mercoledì 3 novembre 2021

Il lato oscuro della Formula 1 vintage: la sicurezza degli addetti ai lavori nei primi anni '80

Ce l'avete presente la Formula 1 quella bella e gloriosa, con i very uominy, i sorpassi e i regolamenti liberi che permettevano di prendersi a sportellate senza penalità? Oggi facciamo un viaggio in quegli anni, non per scoprire un mondo roseo fatto di meraviglie, ma per andare a rievocare anche quello che non si dice di quegli anni. Prima, però, entrate nel clima. Ricordate il mezzo dei commissari entrato in pista a caso in Corea qualche anno fa e a come vi siete indignati? Ecco, il mezzo dei commissari entrato in pista a caso in Corea, in questo contesto, è uno standard di sicurezza a cui dovreste auspicare. Carissimi motori turbo con millemila problemi tecnici, vi invito a seguirmi in una location campestre. Non siamo a Interlagos, circuito tra i laghi, ma a Zolder, con tanto di laghetto tra il circuito, che ospitava la quinta gara del mondiale del 1981.

Il weekend è iniziato piuttosto tragicamente: in una delle giornate di qualifiche un giovane meccanico dell'Osella è caduto dal muretto dei box, venendo accidentalmente travolto al passaggio dalla Williams di Carlos Reutemann e riportando gravissime ferite, che dopo qualche giorno di coma l'avrebbero portato alla morte. In questo clima, ci si è diretti verso la gara, preceduta da una manifestazione dei meccanici che, prima della gara, hanno protestato contro lo scarso livello di sicurezza in pitlane. Diversi piloti hanno preso parte alla manifestazione dei meccanici, ma la direzione gara ha deciso che non si poteva rimandare la procedura di partenza (motivo: i diritti tv) ed è partito il giro di formazione con alcuni piloti che dovevano ancora salire sulle rispettive vetture e sono arrivati in corso d'opera.

Le vetture hanno terminato il formation lap in momenti diversi, con alcuni dei front runner che si muovevano a zigzag tra quelle già schierate e piloti già fermi che si sbracciavano perché le loro vetture si stavano surriscaldando. Riccardo Patrese, sulla Arrows, ha segnalato per *minuti* che la sua vettura si era spenta, ma nessuno se l'è filato. È stato raggiunto da un meccanico (pratica ai tempi consentita) per riavviare la monoposto. Nel frattempo il direttore di gara ha azionato i semafori, che ai tempi erano più rudimentali e non potevano essere stoppati a metà procedura. Quindi, con un meccanico sulla griglia, è stata regolarmente data la partenza alla gara. Le vetture si sono regolarmente mosse, tutti hanno visto per tempo quella ferma di Patrese tranne uno, il suo compagno di squadra Siegfried Stohr, che ha finito per investire il meccanico.

Nelson Piquet frattanto ha preso il comando della gara... che è proseguita regolarmente. C'era un meccanico steso a terra, con "solo" le gambe rotte ma che al momento si credeva morto o in punto di morte, è stata mandata un'ambulanza sul circuito che si è inserita tra Piquet e il gruppo degli inseguitori, rallentando le monoposto, decine di commissari agitavano le bandiere gialle... e la gara non è stata redflaggata. Il primo giro è stato ultimato con i piloti che schivavano il caos e la gara è stata sospesa solo quando, un giro più tardi, alcuni di loro in totale autogestione si sono fermati prima di arrivare in griglia, costringendo di conseguenza tutti gli altri a restare fermi e il direttore di gara a esporre bandiera rossa, il tutto mentre Piquet e Reutemann, che stavano davanti a loro al momento dello stop, stavano percorrendo un ulteriore giro.

La scena è stata piuttosto agghiacciante, e dire che la giornata era anche iniziata in tono leggero (Poltronieri che faceva notare "nove piloti italiani compreso Cheever, ovvero il 37,125% del pacchetto dei ventiquattro partenti")... In realtà tutto è stato piuttosto agghiacciante, retroscena compresi. Per fortuna le cose sono andate meglio più tardi con il restart a distanza originale, con Reutemann che di nuovo partiva dalla pole ma che di nuovo ha perso la posizione e nel corso di pochi giri è scivolato addirittura al quarto posto. Erano tuttavia gli anni '80, quindi spesso bastava arrivare al traguardo e attendere che i piloti davanti venissero messi fuori gioco dalle proprie vetture o che lo facessero in autonomia. Non ha avuto bisogno di compiere sorpassi per tornare in testa e quel giorno ha ottenuto quella che sarebbe stata la sua ultima vittoria.

La gara non è durata per la sua totale percorrenza: verso la fine è iniziato a piovere ed è stata data bandiera rossa prima ancora che fosse giunto il momento di passare a pneumatici da bagnato (il che non ha comunque stravolto nulla, i distacchi tra i piloti erano abbastanza ampi). Sul podio con il vincitore sono saliti Jacques Laffite e Nigel Mansell, quest'ultimo al suo primo podio in Formula 1. Nelson Piquet si è ritirato per un incidente con Alan Jones e pare averlo accusato di averlo fatto di proposito come vendetta per un loro incidente nella passata stagione. Sono seguite anche polemiche per la gestione della sicurezza e per la faccenda del via, ovviamente. Però le polemiche non cancellano la realtà dei fatti e ciò che è accaduto: vista l'indignazione per il mezzo di Yeongam, non sono sicura che chiunque affermi di rivolere la Formula 1 tale e quale agli anni '80 intenda proprio di riavere *tutto*.


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Milly Sunshine