Nel weekend passato c'è stato il penultimo evento stagionale del campionato di Indycar, che ho recuperato grazie al "follow forward", il classico appuntamento con cui il giorno dopo viene caricata su Youtube la sintesi ufficiale di mezz'ora. La fine della stagione è sempre più vicina, il campionato terminerà la domenica che viene, quindi non perdiamo tempo e andiamo a ripercorrere la storia dei protagonisti (e dei meno protagonisti) dello scorso fine settimana, in cui era presente la stessa line-up del gran premio precedente (ovvero ci sono ancora Askew con il team Rahal e Ilott con il team Juncos).
P1: COLTON HERTA - vincitore dell'ultima edizione finora disputata, ha ottenuto la pole position e la sua leadership non è mai stata messa in discussione nemmeno per un momento (a parte forse quando al secondo giro Alexander Rossi cozza contro di lui, ma alla fine è Rossi l'unico a rimetterci), il che è curioso dato che si tratta dell'unico circuito su cui a suo tempo suo padre Bryan ha ottenuto più di una vittoria. Il giovane Herta con questo successo supera anche il numero di vittorie del padre, in più, avendo finalmente raggiunto l'età di ventun anni, immagino che stavolta sul podio possa finalmente sbevazzare like a boss senza commettere un reato.
P2: ALEX PALOU - il pilota spagnolo è leader della classifica e con questo secondo posto allunga sul diretto inseguitore O'Ward. Mai veramente vicino a Herta al punto da essere un candidato alla vittoria, il secondo posto è comunque un risultato di tutto rispetto in una situazione come questa. Nel corso dei primi giri è inseguito da Will Power, ma quest'ultimo uscirà di scena lasciandogli "campo libero". Soltanto nella fase finale della gara qualcuno si lancerà all'inseguimento di Palou, ma non si avvicinerà abbastanza.
P3: ROMAIN GROSJEAN - il suo weekend inizia con una demo a bordo della safety car, nel corso della quale sbatte con la suddetta safety car contro un muretto. Tutto ciò di per sé è iconico e meraviglioso, ma RoGro fa una gara al di sopra di ogni aspettativa. Partito dalla settima fila dopo una qualifica sfortunata, di fatto trascorre tutta la gara a superare vetture, con anche qualche doppiato che non è che gli stenda esattamente il tappeto rosso (con Jimmie Johnson si toccano anche, perché evidentemente Johnson decide di svegliarsi proprio stavolta!), giungendo fino al gradino più basso del podio e venendo nel corso del tempo elogiato e idolatrato in tutte le salse dai commentatori. Perché la Haas non ingaggia piloti di Indycar? Questo non lo so, il dubbio è piuttosto: perché gli attuali piloti della Haas non cercano di farsi ingaggiare da un team di Indycar?
P4: GRAHAM RAHAL - il suo destino sembra essere quello di avvicinarsi sempre alla vetta, ma di non avvicinarsi mai abbastanza per arrivarci. Come al solito c'è qualcuno disposto a dire che è il migliore e che un giorno ce la farà, ma quel giorno sembra ancora piuttosto lontano. Anche quest'anno Rahal il titolo lo vince l'anno prossimo.
P5: PATO O'WARD - il secondo posto di Palou non giova alle sue possibilità di procacciarsi il campionato, dal quale in termini di punteggio è abbastanza lontano, ma ci sono ancora delle speranze. Vedremo come si evolverà la situazione alla fine della settimana.
P6: MARCUS ERICSSON - nel primo tratto di gara si trova in top-5 in compagnia del compagno di squadra Scott Dixon, che tuttavia va incontro a varie peripezie (tipo essere speronato da Takuma Sato che cerca di girarsi dopo un testacoda). Lo vediamo essere superato dall'amico RoGro durante la rimonta di quest'ultimo, ma fortunatamente non ci sono safety car nelle vicinanze, quindi tutto procede nel migliore dei modi.
P7, P8, P9, P10: JOSEF NEWGARDEN, SIMON PAGENAUD, OLIVER ASKEW e ED JONES: a competare i primi dieci sono loro, nessuno mai veramente protagonista, ma quello che conta è il risultato. Tra di loro si segnala che Newgarden è al momento terzo in classifica finale, ancora ufficialmente in lotta per il titolo. Calcolare le proiezioni di classifica è una cosa un po' ostica, quindi questo post finisce qui, ci limiteremo a parlare, a suo tempo, dello scenario che si verificherà nella realtà.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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Milly Sunshine