sabato 24 dicembre 2022

Sì al salario minimo per gli addetti alla coltivazione sostenibile della barbabietola da zuccher-... azz, non si può dire!

Oggi vorrei parlare di una questione a mio parere abbastanza importante, sollevata nella giornata del 20 dicembre, quando la FIA ha annunciato di avere vietato, ai piloti di Formula 1 e di altre categorie, "i messaggi politici, religiosi e personali non autorizzati, in rispetto del principio di neutralità", non è chiaro se solo sulle piste, oppure se anche nella loro vita privata, oppure sui social network. Per quanto riguarda tutto ciò, mi sembra una questione abbastanza da wtf, specie alla luce del fatto che per "messaggi politici" non mi sembra che ci si riferisca all'endorsement. In linea teorica, tutto può essere considerato un messaggio politico (e già viene considerato tutto come politica anche da molta gente comune, a mio parere a sproposito). Per intenderci, cose tipo "salviamo i panda dall'estinzione" sono verosimilmente considerate messaggi a sfondo politico.

Se pensate che non ci sia niente di più creepy di tutto ciò potrei anche essere d'accordo con voi, ma il divieto di qualunque tipo di "messaggio religioso" mi sembra ancora più inquietante. In base al principio di neutralità, infatti, sembrerebbe che un pilota non possa dichiarare di credere in una fede religiosa o di praticarla, né al contrario dichiararsi ateo o agnostico, in quando né l'essere religioso né il non esserlo è da considerarsi non neutrale. Vi pare normale tutto ciò? A me non molto, anzi, oserei dire per niente. Secondo questo aspetto perfino avere un tatuaggio con scritto "God is love" sul collo (vedere Hamilton) sarebbe illegale. Idem correre tenendo in tasca o nell'abitacolo un'immagine religiosa (Perez tra quelli attuali, ma ricordo anche Gutierrez e sicuramente altri), pregare pubblicamente (Gasly) oppure leggere testi sacri ai box prima delle gare (Haryanto).

Per non parlare dei "messaggi personali non autorizzati". Che cosa significa tutto ciò? Non mi è molto chiaro, ma oserei dire niente di positivo. "Tanti auguri a mia madre che oggi compie gli anni" detto in una conferenza stampa post-gara potrebbe essere considerato un messaggio personale non autorizzato. L'impressione è che la limitazione alla libertà di parola possa prendere delle brutte derive e che, di fatto, la FIA voglia potersi concedere il lusso di silenziare i piloti a proprio piacimento. Voglio dire, non mi sembra una bella cosa. Sembra una versione più restrittiva della Formula 1 degli anni '80, in cui quantomeno, non erano vietati tutti i tipi di messaggi, ma solo quelli contro Balestre o contro la Federazione. Cosa dire, mi sento abbastanza sconcertata da questi sviluppi e spero che la FIA non dico faccia un passo indietro, ma quantomeno corregga un po' il tiro.


Per concludere, un tweet molto ironico che riassume bene i soggettoni che girano nel fandom della Formula 1: al divieto di varie cose, tra cui messaggi religiosi, ecco che una persona chiamata Nazareth commenta con un "grazie a Dio".

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