martedì 22 marzo 2016

Chi ben comincia è già a metà dell'opera

Ecco che sono di nuovo in 22!
Quest'anno, pronti per la foto di gruppo, c'erano finalmente in 22, grazie all'ingresso di un nuovo team.
Per il resto non è cambiato nulla: Ricciardo ride, Rosberg mette in mostra i capelli, Massa sta provvidenzialmente in mezzo ai Finnish Bros, per via della collocazione Alonso sembra ancora più basso di quanto non sia in realtà e, grazie al cielo, Magnussen e Palmer hanno lasciato a casa il pigiama e le ciabatte.

E così la gara è partita...
Premesso che nessuno ha capito nulla del sistema di qualifiche, tanto che hanno concordato tutti per non sforzarsi nemmeno e archiviarlo una volta per tutte, c'è anche chi non ha capito che, al momento in cui le luci rosse si spengono, bisogna partire con reattività. Ne ha subito approfittato Vettel che, per nulla impressionato dal fatto di essere nel paese natale del suo ex compagno di squadra Webber, ha deciso di non omaggiarlo, perché tanto poteva pensarci anche Hamilton... Raikkonen l'ha seguito like a boss, mentre a proposito di Redbull, Kvyat era già ai box a giocare a briscola.

Luoghi in cui si sente la mancanza del numero 1, versione I.
Vettel è partito like a boss, infervorando quelli che sono più che convinti che questo sia l'anno buono e che prima o poi rivedremo il numero 1 sulla Rossa. Anch'io ne sono convintissima, anche se da qui a ipotizzare che si tratti dell' "anno buono", secondo me ce ne passa ancora un po'.

Luoghi in cui si sente la mancanza del numero 1, versione II.
Dato che questa è una trattazione allegra e spensierata, non intendevo doppi sensi. Intendevo soffermarmi piuttosto sul casco rosso che Raikkonen ha deciso di sfoggiare in questa stagione. Quando fu Schumacher a sostituire la vecchia livrea con quella rossa, poi vinse il titolo...

I tempi di Schumacher: la nuova unità di misura del tempo.
Giusto, giusto, mi stava sfuggendo che, prima della gara, ho letto anche un po' di commenti. Quelli che non parlavano di scandali immaginari e di complotti per far vincere l'Hamilton, il Rosberg, il Ricciardo, il Wehrlein o l'Haryanto di turno, parlavano di quanto i tempi siano cambiati e di quanto il regolamento attuale sia diverso dal regolamento che c'era ai "tempi di Schumacher", che evidentemente stanno ormai prendendo il sopravvento sui "tempi di Senna" di cui si parlava fino all'altro giorno. Peraltro la cosa è ancora più nonsense, dato che da un intervallo di dieci anni siamo passati a un intervallo di venti.
Cose che ho veramente letto: "secondo voi cosa direbbe Schumacher della Formula 1 attuale se potesse vedere com'è?"
Per cortesia, qualcuno ricordi a queste persone che Schumacher ha gareggiato in Formula 1 nel 2012 e che ha visto tutta la stagione 2013. Mi sembra che ormai sia considerato, più o meno da parte di tutti, come una figura leggendaria appartenente a chissà quanti secoli fa.

Le nuove soluzioni aerodinamiche della McLaren.
Andando a memoria, era da un bel po' che una vettura non si disintegrava come è successo a quella di Alonso, che ha improvvisamente spiccato il volo utilizzando Gutierrez come trampolino di lancio, cosa che sembra avere traumatizzato Gutierrez come non mai.
Alonso ha guardato per un attimo i rottami con aria sconsolata, poi è andato incontro a Gutierrez, con cui sono seguiti abbracci ai limiti dello slash e scambi di tweet. Quello di Alonso si concludeva con la speranza che possano riprendersi entrambi facendo punti tra due settimane... E quando vediamo che Alonso spera in qualche misero punto, capiamo subito come è messa la McLaren quest'anno.
Nota positiva: questa settimana non è andato in fumo neanche un motore. C'è da dire, però, che quando Alonso è cappottato c'erano ancora una quarantina di giri di gara, quindi non possiamo sapere con certezza cosa sarebbe accaduto.

Guess what? Il motore ha fumato a qualcun altro.
Poco dopo Raikkonen è rientrato ai box accusando un non meglio precisato "problema". La natura di tale problema si è vista chiaramente quando la macchina ha iniziato ad andare a fuoco e lui ne è sceso in gran fretta, prima che i ghiacci della calotta polare venissero irreparabilmente compromessi.
Purtroppo non c'era Kovalainen con l'estintore pronto nei paraggi. A proposito, chissà dov'è andato a finire Kovalainen...

I Versainz.
Non lo nego: non sono mai stata una grandissima fan di Sainz e ancora meno di Verstappen. Questo non significa che mi stiano antipatici, che non riconosca che siano entrambi promettenti o quant'altro. Significa semplicemente che il giorno in cui rischieranno di essere appiedati non mi dispererò come altri hanno fatto quando furono appiedati i vari Buemi, Alguersuari e Vergne di turno.
Non sono una grandissima fan dei Versainz, ma certe cose vanno dette e una cosa su cui non ho dubbi è che i loro duelli intestini (ma non solo) sono più intriganti di qualunque altro precedente accenno di duello intestino tra i piloti della Toro Rosso. Non per altro, ma i vari Buemi e Vergne di turno non li ho mai visti così tanto agguerriti.
I due, oltre che tra di loro, hanno dovuto vedersela anche con Palmer, che è riuscito nell'eroica impresa di debuttare in Formula 1 il giorno della domenica delle palme e che, per ora, non ha conquistato punti, ma è arrivato davanti a Magnussen.

Un po' di punti Made in Murrica.
Oh, giusto, a punti c'è arrivato Grosjean. Ha chiuso sesto, il che significa che avrebbe ottenuto punti anche con il sistema che c'era fino al 2002. La Haas non sarà mai come i "nuovi team", questo è poco ma sicuro.

Last but not least...
Chiudiamo con la Manor (tanto ormai sappiamo già tutti che in Mercedes hanno fatto doppietta*), grande maestra di convivenza tra culture: accanto allo sponsor ad alto contenuto alcolico Daffys Gin c'è Rio Haryanto pilota verosimilmente astemio (è islamico e nei video dei podi in GP2 non beve mai lo champagne). ...Di conseguenza l'ubriacone del team è Wehrlein!

Tutte le immagini provengono da GPUpdate.


*In realtà oggi, nel programma pomeridiano che ho sentito per radio mentre ero al lavoro, sembrava che la vittoria di Rosberg fosse stato un risultato "a sorpresa". Oh, e ovviamente la gara era stata noiosa, perché Vettel aveva concluso solo terzo. Però nessuno ha sparlato di Rosberg, diversamente da quanto accaduto nel commentare la vittoria di Lorenzo in MotoGP, ma la cosa non mi stupisce: Rosberg non è uno spagnolo alto un metro e un tappo che, bla bla bla, complotta con altri spagnoli alti un metro e un tappo, bla bla bla, per ostacolare il signore e padrone del campionato, bla bla bla... anche perché in Formula 1 il signore e padrone del campionato è al massimo Hamilton, che non è abbastanza trascinatore di fanboy italiani da meritarsi un simile interesse.

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