martedì 30 gennaio 2018

Riviviamo i Commenti ai Gran Premi: Abu Dhabi 2010

Nel 2007/2008 nascevano i commenti ai Gran Premi, quando ancora guardavo il web come spettatrice.
In quegli anni si svolgevano due bellissimi campionati, ma ci sono stati dei bei campionati anche dopo e ho deciso di continuare a rivedere e commentare i gran premi del passato recente, procedendo con la stagione 2009. Poi è arrivato il momento della stagione 2010.
#RiviviamoICommentiAiGranPremi con commenti ai gran premi del 2010 scritti nel 2018, ma fingendo di essere nel 2010.

***

Abu Dhabi 2010: Tra i due litiganti che guardano il retrotreno di Petrov il terzo vince il mondiale

Fa sempre un certo effetto quando arriva il weekend dell'ultimo gran premio della stagione.
È proprio allora che ci si sente impotenti, di fronte alla consapevolezza di essere più combattuti che mai: quando arriva l'ultimo gran premio della stagione, poco dopo arriveranno anche anche i quattro mesi che vanno dalla metà di novembre alla metà di marzo.
Il desiderio è quello che il campionato non finisca mai, ma è altrettanto vero che vogliamo vedere che porterà a casa il titolo.
E poi, forse, è solo per attaccamento alla Formula 1 che voglio che questo campionato non finisca.
Questo campionato deve finire.
È arrivato il momento di guardare avanti e, da parte mia, forse anche di trovare altre prospettive.
Gli anni dello scontro Ferrari vs McLaren, gli anni dell'ottica Ferrari vs McLaren, ormai non esistono più. La Milly di un tempo che dava contro alla McLaren e che, all'occorrenza, metteva la Ferrar su un piedistallo, non esiste più.
Tutto è cambiato.
Non so se la Formula 1 abbia raggiunto un nuovo equilibrio o se l'equilibrio sia solo un'illusione, quello che so è che quando arriva la vigilia della gara finale non è più tempo di pensare al passato, ma di concentrarsi su un futuro che presto diventerà presente.
Tutto va come deve andare, tranne la qualifica di Webber. Andava così forte, quando andare forte era meno rilevante di quanto non lo fosse al momento decisivo...
Da parte mia inizio a capire che il momento delle illusioni è terminato.
Vada come vada, lunedì sarà un altro giorno e tutto questo sembrerà lontano.
Finiscono le qualifiche.
Ricomincia l'attesa, quell'attesa che ha sempre una fine.
Rimane la griglia di partenza e non c'è nemmeno la soddisfazione che ci sarebbe stata in un altro momento, nel vedere la quarta fila.
Cosa conta, adesso?
Non ha importanza, c'è qualcos'altro che conta davvero, ovvero le prime cinque posizioni sulla griglia di partenza:

1^ fila: Vettel - Hamilton
2^ fila: Alonso - Button
3^ fila: Webber - Massa
4^ fila: Barrichello - Schumachr
5^ fila: Rosberg - Petrov
6^ fila: Kubica - Kobayashi
7^ fila: Sutil - Heidfeld
8^ fila: Hulkenberg - Liuzzi
9^ fila: Alguersuari - Buemi
10^ fila: Trulli - Kovalainen
11^ fila: Glock - Di Grassi
12^ fila: Senna - Klien

Finisce il pomeriggio, inizia la sera.
Vado a ballare e mentre ballo penso ai motori.
Tra le canzoni che sento, una mi colpisce. È "Alejandro" di Lady Gaga e uno dei suoi versi recita "I'm not your babe, Fernando".
Mi fa sorridere.
In fondo è così che mi sento, in un mondo che tuttavia è così Alonso-centrico da potere avere almeno la possibilità di essere quasi compresi, se non si è Alonso-centrici.
Finisce la serata.
Vado a dormire, in attesa del nuovo giorno.
C'è il pranzo dalla nonna, come ogni domenica, poi giunge l'ora del gran premio.
Vada come vada, sarà una liberazione.

Guardo accendersi i semafori, mentre Vettel e Hamilton occupano la prima fila.
La gara parte, Hamilton tenta di affiancare Vettel, ma deve resistere. È una gara strana, la loro: dovrebbero interpretare la parte di chi non ha nulla da perdere, ma la realtà è che nulla sembra scontato.
Button, nel frattempo, si installa in terza posizione, con Alonso che è costretto ad accodarsi al quarto posto.
Non fa niente, per ora.
Vincerebbe il campionato con due punti di vantaggio su Vettel e addirittura dieci su Webber, che lo segue, in quinta posizione, tallonato a sua volta da Massa.
Settimo c'è Barrichello.
Ottavo c'è Rosberg.
O Schumacher.
I due sono affiancati, vicinissimi a Barrichello.
Poi Schumacher si gira, da solo, senza essersi toccato con nessuno dei due.
Rimane girato dalla parte opposta, fermo.
Tutti lo schivano.
O meglio, tutti lo schivano, tranne Liuzzi.
La Force India finisce sopra alla Mercedes, c'è fumo e l'immagine non è chiara. In un primo momento ho paura, non vorrei che dall'assistere alla gara che assegna il titolo fossimo passati ad assistere a un incidente serio.
Allarme rientrato, l'incidente è meno serio di quanto sembrava.
Entra la safety car, seguiranno minuti e minuti per pulire la pista.
Schumacher e Liuzzi l'hanno presa bene, sembra.
Ridono e scherzano rientrando a piedi nella pitlane.
Nel frattempo qualcuno decide di fermarsi ai box, effettuando il cambio gomme al primo giro per passare alle gomme di mescola più dura, quelle che consentono di arrivare fino alla fine della gara.
Rientra Rosberg.
Rientra Petrov.
Rientra Alguersuari.
Rientrano le HRT.

Al 6° giro c'è il restart.
Ci sono vetture dei "nuovi team" che hanno vetture più veloci dietro di loro.
Rosberg supera Glock.
Petrov sta per farlo, quando l'inquadratura si sposta.
Si vedono alcuni duelli, uno tra Kubica e Sutil, l'altro tra Barrichello e Kobayashi. Quest'ultimo scontro (non in senso letterale) è pittoresco: Kobayashi supera Barrichello, poi fa uno svarione e perde subito la posizione.
Tutto questo è notevole, ma non è questo che più ci interessa, oggi.
In quarta posizione, il Ferrari Man è inseguito da Webber. Il pilota della Redbull si trova "a sandwich" tra le due Ferrari, forse condannato a rimanere in quella posizione.
Poi, al 9° giro, succede qualcosa.
Per l'esattezza succede che Webber va a sfiorare un muretto, rischiando di mandare all'aria le proprie ultime chance da un momento all'altro.
Quali ultime chance, mi chiederete voi.
Ecco, esatto, questa è proprio una bella domanda: quali ultime chance?
Passa un giro.
Non succede nulla.
Ne passano due.
Non succede ancora nulla.
Poi arriva il 12° giro e Webber, che pare avere danneggiato una gomma sfiorando il muretto, rientra ai box.
Esce nelle retrovie, dietro ad Alguersuari.
Passa un giro.
Non succede nulla.
Arriva il 14° e la Ferrari risponde facendo rientrare ai box il Ferrari Baby. Torna in pista dietro ad Alguersuari e Webber, con quest'ultimo che nel frattempo supera la Toro Rosso, ma ha perso terreno.
Quando Alonso rientrerà ai box, riuscirà a rimanergli senz'altro davanti.
Rientra al 16°.
Rischia di commettere uno svarione, ma tutti fila liscio.
Via radio gli dicono che Webber ha perso tempo dietro ad Alguersuari ai box.
La posizione su Webber, per il Ferrari Man, sembra preservata.
All'apparenza è tutto a posto...
...
...
...
...
...
...invece non è tutto a posto per niente. Tempo pochi giri e, mentre il Ferrari Man è dietro a Petrov, gli viene data un'istruzione abbastanza chiara: "I know you're doing your best, but it's critical to pass".
Webber si sta avvicinando, la posizione di Alonso potrebbe essere a rischio...
...
...
...
...e questa è solo la parte minore del problema. Il VERO problema è che Petrov si è già fermato ai box e come lui anche Rosberg che si trova di due posizioni davanti rispetto a Petrov, con Hulkenberg in mezzo ai due, ma destinato a levarsi di torno quando verrà il momento del suo pitstop.
Se Alonso terminasse la gara dietro a Rosberg e a Petrov, oltre che ai piloti che erano davanti a lui prima della sosta, finirebbe sesto.
Se Vettel dovesse vincere, Alonso dovrebbe arrivare quarto, per diventare campione del mondo.
Vettel è nella posizione migliore per vincere, mentre Alonso non è nella posizione migliore per arrivare quarto.

Al 23° giro Alonso tenta l'attacco su Petrov.
Va male.
Rischia di finire fuori, ma conserva la posizione su Webber.
Un giro più tardi Hamilton si ferma ai box.
Dopo di lui si ferma anche Vettel.
Button è momentaneamente in testa alla gara, ma dovrà fermarsi.
Vettel esce secondo, davanti a Kobayashi e Kubica che sono in lotta tra di loro.
Hamilton supera Kobayashi e si lancia all'inseguimento di Kubica.
Dietro ci sono Sutil, Buemi, Rosberg, Hulkenberg e Petrov, dietro al quale c'è Alonso, che gli sta prendendo le misure. O almeno immagino che gli stia prendendo le misure e che intenda tentare un attacco, prima o poi: DEVE provarci, perché se la matematica non è un'opinione, una volta che avrà superato Petrov avrà comunque altro da fare.
Hamilton, nel frattempo, è negli scarichi di Kubica.
Nelle retrovie l'ala anteriore di Trulli collassa e striscia a terra. Rientra ai box e i meccanici fanno fatica a smontarla per sostituirla.

Kubica mantiene la posizione su Hamilton per diversi giri.
A Hamilton, via radio, ricordano di continuare a provarci.
Nel frattempo MSC, inquadrato ai box, si gira a salutare la telecamera.
Al 34° giro Kobayashi va ai box e Alonso entra in zona punti. Nel frattempo è vicinissimo a Petrov, ma da Sutil fino a Webber sono tutti molto vicini, un po' come in un trenino. Una HRT si fa di lato per lasciare passare tutti.
Hulkenberg esce di escena al 37° giro, quando rientra ai box. Poco dopo è la volta di Buemi, mentre Button attende fino al 40°: tornerà in pista dietro a Hamilton, ma non proprio vicino al compagno di squadra. Kubica e Sutil non si sono ancora fermati.
Alonso è ottavo e nulla è cambiato, se non che ha circa una ventina di secondi di gap nei confronti di Kubica e che Kubica ha pista libera davanti a sé. Nel caso in cui il Ferrari Man riesca a superare Petrov e Rosberg, potrebbe ritrovarsi ad avere a che fare anche con Kubica...
Ventuno secondi.
Ventidue secondi.
Ventitré secondi.
Il trenino ormai non c'è più, Rosberg ha messo spazio tra sé e Petrov, quindi Alonso dovrà recuperargli quattro secondi, prima di andare a superarlo.
Via radio gli ricordano che ha talento e che deve usarlo.
Il gap nei confronti di Kubica diminuisce leggermente, mentre quello nei confronti di Rosberg aumenta.
I giri rimanenti diminuiscono: adesso sono solo dodici e Abu Dhabi non è un tracciato che favorisce i sorpassi...
...
...
...
...
...quindi ci sarà comunque la scusa pronta, più da parte di chi commenta la gara sul web che da parte di chi vi ha preso parte.

Al 46° giro ho la sensazione che succeda qualcosa, nel momento in cui vedo che ci sono bandiere gialle. Non succede nulla: è solo la Virgin di Glock, ferma a lato della pista, in fumo.
Kubica si ferma ai box poco dopo.
Esce davanti a Petrov.
Sutil è l'ultimo a fermarsi, al 48° giro, tornando nelle retrovie da dove era venuto molto tempo prima.
Vettel.
Hamilton.
Button.
Rosberg.
Kubica.
Petrov.
Alonso.
Webber.
Alguersuari.
Massa.
Mancano sette giri, Alonso è a tre posizioni di distanza dal titolo mondiale ed è ancora negli scarichi di Petrov, senza che nulla cambi.
Accenna quasi a un tentativo di sorpasso, quando mancano pochi giri alla fine.
Mette le ruote fuori dalla pista e via radio dicono a Webber che Alonso è vicino e che può tentare di superarlo. Forse dovrebbero anche spiegargli di che cosa stiano parlando, perché è da qualcosa come tre quarti d'ora che Webber si limita a fissare il retrotreno di Alonso... Ma 3' TuTtA KoLpA DeLLa rEdBuLL 3 Dy VèTtéL K3 gL1 StAnNo RuBaNd0 iL MoNdIaL3, peccato che da quando è arrivato a Yas Marina non abbia fatto nulla per dimostrare che stava tentando di vincerlo.
Mancano pochissimi giri, ormai.
Ne mancano due quando un pezzo si stacca dalla Lotus di Trulli.
Rimane in mezzo alla pista, le vetture lo schivano.
Inizia il penultimo giro.
Nulla cambia.
Inizia l'ultimo giro.
Finisce l'ultimo giro.
Vettel taglia il traguardo.
Passano una decina di secondi.
Arriva Hamilton, poi arriva anche Button.
Gli altri sono molto lontani.
Le inquadrature vanno su Alonso.
È vicino a Petrov come non mai.
Ho l'impressione che stavolta ce la farà, che lo supererà poco prima di arrivare sulla linea del traguardo.
La grafica mi informa che sulla linea del traguardo è appena passato Rosberg accaparrandosi la quarta posizione a cui Alonso ambiva, però ho la sensazione che gli insulti non toccheranno a lui.
Non toccheranno neanche a Kubica, che arriva diversi secondi più tardi.
Passa Petrov.
Passa Alonso, settimo.
Passa Webber, ottavo.
Vorrei fare i miei vivi complimenti a Massa, per la sublime gara che ha trascorso fissando il retrotreno di Alguersuari, ma sarebbe un po' stonato: c'era gente più altolocata di lui che oggi faceva la stessa cosa, e non solo nel suo stesso team.

Vettel vince il titolo e piange mentre parla via radio durante il giro d'onore.
Nel giro d'onore Alonso affianca Petrov e si mette a gesticolare contro di lui.
Petrov risponde gesticolando a sua volta e mi auguro che non si incontrino una volta che scenderanno dalle rispettive vetture.
È curioso come il ruolo di Petrov si sia totalmente stravolto, rispetto a un paio d'ore prima. Prima era uno sfasciacarrozze dalle dubbie performance, adesso è uno sfasciacarrozze dalle dubbie performance che ha, a suo modo, condizionato l'esito di un campionato mondiale. È il pilota più detestato dai ferraristi e dai tifosi di Alonso, mentre gli anti-ferraristi e i tifosi degli altri piloti lo considerano un idolo delle folle.
Sul web circolano battute di un certo livello; cose del tipo "Petrov is faster than you, can you confirm you understood that message?"
Giù dal podio vengono inquadrati il padre di Button, la madre di Hamilton e le compagne dei due piloti. Vettel sarà anche un bambino piccolo, ma a quanto pare ad Abu Dhabi c'è andato da solo o, se c'è qualche suo familiare, si guarda bene dall'esporsi all'occhio delle telecamere.
Mi sento leggera.
Mi sento molto più leggera di prima.
Mi sento finalmente libera e non so se sia perché le cose siano andate molto meglio di quanto pensavo oppure se perché sta salendo in me la sensazione che fosse questo il finale dettato da un destino in cui non credo.
Vorrei ridere, vorrei ricordare a tutti che la mia generazione sta arrivando a dominare il mondo.
Vorrei ricordare a qualche simpaticone che se oggi sono felice non devo per forza essere una tifosa della McLaren frustrata che gode delle sofferenze altrui.
Non sono una tifosa della McLaren frustrata.
Non sono una tifosa della McLaren, però non mi sento particolarmente offesa.
Non c'è nulla di offensivo nel tifare per la McLaren e per i suoi piloti e una delle ragioni per cui sarò immensamente grata a questo 2010 è che ho maturato questa conclusione.
Però non concluderò mai di essere una tifosa McLaren, qualunque cosa ne pensi la gente di Answers Yahoo. Posso essere felice del fatto che un pilota abbia vinto il mondiale al volante di una Redbull perché l'idea di un mio coetaneo campione del mondo mi commuove oppure perché mi sta più simpatico di altri piloti anche senza essere una tifosa McLaren. Anzi, la logica suggerisce che la McLaren non c'entri un cavolo in tutto ciò. Se non vado errata tutto ciò che ha ottenuto in questo weekend è stato di piazzare entrambi i suoi piloti sul podio.

RISULTATO: 1. Sebastian Vettel (Redbull), 2. Lewis Hamilton (McLaren), 3. Jenson Button (McLaren), 4. Nico Rosberg (Mercedes), 5. Robert Kubica (Renault), 6. Vitaly Petrov (Renault), 7. Fernando Alonso (Ferrari), 8. Mark Webber (Redbull), 9. Jaime Alguersuari (Toro Rosso), 10. Felipe Massa (Ferrari), 11. Nick Heidfeld (Sauber), 12. Rubens Barrichello (Williams), 13. Adrian Sutil (Force India), 14. Kamui Kobayashi (Sauber), 15. Sebastien Buemi (Toro Rosso), 16. Nico Hulkenberg (Williams), 17. Heikki Kovalainen (Lotus), 18. Lucas Di Grassi (Virgin), 19. Bruno Senna (HRT), 20. Christian Klien (HRT), 21. Jarno Trulli (Lotus), Rit. Timo Glock (Virgin), Rit. Michael Schumacher (Mercedes), Rit. Vitantonio Liuzzi (Force India). ||| VETTEL 256, ALONSO 252, WEBBER 242, HAMILTON 240.

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Milly Sunshine