domenica 4 dicembre 2022

ATS e Rial: i due team di Gunter Schmidt

Oggi parliamo di un team vintage. Anzi, parliamo di due team vintage, entrambi fondati, in momenti diversi, da Gunter Schmidt (1932-2005), fondatore di un'azienda produttrice di cerchi in lega, denominata Auto Technisches Spezialzubehör, traducibile all'incirca come "accessori speciali tecnici per automobili". Negli anni '70, dopo avere sponsorizzato altri eventi motoristici, Schmidt è entrato in Formula 1 con la scuderia omonima, nota con l'acronimo ATS, che peraltro aveva sede nei pressi di Hockenheim. L'ingresso è avvenuto acquistando il team Penske e, nel 1977, ATS ha gareggiato in Formula 1 con vetture costituite da Penske, prima di passare a partire dalla stagione seguente al ruolo di costruttore, rimanendolo fino al 1984.
La squadra è sempre stata dalla seconda parte della griglia in poi, quando andava in griglia con le proprie vetture, ma ha avuto piloti notevoli, alcuni nel bene, altri nel loro essere personaggi pittoreschi, passati alla storia per imprese eroiche, uno dei quali già nel 1977.


La stagione è iniziata con una sola vettura, affidata a Jean-Pierre Jarier, al GP degli Stati Uniti Ovest, il quarto della stagione: bei tempi quando un team poteva entrare in corso d'opera! Per una volta Jarier non è stato perseguitato dalla iella e, proprio all'esordio stagionale, ha colto un sesto posto in gara, unico punto ottenuto nel corso della stagione.
Più avanti ATS ha deciso di schierare una seconda vettura ed ecco che al GP di Germania è comparso un mito del motorsport: Hans Heyer! Immagino che le sue gesta vi siano note. Se non lo sono, sappiate che, dopo non essersi qualificato, è partito ugualmente per la gara, azione in realtà non unica nella storia, ma attuata in maniera più pittoresca della media: di solito, siccome i non qualificati venivano chiamati in griglia come riserve in caso di defezioni dell'ultimo minuto, eventuali partenze clandestine venivano fatte da fondo griglia adducendo a un errore di comunicazione della direzione gara, non nascondendosi in pitlane dietro a una barriera umana per poi spacciarsi all'ultimo per un pilota qualificato che partiva dalla pitlane. Per onore di cronaca, Heyer ha fatto qualche giro prima di ritirarsi per un guasto, venendo squalificato solo dopo il ritiro.
Per i tre gran premi successivi a fare coppia con Jarier è stato Hans Binder, lo zio di quel René Binder che correva in Indycar qualche anno fa. La squadra ha poi saltato le trasferte extra-europee di fine stagione.

In generale come prima stagione non è andata malissimo, con pochi ritiri e poche mancate qualificazioni, oltre che il punto ottenuto all'esordio, valevole della dodicesima piazza in classifica piloti. Nel 1978 è andata peggio, nessun punto, un maggior numero di mancate qualificazioni e contrasti tra Schmidt e Jarier che hanno portato quest'ultimo a lasciare il team in corso d'opera, rimpiazzato da vari piloti part-time nel corso della stagione, Alberto Colombo, Keke Rosberg, Hans Binder e Michael Bleekemolen.
L'altro pilota era Jochen Mass (settimo in Brasile come miglior risultato stagionale del team), che a stagione già inoltrata è rimasto infortunato a una gamba in un incidente in un test, venendo rimpiazzato inizialmente da Harald Ertl, dopodiché da Rosberg ritornato al volante per le ultime due gare stagionali. Nel 1979, invece, ATS ha schierato una sola vettura, guidata da Hans-Joachim Stuck, che dopo una stagione caratterizzata da molti ritiri, al gran premio conclusivo, Stati Uniti Est, è giunto quinto conquistando due punti, che hanno portato la squadra a classificarsi undicesima nel mondiale costruttori.

Per il 1980 sono stati ingaggiati due piloti, Marc Surer e Jan Lammers. Negli Stati Uniti Ovest, Lammers si è qualificato quarto, miglior risultato in griglia, e tutto sembrava promettere meglio che negli anni precedenti. Non è andata esattamente così: Surer si è infortunato, saltando varie gare. Quando è tornato, ha preso il posto di Lammers con il team che schierava una vettura sola, eccetto al GP di Germania al quale ha partecipato - o per meglio dire tentato di qualificarsi - Ertl su una seconda monoposto.
Il settimo posto in Brasile è stato il miglior risultato stagionale, nessuno poteva sapere che il prossimo punto sarebbe stato conquistato nientemeno che dall'ex batterista degli Abba! La stagione l'ha iniziata Lammers, con una sola vettura finché il team non gli ha affiancato Slim Borgudd. Dopodiché si è tornati a una sola auto, guidata appunto da Borgudd, il quale dopo risultati non proprio brillanti - tra cui mancate qualificazioni o pre-qualificazioni - è giunto sesto al GP di Gran Bretagna 1981.
Il punto conquistato ha permesso al team di classificarsi in tredicesima posizione nel mondiale costruttori, mentre aggiungerei che Borgudd è passato in seguito alla Tyrrell ma non ha conservato il volante molto a lungo. Comunque non ha più a che vedere con l'ATS, quindi andiamo avanti, perché stiamo per toccare vette abbastanza elevate.

Nel 1982 è arrivato in ATS un pilota destinato a rimanervi per ben tre stagioni: si tratta di Manfred Winkelhock, che nel 1982 è stato affiancato da una seconda vettura e da un compagno di squadra, mentre negli anni seguenti ha guidato l'unica vettura del team - più o meno, per quanto riguarda il 1984, ma ne parleremo più avanti, prima devono arrivare momenti clou, tipo Winkelhock quinto in Brasile, perché evidentemente fuori dall'Europa l'ATS ha vissuto i suoi giorni migliori.
In realtà era settimo al traguardo, ma la squalifica di Piquet e Rosberg per vetture sottopeso ha fatto risalire Manfred al quinto posto. Quando per effetto di questa faccenda metà schieramento ha boicottato il GP di San Marino, l'ATS ha approfittato del fatto che fossero rimaste solo sei vetture al traguardo per fare quinto e sesto posto. Poi ha perso il sesto posto, causa squalifica, perché la vettura di Winkelhock era sottopeso, portando a casa solo la quinta piazza dell'altro pilota, che non ho ancora citato per aumentate la suspense, dato che presto ci stupirà.
La stagione - terminata undicesimi in classifica grazie ai risultati di Interlagos e Imola - è stata un susseguirsi di ritiri e occasionali mancate qualificazioni, ma c'è stato un momento piuttosto altisonante - incidente e rissa in mondovisione - al GP di Germania, avvenuto per opera di Eliseo Salazar, che a un certo punto ha avuto la poco brillante idea di sdoppiarsi da Nelson Piquet.

Il 1983 ha visto Winkelhock non arrivare mai a punti, ottavo al GP d'Europa come miglior risultato stagionale. Sembra tuttavia che nel corso della stagione sia stato più volte sul punto di lasciare il team, tanto che alcune fonti riportano che al suo posto, a un certo punto, era stato ingaggiato Stefan Bellof, che tuttavia non ha mai gareggiato.
Nel 1984 in un paio di occasioni è stata affiancata a quella di Winkelhock una seconda vettura guidata da Gerhard Berger. Dopo le qualifiche del GP d'Italia, Winkelhock ha deciso di lasciare il team a causa dei continui problemi alla monoposto, lasciando una sola monoposto guidata da Berger. Per quel gran premio, tuttavia, Gerhard era iscritto come seconda vettura non prevista a inizio stagione, quindi non eleggibile per ottenere punti. Il suo sesto posto a Monza l'ha lasciato quindi a secco, così come Jo Gardner che su una seconda Osella ha chiuso quinto quello stesso evento.
BMW, che dal 1983 forniva motori dopo essere subentrata a Ford Cosworth, a fine 1984 ha lasciato il team per contrasti con Schmidt. Questo ha portato alla fine dell'avventura di ATS nella massima categoria.


Forse vi chiederete cos'abbia fatto Schmidt in un secondo momento. Ebbene, pare non fosse più titolare dell'azienda di cerchi per ruote, ma che abbia in seguito comprato un'altra azienda analoga già esistente, chiamata RIAL. A quel punto ha deciso di perseguire la stessa strategia: sponsorizzazioni e poi un team omonimo in Formula 1.
Il 1988 non è andato poi così male: con Andrea De Cesaris al volante la squadra ha conquistato anche una quarta posizione al GP di Detroit in una gara ad alto attrition rate. I team di Schmidt e le gare extra-europee, la love story continuava. Nono posto nel mondiale costruttori, così è finito il campionato, praticamente meglio che ai tempi dell'ATS.
La situazione si è ribaltata nel 1989, quando le vetture erano trentanove e i posti in griglia erano ventisei. Visto il passaggio da una a due vetture, una di queste doveva effettuare le prequalifiche. Mentre Christian Danner, prima guida, partecipava direttamente alle qualifiche, non sempre entrando in griglia, il suo compagno di squadra Volker Weidler doveva fare le prequalifiche... non riuscendo mai a prequalificarsi.

A metà stagione i team che dovevano fare le prequalifiche cambiavano, sulla base della classifica. Incredibile ma vero, prima di quel momento, in una gara ad alto attrition rate, ancora in America a Phoenix, Danner ha colto un quarto posto che ha salvato Weidler da un triste destino. Da non prequalificato è diventato costantemente non qualificato e, da un certo punto in poi, altri team hanno fatto progressi e Rial no, anche Danner non è più riuscito a qualificarsi.
Nessuno dei due piloti ha finito la stagione: Danner ha lasciato per i pessimi risultati, venendo rimpiazzato da Gregor Foitek che, subito protagonista di un incidente a causa di un guasto, ha lasciato la squadra immediatamente in quanto preoccupato per la propria incolumità, venendo sostituito da Bertrand Gachot. Al posto di Weidler, che ha abbandonato il team per polemiche con Schmidt, invece, Pierre-Henri Raphanel.
Né Foitek, né Gachot, né Raphanel sono mai riusciti a qualificarsi e l'ultima gara con una Rial in griglia è stata chiaramente nel continente americano, ovvero il GP del Canada, in cui Danner aveva peraltro chiuso ottavo. La scuderia ha terminato in tredicesima posizione nel mondiale costruttori la sua seconda e ultima stagione.


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Milly Sunshine