Dopo è venuto il Brasile, che avevo recensito verso metà settembre: la gara del tentato esordio del presunto pilota narcotrafficante Londoño, culminata con una polemica tra Reutemann e Jones per il mancato rispetto dell'ordine di scuderia del pilota argentino. Giunge quindi appunto l'evento di casa per Reutemann (che, sentiremo più volte narrare, si svolge nel giorno del suo trentanovesimo compleanno... insomma, Lole è un V3KkYaCçY0), gara di cui parlerò in questo post. C'è una ragione ben precisa per cui ho scelto di recensire questo evento e non riguarda nessuno dei piloti di punta del mondiale 1981. Riguarda un potenziale outsider e, dato che siamo in tema "Dia de los Muertos", di un outsider messicano. Vi ho incuriositi? Spero di sì. Se non è così vi segnalo un "semafori, tra poco il verde e scatteranno", insomma, uno "scattano le vetture" vintage. <3 Queste sì che sono soddisfazioni, pazienza che la qualità dell'audio sia stile GP del Giappone 1990 di cui ho parlato la scorsa settimana. Dopo trenta secondi di gara De Cesaris si esibisce in un bel testacoda alla Curva del Cervo (un saluto a Montoya e ai cavalli con le corna) mentre Piquet è stabilmente al comando davanti a Jones, Reutemann e Patrese. Dietro ci sono le Renault, ma le "turbo francesi hanno difficoltà". Adesso non esageriamo: già il fatto di essere vetture turbo francesi e non vetture turbo italiane è un passo avanti di questi tempi. ;-)
Piquet sembra fare gara a sé mentre Jones e Patrese iniziano a perdere posizioni. Reutemann passa al secondo posto 1) con apprezzamento di Poltronieri che sembra seriamente preferirlo a Jones (o meglio, lascia intendere che lo status di prima guida di Jones non fosse secondo lui del tutto meritato nel precedente confronto con Regazzoni), 2) con grande entusiasmo del pubblico. Gli argentini dei primi anni '80 infatti prestano più attenzione al loro connazionale di quanto non facciano gli italiani di oggi nei confronti di Giovinazzi. In Argentina è anche stato optato per anticipare al venerdì una partita di calcio importante, narra Poltronieri, per evitare la SoVrApPoSiZiOn3 con il gran premio. Attenzione però perché c'è un pilota che si sta facendo largo tra i piloti che contano. Quel pilota - sedetevi e fate un respiro profondo - è Rebaque! Supera addirittura Lole e si porta al secondo posto: divino... E infatti il suo nome completo è Hector Alonso Rebaque. Il messicano, che (fonte: telecronaca di Long Beach) ha saltato il non championship event in Sudafrica (venendo rimpiazzato da Zunino, che adesso guida la Tyrrell in una posizione ben fuori top-ten tenendosi dietro Villeneuve, sull'unica Ferrari non ancora finita in fumo) perché colpito da un'epatite virale e, dopo la sua guarigione, ha prodotto ben poco nelle gare ufficiali. Adesso però è secondo, pronto a prendersi la sua rivincit-... no, non ditemi che ci avete creduto.
A neanche tre quarti di gara il pubblico esplode in un boato: Reutemann è di nuovo secondo. Ed è secondo a spese di Rebaque, uscito di scena per un guasto (falcidia di motori, così Poltronieri commenta i numerosi ritiri per problemi meccanici visti finora). Vorrei spendere qualche parola sull'accaduto: caro pubblico argentino, capisco la tua soddisfazione, esultare quando chi precede il tuo idolo si ritira è umano... ma non quando si tratta di un povero disgraziato (beh, povero non direi, visto il suo status di pilota pagante e che per breve tempo ha anche posseduto la sua omonima scuderia) che per una volta in carriera si sta mettendo in luce in positivo invece che in negativo. :-((( A proposito di Rebaque segnalo che nel gran premio successivo (Imola) otterrà il suo miglior risultato in Formula 1, un quarto posto, poi eguagliato altre due volte a stagione inoltrata. Nel 1982 passerà in Indycar dove disputerà sei gare. Nessuna top-ten nelle prime cinque, ma - preparate i pon-pon e fate un balletto celebrativo - piazzerà una vittoria random a Road America! Poco dopo resterà infortunato in un test e concluderà lì la propria carriera sugli ovali, ma non siamo qui per parlare del Divino dei Poveri, anche se in realtà questo post nasce in suo onore. Dobbiamo però andare avanti con il gran premio, che ovviamente prosegue senza che a nessuno importi un fico secco del ritiro di Rebaque.
Tirando le somme, mentre Poltronieri elogia le "suggestive inquadrature" dell'ottima regia argentina e adesso l'audio è a posto, terzo c'è Prost, poi Jones, poi Arnoux, tutti lontani, e sesto Patrese che nelle fasi finali di gara è inseguito da De Angelis. Poltronieri si dilunga su questo duello che interesserà sicuramente ai tifosi italiani, che forse però a questo punto hanno già spento la TV da tempo visto che la Ferrari non sembra destinata a raccogliere molti frutti. Villeneuve finisce la sua gara con un testacoda alla Curva del Salotto (bel nome anche questo, ma il cervo era migliore) innescato da un probabile guasto e più che raccogliere frutti rischia di raccogliere commissari, perché negli anni '80 i commissari erano very uominy quindi li si piazzava a caso dove potevano essere falciati. Con il suo ritiro, le speranze già quasi nulle della Ferrari di ottenere il primo punto stagionale diventano del tutto inesistenti. Il duello tra italiani frattanto viene vinto da De Angelis che va a prendersi l'ultimo punto superando Patrese, e la gara con Piquet che li doppia entrambi per poi andare a vincere. Si riprende quindi dalla debacle brasiliana dovuta all'avere gareggiato sotto la pioggia con gomme slick (un saluto anche a Glock, dato che siamo in tema di 2 novembre), mentre gli argentini celebrano Reutemann considerandolo un vincitore morale in quanto la Brabham è irregolarehhhh e vince per cu*o e non per merito rendendo falsato sia il mondiale sia le singole gare. Sul podio per la prima volta c'è una presenza ingombrante: si tratta del naso di Prost.
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