mercoledì 2 marzo 2016

Bellezze senza veli: finalmente c'è anche la Toro Rosso STR11

Ne mancava solo una. In realtà la Toro Rosso, che quest'anno ha il nome di STR11, dove l'11 sta per undicesima stagione. Incredibile, vero? questi l'altro giorno erano gli ultimi arrivati e venivano presi per i fondelli per il nome... okay, okay, non facciamo discorsi da nonna, sono passati più di dieci anni, punto e basta; magari questo blog lo legge anche gente che all'epoca non aveva nemmeno idea di che cosa fosse la Formula 1 o che non era ancora nata, quindi smettiamola e concentriamoci sulle cose che contano.
Torniamo alla STR11, che si era già vista ai test della scorsa settimana, ma con livrea blu-nera, per non svelarsi prima del tempo in tutti i suoi colori, che guarda caso, sono incredibilmente originali e del tutto inaspettati... anzi, no.

Più o meno un paio di settimane fa, quando si era svelata la Redbull, avevo scritto un accurato post in cui osservavo che, sostituendo il giallo della Redbull con il bordeaux della Toro Rosso, la vettura sarebbe stata tale e quale.
Mi sbagliavo. Non che, laddove la Redbull è gialla e rosso brillante qui non ci siano rosso più spento e blu, questo no. Il fatto è che l'effetto è molto diverso e che, se la Toro Rosso potrà essere scambiata per una Redbull ripensando alla Redbull dei vecchi tempi, l'attuale Redbull è troppo tamarra per essere scambiata per una Toro Rosso.
Ci ho fatto l'abitudine e la tamarraggine della Redbull è più un bene che un male: è uno step in più verso una stagione con un po' di colore, che non possiamo limitarci a trovare sulla Sauber e sulla Manor.
La Toro Rosso non mi delude, non è peggio di come mi aspettassi. Mi aspettavo tute più tamarre, ma tutto sommato quelle sono piuttosto normali.
Tutto quel pannello che c'è là dietro la vettura, con Verstappino che mette in bella mostra un paio di labbra che ricordano vagamente quelle di Milka Duno, invece, non mi pare particolarmente normale, specie perché nell'immagine gli hanno dipinto un toro sulla faccia. *Oh my Feliii cry.*

A proposito, dedichiamoci ai piloti: Max Verstappen è del 1997, Carlos Sainz è del 1994. Sono entrambi figli d'arte, blah blah blah, perché Sainz è figlio dell'omonimo campione di rally e perché Max Verstappen, guess what, è figlio nientemeno che di Jos Verstappen, uno che in Formula 1 ha inseguito per anni e anni la mezza classifica. Insomma, perfino i sostenitori più accaniti di Jos si guardano bene dall'andare a sbandierare ai quattro venti che "Jos nel suo primo anno in Formula 1 ha fatto due podi!!!11!!!!! mentre Max è arrivato solo quarto!!!11!!!!1!!!", rendendosi conto che tale osservazione sarebbe stata giustificabile soltanto se Sainz avesse vinto il mondiale 2015. Il mondiale 2015 non l'ha vinto Sainz... e tutto sommato un po' mi dispiace!

Fonte dell'immagine: GPUpdate.

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