lunedì 28 febbraio 2022

La Formula 1 a Long Beach, le origini // GP Stati Uniti Ovest 1976 e 1977

La prima edizione del Gran Premio di Formula 1 a Long Beach risale al 1976. Purtroppo la gara - che avevo menzionato la settimana scorsa nel topic sul GP Brasile/ Sudafrica 1976 - non è disponibile su Youtube in versione integrale, ma solo in una sintesi di venti minuti. Pazienza, ce la faremo bastare, in attesa di tempo migliori (il 1977). Iniziamo subito con stile, perché dalla pole scatta Clay Regazzoni. *-* Accanto al ferrarista c'è Patrick Depailler sulla Tyrrell che ha ancora (per poco) quattro ruote, dopodiché nella seconda fila Niki Lauda e James Hunt: LAUNT VIBES. <3 Ad ogni modo who kers dei Launt, Regazzoni mantiene la prima posizione e dimostra che da parte sua se ne frega abbondantemente dei Launt.

Hunt, da parte sua, affianca Depailler. Si prende la posizione, ma Depailler non ci sta. Hunt è costretto ad accodarsi di nuovo, anche se non è il suo obiettivo. Non lascia nulla di intentato, quantomeno per pochi giri. La gara è iniziata da una manciata di minuti quando Hunt va a muro dopo essere stato chiuso da Depailler e torna ai box a piedi alquanto indispettito. Nello specifico, torna ai box a piedi parecchio tempo dopo, quando si stanca di - stando alle ricostruzioni per iscritto - stare lì a gesticolare contro Depailler a ogni suo passaggio. HUNTPAILLER VIBES. <3 Così, a intuito, mi sembrano una bellissima ship, che invece di tirarsi dietro i piatti si lancia rigorosamente i posacenere.

Torniamo a noi: Regazzoni è in testa like a boss completamente indisturbato e ci resterà. Lauda ha superato Depailler portandosi secondo al momento del caos degli Huntpailler e ci resterà. Siamo a quattro giri(?) su un totale di ottanta, quindi dovranno pensarci altri a rendersi protagonisti da qui alla fine. Sempre stando alle ricostruzioni per iscritto, Depailler da parte sua ci prova: da terzo che è, finisce in testacoda perdendo quattro posizioni. Dei piloti che l'hanno superato, due li passa e due si ritirano (l'attrition rate è elevatissimo, come facilmente prevedibile): in questo modo è di nuovo terzo. Intanto siamo a metà gara e per la quarta piazza vari piloti stanno duellando like a boss.

Jean-Pierre Jarier precede Jochen Mass e Jacques Laffite, con il pilota della Ligier che sembra il più veloce dei tre. Infatti supera prima la McLaren e poi vari giri dopo la Shadow. A quel punto si lascia dietro Jarier con la scomoda compagnia di Mass. Mass prenderà in seguito la quinta posizione a Jarier relegandolo al sesto posto. Laffite e Mass manterranno la quarta e la quinta posizione, mentre a pochi giri dalla fine Jarier perderà la sesta piazza a vantaggio della Copersucar di Emerson Fittipaldi. Soltanto dieci vetture su venti vedranno la fine della gara. Leggendo il risultato, vedo che in tre sono usciti per un incidente al via, ovvero Gunnar Nilsson, Carlos Reutemann e Vittorio Brambilla. Si era vista la Lotus con un principio di incendio, ma non gli altri due.

Torniamo indietro alle posizioni dei due ferraristi: li ho lasciati 1/2 ma senza spiegare le dinamiche. Lauda infatti non passa la gara a guardare in aria pensando "ma sì, lasciamo che vinca Clay almeno per una volta". No, per niente, cerca di andarlo a raggiungere, almeno finché non inizia ad accusare dei problemi al cambio(?). Solo a quel punto inizia a rallentare e a fare una gara conservativa, giungendo al traguardo in seconda posizione dietro al compagno di squadra. L'anno successivo, quando ormai Regazzoni corre per la Ensign e a fare coppia con Lauda c'è Reutemann, Lauda scatta dalla pole (in una gara disponibile completa su Youtube). Riuscirà almeno quest'anno a imporsi e la Ferrari a ripetersi?

Chi si ripete è sfortunatamente Reutemann, coinvolto anche quest'anno in un incidente al via e poi ritirato di lì a pochi giri. In testa nel frattempo si sono portate due vetture scure, simili a vedersi nelle inquadrature non in primo piano e con la qualità dei filmati anni '70, ma in realtà si tratta di una Wolf e di una Lotus (che dovrebbero avere colori leggermente diversi, in teoria la Wolf è blu scura). Le guidano Jody Scheckter e Mario Andretti e il pilota sudafricano trascorre quasi tutta la gara - ancora una volta caratterizzata da un attrition rate piuttosto abbondante - inseguito da Andretti e Lauda. Le tre vetture trascorrono la quasi totalità della percorrenza in trenino, una di quelle situazioni di semi-piattezza in cui potrebbe succedere o tutto o niente.

Dopo tanto tempo in cui non è successo niente, succede tutto negli ultimi tre giri: Scheckter ha problemi di gomme, forse quella che al giorno d'oggi chiameremmo slow puncture. Dopo avere mantenuto la leadership per tutto questo tempo, complice la sua difficoltà nel tenere la vettura in strada, si vede portare via la prima posizione da Andretti. Il pilota statunitense (che oggi 28.02.2022 compie 82 anni) quindi vince il proprio gran premio di casa. Scheckter tenta di difendere strenuamente almeno il secondo posto da Lauda, ma è il ferrarista a spuntarla, Jody chiude terzo. Completano la zona punti Depailler, Fittipaldi e Jarier: quest'ultimo stavolta arriva finalmente sesto (sulla Penske, stavolta)... ma ugualmente dietro a Emmo!

domenica 27 febbraio 2022

Presentazioni Formula 1 2022: Alpine, Mclaren, Williams, Alfa Romeo, Alpha Tauri, Aston Martin, Haas

Come forse ricorderete, tempo fa avevo fatto un post sulla presentazione della Ferrari, mettendoci in mezzo anche Mercedes e Redbull, sostenendo che in un secondo momento avrei dedicato un post anche ai team dei miseri popolani. Quel momento è arrivato, quindi andiamo in ordine totalmente random, partendo dall'Alpine che ha come nuovo sponsor BWT, quello che anni fa ha portato il rosa sulla Force India.
Il team per cui gareggiano Fernando Alonso ed Esteban Ocon adotterà una livrea rosa "celebrativa" per i primi due eventi della stagione, per poi passare a una livrea più tradizionale, che mescola il blu e il rosa. A colori invertiti, sembra un po' la Brabham di Damon Hill:


Facendo altri passi indietro, la McLaren di Daniel Ricciardo e Lando Norris sarà ancora color papaya, anche se mi sembra di avere notato delle tute neanche troppo da clown, mentre la Williams guidata da Nicholas Latifi e Alex Albon sarà di un blu piuttosto acceso.
Dalle miniature sottostanti non si nota per via delle dimensioni delle immagini, ma i colori, che a primo impatto mi hanno ricordato la Prost di Olivahhhh Penis, sono in realtà molto simili a quelli della Simtek del 1994 (per l'esattezza quella della prima parte di stagione, in termini di rifiniture rosse):


Veniamo ai maschi alfa di tutti i tipi. In Alpha Tauri ci sono ancora Pierre Gasly e Yuki Tsunoda, così come una livrea simile a quella della scorsa stagione.
C'è stato da attendere di più (oggi) per vedere i colori dell'Alfa Romeo, la vettura guidata da Valtteri Bottas e Guanyu Zhou nei test degli scorsi giorni a Barcellona infatti aveva una livrea provvisoria che camuffava la vettura. Eccola quindi con i suoi veri colori:


Se l'Alfa/Sauber è stata l'ultima, le danze erano iniziate ai primi del mese, con la Haas di cui parlerò tra poco. Poi è stato il turno dell'Aston Martin che non ha più il rosa di BWT, adesso appunto sponsor dell'Alpine. Ci sono ancora Sebastian Vettel e Lance Stroll e Vettel sembra sfoggiare un riporto piuttosto ordinato.
Torniamo alla Haas che è stata la prima a svelarsi e che ha mostrato una livrea di fatto moooolto simile a quella della scorsa stagione, infatti ricordo che in molti si erano lamentati delle livreehhhh noiosehhhh delle vetture (perché non sapevano ancora dei colori dell'Alpine e che quindi avrebbero invocato la conservazione dei colori 2021):


Al momento il team sta vivendo una situazione piuttosto travagliata. Per effetto della guerra tra Russia e Ucraina nell'ultimo giorno di test ha sfoggiato una livrea bianca dopo che è stato depennato il logo del main sponsor Uralkali, l'azienda del magnate russo padre di Nikita Mazepin. La posizione di quest'ultimo, che sta lì in qualità di pilota pagante, non è ben chiara. Ci sono vari rumour, ovvero che possa essere Pietro Fittipaldi o Antonio Giovinazzi a fare coppia con Mick Schumacher. Oppure si narra che Michael Andretti possa acquistare il team da un giorno all'altro e mettere a piedi anche Schumacher per schierare Colton Herta e Romain Grosjean. RoGro che sta in Indycar in un top-team immagino che si stia già nascondendo al solo pensiero che ci sia gente che si auspica di vederlo tornare in Formula 1 su una carriola...

sabato 26 febbraio 2022

La prima vittoria di Alan Jones // GP Austria 1977

Oggi parliamo degli eventi di Zeltweg, recuperati tempo fa con la versione di Perle di Sport, che inizia con Poltronieri che ci informa che le Frecce Tricolori si sono esibite prima della gara. Yay, le Frecce Tricolori alla conquista del mondo e Liberty Media rosica!!!111!!!11!!! Su pista umida dopo un acquazzone mattutino, scatta dalla pole il pilota di casa Niki Lauda affiancato dal principe consorte James Hunt. I due duellano per la leadership nel corso del primo giro, poi arriva Andretti.

Marione fa una pernacchia a entrambi e si porta in testa. Hunt continua nel frattempo a insidiare la posizione di Lauda, lo supera e anche altri superano Lauda. Anche Hunt subisce un ulteriore sorpasso di lì a poco: le Lotus si portano 1/2 perché Gunnar Nilsson si porta secondo. Non dureranno a lungo: partito con gomme da pioggia Nilsson deve rientrare ai box, mentre poco dopo Andretti è costretto a fermarsi nelle campagne austriache perché la vettura lo lascia a piedi.

La McLaren di James Hunt è di nuovo in testa mentre il pilota di casa sembra sia quinto. Tra la seconda e la quarta posizione ci sono Jody Scheckter (Wolf), H.J. Stuck (Brabham) e Alan Jones (Shadow) tutti molto vicini. Niki Lauda sembra sia seguito da Patrick Tambay (Ensign) che quindi al momento dovrebbe concludere la zona punti. Definito pilota inglese da Poltronieri, Jones supera in tempi brevi sia Stuck sia Scheckter. Più avanti nella telecronaca tornerà australiano.

Costoro in seguito avranno difficoltà a tenere la posizione, superati da Lauda e da un rimontare Nilsson che passerà davanti anche a Lauda. Hunt nel frattempo è ancora al comando, continuando indisturbato il suo presunto viaggio verso la vittoria. Invece no, il campione del mondo 1976 è uno dei tanti piloti costretti al ritiro, tra cui vari nomi illustri come Nilsson, Scheckter e anche Tambay, di fatto diventa una sorta di corsa a eliminazione, dalla quale è Jones a uscire vincitore per la prima volta in carriera.

Secondo è Lauda e terzo Stuck, che - momento importantissimo, quindi leggete con attenzione quello che sto per dirvi - viene intervistato in italiano dopo la gara da Poltronieri stesso. Si esprime in maniera comprensibile ma un po' sgrammaticata con delle ottime perle, tipo "mille grazie al mio equipo" e una considerazione sul fatto che vincere sarebbe stato potenzialmente alla sua portata ma arrivare terzo "molto pene", ovviamente *non* nel senso di essere dotato in mezzo alle gambe.

Chiudono la zona punti Carlos Reutemann (Ferrari), Ronnie Peterson (Tyrrell) e Jochen Mass (McLaren) e la Ferrari può considerarsi soddisfatta di due vetture a punti. Tuttavia sappiamo bene che ogni gara non vinta dalla Ferrari è falsatahhhh quindi la speranza è che le cose possano migliorare nel futuro. In effetti per la Rossa va proprio così: Niki Lauda vincerà il successivo GP d'Olanda, favorito anche da un incidente tra Hunt e Andretti, al quale ho dedicato un post qualche tempo fa.


venerdì 25 febbraio 2022

The Red Gate - blog novel (Puntata n.3)

Per cosa ringrazio i lettori che hanno proseguito la lettura dopo la prima puntata continuando con la seconda. Oggi posto la terza, sperando che possa piacervi. :-)

giovedì 24 febbraio 2022

Questione di mezzi punti // finale della stagione 1984

Oggi 24 febbraio è il compleanno di Alain Prost e per tale ragione ho deciso di narrarvi qualcosa che lo riguarda, ovvero quella volta del titolo perso per mezzo punto, perché a volte non è il titolo a definire un pilota, ma il fatto di guidare like a boss e credo assolutamente che abbia guidato like a boss. Al GP d'Italia disputato a Monza, terzultimo gran premio della stagione, Prost è arrivato con un punto e mezzo di distacco sul compagno di squadra Niki Lauda e lo scontro ai prospettava piuttosto serrato. Erano altri tempi, non era come oggi in cui in nome dello spettacolohhhh qualcuno sosteneva che il mondiale si sarebbe dovuto chiudere con un incidente tra i piloti della McLaren. Nessuno in cabina di commento avrebbe chiesto a chi gli stava accanto: "se tu fossi al posto di Lauda e ti stessi giocando il mondiale con Prost, pensi che lo finiresti con un incidente?" Poi considerato che in cabina di commento a Rede Globo c'era come ospite Ayrton Senna, forse la risposta sarebbe stata "sì certo, non aspetto altro e lo farei anche subito", ma su questo aspetto direi che possiamo soprassedere.

Su cosa ci facesse in cabina di commento anziché in pista, ve lo spiego più tardi. Quello che conta è chi stava in pole position, ovvero Nelson Piquet. I Prolauda erano secondo e quarto, terzo in griglia Elio De Angelis. Al via De Angelis ha avuto un buono spunto, andando quasi a insidiare Piquet, Prost tuttavia è riuscito a risalire secondo in tempi brevi, mentre andava peggio a Lauda scivolato indietro di qualche posizione. Siccome ride bene chi ride ultimo, quindi probabilmente Jonathan Palmahhhh, la gara di Prost è durata appena tre giri, poi si è ritirato per un guasto al motore, non l'ideale per chi lottava per il titolo. Seconda è risalita quindi una Renault, che dopo avere superato De Angelis - peraltro precipitato decisamente più indietro - stava in seconda posizione, in quella che si preannunciava una gara ad elevato attrition rate. Uno dei ritirati, non tanto tempo dopo, è stato René Arnoux, con Michele Alboreto rimasto solo a difendere i colori della Rossa nelle posizioni di bassa zona punti.

Una Brabham, una Renault e una Brabham, poi Teo Fabi è finito in testacoda. È precipitato dietro a Lauda e Alboreto, per poi superare Alboreto e riportarsi almeno al quarto posto. Poi, neanche a un terzo di gara, la vettura di Piquet ha dato forfait. Una Brabham si è ritirata ed è passato in testa... il pilota della Renault già citato, naturalmente, specializzato nel prendere la leadership delle gare in concomitanza con ritiri delle Brabham, l'ex ferrarista Patrick Tambay. Ero molto combattuta su cosa pensare in un simile momento, solo molto più avanti mi sarei schiarita le idee. Mentre la gara procedeva con anche qualche altro ritiro illustre (Keke Rosberg, Nigel Mansell, forse Elio De Angelis), Tambay leaderava come se non ci fosse un domani, Lauda secondo, Fabi terzo. Poi Fabi ha superato Lauda, che doveva cercare di amministrare per non rischiare il motore proprio quando poteva metterlo in quel posto a Prost. A gara ormai inoltrata, da diversi giri, il trio Tambay/ Fabi/ Lauda era a distanza ravvicinata. Poi Tambay ha allungato mentre Fabi doveva vedersela prima con Lauda, che l'ha superato, poi con il proprio motore, che l'ha messo a piedi.

Non era finita lì, ovviamente. Il destino di Tambay è stato in tutto e per tutto simile a quello di Fabi: prima superato da Lauda... e poi costretto a parcheggiare. Avevo ancora sensazioni contrastanti in proposito, ma ci ha pensato il pubblico, che si è messo a esultare, a farmi capire da che parte stare: I STAND WITH TAMBAY <3 che peraltro è stato scaricato dalla Ferrari, non se n'è andato di sua spontanea volontà e che a quanto pare era semplicemente colpevole di essere in pista al volante di una Renault invece che a casa a zappare l'orto (non che gli ex ferraristi che tra le altre cose coltivano orti nutrano molta ammirazione, ma questo è un altro discorso). Nulla contro Alboreto, anzi profonda stima, ma è paradossale che proprio lui abbia ottenuto servito su un piatto d'argento il secondo posto con il ritiro di Tambay. I tifosi che stavano a Monza quel giorno dovevano avere un animo piuttosto crudele, un po' come il destino di Eddie Cheever: l'americano di Roma era risalito terzo ma è stato subito costretto al ritiro e al suo posto è risalito Riccardo Patrese, suo compagno di squadra in Alfa Romeo, che andato a podio con Lauda e Alboreto.

Quarto ha chiuso Stefan Johansson sulla Toleman: guidava al posto di Senna, in rotta con il team a insaputa del quale aveva firmato un contratto con la Lotus per il 1985. Una volta che la notizia era uscita allo scoperto era stato appiedato (non per molto, sarebbe tornato al volante al successivo evento, il GP d'Europa) ed era insieme al telecronista di Rede Globo, oppure comunque collegato con lui (il che tutto sommato un po' mi dispiace, sarebbe stato bellissimo se avesse passato il weekend a giocare a briscola con Stefan Bellof che a partire da quella gara, così come Martin Brundle, non era più in pista per la squalifica della Tyrrell). Se vi aspettate interventi scoppiettanti, devo deludervi: da quello che ho capito gli hanno fatto quasi solo domande di natura tecnica sulle caratteristiche del circuito e delle vetture e del perché lì a Monza ci fosse un attrition rate così alto. Niente domande sbarazzine tipo "chi tifi tra Lauda e Prost?", anche se sarebbe stato bellissimo se fosse successo qualcosa di simile.

Tra parentesi, mi piace immaginare che tifasse Prost, ma questo è solo un viaggio mentale mio. Adesso però Senna levati, che dobbiamo accogliere un eroe, Jo Gardner quinto classificato al volante di un'Osella, terza e ultima top-6 della storia del team italiano. Terza e ultima, ma non ha assegnato punti: la squadra a inizio stagione aveva iscritto una sola vettura, quindi solo la prima vettura poteva prendere punti. Discorso analogo anche in ATS, dove Gerhard Berger ha chiuso sesto. Ironia della sorte, diversamente da quanto accade al giorno d'oggi con i guest driver nelle formule minori, non è che i punti andassero al pilota successivo... purtroppo per l'Osella perché settimo classificato e quinto tra i "piloti ufficiali" c'era Piercarlo Ghinzani, rimasto senza benzina a un giro dalla fine, quando peraltro era davanti non solo a Gardner ma anche a Johansson. Sfiga ne abbiamo? Ottavo (e sesto dei "piloti ufficiali") ha chiuso Huub Rothengatter sulla Spirit, dopodiché l'americano di Roma ritirato nel finale e Thierry Boutsen decimo classificato sulla Arrows e ultimo dei piloti non ritirati.

Il successivo evento era al Nurburgring e Niki Lauda vi è arrivato con nove punti e mezzo di vantaggio su Alain Prost (sarebbero dieci e mezzo, ma Prost è scalato su di una posizione e di un punto a Dallas per effetto della squalifica delle Tyrrell), che da parte sua al via si è portato in testa alla gara davanti a Patrick Tambay e al poleman Nelson Piquet. Tra i tre è venuta a formarsi ben presto una certa distanza, con Prost leader incontrastato e Piquet che solo a oltre metà gara si sarebbe preso almeno la seconda piazza su Tambay. Mentre Prost svettava, Lauda partito quindicesimo era imbottigliato dietro alla Renault di Derek Warwick e alla Ferrari di Michele Alboreto al sesto posto fin dalle prime fasi di gara, prima molto vicino ai due, poi attardato da un testacoda senza perdita di posizioni. I primi sei sono rimasti stabili fino a gara inoltrata, quando Tambay è stato costretto al ritiro e Warwick ha perso posizioni venendo superato prima da Alboreto e poi da Lauda (che così si è portato quarto) e poi venendo costretto al ritiro.

Prost ha vinto incontrastato questo penultimo gran premio stagionale, mentre Piquet e Alboreto si sono ritrovati a lottare per la seconda piazza ma soprattutto a lottare contro il carburante in esaurimento già prima della bandiera a scacchi. Entrambi sono riusciti ad arrivare sulla linea del traguardo, Alboreto vi è arrivato qualche istante prima di Piquet. Lauda ha chiuso al quarto posto, seguito da Arnoux e Patrese a completare la top-6. A quel punto il vantaggio di Lauda su Prost era di tre punti e mezzo, con il mondiale da assegnarsi all'ultima gara della stagione, in Portogallo a Estoril, dove tanto per cambiare la pole è andata ancora una volta a Piquet. Prost si è dovuto accontentare della seconda piazza in griglia precedendo un outsider di lusso (spoiler: quell'outsider di lusso era al volante di una Toleman), ma di fatto gli andata comunque molto bene, perché Lauda era destinato a scattare dall'undicesima casella della griglia di partenza per la gara che, di fatto, valeva il titolo.

Plot-twist: la Williams di Rosberg si è portata in testa al via davanti alla Lotus di Mansell. Piquet ha perso posizioni e poi è anche precipitato nelle retrovie, mentre Prost era terzo. La leadership del duo dei piloti dotati di baffi non è comunque durata a lungo: Mansell era destinato a stare a lungo in seconda piazza, Rosberg terzo dietro di lui, poi a perdere progressivamente altre posizioni. Dal punto di vista della lotta al titolo, al momento Prost era in testa e Lauda fuori dalla zona punti, imbottigliato nel traffico, dietro alla Toleman di Johansson che dal Nurburgring in poi faceva coppia fissa con Senna. Senna da parte sua non aspettava altro che la debacle di Rosberg - poi addirittura costretto al ritiro per la rottura del motore - per portarsi terzo, cosa che effettivamente ha fatto. Secondo c'era Mansell e dalla terza posizione in poi gli erano tutti molto lontani, così come Mansell a sua volta era lontano da Prost. Lauda nel frattempo si è messo ad andare like a boss, superando chiunque gli capitasse a tiro. Questi poveri sprovveduti, con la mentalità dei fanbase attuali, sarebbero stati accusati dai fanboy di Prost di essere komplicihhhh e di essersi venduti al terzo titolo di Lauda.

Penso che, con la mentalità di oggi, il più a rischio di essere tacciato di avere favorito Lauda di proposito sarebbe stato proprio l'ultimo sprovveduto superato da Lauda nella sua rimonta, anche se il sorpasso era per il terzo posto tramutato nel fondamentale secondo solo dal successivo ritiro di Mansell. Quello che conta, comunque, per il fanbase trash, è trovare un colpevole. Se fossero esistiti i social, avrebbero sommerso quindi Senna di insulti vari e avrebbero scatenato una fanwar contro i suoi fanboy, questo in anticipo di anni e anni rispetto a quella scatenata dai Prosenna contro loro stessi. Adesso però stiamo divagando troppo, quello che conta è che le McLaren abbiano chiuso 1/2 e che Lauda con il secondo posto si sia portato a mezzo punto do vantaggio su Prost, al quale è andato l'onore di salire sul gradino più alto del podio. Giù dal podio c'erano Alboreto, De Angelis e Piquet a punti. Quest'ultimo aveva curiosamente come compagno di squadra Manfred Winkelhock come sostituto one-off di Teo Fabi.

Sul podio con i Prolauda c'era Senna, per la terza volta nella stagione, ignaro di un alternate universe in cui esisteva il concetto di "pilota random krudelehhhh che non ha buttato fuori il pilota inseguitore per far vincere il titolo a quello che al momento sembrava il favorito". I piloti krudelihhhh comunque in questa situazione mi sembrano più i Prolauda, che non si sono filati Senna neanche di striscio come tutta la gente che si trovava a passare su quel podio. Poveri piloti delle squadre non di primo livello, trattati come se non esistessero. Ç_ç Non c'è da sorprendersi che poi negli anni a venire Senna abbia voluto dimostrare in tutti i modi possibili di esistere. Ad ogni modo Senna levati, che dobbiamo parlare di cose serie, ovvero l'arrivo di un'importante personalità sul podio: Marlene Lauda (foto in alto). Ha abbracciato appassionatamente il marito - aaaawwww - e poi ha abbracciato anche Prost... e niente, non si è filata Senna neppure lei, che a parte il podio quel giorno di soddisfazioni ne ha ricevute ben poche!

PS. In seguito alla ridefinizione del sistema di punteggio per le gare redflaggate in anticipo, è stato detto che ad oggi sarebbe impossibile vincere il titolo di mezzo punto, non essendo più possibile ottenere mezzi punti. Non so se sia vero al 100%: nelle gare FIA in cui non è specificato diversamente si applica il punteggio dimezzato in caso di bandiera rossa senza restart con meno del 75% di percorrenza completato. Le *gare* di Formula 1 adesso rientrano nella casistica del diversamente specificato. Le sprint qualifying però non hanno una regola ad hoc, quindi tecnicamente in caso di sprint qualifying redflaggata entro il 75% di percorrenza, l'attuale punteggio 8/7/6/5/4/3/2/1 previsto da quest'anno dovrebbe essere dimezzato.

mercoledì 23 febbraio 2022

Il numero 1 sulla vettura di Verstappen è offensivo contro i verihhhh pilotihhhh e verso la storiahhhh

SOTTOTITOLO: o almeno così ha detto FaNbOy 12eNnE Di V3KkYa DaTa che segue la Formula 1 da ben dieci giorni

Carissime vetture di NASCAR guidate da cinquantenni canadesi con i capelli biondo platino che rivelano di avere optato per una rasatura integrale, oggi parliamo di una questione contemporanea che, tanto per cambiare, mi fa capire che il fanbase motoristico odierno sta un po' perdendo di vista la realtà. Dopotutto non c'è da stupirsi, ho visto gente che criticava il risultato ottenuto da Jacques Villeneuve nella Daytona 500 (avere finito la gara senza danni, a cinquant'anni suonati, cosa che non è riuscita a un buon numero di piloti titolari) sulla base del fatto che Villeneuve ha criticato il loro idolohhhh, non sulla base del risultato stesso, questo lascia intendere che contestualizzare le cose non è il punto forte di molta gente.

Tra parentesi, dubito che il loro idolo, chiunque esso sia, sia stato criticato da Platinum Jacques con considerazioni peggiori rispetto a quelle che Platinum Jacques ha rivolto negli ultimi quindici anni a una buona metà dei piloti, ma nevermind, forse sono io che ultimamente lo trovo più democratico del solito. O molto più probabilmente, un tempo, quando la maggior parte della gente diceva cose normali, quello che diceva lui tendeva a stonare. Oggi come oggi, in cui la maggior parte della gente che commenta quello che succede in Formula 1 (sì, perché parlerò di Formula 1 e non di NASCAR in questo post, anche se mando un saluto ad Austin Cindric, vincitore a Daytona solo alla sua ottava partecipazione nella Sprint Cup) sembra fare a gara a chi la spara più grossa, mi ritrovo sempre più spesso a leggere osservazioni di Villeneuve e a trovarle molto più sensate di quello che dicono altri.

Adesso però lasciamo stare l'argomento marmotte del Quebec e procediamo, parlando non di gente che vinceva mondiali negli anni '90 e poi andava ad affumicarsi a bordo di vetture motorizzate Honda, quanto piuttosto di chi in epoca contemporanea ha vinto un mondiale a bordo di una vettura motorizzata Honda stessa. E sì, prima che qualcuno sollevi obiezioni, so perfettamente quali dinamiche abbiano portato a quel mondiale. In questo post, tuttavia, non intendo parlare né dell'ultimo giro del GP di Abu Dhabi né di chi avrebbe dovuto vincere il mondiale a luglio se la fortuna, il karma e tutto ciò che viene scomodato 24/7 avesse garantito uno svolgimento equo delle competizioni. Per dirla come va detta: questo post è incentrato su una questione puramente concettuale, se invece di esserci Max Verstappen e Lewis Hamilton ci fossero altri due piloti qualsiasi, sarebbe un discorso che mi uscirebbe tale e quale.

A prova di questo, una sera di fine novembre del 2016 pensai che prima o poi sarebbe uscito l'argomento che invece è uscito quest'inverno. Erano i giorni in cui Nico Rosberg aveva appena vinto il campionato, pensavamo ancora che sarebbe stato in pista nel 2017 e quindi, lo ricordo perfettamente, una sera di fine novembre, tipo due o tre giorni dopo la fine del mondiale, mentre uscivo dal lavoro e andavo nel parcheggio, mi venne da pensare: "chissà se correrà con il numero 1 e soprattutto chissà se, dopo che Hamilton non ha corso con il numero 1 da campione del mondo, ci saranno delle polemiche sulla sua scelta". Sapete tutti com'è finita: Rosberg decise di ritirarsi, sostenendo di averlo pianificato già da tempo, quindi il pensiero numero 1 sì/ numero 1 no probabilmente non lo prese mai in considerazione. Cinque anni più tardi, tuttavia, Max Verstappen ha deciso che correrà con il numero 1, ed ecco la polemica che prevedevo.

La principale contestazione che viene fatta nei confronti di questa scelta, in prevalenza dai suoi detrattori, è che Verstappen abbia scelto il numero 1 o per ostentare il proprio risultato oppure per cercare di renderlo valevole agli occhi del grande pubblico. C'è anche chi insinua che l'abbia scelto per fare indispettire quello che viene considerato il suo principale avversario. Ciò che trovo stonato in queste accuse, come ho già detto, non riguarda la situazione in sé, quanto piuttosto il fatto che viene fondata su un errore di concetto, ovvero che correre con il numero 1 sia l'eccezione. No, non è così: il fatto che il campione del mondo di Formula 1 in carica corresse con il numero 1 non è un'eccezione portata da Verstappen, quanto piuttosto una regola. Prima di Hamilton l'aveva fatto chiunque... e per chiunque intendo anche Sebastian Vettel nel 2014, prima stagione in cui fu possibile scegliere.

Ricordo sia che Vettel annunciò che il suo numero era il 5 e che l'avrebbe portato non appena non fosse più stato il campione del mondo in carica, così come ricordo un anno più tardi che ci fu anche un po' di sorpresa quando Hamilton scelse di mantenere il 44. Qualcuno nel corso degli anni si auspicava anche che ci ripensasse, perché sarebbe stato bello vederlo correre con il numero 1. Poi, all'improvviso, un pilota che, legittimato dalla classifica piloti 2021, sceglie di portare il numero 1, viene visto come se avesse sovvertito l'ordine naturale delle cose. In realtà è semplicemente tornato a quella tradizione che in tanti si mettono in bocca ogni tre per due e la scelta di portare il numero 1 dovrebbe essere considerata legittima tanto quella di non portarlo.

In fin dei conti cosa pensa questa gente? Che ci siano piloti che vincono il mondiale ma per "non darsi arie di superiorità" portano il numero che avevano prima? Non penso che funzioni così, anzi, penso piuttosto che la scelta di conservare il proprio numero dipenda prevalentemente dal fatto che il numero è anche un brand e un logo. Hamilton possiede un team di Extreme E chiamato X44 allo stesso modo in cui Valentino Rossi possiede un team di motociclismo chiamato VR46. Non è un caso che siano proprio i piloti che scelgono di brandizzare il proprio numero quelli che scelgono di gareggiare con il proprio numero anche quando avrebbero diritto a portare il numero 1. Forse, quando si commenta qualcosa, bisognerebbe avere la lucidità di capire che il motorsport non è un mondo di buonihhhh vs kattivihhhh.

Questa necessità di santificare a tutti i costi qualcuno o di demonizzarlo per ragioni completamente neutre non mi sembra per niente l'atteggiamento più sensato da assumere. Sarebbe il caso che, anche dall'alto, invece di limitarsi a inventarsi un fanbase e a sperare che il fanbase esistente si accodi alle teorie del nuovo fanbase, si puntasse a consolidare quella parte di fanbase che ha senso critico. Mi sembra che si stia puntando fin troppo a gente che non ha la benché minima conoscenza in materia né voglia di approfondirla, piuttosto che di puntare a incrementare l'attenzione di chi un minimo di attenzione ce l'ha già. Più che inventarsi nuovi fan sarebbe ora, se si vuole incrementare il fanbase, di puntare a far diventare fan i telespettatori occasionali già esistenti, per intenderci convincere quelli che guardano la Formula 1 quando non hanno di meglio da fare che guardare la Formula 1 è meglio che fare altro.

martedì 22 febbraio 2022

Una vittoria di Lauda scelta a caso // GP Brasile 1976

Carissime bimbe che shippano i Launt, oggi è il 22 febbraio, pertanto sarebbe stato il 73esimo compleanno di Niki Lauda. Per questa ragione ho deciso, in questa giornata, di narrarvi una sua vittoria a caso, nella fattispecie quella al GP del Brasile 1976, svoltosi come gara inaugurale della stagione sul circuito di Interlagos, il cui formato ai tempi era ben diverso da quello attuale. Si tratta della prima gara della stagione 1976, stagione narrata ampiamente nel film "Rush", e se siete shipper dei Launt sarete molto lieti di trovarli appaiati in prima fila. Si tratta peraltro della prima pole position in carriera per James Hunt, che la celebra facendosi trollare immediatamente allo start, dove ci ritroviamo con le Ferrari 1/2.

Se siete fan sofisticati, a cui non piacciono gli eventi mainstream, sarete sicuramente soddisfatti di sapere che la Ferrari che si trova al momento al comando è quella di Clay Regazzoni. Affrettatevi a esultare per l'evento, perché non durerà molto a lungo, diciamo neanche un quarto di gara. Poi Regazzoni perde la leadership a vantaggio di Lauda che già nei giri precedenti stava girando più veloce di lui. Poco male, direte voi, ci sono sempre le Ferrari 1/2 anche se nelle posizioni invertite rispetto a prima. Non sono sicura che Regazzoni concorderebbe con il vostro parere, si trova infatti inseguito molto da vicino da ben due monoposto, una è quella di Hunt che lo passa senza problemi, l'altra è una sagoma nera con la quale Regazzoni viene a contatto. Si tratta della Shadow di Jean-Pierre Jarier.

Nonostante di solito sia Jarier a non essere esattamente baciato dalla fortuna, riesce a proseguire normalmente, mentre non si può dire lo stesso di Regazzoni. Quindi se siete fan sofisticati che speravano potesse vincere il gran premio nonostante vi abbia già spoilerato da tempo il vincitore di questa gara, siete destinati a soffrire. :-((( Ad ogni modo per Lauda la gara prosegue tranquilla, staccando Hunt e Jarier che rimangono a duellare tra di loro per il secondo posto. Molto tempo dopo la spunterà Jarier, visto che Hunt inizia ad avere dei problemi, perde alcune posizioni e poi va anche a sbattere, venendo costretto al ritiro. La spunterà Jarier, ma fino a un certo punto: solo un giro dopo rispetto a Hunt sarà a sua volta costretto al ritiro dopo un'uscita di pista.

Passa in seconda posizione il suo compagno di squadra Tom Pryce, che tuttavia prima della fine della gara sarà superato da Patrick Depailler che guida una Tyrrell che ha ancora quattro ruote. Il pilota della Shadow chiude quindi la gara al terzo posto, mentre la zona punti viene completata da Hans-Joachim Stuck (March), Jody Scheckter (Tyrrell) e Jochen Mass (McLaren). Fosse in vigore un sistema di punteggio diverso da quelli pre-2003, Regazzoni andrebbe anche a punti, dato che dopo avere danneggiato la vettura nel contatto con Jarier riesce a risalire fino alla settima posizione. Gli altri piloti che terminano la gara sono Jacky Ickx (Williams), Renzo Zorzi (Williams), Carlos Pace (Brabham), Ingo Hoffmann (Copersucar), Carlos Reutemann (Brabham), Emerson Fittipaldi (Copersucar) e Lella Lombardi (March).

Purtroppo trovare gare integrali del 1976 è un po' meno facile che trovare quelle delle stagioni successive, quindi mentre il GP del Brasile è disponibile su Youtube in formato integrale, lo stesso non si può dire della seconda gara della stagione, il GP del Sudafrica (ho visto un filmato di 12 minuti di highlights, dove metà della durata consiste in inquadrature di piloti che cazzeggiano nei giorni prima del gran premio, nei pressi di piscine o in altri luoghi nei quali non è necessario indossare una maglia e spesso neanche un paio di pantaloni, ma solo micropantaloncini). Anche stavolta Hunt scatta dalla pole e anche stavolta viene trollato fin dalla partenza. È ancora Lauda a installarsi in prima posizione e a rimanerci, per quasi tutta la gara senza grosse difficoltà e senza avere nessuno particolarmente vicino.

Le cose cambiano verso la fine, quando inizia ad avere problemi di gomme e Hunt gli si avvicina molto nel finale. Niki riesce comunque a mantenere la prima posizione fino alla bandiera a scacchi vincendo il suo secondo gran premio consecutivo. Hunt è costretto ad accontentarsi della seconda piazza e sul gradino più basso del podio sale il suo compagno di squadra Mass, mentre Scheckter quarto è l'ultimo pilota a pieni giri. Completano la zona punti due squadre americane, Penske e Parnelli, con John Watson e Mario Andretti come rispettivi piloti. Ancora poche gioie per Regazzoni, si ritira per problemi tecnici a due terzi di gara mentre era quarto. Per fortuna si riprenderà molto presto vincendo il terzo gran premio della stagione, ma questa è un'altra storia e prima o poi ve la racconterò.

lunedì 21 febbraio 2022

Extreme E 2022: Desert Xprix - Arabia Saudita

Carissimi lettori, innanzi tutto vi voglio ringraziare per avere sempre seguito con grande attenzione i miei post sull'Extreme E nel 2021 (le view parlano chiaro, è la categoria motoristica di cui leggete maggiormente sul mio blog) e immagino che sarete soddisfatti che sia iniziato il campionato 2022. Nello specifico è iniziato con il Desert Xprix che si è svolto in Arabia Saudita, anche se non nella stessa location della scorsa stagione. Il campionato è iniziato con alcuni switch di piloti, per esempio Molly Taylor è passata dal team di Rosberg a quello di Button venendo rimpiazzata da Mikaela Alin-Kottulinsky proveniente proprio dal team di Button stesso. In più si è aggiunto un decimo team, la McLaren color papaya.

Tra i cambi di line-up relativi a questo specifico evento segnalo la presenza dell'italiana Tamara Molinaro presso il team Xite, al posto della titolare Klara Anderson che mi pare di avere capito fosse positiva al coronavirus. È stato sfortunato invece l'esordio stagionale dell'italo-spagnola Christine Giampaoli Zonca, che quest'anno corre per il team Veloce Racing, che nella prima giornata è stata protagonista di un incidente notevole, nel quale è cappottata e ne è uscita con una frattura a un piede. Non è stato l'unico incidente abbastanza violento del fine settimana, ma fortunatamente non sembrano esserci stati altri infortuni. Christine GZ (così viene generalmente indicata anche dalle fonti ufficiali) è stata sostituita da una delle riserve della serie, Hedda Hosas.

Il format sembra avere avuto ulteriori variazioni rispetto alle "puntate precedenti", ma le basi rimangono le stesse: sulle vetture si alternano due piloti, un uomo e una donna, i cui tempi vengono combinati al termine di ciascuno scontro. Ci sono due sessioni di qualifiche, al termine del quale in base al piazzamento i team vengono distribuiti tra Crazy Race (per gli ultimi classificati) e Semifinals (essenzialmente quelli qualificati nelle posizioni centrali e i front runner). A seconda dell' "importanza" dello scontro in cui finiscono (front runner > posizioni centrali > crazy race) un numero diverso di vetture passano alla semifinale. Ciascuna gara intermedia, mi pare di capire, assegna un relativo punteggio. La pole position è andata al team di Hamilton, per cui corrono Sebastien Loeb e Cristina Gutierrez.

La cosa pittoresca è che i team dei Rosbilton sembrano destinati ad essere together forever, finendo insieme nella prima semifinale, nella quale il team di Hamilton ha battuto il team di Rosberg e il team Xite, mentre la seconda semifinale è stata vinta dal team Ganassi davanti al team Acciona Sainz, con ultimo il team Andretti dopo un cappottamento. Nella crazy race si sono invece affrontati gli ultimi quattro team, nel quale McLaren ha battuto Abt Cupra, il team di Button e Veloce Racing. Nelle semifinali i primi due team sono andati alla gara finale, mentre per la crazy race c'è andata solo la McLaren, che ha concluso tuttavia con un incidente e la vettura ribaltata. Il team di Sainz/Sanz ha leaderato per gran parte, ma ha dovuto accontentarsi del secondo posto, vincitore il team di Rosberg.

Kristofferson è un habitué, in termini di vittorie, mentre per Alin-Kottulinsky (che è un'ex fidanzata di Verstappino) si tratta della prima vittoria nella serie. Curiosamente anche nello scontro finale del fine settimana i team dei Rosbilton si sono trovati per un tratto together forever, con il team di Hamilton, che poi ha chiuso terzo, per un tratto di gara davanti alla vettura del team di Rosberg. Vorrei fare notare anche come Sainz Sr sia al volante di un'auto rossa, quindi la seconda posizione mi pare esattamente quella più adatta a una simile livrea! E di conseguenza, un Sainz secondo su un'auto rossa significa insindacabilmente che Kristofferson/ Alin-Kottulinsky vincendo hanno falsato il primo evento della stagione! Meno male che almeno i Rosbilton non hanno fatto la versione Extreme E di una doppietta Mercedes...

RISULTATO:
1. Rosberg X - Johan Kristofferson, Mikaela Alin-Kottulinsky
2. Acciona Sainz - Carlos Sainz Sr, Laia Sanz
3. Team X44 - Cristina Gutierrez, Sebastian Loeb
4. Chip Ganassi - Kyle LeDuc, Sara Price
5. McLaren XE - Emma Gilmore, Tanner Foust
6. Xite Energy - Oliver Bennett, Tamara Molinaro
7. Andretti United - Catie Munnings, Timmy Hansen
8. Abt Cupra - Jutta Kleinschmidt, Nasser Al-Attiyah
9. JBXE - Kevin Hansen, Molly Taylor
10. Veloce Racing - Hedda Hosas, Lance Woolridge

domenica 20 febbraio 2022

Formula Regional Asia e Formula 4 Emirati 2022: Round #5 Abu Dhabi, Arthur Leclerc campione FRAC, Charlie Wurz campione F4

FORMULA REGIONAL: succede anche in Formula 3, a volte i campionati finiscono ad Abu Dhabi. Arthur Leclerc vi è arrivato con 40 punti di vantaggio su Pepe Martì (che ho scoperto essere sempre il pilota che in F4 spagnola rispondeva al di Josef Maria Martì), unico altro pilota in lotta per il titolo con 75 punti ancora da assegnare. Questa era la line-up dell'evento:

- ABU DHABI RACING BY PREMA - Paul Aron, Jak Crawford, Hamda Al Qubaisi, Amna Al Qubaisi, Khaled Al Qubaisi
- HITECH - Gabriele Minì, Isack Hadjar, Joshua Dufek, Owen Tongavelu, Vladislav Lomko
- BLACKARTS - Thomas Luedi, Pierre-Louis Chovet, Ido Cohen
- MUMBAI FALCONS - Dino Beganovic, Arthur Leclerc, Oliver Bearman
- EVANS GP - Nicola Marinangeli, Patrik Pasma, Michael Belov, Sami Meguetounif
- EVANS GP ACADEMY - Levente Revesz, David Morales
- 3Y BY R-ACE - Oliver Goethe, Lorenzo Fluxà, Francesco Braschi, Lena Buhler
- PINNACLE MOTORSPORT - Pepe Martì, Dilano Van't Hoff, Salij Yoluc, Ayato Iwasaki

GARA 1: sabato mattina le cose non sembravano andare proprio molto bene per Martì, costretto alla rimonta con Leclerc in pole, ma sono andate molto peggio quando ha faticato a partire ritrovandosi ultimo. È risalito fino alla 12^ posizione, ma Leclerc era in testa e ha vinto, portandosi a +65 in classifica con 50 punti ancora da assegnare, quindi campione in anticipo. Beganovic e Crawford hanno completato il podio seguiti da Hadjar, Aron, Bearman, Pasma, Minì, Van't Hoff e Chovet, con quest'ultimo che si è procacciato la pole da reverse grid per la gara seguente.

GARA 2: più caotica di quella della mattinata, ha visto due ingressi della safety car ravvicinati a causa di due incidenti. Prima di quel momento Chovet era stato in testa, dopo si è ritrovato nel mezzo di un acceso duello per la leadership da cui ne è uscito decisamente perdente, scivolando indietro di diverse posizioni. Il suo più diretto inseguitore Minì ne ha ereditato la leadership, vincendo davanti a Beganovic e a Leclerc, con a seguire in zona punti Martì, Van't Hoff, Belov, Meguetounif, Chovet, Fluxà e Goethe. Segnalo che in questa gara Lena Buhler ha chiuso al 12° posto che dovrebbe essere finora il suo miglior risultato in una gara di Formula 3.

GARA 3: unica gara tra i due campionati open wheel ad essere disputata di domenica, ha visto Hadjar partire dalla pole position e conservare la leadership per tutta la gara, caratterizzata da due ingressi della safety car per incidenti prima di Amna e poi di Khaled Al Qubaisi nello stesso tratto di pista. L'ultimo podio della stagione è stato completato da Minì e Aron, che hanno preceduto Crawford e Pasma. Leclerc ha chiuso la gara al 14° posto, dopo un testacoda nelle prime fasi di gara che l'aveva fatto precipitare nelle retrovie, quindi non ha incrementato il proprio punteggio, Martì sesto davanti a Beganovic, Fluxà, Belov e Chovet ha chiuso la stagione staccato di 60 punti dal pilota monegasco. Hadjar, Minì (nonostante quattro eventi disputati su cinque) e Beganovic hanno chiuso la top-5 in classifica, seguiti da Crawford e dal part-time (tre eventi disputati) Sebastian Montoya.

PODIO GARA 1: Arthur Leclerc, Dino Beganovic, Jak Crawford
PODIO GARA 2: Gabriele Minì, Dino Beganovic, Arthur Leclerc
PODIO GARA 3: Isack Hadjar, Gabriele Minì, Paul Aron

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FORMULA 4 - anche in quest'ultimo fine settimama non c'erano riprese, nonostante fosse l'ultimo evento della stagione. Ci sono state piccole variazioni di line-up, tra cui la mancanza di Brando Badoer, questa era l'entry list:

- XCEL MOTORSPORT - Nandhavud Bhirombhakdi, Ismoilkhuja Akhmedkhodjae, Jamie Day, Ivan Domingues, Sohil Shah, Kyle Kumaran
- HITECH - Alex Dunne
- ABU DHABI RACING BY PREMA - Aiden Neate, James Wharton, Conrad Laursen
- PREMA - Charlie Wurz, Rafael Camara
- MP MOTORSPORT - Tasanapol Inthraphuvasak, Suleiman Zanfari, Miron Pingasov, Valerio Rinicella, Christian Ho
- PHM - Nikita Bedrin, Jonas Ried, Taylor Barnard
- GRS - Vladislav Ryabov
- CRAM-HITECH - Ricardo Escotto, Anshul Gandhi
- MUMBAI FALCON - Yash Aradhya, Ruhaan Alva
- JHR DEVELOPMENTS - Michael Shin
- 3Y BY R-ACE - Martinius Stenshorne, Nikhil Bohra, Maksim Arkhangelskiy
- PINNACLE MOTORSPORT - Robert De Haan, Jef Machiels

Con 100 punti ancora da assegnare, la lotta per il titolo non era neanche troppo sottoscritta, ma la storyline del fine settimana era questa: Charlie Wurz avrebbe vinto il titolo oppure, dopo avere saltato il primo evento causa coronavirus, Rafael Camara sarebbe riuscito a riprendersi like a boss e a batterlo?

Tutto è iniziato nella giornata di venerdì, con Camara in grande forma, vincitore della prima gara e primo a tagliare il traguardo nella seconda... nella quale non ha vinto perché, come l'intera griglia eccetto Nikita Bedrin, è stato penalizzato di cinque secondi per essere rientrato ai box dopo l'esposizione della bandiera rossa. Ha quindi vinto Bedrin, che di fatto era stato secondo al traguardo. Quinto nella prima gara, quarto nella seconda, al termine della prima giornata Wurzino limitava i danni, conservando un vantaggio di 24 punti con 50 ancora da assegnare e di fatto anche Aiden Neate non ancora escluso dall'aritmetica.

Poi è arrivato sabato, Camara partiva dalla pole... e niente, è stato costretto a rientrare ai box, o a non uscirne. Ritirato fin dagli inizi, non ha potuto tentare di rimontare. Wurz ha chiuso invece secondo, dietro al vincitore Neate. Il suo vantaggio è salito a 40+ punti e ormai da assegnare ce n'erano solo 25, peraltro nella gara da reverse grid nella quale Camara visto il ritiro è partito nelle retrovie. Il vincitore è stato James Wharton che partiva dalla nona posizione. In questa gara Charlie Wurz ha chiuso all'ottavo posto, arrivando a +45 punti su Camara, quest'ultimo autore comunque di una stagione fenonenale. A seguire Neate e Bedrin, rispettivamente a 56 e 57 punti di distacco da Wurz, mentre nonostante abbia saltato un evento, Wharton ha chiuso la stagione al quinto posto in classifica.

PODIO GARA 1: Rafael Camara, Nikita Bedrin, Aiden Neate
PODIO GARA 2: Nikita Bedrin, Rafael Camara, Aiden Neate
PODIO GARA 3: Alex Dunne, Charlie Wurz, Ivan Domingues
PODIO GARA 4: James Wharton, Conrad Laursen, Alex Dunne

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CONSIDERAZIONI FINALI: sia per la Formula 4 e poi a seguire per la Formula Regional, ci siamo ritrovati con il favorito per il titolo che si è imposto in maniera abbastanza facile vista la defezione del principale avversario nel momento in cui l'avversario aveva necessità di rimontare. Il mio primo pensiero è stato che fosse un modo "noioso" di finire una stagione e di quanto sarebbe stato bello un finale più movimentato. E poi ho realizzato. Ho realizzato che a volte ci sono finali "noiosi" che possono essere apprezzati di più di finali che vogliono essere movimentati a ogni costo, e immagino possiate capire a cosa mi riferisco.


sabato 19 febbraio 2022

The Red Gate - blog novel (Puntata n.2)

Inizio per prima cosa con un doveroso ringraziamento a chi ha letto la prima puntata di "The Red Gate". Tutto sommato posso dirmi soddisfatta dalle view che ho avuto, specie alla luce del fatto che non ero molto convinta di iniziare a pubblicare. Adesso che ho iniziato, comunque, credo sia opportuno andare avanti per iniziare bene il fine settimana, in attesa che venga ora di parlare di motorsport vero. Ci siamo lasciati nella scorsa puntata con Yves Raphael di ritorno nel campionato e Dalila Colombari sul punto di cambiare team. Adesso è giunto il momento di far iniziare il campionato. ;-)

venerdì 18 febbraio 2022

Presentazioni Formula 1 2022: la Ferrari F1-75 con un saluto a Mercedes e Redbull

Come qualcuno di voi avrà notato, le presentazioni delle monoposto della stagione 2022 sono iniziate circa due settimane fa e ormai ne mancano davvero poche all'appello, ma finora non vi avevo dedicato nemmeno un post. Si è trattato di una scelta ben precisa, che strizza l'occhio ai vecchi tempi, quelli in cui, quando non c'erano i social e non seguivamo 24/7 profili Formula 1-centrici, si iniziava a respirare aria di mondiale nuovo con la presentazione della monoposto della Ferrari.

Di solito non avveniva il 17 di febbraio, ma indicativamente un mese prima, però non si può avere tutto dalla vita. Diciamo che ho deciso di strizzare l'occhio ai vecchi ai vecchi tempi, di fingere che la prima notizia giunta fino a noi sia l'arrivo della nuova Ferrari e di iniziare proprio da qui... e senza fare polemiche sul leak del giorno precedente, perché dobbiamo fingere di essere in un universo vintage, quindi la Ferrari del 2022 l'abbiamo vista per la prima volta tutti al telegiornale.


Andando un po' così a intuito, credo si possa fare una "considerazione tecnica" di un certo livello. Si è sempre detto che la Ferrari non vince il mondiale ma ha la monoposto più bella, cosa che ci hanno tenuto a smentire nel 2021, mentre adesso siamo tornati sembra sui vecchi standard: la Ferrari del 2022 molto probabilmente non vincerà il mondiale, ma può essere considerata senza ombra di dubbio una delle vetture più belle. E poi dobbiamo fingere che sia la prima che vediamo per esigenze di trama, quindi per forza è la più bella vista finora!

La F1-75 sarà guidata dal Predestinatohhhh Charles Leclerc e da un certo Carlos Sainz che nessuno prende in considerazione. È abbastanza probabile, come già detto, che non saranno loro a lottare per il mondiale, ma siamo romantici e ci piace pensarlo, non prendendo minimamente in considerazione Mercedes e Redbull. Anzi, sì, le prendiamo in considerazione, perché servono personaggi di contorno. E poi anche la presentazione della Ferrari stessa è stata per certi versi contornata dalle polemiche Mercedes vs Redbull.

A presentazione ancora in corso la FIA ha annunciato che a Michael Masi sarà affidato un altro ruolo e non sarà più direttore di gara. Inutile specificare che cosa abbia portato a questa decisione, anche perché siamo nel 2022 e forse sarebbe il caso di pensare a ciò che ci aspetta invece di guardare indietro ogni tre per due. Da un lato ci aspetta una line-up invariata in Redbull che schiera ancora Max Verstappen e Sergio Perez, dall'altro in Mercedes è arrivato George Russell a fare coppia con Lewis Hamilton.


Hamilton quindi non si è ritirato come ripetevano continuamente molti insaiders convinti che il segnale in tal senso fosse il fatto che aveva smesso di postare foto di sé stesso in mutande mentre cazzeggia insieme al proprio cane. I "leak" delle foto di Hamilton visti ultimamente facevano pensare anche che non avesse più le treccine, invece le treccine ci sono ancora, quindi possiamo stare tutti più tranquilli... tutti tranne le sue bimbehhhh driverstosurviver, che ultimamente ce l'hanno con Vettel perché è un traditorehhhh dei Sewis!!!1!!11!!111!!!

Questa ve la spiego (chiedendo scusa a Bin8, che probabilmente non gradirebbe sapere che parlo di quel pilota nel post sulla presentazione della Ferrari): alla presentazione dell'Aston Martin, di cui parlerò prossimamente quando farò il post dedicato alle presentazioni dei team di comuni popolani, sembra sia stato chiesto agli Strollettel che cosa pensano di Masi e se sia l'unico responsabile di quanto accaduto ad Abu Dhabi. Vettel ha detto di no e che spera che non sia l'unico ad essere deposto per quello che è successo (le ultime parole famose) e le suddette bimbehhhh l'hanno presa molto male.

Sulla base del fatto che abbia dissentito con Hamilton su un parere che in realtà Hamilton non ha mai espresso esplicitamente, ne hanno detto che sihhhh odianohhhh, anzi che Vettel odiahhhh Hamilton. Qualcuno ha sostenuto che si vedeva già prima, che non sono sempre stati AmYk3TtY, ma che un tempo Vettel osava addirittura vincerehhhh garehhhh o provarci, invece di spianare la strada a Hamilton e tutto ciò è inaccettabilehhhh. Grazie Liberty Media, oltre alla direzione gara trash anche l'invasione dei tifosi trash... come se non se ne potesse fare a meno. Eh va beh, va così, cerchiamo di evitarli e forse sembrerà ancora un fanbase normale.

giovedì 17 febbraio 2022

Formula Regional Asia e Formula 4 Emirati 2022: Round #4 Dubai

FORMULA REGIONAL: il quarto appuntamento della stagione, che si è svolto sul circuito di Dubai formato "grand prix circuit" (lo stesso della scorsa volta), ha visto l'uscita di scena di Sebastian Montoya, rimpiazzato come da programma da Oliver Bearman, e qualche ritorno, tra cui quello di Gabriele Minì. In più c'è stato qualche altro piccolo cambio di line-up, tanto che si è arrivato ad avere questi piloti presenti:

- ABU DHABI RACING BY PREMA - Paul Aron, Jak Crawford, Hamda Al Qubaisi, Amna Al Qubaisi, Khaled Al Qubaisi
- HITECH - Gabriele Minì, Isack Hadjar, Joshua Dufek, Owen Tongavelu
- BLACKARTS - Thomas Luedi, Pierre-Louis Chovet, Ido Cohen
- MUMBAI FALCONS - Dino Beganovic, Arthur Leclerc, Oliver Bearman
- EVANS GP - Nicola Marinangeli, Patrik Pasma, Michael Belov
- EVANS GP ACADEMY - Levente Revesz, David Morales
- 3Y BY R-ACE - Oliver Goethe, Lorenzo Fluxà, Francesco Braschi, Lena Buhler
- PINNACLE MOTORSPORT - Pepe Martì, Dilano Van't Hoff, Salij Yoluc, Ayato Iwasaki

GARA 1 - Hadjar ha superato subito Aron che partiva dalla pole, dopodiché c'è stato un ingresso della safety car a seguito di vetture incidentate al via (uno dei piloti coinvolti era Beganovic). La gara, dopo è ststs piuttosto tranquilla, con Hadjar, Aron e Martì a podio, seguiti da Leclerc, Minì, Crawford, Bearman, Van't Hoff, Pasma e Braschi che si è procacciato la pole da reverse grid.

GARA 2 - anche in questo caso il pilota che partiva dalla pole non è durato molto in testa, dove si è installato Pasma. Anche in questo caso c'è stata una safety car nelle prime fasi di gara. Il resto però è stato più movimentato, con Braschi che ha difeso la seconda posizione e poi la terza, prima di scivolare più in basso. Crawford è giunto secondo dopo un sorpasso all'ultimo giro su Bearman, a seguire Martì, Leclerc, Belov, Minì, Aron e Chovet.

GARA 3 - Aron era di nuovo in pole e stavolta ha fatto un po' di giri in testa, perdendo tuttavia la leadership a vantaggio di Leclerc e chiudendo secondo. Dopo un intenso duello, Martì ha chiuso la gara sul gradino più basso del podio precedendo Minì, con la top-5 completata da Belov. Sono arrivati a punti anche Crawford, Pasma, Cohen, Braschi e Hadjar.

PODIO GARA 1: Isack Hadjar, Paul Aron, Pepe Martì
PODIO GARA 2: Patrik Pasma, Jak Crawford, Oliver Bearman
PODIO GARA 3: Arthur Leclerc, Paul Aron, Pepe Martì

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FORMULA 4 - sorpresa, e neanche tanto positiva, in questo evento le gare non sono state trasmesse, non c'erano riprese televisive.
Questa, in ogni caso, era la line-up:

- XCEL MOTORSPORT - Nandhavud Bhirombhakdi, Ismoilkhuja Akhmedkhodjae, Jamie Day, Ivan Domingues
- HITECH - Alex Dunne, Luke Browning
- ABU DHABI RACING BY PREMA - Aiden Neate, James Wharton, Conrad Laursen
- PREMA - Charlie Wurz, Rafael Camara
- MP MOTORSPORT - Tasanapol Inthraphuvasak, Suleiman Zanfari, Miron Pingasov, Valerio Rinicella, Christian Ho
- PHM - Nikita Bedrin, Jonas Ried, Taylor Barnard
- AKM - Brando Badoer
- GRS - Vladislav Ryabov
- CRAM-HITECH - Ricardo Escotto, Anshul Gandhi
- MUMBAI FALCON - Yash Aradhya, Ruhaan Alva
- JHR DEVELOPMENTS - Michael Shin
- 3Y BY R-ACE - Martinius Stenshorne, Victoria Blokhina, Nikhil Bohra
- PINNACLE MOTORSPORT - Robert De Haan, Jef Machiels

Camara sembra avere fatto un grande weekend, vincendo ben tre gare su quattro, inclusa quella da reverse grid. La gara non vinta da Camara se l'è aggiudicata Wurz, che sta in testa alla classifica approfittando anche del weekend sottotono di Neate, l'altro front runner full time. Neate, infatti, ha come miglior risultato del fine settimana un quinto posto.

PODIO GARA 1: Rafael Camara, Charlie Wurz, Nikita Bedrin
PODIO GARA 2: Rafael Camara, Charlie Wurz, Alex Dunne
PODIO GARA 3: Charlie Wurz, Luke Browning, Ivan Domingues
PODIO GARA 4: Rafael Camara, Jamie Day, Conrad Laursen


mercoledì 16 febbraio 2022

The Red Gate - blog novel (Puntata n.1)

Alla fine mi sono decisa. Non so se possa effettivamente interessarvi questo racconto, né se sia la sede più opportuna per pubblicarlo, però in fin dei conti questo è un blog motoristico e questo è un racconto che parla di motorsport. Come ho già detto nell'anteprima, sono stata molto ispirata dalla visione che Liberty Media sembra avere della Formula 1. Spero che qualcuno di voi mi seguirà. Per ora iniziamo dalla prima puntata. ;-)

martedì 15 febbraio 2022

THE RED GATE: una blog novel motoristica

Come vi avevo anticipato ormai parecchio tempo fa nel post nel quale vi auguravo buon anno motoristico 2022, è giunto il momento di pubblicare un nuovo racconto a puntate. Si chiama "The Red Gate" e nella mia mente ha avuto uno sviluppo abbastanza lungo, decisamente più lungo della sua scrittura. Sono stata ispirata dal modo in cui i media motoristici cercano di spingerci sempre più verso i preconcetti da tifoso medio che fanno audience in un particolare periodo storico e da come i tifosi sui social network si comportano, la loro presunzione di avere potere decisionale, anche sui risultati. Ho pensato a un campionato che viene spettacolarizzato nel modo sbagliato e ho cercato di realizzare una versione estrema di quello che sta diventando la Formula 1 della gestione di Liberty Media. Non è ambientato in Formula 1, ma in un campionato alternativo immaginario. Credo segua molto un format da blog novel, è molto incentrato sui dialoghi. Con tre piloti e una team principal presenti, ai quali ruota tutto intorno, sono riuscita a costruirci un racconto. È un po' diverso da altre cose che ho scritto, spero possa piacervi.


TRAMA - anno 201x, un cambio regolamentare fa sì che a tornare protagonisti siano i due team portanti della serie, Pegasus (che schiera vetture rosse) e Silver Rocket (che schiera invece vetture grigio argento). Pegasus è ancora alla ricerca di un titolo che manca da tanti anni e che pochi anni prima era alla sua portata, prima che gli sforzi della squadra fossero vanificati da un incidente all'ultima gara tra i due piloti, l'italiano Marco Rossi e il francese Yves Raphael, che ha contribuito ad assegnare il campionato al team rivale. Mentre Rossi è rimasto con Pegasus negli anni a venire, facendo coppia con Dalila Colombari, la più rilevante tra i piloti di genere femminile, Raphael è andato a correre in un'altra categoria travolto dalle polemiche a seguito del suo incidente, che gli è costato il suo sedile presso la squadra. Quando torna, proprio con Silver Rocket, squadra gestita dalla giovane team principal Danae Ravelli, a fare coppia con la Colombari scaricata da Pegasus per questioni legate alla sua vita privata, in molti si aspettano uno scontro incandescente tra lui, il suo vecchio rivale e il team che l'ha appiedato e gli ha rovinato la reputazione. Questa previsione è azzeccata, ma riuscire a non andare mai oltre i limiti del buonsenso è sempre più difficile. Lo scontro per il mondiale, dopo il ritorno di Raphael, rischia di essere molto doloroso per tutti, anche a causa di segreti che sono stati trascinati nel tempo.

I PERSONAGGI SONO DI PURA FANTASIA, OGNI RIFERIMENTO A PERSONE REALMENTE ESISTENTI È PURAMENTE CASUALE. MI SCUSO IN ANTICIPO CON EVENTUALI PERSONE OMONIME DEI PERSONAGGI DI QUESTO RACCONTO.


LINK ALLE PUNTATE:

To be continued...?

lunedì 14 febbraio 2022

L'ultima vittoria di Ronnie Peterson // GP Austria 1978

Il 14 febbraio di settantotto anni fa nasceva Ronnie Peterson, quindi per la giornata di oggi ho deciso di narrarvi la sua ultima vittoria in Formula 1, avvenuta sul circuito di Zeltweg. Non è uno dei gran premi più facili da narrare, in quanto non esiste in forma integrale su Youtube e mi sono dovuta arrangiare con vari video di highlights e anche con un riassunto d'epoca della TV italiana, della durata di circa 25 minuti, nel quale si parlava di quel gran premio e di quello seguente disputato in Olanda (gara che ho visto anche in versione integrale, essendo essa disponibile). Come spesso succede vedendo highlights o gare del passato, è stata un'esperienza illuminante, che fa riflettere su come certi accadimenti passati siano visti ora e come fossero visti ai tempi.

Innanzi tutto i commenti ai video di highlights erano più di uno su questo stampo: questa è la Formula 1 dei very uominy quando si correva anche con la pioggia e non come adesso in cui con la pioggi le gare vengono redflaggate. Bene, ma non benissimo: il GP d'Austria 1978 è un gran premio che è stato redflaggato per la pioggia dopo otto/nove giri ed è ripreso con un'ora di rain delay, dato che la pioggia era diminuita! Mi piace come la gente di oggi che commenta la Formula 1 del passato lo faccia sempre solo ed esclusivamente per sentito dire e sentendo solo ed esclusivamente quello che fa comodo sentire! Tra l'altro, lo ribadisco, redflaggare le gare perché pioveva era una cosa abbastanza tipica, in quegli anni, cosa che ho scoperto anche con una certa sorpresa da quando ho iniziato a vedere gran premi di quel periodo.

A proposito, il fatto che le gare venissero redflaggate in caso di pioggia è stato criticato all'inizio del servizio della TV italiana di cui vi ho anticipato all'inizio del post. Altre critiche che sono state fatte in proposito? Le gomme dell'epoca che non consentivano di gareggiare con la pioggia e soprattutto i piloti di quell'epoca che con la pioggia non erano in grado di esprimere il loro talento diversamente dai piloti del passato. Lo ribadisco, tutte le epoche del motorsport sembrano convergere verso gli stessi commenti, le critiche sembrano fatte con lo stampino. Dopotutto quelli di oggi che commentano negativamente le gare odierne devono essere i figli o i nipoti di quelli che commentavano negativamente le gare del passato, il DNA è chiaramente quello.

Ad ogni modo eravamo a Zeltweg, secondo il servizio della TV italiana c'è era stata una SoVrApPoSiZiOn3 tra una sessione di qualifiche e un lancio di paracadutisti, cosa che ha fatto sì che una sessione partisse in ritardo. Veniva quasi fatto passare il concetto che a causa dei paracadutisti Arturo Merzario non fosse riuscito a qualificarsi e Mario Andretti non fosse riuscito a ottenere la pole position. La pole position, tra parentesi, è stata ottenuta dal suo compagno di squadra Ronnie Peterson. In terza posizione dietro alle Lotus si è qualificato Jean-Pierre Jabouille sulla Renault, ma vi anticipo fin da subito che ha perso posizioni alla partenza e poi la sua gara è finita come al solito in anticipo per l'ennesimo problema tecnico di non meglio precisata natura.

Jabouille sempre mai una gioia, mentre ad Andretti le cose non sono andate meglio: la gara di Marione non ha nemmeno superato il primo giro ed è uscito di pista per un contatto con la Ferrari di Carlos Reutemann, che invece è riuscito a proseguire. Secondo si è portato Patrick Depailler sulla Tyrrell che era partito tredicesimo e terzo è stato per qualche minuto Jody Scheckter sulla Wolf. Poi ha avuto un incidente nello stesso punto di Andretti andando a sbattere contro la vettura incidentata di Andretti, mi pare di capire. Aggiungo che è uscito di scena per incidente anche Nelson Piquet e probabilmente anche qualcun altro. È arrivata la pioggia ed è arrivata in modo alquanto disordinato, con tratti di pista bagnati e tratti di pista asciutti. Peterson nel frattempo era in testa indisturbato, almeno finché non è finito in testacoda.

Siccome pioveva, le vetture avevano gomme da asciutto ed era il 1978, la gara è stata redflaggata come accadeva da prassi in quel periodo. La gara è stata redflaggata immediatamente dopo il testacoda del pilota che fino a quel momento era stato leader ed era scivolato secondo alle spalle dela Brabham di John Watson. La direzione gara ha detto "mai una gioia" rivolta all'indirizzo di Watson (la cui vettura si sarebbe comunque spenta sulla griglia) e le posizioni che un'ora più tardi sono state utilizzate per ricomporre la griglia sono quelle al termine del settimo giro, il giro completo antecedente al testacoda di Peterson. I giornalisti della TV italiana hanno commentato negativamente il fatto che l'esposizione della bandiera rossa andasse a falsare l'effettivo ordine di partenza del restart.

Ascoltare quel servizio era come leggere Twitter in epoca contemporanea. Poi ecco, finalmente una cosa d'epoca solo vintage: i tempi aggregati, con le posizioni sulla pista che non corrispondevano a quelle reali. Secondo le voci narranti del servizio televisivo italiano, ciò dava un'idea falsata ai telespettatori, che a un certo punto, quando hanno visto le Ferrari in testa (sono ripartiti tutti con gomme da bagnato e i ferraristi sono stati gli ultimi a rientrare ai box) sembrava che fossero 1/2 mentre il "leader fittizio" Reutemann era in realtà doppiato di due giri perché costretto ai box dopo il contatto con qualcuno nella prima parte di gara. Comunque la gara di Reutemann era destinata a peggiorare ulteriormente, dopo un altro po' di caos è stato squalificato per essere ripartito a spinta dopo il contatto che aveva provocato il suo rientro ai box molto tempo prima.

A pitstop ultimati i primi tre erano Ronnie Peterson, Patrick Depailler e Gilles Villeneuve, distanti parecchio l'uno dall'altro. Quarto c'era Hans Joachim Stuck sulla Shadow, almeno finché non è finito fuori per incidente. Dopo una gara abbastanza travagliata per tutti al quarto posto si è classificato Emerson Fittipaldi con la Copersucar. Vittorio Brambilla sulla Surtees avrebbe potuto puntare al quinto posto, ma ha perso la posizione in un secondo momento ed è arrivato sesto alle spalle della Ligier di Jacques Laffite. Seguivano John Watson (Brabham), Brett Lunger (McLaren) e René Arnoux (Martini), soltanto nove piloti sono stati classificati per avere completato il 90% della gara. Sembra che anche Clay Regazzoni (Shadow) e Keke Rosberg (Wolf) fossero ancora in pista al momento della bandiera a scacchi.

Il servizio continuava parlando del GP d'Olanda, criticando velatamente il fatto che le gare fossero noiosehhhh perché le Lotus facevano doppietta e perché non c'era competizione interna. La gara di Zandvoort in realtà è stata piuttosto piatta, tranne un incidente nelle retrovie alla partenza e la gara che continuava regolarmente mentre venivano impiegati minuti su minuti per rimuovere una vettura, ma direi di soprassedere sull'argomento "rimozione delle monoposto incidentate negli anni '70". Andretti e Peterson sono stati 1/2 per tutto il tempo, con il pilota svedese che rispettava scrupolosamente il suo ruolo di seconda guida rimanendo dietro all'italo-americano. In terza e quarta posizione hanno chiuso le Brabham di Lauda e Watson, mentre Fittipaldi è arrivato quinto precedendo la Ferrari di Villeneuve, ultimo pilota della zona punti.

Il primo pilota fuori dalla zona punti è stato Reutemann sull'altra Ferrari, mentre le vetture giunte al traguardo sono state un numero decisamente superiore rispetto a quelle di Zeltweg (del resto non è che ci volesse più di tanto). Venendo invece al duo di testa, con la doppietta di Zandvoort la Lotus ha vinto il titolo costruttori e di fatto anche il titolo piloti, dato che Andretti e Peterson sono rimasti gli unici due piloti ancora matematicamente in lotta per il titolo. A quel punto della stagione, in realtà, solo nove punti li separavano, anche se l'andazzo era chiaro. Sfortunatamente l'assegnazione definitiva del titolo è avvenuta nel successivo GP d'Italia, nel quale il pilota svedese ha perso la vita dopo essere stato coinvolto in un incidente tra numerose vetture alla partenza.

domenica 13 febbraio 2022

Felipe Massa e Timo Glock: la strana coppia della Corrida das Duplas

Alle cose serie ci possiamo pensare la prossima settimana, quando inizierà il campionato di Stock Car Brasil con la Corrida das Duplas, scrivevo qualche giorno fa, ed è arrivato questo momento, e penso che dovrò iniziare dall'inizio. specifico credo che dovrò iniziare dal 2008, quando il fanbase era molto diverso e c'era meno la possibilità che il tifoso medio potesse diventare un ultras con un grande seguito. Ai tempi in cui il tifoso medio era semplicemente un tifoso medio, ci fu un campionato di Formula 1 che rimase aperto fino all'ultima curva. I piloti che lottavano per il mondiale, quel giorno a Interlagos, erano Felipe Massa che si trovava in testa e Lewis Hamilton che si trovava sesto ma aveva necessariamente bisogno di un quinto posto per diventare campione del mondo. Sapete tutti come andò a finire e penso possiate immaginare che ci sono persone per cui non è finita, forse anche persone che nel 2008 a malapena erano nate e sicuramente da tante persone che non seguivano la Formula 1.

Molti ferraristi hanno infatti dimenticato quegli eventi da molti anni, forse convinti che i veri mondiali da vincere fossero altri. Felipe Massa non è visto come un mancato campione del mondo, quanto piuttosto una fase di passaggio, uno che stava lì per caso, in attesa della venuta di altri, uno che era stato piazzato lì in attesa di compiere il proprio destino, diventare un pilota da zona punti medio/bassa al volante di una Williams sponsorizzata Martini. La sua storia, i fatti che accaddero quel giorno in Brasile, ormai sono diventati decontestualizzati, citati a caso, talora da gente desiderosa di affermare che i titoli del pilota random valgono più di quelli di Lewis Hamilton. La storia di quei giorni è diventata ufficialmente la storia di altri, ma rimane al contempo la storia di colui che non si libererà mai delle ombre che gli hanno cucito addosso: costui è Timo Glock, che alla Juncão all'ultimo giro fu costretto a cedere la sua quinta piazza (così hanno detto, in realtà era quarto).

Guidava sotto al diluvio su gomne slick e l'unica ragione per cui stava davanti a Hamilton era l'azzardo di arrivare in fondo senza cambiare gomme. Aveva sperato che la pioggia calasse, invece la pioggia era aumentata, all'ultimo giro. Gli onboard mostrano una realtà che una certa retorica ha negato per anni e tuttora nega: Glock era un pilota che all'improvviso si venne a trovare nel posto sbagliato al momento sbagliato, uno che con una strategia azzardata aveva creduto di recuperare posizioni e invece stava annaspando nell'acqua su gomme da asciutto, quasi impossibilitato a tenere la vettura in pista. Non solo, era anche destinato, suo malgrado, a scrivere indirettamente la storia del mondiale 2008, nonostante ci fosse già qualcuno che, proprio come lui, si era ritrovato in quel ruolo pochi minuti prima. Glock era destinato a diventare l'unico ad essere ricordato per quei fatti... e lo è tuttora, anche adesso che ha fatto il guest driver di Massa.

Maslock? Glassa? Non saprei dire quale ship name mi convinca di più, forse Glassa. Avevano rilasciato un'intervista insieme in un servizio TV mesi fa in occasione del GP del Brasile, e pare che proprio in quell'occasione Massa abbia fatto la proposta: fare la Corrida das Duplas insieme. Si tratta storicamente di una gara in cui due piloti, il titolare e un pilota "ospite" si alternano sulla stessa vettura. Con il format attuale, a due gare che avvengono una dopo l'altra con reverse grid dei primi dieci, lo switch avviene tra una gara e l'altra, la prima riservata ai titolari, la seconda riservata ai guest driver. Secondo gli articoli che ho letto Massa, nella prima gara, viaggiava in decima posizione, quando il cambio l'ha abbandonato al penultimo giro. Se avesse concluso la gara decimo, Glock sarebbe partito dalla pole in quella successiva, invece tutto ciò che ha fatto è stato guardare Massa con aria desolata, mentre questo rientrava ai box a piedi.

Glock ha chiuso la giornata con un DNS, perché la seconda gara era imminente e non c'era tempo per sistemare la vettura: un finale da sensazioni contrastanti, ma che racchiude comunque una bella storia, ricordandoci che spesso le polemiche del fanbase non sono quelle dei piloti e che diamo peso a eventi a cui i piloti danno meno peso rispetto a quanto gliene possiamo dare noi. Un finale da sensazioni contrastanti per varie ragioni, una delle quali la dinamica degli eventi, il luogo in cui è successo: il cambio della vettura di Massa avrebbe potuto lasciarlo a piedi ovunque, ma l'ha lasciato a piedi proprio alla Juncão, la curva in cui tredici anni fa Glock si arrese alla pioggia lasciandosi superare dai piloti che aveva dietro (sì, tra Glock e Hamilton ce n'era un altro, che ugualmente superò Glock, ma credo sia meglio soprassedere). Sarebbe stato bello avere un happy ending per questa partnership, ma dopotutto anche vedere i Glassa nello stesso team per un weekend, al di là del risultato, può essere considerato un happy ending.


sabato 12 febbraio 2022

Peripezie sudamericane // GP Argentina e Brasile 1977

Gennaio 1977: si apre il mondiale a Buenos Aires (ultima gara della storia di cui la regia del posto ha fatto riprese disponibili solo in bianco e nero) e si apre con il campione del mondo in carica James Hunt che ottiene la pole su McLaren vedendosi trollare al via dalla Brabham di John Watson. Si accoda quindi in seconda posizione seguito da Niki Lauda, Mario Andretti e Jochen Mass. Dopo qualche giro Hunt riesce a riportarsi in testa, mentre iniziamo a perdere qualche pilota di spessore: fuori Lauda per un problema al cambio, poi fuori anche le McLaren, Mass per un guasto al motore, Hunt per incidente mentre si trovava in testa. John Watson è così di nuovo al comando e si ritrova inseguito dalla Brabham del compagno di squadra Carlos Pace.

Pace non insegue per molto e si porta in testa, mentre terzo c'è Marione. Anzi no, c'è Jody Scheckter che ha superato la Lotus appropriandosi della zona podio. L'unica Ferrari in pista, nel frattempo, è quella di Carlos Reutemann. Il pilota di casa sembra avere qualche problema e non andare particolarmente veloce, si trova in bassa zona punti, alle spalle di Emerson Fittipaldi. Va tuttavia peggio a Watson che si ritira dalla seconda posizione senza che la regia se lo fili. Pace a questo punto sembra stabilmente in prima posizione, ma in realtà la sua leadership è meno stabile del previsto: Scheckter si sta avvicinando e qualche giro prima del termine della gara gli strappa la prima posizione portandosi in testa, dove resterà fino alla bandiera a scacchi: primo gran premio del team Wolf, prima vittoria.

Il drama, però, deve ancora raggiungere il suo apice e purtroppo la qualità delle immagini non lo immortala bene come dovrebbe. Pace rallenta vistosamente, perdendo il secondo posto a vantaggio di Andretti. Il pilota italo-americano, tuttavia, è costretto a sua volta prima a rallentare a causa di un guasto vedendosi subire il controsorpasso di Pace e poi a fermarsi. Verrà classificato quinto alle spalle di Reutemann e Fittipaldi. Soltanto altri due piloti vengono classificati, uno è Clay Regazzoni su Ensign, l'altro è Vittorio Brambilla su Surtees, che però è stato costretto al ritiro nelle ultime fasi di gara. Di fatto, su sette classificati solo cinque hanno effettivamente terminato il gran premio, attrition rate che sa davvero di altri tempi. Ma magari è un caso? Forse due settimane più tardi andrà meglio? Mhm... non credo.

Se le cose sono iniziare benissimo per Scheckter in Argentina, non si può dire lo stesso di quello che succederà nel successivo evento a Interlagos: il pilota della Wolf infatti finirà fuori abbastanza nell'anonimato, ma la sua uscita di scena avverrà spargendo olio sulla pista, il che avrà effetti fino al momento della bandiera a scacchi o poco ci manca. In una gara iniziata con Pace in testa, poi superato da Hunt e costretto a una sosta ai box, l'olio sparso dalla Wolf sarà causa di numerosi incidenti e uscite di pista nello stesso tratto, in contemporanea. Finiranno fuori uno dopo l'altro anche Jochen Mass, Clay Regazzoni e Ronnie Peterson che vi ricordo guidava la Tyrrell a sei ruote, che fa sempre bene citarla. Mass si trova al momento del ritiro in quarta(?) posizione, gli altri sono più arretrati.

Hunt prosegue in testa fino circa metà percorrenza, quando viene superato da Reutemann. Il pilota della Ferrari è il nuovo leader e lo resterà fino alla fine della gara. Hunt invece si ferma ai box e ne esce quarto alle spalle di Watson e Lauda. Prenderà la posizione a entrambi e si classificherà secondo. Lauda salirà sul gradino più basso del podio (chissà se le fungirl degli anni '70 urlavano e strepitavano per un podio Launt). Solo sette piloti finiscono la gara e Watson non è nessuno di questi. Dal quarto al settimo posto si piazzano la Copersucar di Emmo Fittipaldi, la Lotus di Gunnar Nilsson, la Shadow di Renzo Zorzi e la seconda Copersucar guidata da Ingo Hoffmann. È una gara con un attrition rate elevatissimo e nella zona dell'olio uscito dalla vettura di Scheckter, nel corso del tempo, sono usciti per incidente anche altri.

Uno di questi è Jacques Laffite sulla Ligier a gara avanzata, che poi vediamo a piedi. Un altro è Patrick Depailler sull'altra Tyrrell a sei ruote, che viene soccorso da un'ambulanza che entra in pista a gara in corso (si scoprirà solo in seguito al suo ricovero in ospedale che non ha riportato ferite gravi). In mezzo al caos finisce fuori anche Watson, per evitare la Tyrrell e rischiando di finire addosso alla Ligier. Qualche giro dopo tocca anche a Pace uscire nello stesso tratto di pista. La maggior parte delle uscite sono condizionate da commissari che in branco operano - generalmente per spostare le vetture di solo pochi metri - a poca distanza dalle vetture in gara. Non è una cosa nuova, nelle gare vintage, vedere commissari che girano per la pista in modo per nulla sicuro, però stavolta fa più effetto: il successivo evento sarà il GP del Sudafrica.

venerdì 11 febbraio 2022

Quelle volte in cui ci sono stati gran premi noiosi anche nella Formula 1 del passato // il podio della noia di fine anni '70 e dintorni

Un tempo, diciamo alla fine degli anni '70, le gare erano tutte belle ed emozionanti, con tanti duelly e sorpassy e i piloti erano very uominy. È appurato che guardando le gare del passato non ci si annoiava MAI, né quando vincevano vetture dai colori sobri come le Lotus né vetture dai colori tamarri come le Ligier (entrambe le squadre citate non a caso - per chi se lo stesse chiedendo).
Dopotutto solo ciò che è scritto e immortalato rimane, con rivolte social contro i circuiti noiosihhhh e la regia che si perde quel poco di positivo che c'è. Negli anni '70 al massimo dicevi al vicino di casa che ti eri annoiato a morte. Oppure la gara l'avevi passata al bar con la TV come sottofondo, giocando a briscola e tappandoti il naso perché nel tavolo accanto c'era un tale con il sigaro acceso, senza fare caso alla gara.
Bene, ho deciso di immortalare in questo post il podio delle gare vintage noiose che mi è capitato di vedere appartenenti a quell'epoca. Si tratta di gare che hanno un livello di intrattenimento paragonabile a Ungheria 2004 o Francia 2019, per far esempi legati alla Formula 1 moderna o contemporanea.

DISCLAIMER: nulla di questo post vuole essere offensivo nei confronti dell'epoca, dei piloti, delle scuderie, dei risultati o della bellezza delle vetture vintage. La Formula 1 di fine anni '70/ inizio anni '80 la trovo meravigliosa. Molte gare hanno riservato emozioni, direi la maggioranza. Ho solo selezionato le tre meno avvincenti (magari anche e soprattutto per colpa delle relative regie) che ho visto e che intendo narrarvi nel dettaglio.
Oltre a queste qualche altra gara non troppo avvincente l'ho vista, anzi, alcune avevano livelli di piattezza tali da potere essere considerate. Ne ho scelte tuttavia tre in cui non c'è stato proprio nulla che potesse almeno per qualche tratto distogliere dalla piattezza più assoluta e dire alle palpebre "avete fatto bene a non cadere giù".

3° posto: GP FRANCIA 1978
Siamo a Le Castellet (sarà un caso?) in una stagione di semi-dominanza Lotus e siamo a metà campionato. Andrà diversamente stavolta? Oppure ci sarà qualche diversivo? Solo il tempo ci darà una risposta e ci risponderà che non ci sono diversivi.
Sintesi della gara - Watson parte in pole, ma Andretti lo supera subito. Peterson sale secondo con il ritiro di Lauda e un sorpasso su Watson. Anche Hunt supera Watson. Peterson si accoda ad Andretti. Segue un'ora di nulla cosmico. Hunt non è lontano, ma non mette in discussione la supremazia Lotus. Nessun cambiamento nelle posizioni retrostanti e altro nulla cosmico. La Lotus fa doppietta e finalmente il nulla cosmico finisce.

2° posto: GP BELGIO 1980
Siamo a Zolder indicativamente nel primo terzo di stagione (è l'evento precedente al volo di Daly) e il mondiale è più variegato, cosa che lascia possibilità all'eventualità di avere vincitori a caso. Ma niente paura, anche se vince un pilota a caso su una vettura a caso si può dormire abbondantemente.
Sintesi della gara - Jones parte dalla pole, ma Pironi lo supera al via. Jones si accoda in seconda posizione. Laffite è terzo. Reutemann è quarto. Piquet è quinto. I distacchi tra la top-5 crescono sempre di più. Segue un'ora abbondante di nulla cosmico. Piquet è fuori ma non sappiamo come ci sia finito. Laffite si ritira ma non lo vediamo. Pironi ha mezzo minuto di vantaggio su Jones che ha mezzo minuto di vantaggio su Reutemann. Il duello per il quarto posto tra Jarier e Arnoux all'ultimo giro potrebbe essere avvincente ma la regia va a inquadrare altro, mentre finalmente il nulla cosmico finisce.

1° posto: GP SPAGNA 1977
Siamo a Jarama, dopo un terzo di stagione, e qui veramente ci superiamo, grazie anche al notevole contributo della regia, che per un'ora e mezza riesce a inquadrare il nulla, con solo una piccolissima perla in mezzoquando a bordo pista dopo un incidente Regazzoni e Brambilla discutono animatamente gesticolando.
Sintesi della gara - Andretti parte dalla pole e resta davanti. Secondo c'è Laffite finché non sparisce rientrando ai box e non venendo più inquadrato.Brambilla vs Regazzoni, ma purtroppo la regia torna a inquadrare Andretti in solitudine fino al momento dei doppiaggi. Nessun doppiaggio riserva sorprese. Andretti continua ad essere inquadrato fino alla fine. Vagamente inquadrati per qualche nanosecondo nel corso del nulla cosmico a cui abbiamo appena assistito, Reutemann e Scheckter chiudono secondo e terzo questa gara di nulla cosmico più totale.

PS. Non avevo *mai* sentito citare nessuno di questi gran premi prima di averli visti, né i loro eventi (non che ci fossero eventi da narrare, detto sinceramente). La considero un'ulteriore prova a sostegno del fatto che chiunque abbia "visto" quelle gare ha dormito. ;-)


giovedì 10 febbraio 2022

Formula Regional Asia e Formula 4 Emirati 2022: Round #3 Dubai

Nel passato weekend si è svolto il terzo appuntamento delle formule minori asiatiche che si stanno svolgendo in questo periodo, ovvero FRAC e F4 Emirati. La sede era di nuovo Dubai, ma non sulla configurazione "international" come la volta scorsa, quanto piuttosto sulla versione "grand prix circuit".

FORMULA REGIONAL ASIA - modifiche lievi alla line-up sono rappresentate dall'assenza di Gabriele Minì con il team Hitech, Hadrien David e Gabriel Bortoleto con 3Y e dalla defezione definitiva di Cem Bolukbasi dopo le sventure dei precedenti appuntamenti. Questa era la line-up definitiva:

- ABU DHABI RACING BY PREMA - Paul Aron, Jak Crawford, Hamda Al Qubaisi, Amna Al Qubaisi, Khaled Al Qubaisi
- HITECH - Leonardo Fornaroli, Isack Hadjar, Joshua Dufek, Owen Tongavelu
- BLACKARTS - Thomas Luedi, Pierre-Louis Chovet
- MUMBAI FALCONS - Dino Beganovic, Arthur Leclerc, Sebastian Montoya
- EVANS GP - Nicola Marinangeli, Frederick Lubin, Patrik Pasma, Michael Belov
- EVANS GP ACADEMY - Levente Revesz, David Morales
- 3Y BY R-ACE - Oliver Goethe, Lorenzo Fluxà, Francesco Braschi
- PINNACLE MOTORSPORT - Pepe Martì, Dilano Van't Hoff, Salij Yoluc, Ayato Iwasaki

La prima pole position è andata a Montoya, che ha mantenuto la posizione davanti a Hadjar, con Fornaroli in terza posizione. Erano ancora nelle prime tre posizioni quando la gara è stata redflaggata perché... mhm... non saprei, c'era una vettura ferma fuori dalla pista che emanava un po' di fumo. Ciò ha comportato una sospensione di circa mezz'ora. O.o
Si è ripreso con i primi tre che hanno mantenuto le posizioni fino alla fine, ma Hadjar ha perso posizioni per una penalità così come Fornaroli, classificandosi quinto dietro a Montoya, Leclerc, Beganovic e Martì. Hanno completato la zona punti/ reverse grid Aron, Van't Hoff, Chovet, Fornaroli e Belov.
Quest'ultimo ha lungamente leaderato la gara da reverse grid, ma è stato battuto da Beganovic, giungendo secondo davanti a Leclerc. Secondo a ridosso di Belov nella prima parte di gara, Van't Hoff ha chiuso sesto dietro anche a Martì e Fluxà, precedendo Crawford, Pasma, Montoya e Mariangeli decimo che ha ottenuto il primo punto stagionale.
Per la gara successiva Van't Hoff partiva dalla pole (da seconda qualifica), ma già nella prima parte di gara, poi "interrotta" da una safety car, si è ritrovato secondo dietro a Martì. Dopo il restart è stato Leclerc, già leader della classifica, a spuntarla, con Martì e Van't Hoff a podio, davanti a Montoya, Pasma, Belov, Chovet, Fluxà, Fornaroli e Dufek.
Hamda Al Qubaisi chiude al sedicesimo posto eguagliando il suo miglior risultato del weekend, è lei a tenere "alto" l'onore di famiglia, se così si può dire.

PODIO GARA 1: Sebastian Montoya, Arthur Leclerc, Dino Beganovic
PODIO GARA 2: Dino Beganovic, Michael Belov, Arthur Leclerc
PODIO GARA 3: Arthur Leclerc, Pepe Martì, Dilano Van't Hoff

******

FORMULA 4 - sono abbastanza in ritardo, quindi cercherò di essere sbrigativa, iniziando con la line-up:

- XCEL MOTORSPORT - Nandhavud Bhirombhakdi, Ismoilkhuja Akhmedkhodjae, Jamie Day, Ivan Domingues
- HITECH - Alex Dunne, Luke Browning
- ABU DHABI RACING BY PREMA - Aiden Neate, Andrea Kimi Antonelli
- PREMA - Charlie Wurz, Rafael Camara
- MP MOTORSPORT - Tasanapol Inthraphuvasak, Suleiman Zanfari, Miron Pingasov, Valerio Rinicella, Christian Ho
- PHM - Nikita Bedrin, Jonas Ried, Taylor Barnard
- AKM - Brando Badoer
- GRS - Vladislav Ryabov
- CRAM-HITECH - Ricardo Escotto, Anshul Gandhi
- MUMBAI FALCON - Sohil Saha, Yash Aradhya
- JHR DEVELOPMENTS - Michael Shin, Joseph Loake
- 3Y BY R-ACE - Martinius Stenshorne, Victoria Blokhina, Nikhil Bohra
- PINNACLE MOTORSPORT - Robert De Haan, Jef Machiels

In sintesi è tornato Antonelli, Wurz ha fatto due pole e una vittoria, Camara ha vinto due gare... ma il momento clou è arrivato con la gara da reverse grid: un incidente tra tre vetture nelle retrovie ha provocato una bandiera rossa. Dunne, il pilota al momento in testa, è andato come da regolamento a fermarsi in griglia, gli altri piloti sono rientrati tutti erroneamente in pitlane, innescando una scena tipo Hamilton da solo in griglia in Ungheria. Il restart è avvenuto dietro la safety car facendo accodare tutti gli altri, che però sono stati penalizzati di cinque secondi a fine gara, compreso Antonelli che avendo superato poi Dunne aveva tagliato il traguardo da vincitore. La vittoria è stata quindi assegnata proprio a Dunne.

PODIO GARA 1: Rafael Camara, Nikita Bedrin, Charlie Wurz
PODIO GARA 2: Charlie Wurz, Nikita Bedrin, Aiden Neate
PODIO GARA 3: Rafael Camara, Aiden Neate, Charlie Wurz
PODIO GARA 4: Alex Dunne, Andrea Kimi Antonelli, Aiden Neate


mercoledì 9 febbraio 2022

Una gloriosa e tamarra vittoria // GP Austria 1981

Mesdames et Messieurs, oggi facciamo un salto all'indietro di una quarantina d'anni e ci lanciamo alla scoperta di quello che accadeva a Zeltweg nel lontano 1981, gara che ho visto tempo fa e di cui ho guardato per rinfrescarmi la memoria un highlight nel quale il telecronista ci informa che la moglie di Prost sta per partorire e che se il nascituro dovesse venire al mondo durante la gara, i meccanici della Renault lo scriveranno su un cartello che mostreranno a Prost... non ho capito, glielo vorrebbero mostrare così dal nulla durante la gara?!?!?! Ad ogni modo Nicolas/Nico (quello che ha corso in Formula E) risulta essere nato il 18 agosto 1981 cioè due giorni più tardi quindi questo scenario non si verifica. Prost nel frattempo si appresta a partire accanto al compagno di squadra Arnoux che sta in pole.

Let's go! Si parte con un quartetto di turbo nelle prime quattro posizioni, ci sono le Ferrari e le Renault in ordine sparso nei primi quattro posti e tutto lascia pensare che oggi a Maranello arriverà qualche punto. Si tratta di un pensiero molto astratto, Ferrari in zona punti a fine gara non ce ne saranno e in realtà anche molto prima di arrivare a fine gara. Ad ogni modo Villeneuve fa un giro da leader e, superato da Prost, prende il largo in una via di fuga, rendendo le cose fin troppo facili al suo best friend forever Arnoux. Le Renault adesso sono 1/2 e ci rimarranno. Di lì a qualche tempo si inserirà al terzo posto Laffite seguito dalla Brabham di Piquet e dalle Williams di Jones e Reutemann. Ricordo che al momento l'argentino è il leader del mondiale, con poca soddisfazione di Jones e della Williams al gran completo.

Siamo verso metà gara quando si giunge al colpo di scena: la Renault di Prost si dimentica di essere nel 1981, si mette avanti con i lavori e il motore decide che è ora di dire basta, un po' come succederà ogni tre per due nel mondiale 1982. Da leader a ritirato in pochi secondi, Prost vede Arnoux succedergli in testa alla gara. Laffite, che si stava avvicinando notevolmente al duo di testa, continua ad avvicinarsi notevolmente alla sola Renault rimasta. Gli giunge negli scarichi, ma in quei frangenti l'Alfa di Giacomelli va a fuoco, quindi la regia abbandona per un attimo il duello tra Arnoux e Laffite. Quando torna su di loro, Arnoux è ancora in testa, ma non vi rimarrà molto a lungo: Laffite ormai è sul punto di passare in testa. Ne approfitto per ricordare che Laffite è nato a novembre del 1943 e di conseguenza va verso i 38 in occasione di queste peripezie austriache.

Al giorno d'oggi qualcuno direbbe che è un V3KkYaCçY0 e che dovrebbe cedere la vittoria su un piatto d'argento al pilota più giovane in pista. Anzi no, perché il pilota più giovane in pista è De Cesaris e secondo gli standard odierni sarebbe uno che fa troppihhhh incidentihhhh. Si viene quindi a creare una sorta di vuoto cosmico in cui non è chiaro chi possa essere il vincitore morale di questo evento. A bordo di una Ligier estremamente elegante seppure tamarra, il nostro francese preferito va a conquistarsi la quinta vittoria in carriera (la sesta e ultima sarà in Canada e ve l'ho narrata nel post che parla delle ultime tre gare stagionali - il post con cui lo scorso agosto ho aperto la tradizione di parlate 24/7 di Formula 1 vintage), con Arnoux che deve accontentarsi del secondo gradino del podio.

Chiude terzo Piquet, che ha modo di avvicinarsi in classifica di qualche punto rispetto a Reutemann, che chiude quinto alle spalle del compagno di squadra Jones. Sesto si classifica Watson, compagno di squadra di De Cesaris in McLaren. Non che lo status di compagno di squadra di De Cesaris nel 1981 sia ciò che maggiormente definisce Watson, però ci tenevo a citarlo. I ritirati sono un'infinità, la maggior parte dei quali ritirati per guasti al motore. Non Villeneuve, che dopo pochi giri di gara si è ritirato per incidente senza attendere che il turbo lo abbandonasse e senza avere minimamente la possibilità di duellare con Arnoux prendendolo a ruotate. Lo dico sempre che la Formula 1 è morta a causa della bandiera a scacchi che ha messo fine al GP di Francia del 1979! ;-)

PS. Sia Tambay (Ligier) sia Patrese (Arrows) risultano ritirati per guasti al motore, ma Tambay si è ritirato parecchio tempo prima di Patrese, quindi Patrese ha vinto il suo scontro con Tambay a cui la Formula 1 anni '80 fa da contorno.