domenica 13 febbraio 2022

Felipe Massa e Timo Glock: la strana coppia della Corrida das Duplas

Alle cose serie ci possiamo pensare la prossima settimana, quando inizierà il campionato di Stock Car Brasil con la Corrida das Duplas, scrivevo qualche giorno fa, ed è arrivato questo momento, e penso che dovrò iniziare dall'inizio. specifico credo che dovrò iniziare dal 2008, quando il fanbase era molto diverso e c'era meno la possibilità che il tifoso medio potesse diventare un ultras con un grande seguito. Ai tempi in cui il tifoso medio era semplicemente un tifoso medio, ci fu un campionato di Formula 1 che rimase aperto fino all'ultima curva. I piloti che lottavano per il mondiale, quel giorno a Interlagos, erano Felipe Massa che si trovava in testa e Lewis Hamilton che si trovava sesto ma aveva necessariamente bisogno di un quinto posto per diventare campione del mondo. Sapete tutti come andò a finire e penso possiate immaginare che ci sono persone per cui non è finita, forse anche persone che nel 2008 a malapena erano nate e sicuramente da tante persone che non seguivano la Formula 1.

Molti ferraristi hanno infatti dimenticato quegli eventi da molti anni, forse convinti che i veri mondiali da vincere fossero altri. Felipe Massa non è visto come un mancato campione del mondo, quanto piuttosto una fase di passaggio, uno che stava lì per caso, in attesa della venuta di altri, uno che era stato piazzato lì in attesa di compiere il proprio destino, diventare un pilota da zona punti medio/bassa al volante di una Williams sponsorizzata Martini. La sua storia, i fatti che accaddero quel giorno in Brasile, ormai sono diventati decontestualizzati, citati a caso, talora da gente desiderosa di affermare che i titoli del pilota random valgono più di quelli di Lewis Hamilton. La storia di quei giorni è diventata ufficialmente la storia di altri, ma rimane al contempo la storia di colui che non si libererà mai delle ombre che gli hanno cucito addosso: costui è Timo Glock, che alla Juncão all'ultimo giro fu costretto a cedere la sua quinta piazza (così hanno detto, in realtà era quarto).

Guidava sotto al diluvio su gomne slick e l'unica ragione per cui stava davanti a Hamilton era l'azzardo di arrivare in fondo senza cambiare gomme. Aveva sperato che la pioggia calasse, invece la pioggia era aumentata, all'ultimo giro. Gli onboard mostrano una realtà che una certa retorica ha negato per anni e tuttora nega: Glock era un pilota che all'improvviso si venne a trovare nel posto sbagliato al momento sbagliato, uno che con una strategia azzardata aveva creduto di recuperare posizioni e invece stava annaspando nell'acqua su gomme da asciutto, quasi impossibilitato a tenere la vettura in pista. Non solo, era anche destinato, suo malgrado, a scrivere indirettamente la storia del mondiale 2008, nonostante ci fosse già qualcuno che, proprio come lui, si era ritrovato in quel ruolo pochi minuti prima. Glock era destinato a diventare l'unico ad essere ricordato per quei fatti... e lo è tuttora, anche adesso che ha fatto il guest driver di Massa.

Maslock? Glassa? Non saprei dire quale ship name mi convinca di più, forse Glassa. Avevano rilasciato un'intervista insieme in un servizio TV mesi fa in occasione del GP del Brasile, e pare che proprio in quell'occasione Massa abbia fatto la proposta: fare la Corrida das Duplas insieme. Si tratta storicamente di una gara in cui due piloti, il titolare e un pilota "ospite" si alternano sulla stessa vettura. Con il format attuale, a due gare che avvengono una dopo l'altra con reverse grid dei primi dieci, lo switch avviene tra una gara e l'altra, la prima riservata ai titolari, la seconda riservata ai guest driver. Secondo gli articoli che ho letto Massa, nella prima gara, viaggiava in decima posizione, quando il cambio l'ha abbandonato al penultimo giro. Se avesse concluso la gara decimo, Glock sarebbe partito dalla pole in quella successiva, invece tutto ciò che ha fatto è stato guardare Massa con aria desolata, mentre questo rientrava ai box a piedi.

Glock ha chiuso la giornata con un DNS, perché la seconda gara era imminente e non c'era tempo per sistemare la vettura: un finale da sensazioni contrastanti, ma che racchiude comunque una bella storia, ricordandoci che spesso le polemiche del fanbase non sono quelle dei piloti e che diamo peso a eventi a cui i piloti danno meno peso rispetto a quanto gliene possiamo dare noi. Un finale da sensazioni contrastanti per varie ragioni, una delle quali la dinamica degli eventi, il luogo in cui è successo: il cambio della vettura di Massa avrebbe potuto lasciarlo a piedi ovunque, ma l'ha lasciato a piedi proprio alla Juncão, la curva in cui tredici anni fa Glock si arrese alla pioggia lasciandosi superare dai piloti che aveva dietro (sì, tra Glock e Hamilton ce n'era un altro, che ugualmente superò Glock, ma credo sia meglio soprassedere). Sarebbe stato bello avere un happy ending per questa partnership, ma dopotutto anche vedere i Glassa nello stesso team per un weekend, al di là del risultato, può essere considerato un happy ending.


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