Innanzi tutto i commenti ai video di highlights erano più di uno su questo stampo: questa è la Formula 1 dei very uominy quando si correva anche con la pioggia e non come adesso in cui con la pioggi le gare vengono redflaggate. Bene, ma non benissimo: il GP d'Austria 1978 è un gran premio che è stato redflaggato per la pioggia dopo otto/nove giri ed è ripreso con un'ora di rain delay, dato che la pioggia era diminuita! Mi piace come la gente di oggi che commenta la Formula 1 del passato lo faccia sempre solo ed esclusivamente per sentito dire e sentendo solo ed esclusivamente quello che fa comodo sentire! Tra l'altro, lo ribadisco, redflaggare le gare perché pioveva era una cosa abbastanza tipica, in quegli anni, cosa che ho scoperto anche con una certa sorpresa da quando ho iniziato a vedere gran premi di quel periodo.
A proposito, il fatto che le gare venissero redflaggate in caso di pioggia è stato criticato all'inizio del servizio della TV italiana di cui vi ho anticipato all'inizio del post. Altre critiche che sono state fatte in proposito? Le gomme dell'epoca che non consentivano di gareggiare con la pioggia e soprattutto i piloti di quell'epoca che con la pioggia non erano in grado di esprimere il loro talento diversamente dai piloti del passato. Lo ribadisco, tutte le epoche del motorsport sembrano convergere verso gli stessi commenti, le critiche sembrano fatte con lo stampino. Dopotutto quelli di oggi che commentano negativamente le gare odierne devono essere i figli o i nipoti di quelli che commentavano negativamente le gare del passato, il DNA è chiaramente quello.
Ad ogni modo eravamo a Zeltweg, secondo il servizio della TV italiana c'è era stata una SoVrApPoSiZiOn3 tra una sessione di qualifiche e un lancio di paracadutisti, cosa che ha fatto sì che una sessione partisse in ritardo. Veniva quasi fatto passare il concetto che a causa dei paracadutisti Arturo Merzario non fosse riuscito a qualificarsi e Mario Andretti non fosse riuscito a ottenere la pole position. La pole position, tra parentesi, è stata ottenuta dal suo compagno di squadra Ronnie Peterson. In terza posizione dietro alle Lotus si è qualificato Jean-Pierre Jabouille sulla Renault, ma vi anticipo fin da subito che ha perso posizioni alla partenza e poi la sua gara è finita come al solito in anticipo per l'ennesimo problema tecnico di non meglio precisata natura.
Jabouille sempre mai una gioia, mentre ad Andretti le cose non sono andate meglio: la gara di Marione non ha nemmeno superato il primo giro ed è uscito di pista per un contatto con la Ferrari di Carlos Reutemann, che invece è riuscito a proseguire. Secondo si è portato Patrick Depailler sulla Tyrrell che era partito tredicesimo e terzo è stato per qualche minuto Jody Scheckter sulla Wolf. Poi ha avuto un incidente nello stesso punto di Andretti andando a sbattere contro la vettura incidentata di Andretti, mi pare di capire. Aggiungo che è uscito di scena per incidente anche Nelson Piquet e probabilmente anche qualcun altro. È arrivata la pioggia ed è arrivata in modo alquanto disordinato, con tratti di pista bagnati e tratti di pista asciutti. Peterson nel frattempo era in testa indisturbato, almeno finché non è finito in testacoda.
Siccome pioveva, le vetture avevano gomme da asciutto ed era il 1978, la gara è stata redflaggata come accadeva da prassi in quel periodo. La gara è stata redflaggata immediatamente dopo il testacoda del pilota che fino a quel momento era stato leader ed era scivolato secondo alle spalle dela Brabham di John Watson. La direzione gara ha detto "mai una gioia" rivolta all'indirizzo di Watson (la cui vettura si sarebbe comunque spenta sulla griglia) e le posizioni che un'ora più tardi sono state utilizzate per ricomporre la griglia sono quelle al termine del settimo giro, il giro completo antecedente al testacoda di Peterson. I giornalisti della TV italiana hanno commentato negativamente il fatto che l'esposizione della bandiera rossa andasse a falsare l'effettivo ordine di partenza del restart.
Ascoltare quel servizio era come leggere Twitter in epoca contemporanea. Poi ecco, finalmente una cosa d'epoca solo vintage: i tempi aggregati, con le posizioni sulla pista che non corrispondevano a quelle reali. Secondo le voci narranti del servizio televisivo italiano, ciò dava un'idea falsata ai telespettatori, che a un certo punto, quando hanno visto le Ferrari in testa (sono ripartiti tutti con gomme da bagnato e i ferraristi sono stati gli ultimi a rientrare ai box) sembrava che fossero 1/2 mentre il "leader fittizio" Reutemann era in realtà doppiato di due giri perché costretto ai box dopo il contatto con qualcuno nella prima parte di gara. Comunque la gara di Reutemann era destinata a peggiorare ulteriormente, dopo un altro po' di caos è stato squalificato per essere ripartito a spinta dopo il contatto che aveva provocato il suo rientro ai box molto tempo prima.
A pitstop ultimati i primi tre erano Ronnie Peterson, Patrick Depailler e Gilles Villeneuve, distanti parecchio l'uno dall'altro. Quarto c'era Hans Joachim Stuck sulla Shadow, almeno finché non è finito fuori per incidente. Dopo una gara abbastanza travagliata per tutti al quarto posto si è classificato Emerson Fittipaldi con la Copersucar. Vittorio Brambilla sulla Surtees avrebbe potuto puntare al quinto posto, ma ha perso la posizione in un secondo momento ed è arrivato sesto alle spalle della Ligier di Jacques Laffite. Seguivano John Watson (Brabham), Brett Lunger (McLaren) e René Arnoux (Martini), soltanto nove piloti sono stati classificati per avere completato il 90% della gara. Sembra che anche Clay Regazzoni (Shadow) e Keke Rosberg (Wolf) fossero ancora in pista al momento della bandiera a scacchi.
Il servizio continuava parlando del GP d'Olanda, criticando velatamente il fatto che le gare fossero noiosehhhh perché le Lotus facevano doppietta e perché non c'era competizione interna. La gara di Zandvoort in realtà è stata piuttosto piatta, tranne un incidente nelle retrovie alla partenza e la gara che continuava regolarmente mentre venivano impiegati minuti su minuti per rimuovere una vettura, ma direi di soprassedere sull'argomento "rimozione delle monoposto incidentate negli anni '70". Andretti e Peterson sono stati 1/2 per tutto il tempo, con il pilota svedese che rispettava scrupolosamente il suo ruolo di seconda guida rimanendo dietro all'italo-americano. In terza e quarta posizione hanno chiuso le Brabham di Lauda e Watson, mentre Fittipaldi è arrivato quinto precedendo la Ferrari di Villeneuve, ultimo pilota della zona punti.
Il primo pilota fuori dalla zona punti è stato Reutemann sull'altra Ferrari, mentre le vetture giunte al traguardo sono state un numero decisamente superiore rispetto a quelle di Zeltweg (del resto non è che ci volesse più di tanto). Venendo invece al duo di testa, con la doppietta di Zandvoort la Lotus ha vinto il titolo costruttori e di fatto anche il titolo piloti, dato che Andretti e Peterson sono rimasti gli unici due piloti ancora matematicamente in lotta per il titolo. A quel punto della stagione, in realtà, solo nove punti li separavano, anche se l'andazzo era chiaro. Sfortunatamente l'assegnazione definitiva del titolo è avvenuta nel successivo GP d'Italia, nel quale il pilota svedese ha perso la vita dopo essere stato coinvolto in un incidente tra numerose vetture alla partenza.
A pitstop ultimati i primi tre erano Ronnie Peterson, Patrick Depailler e Gilles Villeneuve, distanti parecchio l'uno dall'altro. Quarto c'era Hans Joachim Stuck sulla Shadow, almeno finché non è finito fuori per incidente. Dopo una gara abbastanza travagliata per tutti al quarto posto si è classificato Emerson Fittipaldi con la Copersucar. Vittorio Brambilla sulla Surtees avrebbe potuto puntare al quinto posto, ma ha perso la posizione in un secondo momento ed è arrivato sesto alle spalle della Ligier di Jacques Laffite. Seguivano John Watson (Brabham), Brett Lunger (McLaren) e René Arnoux (Martini), soltanto nove piloti sono stati classificati per avere completato il 90% della gara. Sembra che anche Clay Regazzoni (Shadow) e Keke Rosberg (Wolf) fossero ancora in pista al momento della bandiera a scacchi.
Il servizio continuava parlando del GP d'Olanda, criticando velatamente il fatto che le gare fossero noiosehhhh perché le Lotus facevano doppietta e perché non c'era competizione interna. La gara di Zandvoort in realtà è stata piuttosto piatta, tranne un incidente nelle retrovie alla partenza e la gara che continuava regolarmente mentre venivano impiegati minuti su minuti per rimuovere una vettura, ma direi di soprassedere sull'argomento "rimozione delle monoposto incidentate negli anni '70". Andretti e Peterson sono stati 1/2 per tutto il tempo, con il pilota svedese che rispettava scrupolosamente il suo ruolo di seconda guida rimanendo dietro all'italo-americano. In terza e quarta posizione hanno chiuso le Brabham di Lauda e Watson, mentre Fittipaldi è arrivato quinto precedendo la Ferrari di Villeneuve, ultimo pilota della zona punti.
Il primo pilota fuori dalla zona punti è stato Reutemann sull'altra Ferrari, mentre le vetture giunte al traguardo sono state un numero decisamente superiore rispetto a quelle di Zeltweg (del resto non è che ci volesse più di tanto). Venendo invece al duo di testa, con la doppietta di Zandvoort la Lotus ha vinto il titolo costruttori e di fatto anche il titolo piloti, dato che Andretti e Peterson sono rimasti gli unici due piloti ancora matematicamente in lotta per il titolo. A quel punto della stagione, in realtà, solo nove punti li separavano, anche se l'andazzo era chiaro. Sfortunatamente l'assegnazione definitiva del titolo è avvenuta nel successivo GP d'Italia, nel quale il pilota svedese ha perso la vita dopo essere stato coinvolto in un incidente tra numerose vetture alla partenza.
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