Al termine di una qualifica il cui format è definito
dagli stessi piloti e dagli addetti ai lavori come discutibile (per non dire di
peggio) sono state le Mercedes a conquistare la prima fila.
Griglia di partenza:
1^ fila: Hamiton Mercedes, Rosberg Mercedes
2^ fila: Vettel Ferrari, Raikkonen Ferrari
3^ fila: Verstappen Toro Rosso, Massa Williams
4^ fila: Sainz Toro Rosso, Ricciardo Redbull
5^ fila: Perez Force India, Hulkenberg Force India
6^ fila: Alonso McLaren, Button McLaren
7^ fila: Palmer Renault, Magnussen Renault
8^ fila:
Ericsson Sauber, Bottas Williams*
9^ fila:
Nasr Sauber, Kvyat Redbull
10^
fila: Grosjean Haas, Gutierrez Haas
11^ fila: Wehrlein Manor, Haryanto Manor**
*: 11° tempo, retrocesso per sostituzione del cambio
**: 21° tempo, retrocesso per incidente nelle FP3
Le condizioni meteo sono di cielo sereno e i giri
previsti sono 58... previsti, perché a causa di un “aborted start” viene
rifatto un nuovo giro di formazione quando la vettura di Kvyat si spegne prima
di giungere sulla sua piazzola della griglia di partenza e i giri vengono
ridotti a 57. Kvyat non riuscirà a prendere il via.
Alla partenza è ottimo lo spunto di Vettel che si infila
tra le due Mercedes prendendo la prima posizione, subito seguito dal compagno
di squadra Raikkonen che riesce a risalire al secondo posto superando Rosberg,
mentre Hamilton perde altre posizioni precipitando al sesto posto dietro anche
a Verstappen e a Massa. Riuscirà a risalire in top-5 di lì a qualche giro, ma
rimarrà dietro a Verstappen fino al momento dei pit-stop.
Nelle retrovie non capitano colpi di scena eccessivi, se
non che a causa di una foratura(?) subito dopo il via Magnussen è costretto a
un anticipato pit-stop dopo un giro.
I piloti di testa sono partiti tutti con gomme supersoft.
Ad aprire i pit-stop nella top-5 è Rosberg al 12° giro e, come già accadeva
nelle scorse stagioni, il vantaggio è sempre per chi rientra per primo. Quando
Vettel rientra, due giri dopo, è davanti al pilota della Mercedes per un
soffio.
Avendo montato supersoft (stessa opzione che sceglierà
anche il compagno di squadra) riesce a guadagnare terreno, arrivando anche a
superare Hamilton in pista prima del rientro ai box di quest’ultimo (al 17° al
pari di Raikkonen, che esce dai box in terza posizione).
Subito dopo capita il più grande colpo di scena della
gara: mentre Gutierrez e Alonso sono in lotta tra di loro tra i due c’è un
contatto, con Alonso che tocca il pilota della Haas da dietro. Finiscono
entrambi fuori pista e la vettura di Alonso spicca il volo sulla sabbia della
via di fuga, girandosi diverse volte fino a finire ribaltata contro le
barriere. Risultato: di quella vettura rimangono intatti soltanto cellula di
sopravvivenza e pilota.
Entra inizialmente la safety car, ma poi si opta per l’esposizione
della bandiera rossa, al fine di ripulire la pista.
...
...
...
...Si riparte dietro la safety car (tranne Haryanto che
nel frattempo risulta ritirato per problemi tecnici) e i primi dieci sono
Vettel, Rosberg, Raikkonen, Ricciardo, Verstappen, Sainz, Hamilton, Massa,
Grosjean e Hulkenberg. Sono tutti su gomme medium, compresi i piloti dietro, a
parte i due Ferraristi su gomme supersoft, oltre che Ricciardo e le Toro Rosso
su soft: Vettel e Raikkonen dovranno effettuare un altro cambio gomme obbligati
dal regolamento, mentre Ricciardo, Verstappen e Sainz dovranno verosimilmente
fermarsi di nuovo perché impossibilitati ad arrivare alla fine sulla mescola
soft.
La gara riparte regolarmente, le posizioni rimangono
invariate e l’unico cambiamento degno di nota è il ritiro di Raikkonen, che quattro
giri più tardi rientra ai box accusando problemi al motore. Al momento in cui
scende dalla vettura, questa sta già andando a fuoco.
Tra i quattro piloti che devono fermarsi per l’ultimo
cambio gomme i primi sono i due della Toro Rosso, che fino a quel momento erano
riusciti senza problemi eccessivi a tenere dietro Hamilton: Sainz al 32° e
Verstappen al 33°; quest’ultimo rientra cogliendo di sorpresa il team, che
perde un po’ di tempo nel cambio gomme e una posizione, in pista, a vantaggio
del compagno di squadra.
Vettel rientra al 36° e monta gomme soft. C’è un problema
anche per lui, che gli costa qualche secondo. Rientra in pista quarto,
risalendo poi in terza posizione quando sette giri più tardi anche Ricciardo,
dopo avere perso la seconda posizione superato da Hamilton, rientrerà ai box per
montare gomme Supersoft (quest’ultimo finirà in sesta posizione alle spalle di
Massa, ma lo supererà dopo alcuni giri).
Al 40° giro la vettura di Ericsson rallenta e
fortunatamente il pilota, che già aveva avuto varie peripezie scontando un
drive through per un intervento del team sulla sua vettura fuori dai tempi
consentiti in previsione del restart, riesce a raggiungere ai box senza
rimanere fermo lungo la pista.
In pista nel frattempo sta andando in scena un
entusiasmante duello tra Palmer (già protagonista di un acceso duello con
Bottas nel primo stint di gara) e le due Toro Rosso, con Sainz e Verstappen che
sono anche in lotta tra di loro nel frattempo e vengono legittimati dal team a
proseguire il loro duello. Riusciranno a superare entrambi Palmer dopo vari
giri e le loro posizioni rimarranno invariate, ma il duello intestino proseguirà
almeno fino al 53° giro, quando i due giungeranno a un contatto privo di
conseguenze per Sainz che innescherà un 360° gradi di Verstappen che comunque
non perderà posizioni.
Torniamo finalmente a occuparci dei piloti di testa,
ricordando che fino da circa 15 giri dalla fine in prima e seconda posizione ci
sono le due Mercedes, con Hamilton che in un primo momento, dopo essersi
liberato delle Toro Rosso e di Ricciardo, sembrava andare più forte del
compagno di squadra, seppure fosse distante di vari secondi.
La situazione cambia quando le gomme di Hamilton iniziano
a usurarsi, il che favorisce una rimonta da parte di Vettel, che da 12 secondi
di distacco da Hamilton dopo la sosta riesce a raggiungere, nelle fasi
conclusive della gara, la zona DRS.
La lotta per la seconda posizione va avanti fino al
penultimo giro quando Vettel osa troppo e mette le gomme sull’erba, mantenendo
comunque la terza posizione.
Chiudono sul podio Rosberg, Hamilton e Vettel, con
Ricciardo e Massa a completare la top-5.
Ciò che salta più all’occhio, comunque, è ciò che avviene
al di fuori della top-5, dove Grosjean con la Haas all’esordio conquista una
sesta posizione, favorita dal fatto che non si fosse fermato ai box fino al
momento della bandiera rossa, ma che dimostra che in termini di velocità non
sono messi così male.
1. Nico Rosberg -- Mercedes -- 1:48:15.565
2. Lewis Hamilton -- Mercedes -- +8.606
3. Sebastian Vettel -- Ferrari -- +9.643
4. Daniel Ricciardo -- Redbull -- +34.330
5.
Felipe Massa -- Williams -- +58.979
6.
Romain Grosjean -- Haas -- +1:12.081
7. Nico Hulkenberg -- Force India -- +1:14.199
8. Valtteri Bottas -- Williams -- +1:15.153
9. Carlos Sainz Jr -- Toro Rosso -- +1:15.680
10. Max Verstappen -- Toro Rosso -- +1:16.833
11. Jolyon Palmer -- Renault -- +1:23.399
12. Kevin Magnussen -- Renault -- +1:25.606
13. Sergio Perez -- Force India -- +1:31.699
14. Jenson Button -- McLaren -- +1 Giro
15. Felipe Nasr -- Sauber -- +1 Giro
16. Pascal Wehrlein -- Manor -- +1 Giro
RIT. Marcus Ericsson -- Sauber -- +19 Giri
RIT. Kimi Raikkonen -- Ferrari -- +36 Giri
RIT. Rio Haryanto -- Manor -- +40 Giri
RIT. Fernando Alonso -- McLaren -- +41 Giri
RIT. Esteban Gutiérrez -- Haas -- +41 Giri
DNS. Daniil Kvyat -- Redbull -- +57 Giri
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