Nel weekend appena passato, mentre a Monza si svolgeva il gran premio di Formula 1, in Indycar avveniva il debutto del pilota più desiderato dalle fungirl... o per meglio dire, dal secondo pilota più desiderato dalle fungirl, in quanto il più desiderato in assoluto rimane Lando Norris. Parlo di Callum Ilott, pilota di riserva dell'Alfa Romeo che invece di fare la riserva in Alfa Romeo si apprestava a fare il proprio debutto negli States al volante di una vettura del team Juncos, che ogni tanto esce dal nulla per partecipazioni occasionali al campionato di Indycar. Queste partecipazioni occasionali si estenderanno anche ai prossimi due eventi conclusivi, sempre con Ilott al volante. Negli stessi eventi Oliver Askew gareggerà con il team Rahal, nel posto che è stato di Santino Ferrucci e di Christian Lundgaard, ma who kers di Askew, è Ilott quello che conta. Nonostante l'entusiasmo generale degli appassionati di Formula 1 nei suoi confronti, che lo vorrebbero o a fare coppia con Mick Schumacher o al posto di Mick Schumacher, ma soprattutto vorrebbero entrambi ex equo al posto di un certo pilota con i capelli fluenti, non mi sembra di avere visto dei grandi picchi di euforia né gente che alla fine del weekend si sentisse tormentata dal suo risultato poco soddisfacente, pare per noie alla vettura.
Alex Palou partiva dalla pole position in una vettura dagli stessi colori di quella del compagno di squadra Scott Dixon, insieme al quale ha pensato bene di tagliare una curva al via... o per meglio dire, insieme a numerosi piloti presenti. Si sono viste anche delle vetture ferme, una di queste era quella di Romain Grosjean e l'altra immagino quella di Helio Castroneves, dato che in seguito figuravano a diversi giri di distacco dai piloti a pieni giri. La cosa non mi sembra affatto soddisfacente, ma vedrò di soprassedere e di sperare che entrambi possano chiudere la stagione in maniera decisamente migliore di com'è andata per entrambi a Portland. Nel frattempo è entrata la safety car rimanendo in pista abbastanza a lungo perché... non preoccupiamoci del perché. Qualcuno sui social si è lamentato che la safety car è rimasta così a lungo perché nel frattempo bisognava accertare con esattezza in quale ordine dovessero essere in quel momento le vetture in gara. Nel frattempo eravamo destinati ad assistere a una gara con vari piloti che seguivano strategie diverse, il che ha portato in un primo momento Patricio O'Ward a svettare in testa, per poi essere rimpiazzato a seguire dal duo Dixon/ Palou. Una sosta più tardi sarebbe toccato a Palou stare davanti a Dixon, con altre due vetture in mezzo, quelle di Josef Newgarden e Alexander Rossi.
O'Ward non era destinato ad essere protagonista nella fase successiva della gara. Pare abbia perso del tempo rientrando ai box in regime di bandiera verde subito dopo un testacoda di Dalton Kellett, con la safety car che è arrivata, ma un po' dopo. A quel punto i primi tre erano Graham Rahal, Ed Jones e Jack Harvey, che tuttavia si trovavano su una finestra di pitstop diversa rispetto a quella dei precedenti piloti di testa, il che li ha portati a doversi fermare più o meno quando rientrava ai box anche Newgarden. Alex Palou, Alexander Rossi e Scott Dixon si sono confermati a quel punto i primi tre anche nell'ultimo stint di gara - preceduto da un incidente tra Will Power e il compagno di squadra Simon Pagenaud con relativo ingresso della safety car - e sono saliti sul podio, sempre ammesso che il podio esistesse come entità fisica. Palou si è anche portato in testa alla classifica piloti. Tornando alla gara, Jack Harvey e Josef Newgarden hanno completato la top-5, con a seguire nei primi dieci anche Felix Rosenqvist, Marcus Ericsson, Colton Herta, Scott McLaughlin e Graham Rahal. Si chiude così la sintesi dell'evento di Portland, ma ci sarà da aspettare davvero poco per il prossimo, infatti nel fine settimana che viene ci sarà la gara di Laguna Seca e in quella seguente è previsto il finale di stagione.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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