Hola amigos, oggi facciamo un viaggio indietro nel tempo spostandoci in terra spagnola ed esattamente AL Jarama (ho scoperto da Poltronieri che si usa l'articolo, o almeno lui lo usava), dove si è svolta la settima prova di un mondiale 1981 non lontano dall'halfway point, ma ben lontano dal suo risultato finale in quanto leader al momento incontrastato della classifica era Carlos Reutemann davanti al compagno di squadra Alan Jones. La telecronaca è iniziata con la griglia di partenza e Poltronieri che narrava un po' aneddoti su tutti. Il centesimo gran premio di Jacques Laffite, peraltro in pole, la buona prestazione di Bruno Giacomelli con l'Alfa Romeo... ma anche e soprattutto una deludente Ferrari dopo la vittoria monegasca di Gilles Villeneuve, con la Rossa non destinata a ripetersi. Penso che a quel punto nelle orecchie di Poltronieri sia risuonato un ruggito micidiale come solo le marmotte del Quebec sanno fare, ma non mettiamo il carro davanti ai buoi e soprattutto non mettiamo una Ligier tamarra davanti alle Williams.
Jones e Reutemann hanno preso la prima e la seconda piazza, Laffite scomparso e risucchiato dal resto della griglia così come Giacomelli. I due Williams Bros (che probabilmente non avrebbero apprezzato per niente una simile dicitura) erano seguiti da Villeneuve che invece di posizioni doveva averne guadagnate più di una. Poi, di lì a pochi giri, si è anche inserito tra le Williams e messo all'inseguimento di un Jones sia pure stabilmente in prima posizione. Almeno finché non è andato a fare un tour delle campagne spagnole e un Poltronieri calmo e pacato ha passato gli istanti che seguivano a parlare della potenziale irregolarità con cui i commissari l'avevano rimesso - attardato - in gara invece di mettersi a urlare come un ultrà per la presenza di una Ferrari in testa. Sento abbastanza la mancanza di questo tipo di telecronache, al giorno d'oggi, ma la cosa penso si sia già intuita in molteplici occasioni.
Jarama era un gran premio caldo che metteva sotto sforzo i motori turbo, i motori aspirati, i freni, le sospensioni, la capacità dei piloti di non mandare la propria gara in vacca, ecc... quindi Poltronieri ha osservato più volte che ci si aspettava una grande "falcidia", uno dei suoi termini preferiti, insieme a "tallonato", "corsa eccellente", "guida generosa" e "pilota coriaceo". La falcidia ovviamente è iniziata, poco seguita dalle telecamere che inquadravano quasi solo Villeneuve e Reutemann, con solo occasionali e fugaci vedute di gente che vagava per prati o per la pitlane, di monoposto che venivano smontate e di Jean-Pierre Jabouille che passava più tempo al box della Ligier che in pista. Poltronieri ci ha ricordato anche che era il cognato del suo compagno di squadra Laffite (i due, lo aggiungo io, erano sposati con due sorelle, Jabouille dovrebbe essere ancora sposato con l'allora consorte, mentre Laffite e la sua signora hanno divorziato negli anni '90 e lei ha avuto una relazione e successivamente anche una figlia con Alain Prost).
Eravamo rimasti a Villeneuve e Reutemann, ex compagni di squadra nel 1978, nonché autori di una doppietta canadese in quel famoso gran premio più freddo della storia nel quale secondo le narrazioni mazzoniane dei decenni a venire, doveva anche essere caduto qualche fiocco di neve. C'erano tanti doppiati da doppiare, uno di questi era Eliseo Salazar che ha anche tagliato un po' la strada a Reutemann, che immagino avrà pensato qualcosa tipo "questo un giorno butterà fuori qualcuno e si beccherà un calcio nelle parti intime". Poi si è lanciato all'inseguimento di Villeneuve e non gli ha dato un attimo di tregua per decine di giri. Frattanto la "falcidia" toccava da vicino anche i piloti della striminzita zona punti d'epoca: mentre Mario Andretti ha limitato i danni subendo un rallentamento e perdendo posizioni mentre era quarto, Alain Prost e Nelson Piquet sono finiti fuori per incidenti, forse innescati da guasti alle vetture. Piquet è stato scarrozzato ai box sulla vettura di servizio dei commissari, guidata da un uomo in pantaloncini e senza maglia.
Terza a quel punto c'era una McLaren risalita dopo l'incidente di Prost: era quella di John Watson (il suo compagno di squadra Andrea De Cesaris era uscito per incidente fin dalle prime fasi), inseguito da un ritrovato Jacques Laffite, che intendeva mostrare al mondo che i piloti biondi con i capelli lunghi oltre che la gloria del tifo delle fungirl potevano vedere anche la gloria del podio. Poi la regia è tornata su i Villtemann ancora a distanza ravvicinata e solo il "contagiri" ci ha informati dell'avvenuto sorpasso di Laffite. A quel punto si è sentito un fuori onda: Poltronieri ha detto "e questo che ca**o vuole?", prima di un lungo silenzio se così si può definire l'udire soltanto il frastuono dei motori. Conoscevo quel fuori onda avendolo già visto in un video apposito diverse settimane fa e, dai commenti che erano stati fatti sotto al video stesso, sembra si raccontasse che una persona estranea era entrata per qualche motivo in cabina di commento e che poi fossero stati spenti i microfoni mentre lo cacciavano fuori.
Eravamo a tre quarti di gara e l'ultimo quarto è iniziato veramente on fire. Laffite si stava avvicinando al duo di testa (ha "rotto gli indugi", secondo Poltronieri) e intendeva gettarsi nella mischia, quando il terzetto si è trovato davanti il migliore attore non protagonista del gran premio: di nuovo Salazar da doppiare, che sembrava al contempo poco desideroso di farsi da parte e molto desideroso di essere inseguito da gente inferocita desiderosa di picchiarlo. Laffite ne ha approfittato per passare Reutemann, mentre anche Watson si avvicinava. Da qualche parte, a distanza, la zona punti era completata dalle Lotus di Elio De Angelis e Nigel Mansell, che però non si vedevano all'orizzonte... anzi, De Angelis sì, e si apprestava a raggiungere il quartetto di testa, non prima che si fossero liberati di Salazar e che Watson superasse Reutemann facendolo scendere dal podio. Laffite, frattanto, aveva preso il posto di Reutemann e ha continuato a inseguire Villeneuve stando negli scarichi della Ferrari.
La fase finale è stata caratterizzata da cinque vetture in un secondo e mezzo e Poltronieri osservava che non ricordava da quanto tempo non ci fossero state cinque vetture così ravvicinate... wait, wait, wait, stava forse dicendo che le gare degli anni '80 non terminavano tutte così? A parte gli scherzi, il finale è stato piuttosto avvincente, con tentativi di attacco, ma nessuna posizione cambiata e i primi cinque al traguardo in quelle posizioni tali e quali (sesto è rimasto Mansell, ma era a quasi mezzo minuto). Le due vittorie consecutive di Villeneuve hanno fatto sì che Poltronieri arrivasse all'errata conclusione che la Ferrari fosse sulla retta via in termini di lotta per il titolo e che nelle gare seguenti sarebbe stata al top, cosa che non è accaduta nella realtà. Not-so-fun fact: per il team di Maranello, Montecarlo e Spagna 1981 sarebbero rimaste le ultime due vittorie consecutive per oltre sei anni, fino a Giappone e Australia 1987.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
domenica 7 novembre 2021
La Rossa ritrovata, un fuorionda notevole, una top-5 ravvicinata e... Salazar?! - GP Spagna 1981
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