mercoledì 7 dicembre 2022

Storia di mancate prequalificazioni: la breve (dis)avventura della Eurobrun

Nei tardi anni '80 fioccavano in Formula 1 le squadre dei bassifondi dalla breve durata e una parte di esse erano italiane. Oggi vi racconto la storia di una di queste, la Eurobrun, team italo-svizzero con licenza italiana, di fatto derivato da una fusione tra Euroracing e Brun Motorsport. Euroracing era di fatto il team che stava alla base dell'Alfa Romeo come scuderia di Formula 1 nella prima metà degli anni '80, mentre Brun era una squadra svizzera che si occupava di monoposto a ruote coperte. Il nuovo team Eurobrun aveva sede in provincia di Milano e ha fatto il proprio ingresso trionfale nel mondiale di Formula 1 nella stagione 1988.

Va bene, sono stata molto ottimista, non si può dire esattamente che abbia fatto un esordio brillante, ma quantomeno nella prima stagione i due piloti, l'argentino Oscar Larrauri e l'italiano Stefano Modena, sono riusciti ad andare almeno occasionalmente in griglia. Certo, Larrauri ha finito solo due gare, in Messico e Germania, giungendo rispettivamente tredicesimo e sedicesimo, ma almeno la stagione di Modena è andata ben-... no. Di gare comunque ne ha finite cinque, dodicesimo in Canada, quattordicesimo in Francia, di nuovo dodicesimo in Gran Bretagna, undicesimo in Ungheria e tredicesimo in Spagna. Nemmeno con il sistema di punteggio attuale la squadra avrebbe ottenuto punti.

Un esordio non incoraggiante, verrebbe da dire, ma le cose erano destinate a peggiorare. Nel 1989 Eurobrun ha deciso di schierare una sola vettura, guidata dallo svizzero Gregor Foitek che, nel corso della stagione, sarebbe passato alla Rial, per poi essere sostituito da Larrauri, di ritorno nel team. Piccolo problema: il 1989 era quella stagione in cui c'erano le prequalifiche, quindi uno scoglio in più. Alla gara inaugurale in Brasile, Foitek ha superato lo scoglio, ma non si è qualificato. È stato comunque il miglior risultato della stagione: dopo sono venute soltanto mancate prequalificazioni. Alla luce di ciò, credo si possa ritirare quanto detto sul 1988 poco incoraggiante.

Cosa fareste voi se foste in questa situazione? Non sareste tentati di raccogliere i vostri stracci e di andarvene a casa? Sappiate che non è quello che ha fatto Eurobrun. Anzi, per il 1990 ha deciso di schierare non solo una, ma bensì due monoposto. La line-up era completamente nuova, uno dei piloti era l'italiano Claudio Langes, l'altro era un certo brasiliano famoso per avere guidato per una lunga serie di team disastrati, diventando specializzato nel guidare carriole: parlo di Roberto Moreno, colui che di lì a qualche anno sarebbe riuscito a compiere l'impresa eroica di portare una monoposto dell'Andrea Moda sulla griglia di partenza di un gran premio, quindi ci voleva altro che Eurobrun a spaventarlo!

Partiamo dalla stagione di Langes: ha collezionato quattordici mancate prequalificazioni dietro fila su quattordici tentativi. Una buona media, verrebbe da dire, comunque era in buona compagnia: nelle ultime otto di queste occasioni non si è prequalificato neanche Moreno, che nella prima parte di stagione aveva ottenuto risultati un po' meno scoraggianti. Nel senso, di solito usciva di scena dopo le qualifiche, non prima, e in due occasioni è anche riuscito ad andare in griglia, tredicesimo al traguardo negli Stati Uniti, ritirato nella sua ultima qualificazione avvenuta solo nel terzo evento della stagione a Imola. La squadra non ha finito la stagione, non partecipando agli eventi finali in Giappone e Australia.

Ironia della sorte, proprio grazie all'uscita di scena della Eurobrun - schiacciata dai problemi economici, si è ritirata dalla Formula 1 senza tentare strade strane tipo fidarsi di sedicenti possessori di big money inesistenti - Moreno ha avuto l'occasione della sua vita. In Giappone e Australia era infatti al volante della Benetton, chiamato a sostituire Alessandro Nannini. A Suzuka ha anche conquistato un'ottima seconda posizione, ma penso non sia necessario ricapitolare quella storica gara. Per quanto riguarda Langes, invece, così come Larrauri prima di lui, ha visto la propria carriera in Formula 1 terminare una volta finita l'esperienza in Eurobrun - a differenza di Larrauri senza mai vedere la griglia (e senza neanche mai partecipare a una sessione di qualifiche).

Veniamo a una curiosità, che non so se corrisponda o meno a verità, ma viene associata a dichiarazioni rilasciate molti anni più tardi da Roberto Moreno. Secondo il pilota brasiliano, il team, di fronte alle proprie difficoltà economiche, avrebbe escogitato la creativa strategia di cercare deliberatamente di non qualificarsi, per contenere i costi aggiuntivi a cui sarebbero andati incontro se avessero preso parte alle gare, andando in pista nelle qualifiche con gomme già utilizzate e usurate e con motori poco performanti. Visto ciò che hanno tentato altri team, non me la sentirei nemmeno di criticare tanto il fatto: hanno semplicemente scelto di andare piano, invece di vendere quote del team a truffatori o criminali vari, mi sembra già un passo avanti.

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Milly Sunshine