Cosa fa un'adepta della differita mentre si svolge il Gran Premio di Russia per stare lontana dagli spoiler? Semplice, va su Youtube a cercarsi un gran premio d'epoca narrato dalla voce di Mario Poltronieri. La scelta cade su un ritorno alle origini. Non so se avete presente, quei tempi in cui l'ultimo mondiale piloti per la Ferrari era ancora più lontano nel tempo di quanto non lo sia ora. Io sono cresciuta ai tempi dell'attesa, ho sentito parlare del mondiale vinto da Jody Scheckter quando era ancora l'ultimo ferrarista campione del mondo. La scelta di questa domenica cade quindi proprio sulla gara nella quale il pilota sudafricano di origini lituane diviene campione del mondo. Siamo a Monza nel 1979 e non è esattamente uno dei momenti nella storia in cui Monza ha una reputazione migliore. Solo un anno prima, infatti, sul circuito della Brianza avveniva il tragico incidente costato la vita a Ronnie Peterson.
Adesso però è il 1979 e ci sono le Renault motorizzate turbo in prima fila, con Jean-Pierre Jabouille in pole position, ma sulla vettura di riserva. Quella ufficiale l'ha sfasciata al sabato subito dopo avere fatto la pole. Mi ricorda qualcuno, voi cosa ne dite? JEAN-PIERRE JABOUILLE IL PREDESTINATOHHHH IN SUPER FUCSIAHHHH!!!111!!!11!!! Poi parte il semaforo e parte Jody Scheckter, gli si accodano René Arnoux, Gilles Villeneuve e Jacques Laffite. Insomma, a conti fatti Jabouille pare più condannato alla sofferenza che alla predestinazione. Va meglio al suo compagno di squadra Arnoux: dopo un giro strappa la leadership a Scheckter e resterà davanti a tutti per una decina di giri. Poi il suo turbo fa un bel saluto e lo lascia a piedi. I due piloti in tuta rossa (anzi, beige, perché siamo negli anni '70 e si può) sono in testa e secondo gli inviati sparsi per il circuito la gente sulle tribune fa confusione "come al palio di Siena".
La meravigliosa e tamarra Ligier di Laffite segue da vicino, secondo Poltronieri è attaccato "alla coda di Villeneuve". E giustamente direi, è appurato da anni di miei commenti che tutti i canadesi di lingua francese sono segretamente marmotte del Quebec... e le marmotte appunto hanno la coda. Villeneuve quindi ruggisce all'indirizzo di Laffite, principale contendente al titolo di Scheckter, che timidamente si accoda. Dietro di lui c'è finalmente Jabouille e poi la Williams di Clay Regazzoni il cui compagno di squadra Alan Jones ha vinto le ultime tre gare ma stavolta ha problemi che lo costringono subito a una sosta ai box e a subire il doppiaggio. Va peggio a Nelson Piquet (Brabham) e John Watson (McLaren), ritirati per incidente, così come a Jochen Mass (Arrows) e Patrick Tambay (McLaren), ritirati per guasti di varia natura. Va meglio invece a tutta la top-5 anche se Jabouille perde progressivamente contatto con il trio di testa e Regazzoni gli si avvicina sempre più.
Il trio di testa diventa un duo, con Laffite leggermente più lontano e poi ritirato quando mancano ormai una decina di giri alla fine, stesso destino appena toccato al suo compagno di squadra Jacky Ickx, le cui performance altalentanti vengono comunque raccontate con rispetto da Poltronieri, che invece di dargli dello scarso come farebbero certi commentatori di oggi ricorda che Ickx ai suoi tempi guidava vetture ben diverse da quella che gli è stata affidata a stagione in corso quando Patrick Depailler si è fratturato le gambe cadendo con un deltaplano. Laffite al momento del ritiro è appena stato superato da Regazzoni, già da tempo davanti a Jabouille. Lo sventurato pilota Renault si ritirerà per guasto al motore a pochi giri dalla fine. È curioso come in tutto il 1979 abbia ottenuto un solo risultato a punti e questo sia la vittoria in Francia da lui conclusa nell'anonimato davanti al famoso duello tra Villeneuve e Arnoux.
Chiude quarto Niki Lauda su Brabham, inseguito per parte di gara dall'Alfa Romeo di Bruno Giacomelli, che però sbatte nel bel mezzo di quella che poteva essere un'ottima occasione. Il suo ritiro avviene a oltre metà gara, seguito per guasti meccanici dalle Ligier già citate oltre che dalla Shadow di Elio De Angelis, dalla Wolf di Keke Rosberg e forse negli ultimi giri anche da Riccardo Patrese(?) su Arrows perché risulta classificato dietro a piloti che nelle fasi finali di gara erano dietro di lui. Stando alle posizioni che contano, sono la Lotus di Mario Andretti e la Tyrrell di Jean-Pierre Jarier a completare la zona punti. Dietro di loro si piazzano piloti random che o hanno avuto problemi tecnici o guidano delle carriole, nella fattispecie Carlos Reutemann (Lotus), Emerson Fittipaldi (Copersucar), Alan Jones (Williams), Didier Pironi (Tyrrell), Hans Joachim Stuck (ATS) e Vittorio Brambilla (Alfa Romeo). Emmo è uno di quelli che guida una carriola, per chi avesse dei dubbi.
Brambilla viene acclamato dal pubblico a ogni suo passaggio, stando a quanto riferiscono gli inviati sparsi per il circuito. Anche le persone degli anni '70 hanno un animo sensibile. Per il pilota milanese si tratta del rientro in Formula 1 dopo il grave infortunio subito nell'incidente al via dell'edizione 1978, e questo lo rende un idolo al pari di Giacomelli (anche lui acclamato, finché è in pista) e dei ferraristi. Ferraristi che, da parte loro, tagliano il traguardo e fanno il giro d'onore appaiati. Aaaawwww, ma Scheckter non esagerare, sai benissimo che Villeneuve va shippato solo con Arnoux! I due poi, mentre assistiamo all'audio di interviste di ministri, assessori e dirigenti dell'Automobile Club, giungono sul podio insieme a Regazzoni e raggiunti da un intervistatore. Mentre questo intervista Scheckter, gli altri due conversano per i cavoli loro, almeno finché non tocca a Regazzoni andare al microfono. Villeneuve invece non viene neanche filato, dopotutto è solo destinato a diventare l'idolo dei ferraristi...
PS. A questo punto della stagione Scheckter è campione del mondo in anticipo, mancano infatti ancora gli eventi di Watkins Glen e Montreal. Non mi dilungo sulla caotica modalità di calcolo dei punteggi, dico solo che gli stessi inviati faticavano a capire le proiezioni di classifica, mentre cercavano di calcolarla.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
lunedì 27 settembre 2021
Una doppietta da titolo: GP d'Italia - Monza 1979
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