martedì 23 novembre 2021

Quattro ruote is for kids, due ruote is for men, tre ruote is for legends... - GP Olanda 1979

Oggi parliamo di quando i piloti erano very uominy, ma soprattutto di quando lo erano i contadini del posto: Mario Poltronieri ci spiega (in questa gara che ho visto sabato pomeriggio in versione con tagli di Perle di Sport) che la curva Tarzan si chiama così perché colui che ha venduto il terreno per costruire il circuito ha chiesto una curva chiamata con il proprio soprannome. Poltronieri non è da solo in cabina di commento, ma c'è una presenza silenziosa, che interviene solo ogni tanto: è Eddie Cheever, che sogna la Formula 1 e che, interpellato da Poltronieri, rivela di sentirsi italiano e non statunitense. Poltronieri narra anche di averlo conosciuto quando il giovane Cheever a tredici anni ha preso parte a una gara di kart a Orbassano, che mi pare di capire fosse stata seguita da Poltronieri in veste di giornalista.

Si parte con Alan Jones (Williams) che scatta in testa dalla seconda casella della griglia, con a seguire le Renault e l'altra Williams in ordine sparso. Sono ancora più sparse quando subito dopo la Williams di Clay Regazzoni si tocca con una delle Renault... è René Arnoux che perde una ruota. OMG OMG OMG OMG OMG Arnoux su tre ruote, certe ship sono proprio volute dal destino. <3 Arnoux e Regazzoni si ritirano entrambi e l'inviato ai box li va stanare per intervistarli, non prima di avere riferito di averli visti litigare a proposito dell'incidente. Ciascuno, durante le interviste, sostiene che la colpa sia dell'altro, come da buona tradizione. Regazzoni aggiunge che Arnoux parte sempre male. Lascia intendere che ciò avvenga per le difficoltà del turbo, ma scarica comunque la responsabilità su Arnoux.

Abbiamo iniziato bene la giornata, vedo. Nel frattempo Alan Jones è seguito dalla Ferrari di Gilles Villeneuve e dalla Renault di Jean-Pierre Jabouille, mentre la zona punti è provvisoriamente completata a ben più debita distanza da Didier Pironi (Tyrrell), Keke Rosberg (Wolf) e Jean-Pierre Jarier (Tyrrell) quest'ultimo appena rientrato da varie gare di assenza a causa di un'epatite virale. Tutto questo terzetto verrà successivamente superato dalla Ferrari Jody Scheckter e poi in ogni caso nessuno dei tre verrà la fine della gara senza che a nessuno freghi qualcosa del loro destino. Durante un'inquadratura di Rosberg, la cui Wolf sembra la futura Lotus di Elio De Angelis, Poltronieri sostiene che i piloti giovani come Rosberg (nato nel 1948) possano combinare di più dei piloti datati come il suo predecessore James Hunt (nato nel 1947).

Ma intanto la gara - che è stata definita asciutta quindi se piove verrà redflaggata per non falsarla - si rivela assolutamente non falsata in quanto Villeneuve passa in testa (ha rotto gli indugi, dice Poltronieri). Le Ferrari sono 1/3 perché nel frattempo Jabouille si è ritirato ai box e ai microfoni dell'inviato Rai ha spiegato, su sua richiesta, come ci si senta nel ritirarsi da un gran premio... il che è indubbiamente la sensazione che Jabouille conosce meglio. Frattanto Jacques Laffite su Ligier sembra ben lontano dalle zone che contano e ciò va a favore degli Scheckteneuve per la lotta per il titolo. Secondo Poltronieri in Ferrari in molti fanno il tifo per Villeneuve perché è più giovane di Scheckter. Seppure a onore del vero Villeneuve utilizzasse un'età fasulla sostenendo di essere nato nel 1952, i due sono nati il 18 e il 29 gennaio del 1950. Il giovane è quello nato il 18, il V3KkYaCçY0 è quello nato undici giorni più tardi.

A gara inoltrata Villeneuve inizia ad avere problemi di gomme e Jones si riprende la prima piazza. Poi, poco dopo, Villeneuve si insabbia nel fango con la posteriore sinistra forata, o per meglio dire distrutta completamente. Poi riparte e con la monoposto che cade a pezzi percorre un giro completo e si rifugia ai box, lasciando basito Eddie Cheever e venendo molto commentato da Poltronieri, che parla di "esuberanza giovanile", venendo tacciato di essere troppo diplomatico da uno dei giornalisti presenti collegati in studio. Il tono è obiettivamente diverso da quello con cui Poltronieri due anni più tardi commenterà Villeneuve che prosegue imperterrito in Canada 1981 con la vista ostruita dall'ala anteriore piegata, là sarà pur sempre diplomatico, ma farà capire che il suo pensiero è "se tu fossi mio figlio, uscirei dalla cabina di commento e verrei a prenderti a sberle prima di subito".

Con l'uscita di scena di Villeneuve, Jones e Scheckter sono primo e secondo, mentre terzo... chi c'è terzo? Si è ritirato praticamente chiunque. Ma... GUESS WHAT, c'è terzo Laffite, che è stato dato per spacciato ormai da molto tempo e rientra quindi almeno in parte nella lotta per il titolo (com'è finita ve l'ho raccontato tempo fa nel post sul GP d'Italia, successivo a quello d'Olanda). In quelle posizioni ci arrivano anche alla fine, mentre completano la zona punti Nelson Piquet (Brabham), Jacky Ickx (Ligier) e Jochen Mass (Arrows). Solo sette vetture arrivano al traguardo e la settima è la terza Lotus, guidata da Hector Rebaque. Finisce così questa giornata olandese, con la regia che si perde un attimo a inquadrare carri attrezzi che recuperano monoposto ritirate.

PS. Tra le vetture recuperate ho visto tra le altre una Tyrrell sponsorizzata Candy che veniva trainata da un carro attrezzi. E poi, seppure si intravedesse solo, ho visto anche l'ala posteriore dell'altra Tyrrell, con lo sponsor Candy sopra. Monoposto attention seeker anche senza i piloti a bordo, a quanto vedo. <3


Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per essere arrivato/a fino in fondo. Se vuoi, fammi cosa ne pensi con un commento. :-) Puoi farlo anche in maniera anonima.

Se sei capitato/a qui per caso ti invito a visitare il mio blog, in particolare le etichette "Commenti ai GP" e "F1 vintage".

Se invece mi leggi abitualmente e sei arrivato/a qui di proposito, ti ringrazio per l'apprezzamento e spero continuerai a leggermi.

Buon proseguimento di giornata (o a seconda dell'orario, di serata, o buona notte). <3

Milly Sunshine