di Piquet. Lauda ha chiuso al quarto posto, seguito da Arnoux e Patrese a completare la top-6. A quel punto il vantaggio di Lauda su Prost era di tre punti e mezzo, con il mondiale da assegnarsi all'ultima gara della stagione, in Portogallo a Estoril, dove tanto per cambiare la pole è andata ancora una volta a Piquet. Prost si è dovuto accontentare della seconda piazza in griglia precedendo un outsider di lusso (spoiler: quell'outsider di lusso era al volante di una Toleman), ma di fatto gli andata comunque molto bene, perché Lauda era destinato a scattare dall'undicesima casella della griglia di partenza per la gara che, di fatto, valeva il titolo.
Plot-twist: la Williams di Rosberg si è portata in testa al via davanti alla Lotus di Mansell. Piquet ha perso posizioni e poi è anche precipitato nelle retrovie, mentre Prost era terzo. La leadership del duo dei piloti dotati di baffi non è comunque durata a lungo: Mansell era destinato a stare a lungo in seconda piazza, Rosberg terzo dietro di lui, poi a perdere progressivamente altre posizioni. Dal punto di vista della lotta al titolo, al momento Prost era in testa e Lauda fuori dalla zona punti, imbottigliato nel traffico, dietro alla Toleman di Johansson che dal Nurburgring in poi faceva coppia fissa con Senna. Senna da parte sua non aspettava altro che la debacle di Rosberg - poi addirittura costretto al ritiro per la rottura del motore - per portarsi terzo, cosa che effettivamente ha fatto. Secondo c'era Mansell e dalla terza posizione in poi gli erano tutti molto lontani, così come Mansell a sua volta era lontano da Prost. Lauda nel frattempo si è messo ad andare like a boss, superando chiunque gli capitasse a tiro. Questi poveri sprovveduti, con la mentalità dei fanbase attuali, sarebbero stati accusati dai fanboy di Prost di essere komplicihhhh e di essersi venduti al terzo titolo di Lauda.
Penso che, con la mentalità di oggi, il più a rischio di essere tacciato di avere favorito Lauda di proposito sarebbe stato proprio l'ultimo sprovveduto superato da Lauda nella sua rimonta, anche se il sorpasso era per il terzo posto tramutato nel fondamentale secondo solo dal successivo ritiro di Mansell. Quello che conta, comunque, per il fanbase trash, è trovare un colpevole. Se fossero esistiti i social, avrebbero sommerso quindi Senna di insulti vari e avrebbero scatenato una fanwar contro i suoi fanboy, questo in anticipo di anni e anni rispetto a quella scatenata dai Prosenna contro loro stessi. Adesso però stiamo divagando troppo, quello che conta è che le McLaren abbiano chiuso 1/2 e che Lauda con il secondo posto si sia portato a mezzo punto do vantaggio su Prost, al quale è andato l'onore di salire sul gradino più alto del podio. Giù dal podio c'erano Alboreto, De Angelis e Piquet a punti. Quest'ultimo aveva curiosamente come compagno di squadra Manfred Winkelhock come sostituto one-off di Teo Fabi.
Sul podio con i Prolauda c'era Senna, per la terza volta nella stagione, ignaro di un alternate universe in cui esisteva il concetto di "pilota random krudelehhhh che non ha buttato fuori il pilota inseguitore per far vincere il titolo a quello che al momento sembrava il favorito". I piloti krudelihhhh comunque in questa situazione mi sembrano più i Prolauda, che non si sono filati Senna neanche di striscio come tutta la gente che si trovava a passare su quel podio. Poveri piloti delle squadre non di primo livello, trattati come se non esistessero. Ç_ç Non c'è da sorprendersi che poi negli anni a venire Senna abbia voluto dimostrare in tutti i modi possibili di esistere. Ad ogni modo Senna levati, che dobbiamo parlare di cose serie, ovvero l'arrivo di un'importante personalità sul podio: Marlene Lauda (foto in alto). Ha abbracciato appassionatamente il marito - aaaawwww - e poi ha abbracciato anche Prost... e niente, non si è filata Senna neppure lei, che a parte il podio quel giorno di soddisfazioni ne ha ricevute ben poche!
PS. In seguito alla ridefinizione del sistema di punteggio per le gare redflaggate in anticipo, è stato detto che ad oggi sarebbe impossibile vincere il titolo di mezzo punto, non essendo più possibile ottenere mezzi punti. Non so se sia vero al 100%: nelle gare FIA in cui non è specificato diversamente si applica il punteggio dimezzato in caso di bandiera rossa senza restart con meno del 75% di percorrenza completato. Le *gare* di Formula 1 adesso rientrano nella casistica del diversamente specificato. Le sprint qualifying però non hanno una regola ad hoc, quindi tecnicamente in caso di sprint qualifying redflaggata entro il 75% di percorrenza, l'attuale punteggio 8/7/6/5/4/3/2/1 previsto da quest'anno dovrebbe essere dimezzato.
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