Gennaio 1977: si apre il mondiale a Buenos Aires (ultima gara della storia di cui la regia del posto ha fatto riprese disponibili solo in bianco e nero) e si apre con il campione del mondo in carica James Hunt che ottiene la pole su McLaren vedendosi trollare al via dalla Brabham di John Watson. Si accoda quindi in seconda posizione seguito da Niki Lauda, Mario Andretti e Jochen Mass. Dopo qualche giro Hunt riesce a riportarsi in testa, mentre iniziamo a perdere qualche pilota di spessore: fuori Lauda per un problema al cambio, poi fuori anche le McLaren, Mass per un guasto al motore, Hunt per incidente mentre si trovava in testa. John Watson è così di nuovo al comando e si ritrova inseguito dalla Brabham del compagno di squadra Carlos Pace.
Pace non insegue per molto e si porta in testa, mentre terzo c'è Marione. Anzi no, c'è Jody Scheckter che ha superato la Lotus appropriandosi della zona podio. L'unica Ferrari in pista, nel frattempo, è quella di Carlos Reutemann. Il pilota di casa sembra avere qualche problema e non andare particolarmente veloce, si trova in bassa zona punti, alle spalle di Emerson Fittipaldi. Va tuttavia peggio a Watson che si ritira dalla seconda posizione senza che la regia se lo fili. Pace a questo punto sembra stabilmente in prima posizione, ma in realtà la sua leadership è meno stabile del previsto: Scheckter si sta avvicinando e qualche giro prima del termine della gara gli strappa la prima posizione portandosi in testa, dove resterà fino alla bandiera a scacchi: primo gran premio del team Wolf, prima vittoria.
Il drama, però, deve ancora raggiungere il suo apice e purtroppo la qualità delle immagini non lo immortala bene come dovrebbe. Pace rallenta vistosamente, perdendo il secondo posto a vantaggio di Andretti. Il pilota italo-americano, tuttavia, è costretto a sua volta prima a rallentare a causa di un guasto vedendosi subire il controsorpasso di Pace e poi a fermarsi. Verrà classificato quinto alle spalle di Reutemann e Fittipaldi. Soltanto altri due piloti vengono classificati, uno è Clay Regazzoni su Ensign, l'altro è Vittorio Brambilla su Surtees, che però è stato costretto al ritiro nelle ultime fasi di gara. Di fatto, su sette classificati solo cinque hanno effettivamente terminato il gran premio, attrition rate che sa davvero di altri tempi. Ma magari è un caso? Forse due settimane più tardi andrà meglio? Mhm... non credo.
Se le cose sono iniziare benissimo per Scheckter in Argentina, non si può dire lo stesso di quello che succederà nel successivo evento a Interlagos: il pilota della Wolf infatti finirà fuori abbastanza nell'anonimato, ma la sua uscita di scena avverrà spargendo olio sulla pista, il che avrà effetti fino al momento della bandiera a scacchi o poco ci manca. In una gara iniziata con Pace in testa, poi superato da Hunt e costretto a una sosta ai box, l'olio sparso dalla Wolf sarà causa di numerosi incidenti e uscite di pista nello stesso tratto, in contemporanea. Finiranno fuori uno dopo l'altro anche Jochen Mass, Clay Regazzoni e Ronnie Peterson che vi ricordo guidava la Tyrrell a sei ruote, che fa sempre bene citarla. Mass si trova al momento del ritiro in quarta(?) posizione, gli altri sono più arretrati.
Hunt prosegue in testa fino circa metà percorrenza, quando viene superato da Reutemann. Il pilota della Ferrari è il nuovo leader e lo resterà fino alla fine della gara. Hunt invece si ferma ai box e ne esce quarto alle spalle di Watson e Lauda. Prenderà la posizione a entrambi e si classificherà secondo. Lauda salirà sul gradino più basso del podio (chissà se le fungirl degli anni '70 urlavano e strepitavano per un podio Launt). Solo sette piloti finiscono la gara e Watson non è nessuno di questi. Dal quarto al settimo posto si piazzano la Copersucar di Emmo Fittipaldi, la Lotus di Gunnar Nilsson, la Shadow di Renzo Zorzi e la seconda Copersucar guidata da Ingo Hoffmann. È una gara con un attrition rate elevatissimo e nella zona dell'olio uscito dalla vettura di Scheckter, nel corso del tempo, sono usciti per incidente anche altri.
Uno di questi è Jacques Laffite sulla Ligier a gara avanzata, che poi vediamo a piedi. Un altro è Patrick Depailler sull'altra Tyrrell a sei ruote, che viene soccorso da un'ambulanza che entra in pista a gara in corso (si scoprirà solo in seguito al suo ricovero in ospedale che non ha riportato ferite gravi). In mezzo al caos finisce fuori anche Watson, per evitare la Tyrrell e rischiando di finire addosso alla Ligier. Qualche giro dopo tocca anche a Pace uscire nello stesso tratto di pista. La maggior parte delle uscite sono condizionate da commissari che in branco operano - generalmente per spostare le vetture di solo pochi metri - a poca distanza dalle vetture in gara. Non è una cosa nuova, nelle gare vintage, vedere commissari che girano per la pista in modo per nulla sicuro, però stavolta fa più effetto: il successivo evento sarà il GP del Sudafrica.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
sabato 12 febbraio 2022
Peripezie sudamericane // GP Argentina e Brasile 1977
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