sabato 5 marzo 2016

Commento ai test pre-stagionali: Circuit de Catalunya, 01-04 Marzo 2016

Everywhere I'm looking now,
I'm surrounded by your embrace,
Baby, I can see your halo,
You know you're my saving grace,
You're everything I need and more,
It's written all over your face,
Baby, I can feel your halo,
Pray it won't fade away.
-Cit. Beyoncé Knowles

In una settimana può succedere di tutto e possono capitare fatti di un certo livello, dentro o fuori dalle piste.
Iniziamo da quello che è accaduto fuori dalle piste e soffermiamoci un attimo su Jaime Alguersuari, insomma, quel tipo con gli occhi azzurro shocking che guidava la Toro Rosso mezzo decennio fa e che, tra parentesi, è stato il primo pilota nato negli anni ’90 a debuttare in Formula 1, oltre che, per i suoi tempi, il pilota più giovane di tutti i tempi (sappiamo benissimo chi e quando abbia battuto il suo record, quindi non soffermiamoci). Nel 2014/2015 prendeva parte al campionato di Formula E come compagno di squadra di Sam Bird, anche se non ha preso parte all’ultimo eprix stagionale per non precisati problemi di salute e di lì a poco si è ufficialmente ritirato dalle competizioni ad appena 25 anni sostenendo che ormai ha perso la passione per i motori a causa della Toro Rosso che l’ha messo a piedi anni fa. Non sono qui per soffermarmi sul fatto che, alla luce dei problemi di salute che aveva avuto, io ho sempre avuto il sospetto che fosse stata quest’ultima la ragione, né tantomeno per ricordare che, grazie alle telecronache di Mazzoni, a suo tempo scoprimmo che si chiama Jaime esattamente come suo padre (purtroppo non sappiamo il nome del nonno, per chi fosse interessato) e Stella Bruno lo ribattezzò Giacomino. Poi va beh, il suo cognome veniva costantemente storpiato come quello di un Baumgartner qualsiasi, ma questo è un dato di fatto relativo non solo alle telecronache italiane quanto anche a quelle straniere.
Perché costui è al centro dell’attenzione? Purtroppo non per questioni motoristiche, ma per questioni di puro gossip. DJ Jaime infatti ha recentemente sorpreso quella piccola parte di mondo che si ricorda di lui pubblicando su instagram una foto in cui bacia un uomo e la cui didascalia recita testualmente “sì, sono gay, ahahahahahahahahahahah!” Il mondo (sempre quella ristretta parte di mondo che si ricorda della sua esistenza, sia chiaro) si sta dibattendo su quale sia la realtà dei fatti, se DJ Jaime sia realmente gay o se, come lascia credere la risata finale, che si tratti di una risposta scherzosa alle voci che a quanto pare circolano in Spagna sulla sua omosessualità. Ciò lascerebbe suggerire la risposta dell’amico, che sul suo profilo Instagram ha postato la stessa foto commentando qualcosa tipo “sono gay anch’io, ma di solito preferisco le donne”. Su Tumblr l’attenzione si è catalizzata prevalentemente sulla foto e sulla prima parte di didascalia, tralasciando completamente la risata. C’è già chi definisce DJ Jaime “il secondo pilota gay dichiarato della storia della Formula 1”, il che mi lascia alquanto sconcertata, dato che il primo era uno che ha avuto una brevissima carriera negli anni ’70 di cui al momento mi sfugge il nome, e non credevo che la gente di tumblr fosse minimamente al corrente della sua esistenza. Quest’ultimo dettaglio mi ha aperto gli occhi e mi ha fatto capire che Tumblr è la versione fangirl-friendly delle telecronache: è incentrato sui fatti privati della gente.

Direi che a questo punto possiamo passare oltre e concentrarci (finalmente) su quello che è successo in pista, dove essenzialmente non è accaduto nulla di particolare, rispetto alla scorsa settimana, se non che, come esattamente la scorsa settimana, le McLaren hanno fatto più chilometri in una sola giornata di test rispetto a quanti ne abbiano fatti l’anno scorso sommando le tre sessioni di test prestagionali e il gran premio d’Australia, certe volte girando anche su tempi decenti.
I tempi, ovviamente, lasciano il tempo che trovano, cosa che mi piacerebbe spiegare al tizio che conduce il programma radiofonico che sento ogni tardo pomeriggio al lavoro che, nel giorno in cui Raikkonen ha fatto registrare il miglior tempo, se n’è partito (cosa che comunque mi ha allietata dato che di Formula 1 se ne parla molto raramente) con l’osservazione che questo è l’anno buono, come dimostrato dai tempi delle Ferrari nei test.
...
...
...
...Perché, perché, perché? Perché è così difficile capire come funzionano i test? Perché è così difficile capire che, se in una giornata della settimana scorsa, Hulkenberg ha fatto registrare il miglior tempo, questo non significa che la Force India sia diventata magicamente la prima forza del mondiale e che dominerà tutta la stagione? Lo stesso discorso chiaramente si applica alla Ferrari, se non che ha qualche probabilità in più di essere vincente, piuttosto che alla Force India.
Comunque ormai è una causa persa: la parte di popolazione mondiale convinta che i risultati dei test forniscano un quadro dettagliato di ciò che sarà la classifica è troppo elevata per potere fare qualcosa, ormai. Se non altro potranno consolarsi nel probabile caso in cui, durante la stagione, vedranno il nostro eroe Haryanto nelle retrovie. A proposito di Haryanto, ultimamente ha migliorato i suoi tempi rispetto alla settimana scorsa.
Parlando di tempi, seppure prendendoli con le pinze, penso di potermi spingere a fare due osservazioni che potrebbero non dimostrarsi veritiere nel corso della stagione, ma che per il momento non mi sentirei di escludere.
1) Mi è sembrato di notare che tra la vetta e il fondo della classifica ci fossero differenze meno abissali rispetto alle precedenti stagioni; insomma, distacchi di sei o sette secondi tra il primo e l’ultimo se ne sono visti abbastanza raramente.
2) Oltre a un minore gap tra il primo e l’ultimo, mi è sembrato che ci fossero gap meno elevati tra centro classifica e fondo classifica, rispetto a quanto ce ne fossero negli scorsi anni. Non so se dipenda dal motore Mercedes delle Manor (cosa che va tanto di moda declamare su Tumblr) o piuttosto dal fatto che hanno una vettura specifica per questa stagione, non come l’anno scorso che correvano con la vettura del 2014 modificata.
A proposito di Manor, mi soffermerei inoltre sul fatto che alla fine della scorsa stagione sia John Booth sia Graeme Lowdon se ne sono andati, facendo sorgere molti dubbi.
La ragione per cui se ne sono andati, abbiamo ormai scoperto, è che quest’anno debutterà un team Manor nell’endurance. Uno dei piloti ingaggiati è nientemeno che Who’s That Guy, mentre voci di corridoio dicono che un altro potrebbe essere Bloody Merhi!

Poi... cos’altro è successo in questi giorni?
Ah, già! Il nuovo sistema di qualifiche...
...
...
...
...forse sì, forse no, ancora non abbiamo capito cosa succederà, ma dopotutto è uno standard che certi anni capiti che viene proposta una modifica ai regolamenti all’ultimo momento.
Stavolta si tratta del sistema di qualifiche: per evitare che qualcuno rimanga a rigirarsi i pollici ai box, le eliminazioni avverrebbero una dopo l’altra a distanza di un minuto e mezzo, in tutte le sessioni. Questo provocherebbe sia un po’ di confusione sia forse maggiori possibilità per i piccoli team di passare in Q2, quindi sono abbastanza neutrale in proposito.
Il problema è che è stato proposto più o meno il 29 di febbraio e che si parlava, siccome non è ancora ben definito il tutto, di introdurlo a partire dal gran premio di Spagna, della serie, quest’anno il mondiale non è ancora iniziato, ma pensiamo già alle modifiche in corso d’opera.
La cosa pare non piacere ai piloti e ai team, quindi è plausibile che venga rimandata a data da destinarsi (il che, generalmente, significa mai).
Se deve entrare in corso d’opera, personalmente preferisco che non venga introdotta affatto. Insomma, mi piacerebbe vedere un mondiale con regole chiare, non che cambiano da un giorno all’altro come quando introdussero le penalità “a rate”.

Infine in casa Ferrari hanno testato l’“halo”, novità che ha fatto molto discutere ultimamente, la cui introduzione potrebbe essere prevista per il 2017.
Di fatto, esteticamente, sembra una specie di gruccia attaccata all’anteriore della macchina, che dovrebbe proteggere la testa del pilota.
Dovrebbe... perché ultimamente pressoché chiunque si sta ponendo domande che NULLA hanno a che vedere con la sicurezza.
Al di là del fatto che la gente sui social si stia preoccupando della visibilità... perché Raikkonen dopo averlo provato ha detto che ci si vede bene ugualmente, ma chiaramente alla gente sui social basta vedere un paio di fotografie per capire che no, non ci si vede bene.
Poi sì, la gente sui social parla del fatto che è “brutto esteticamente” (a proposito, stesso commento è stato fatto pari pari anche da Hamilton e Hulkenberg, che si sono focalizzati prevalentemente su questo aspetto - NdA: facepalm) e che snatura la Formula 1. Ora, stessimo parlando di un vero e proprio cupolino potrei anche arrivare a capire queste perplessità, ma non riesco a capire esattamente in che modo una specie di gruccia attaccata alla macchina possa snaturare la Formula 1.
Poi, da ultimo, il tormentone maggiormente da facepalm: con l’“halo” montato sopra, un incidente tipo quello di Bianchi avrebbe conseguenze ancora più devastanti. Al di là del fatto che non sono ancora riuscita a capire di che cosa ci sia di “più devastante” di impiegare nove mesi per morire, vedo un grosso problema di fondo, ovvero che molti saccenti opinionisti non abbiano ancora capito un cazzo di come funzionano le cose: l’“halo” dovrebbe essere un meccanismo utile sempre, mentre i trattori in pista non dovrebbero esserci; sono due cose separate l’una dall’altra e non è necessario doverle combinare per forza. Nota dell’Autrice©: a proposito, cosa avrebbe questo “halo” di così brutto?

Occupiamoci infine di cose semi-serie: Rosberg, Bottas, Raikkonen e Vettel hanno fatto registrare il miglior tempo rispettivamente nelle giornate di martedì, mercoledì, giovedì e venerdì.
Povero Bottas, però... ç_ç
Ha fatto il miglior tempo e in radio non se lo filano nemmeno (diversamente dal suo compagno di squadra, citato il giorno in cui ha fatto il secondo tempo dietro a Raikkonen, presumibilmente perché, trattandosi di un ex pilota Ferrari, lo speaker della radio era al corrente della sua esistenza).

Adesso non ci resta che darci appuntamento al weekend del 20 marzo.
Il campionato di Formula 1 è sempre più vicino.
Dall’Autrice© un cordiale saluto e la promessa di risentirci prestissimo.

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Milly Sunshine