domenica 1 dicembre 2019

Niamh Lewis (giornalista BBC) vs Sebastian Vettel (probabilmente ignaro della sua esistenza)

Sottotitolo per giornalisti: come non fare ironia
Sottotitolo per lettori: come non rendersi imbarazzanti nel replicare alla presunta(?) ironia

Ricordo qualcosa come dieci anni fa, d'estate, quando andavo al mare e faceva troppo caldo per andare in giro per la spiaggia, andavo al bar a prendere qualcosa da bere e sfogliavo il giornale nella speranza di trovare articoli sulla Formula 1. Se il giornale in questione era la Gazzetta dello Sport, mi sentivo incoraggiata perché magari ci sarebbe stato qualche contenuto più ricco che su altri giornali.
A poco a poco, però, mentre cresceva la mia attenzione per la Formula 1 e mi allontanavo sempre di più dalle dinamiche mainstream, notavo cose che in realtà non mi piacevano. Mi sembrava che ci fossero cose un po' campate in aria, sempre volte a tenere alta una certa retorica, utilizzando discrezionalmente elementi che potessero essere d'aiuto e scartando a priori ciò che aveva poca rilevanza.

Ieri mi sono imbattuta in qualcosa che ha superato di gran lunga le mie aspettative, tanto che ho deciso di scrivere che cosa penso di questo argomento.
Mi sembra la cosa più sensata da fare, dato che il web è esploso in due modi a mio parere uno non troppo appropriato l'altro per niente appropriato. Quello non troppo appropriato è stato invitare i fan a contestare l'articolo al sito web che l'ha pubblicato: indignarsi perché si è fan di qualcuno non è il modo migliore per farsi avanti, a mio parere, esprimere commenti oggettivi lo è. Quello per niente appropriato è scrivere commenti che, se l'autrice dell'articolo, la signora Niamh Lewis della BBC fosse stata uomo, nessuno avrebbe mai scritto: per intenderci, c'è chi le ha chiesto con chi sia andata a letto perché le fosse permesso pubblicare quell'articolo.

L'articolo in questione è intitolato "Formula 1 2019 review: Warning! Contains Sebastian Vettel", uscito sul sito della BBC. OMG, sto già tremando di paura, un articolo su un pericolosohhhh kriminalehhhh! E inizia in stile, sostenendo che i mondiale sarebbe stato noioso se Vettel non avesse combinato porcherie random per tenerlo ravvivato.
Inizia testualmente parlando del Canada, quando "team-mate Charles Leclerc was taking most of the points and all of the glory". Siamo appena all'inizio dell'articolo e c'è già qualcosa che non quadra. Vettel e Leclerc sono arrivati in Canada rispettivamente con 82 e 57 punti: secondo Ms Niamh Lewis, eppure a quel punto della stagione, Leclerc stava conquistando la maggior parte dei punti della Ferrari. Se iniziamo con un un simile livello di precisione, non possiamo fare altro che migliorare... infatti miglioriamo in peggio.

La polemica post-gara di Vettel in Canada, quella dei pannelli scambiati è descritta in modo abbastanza accurato. Tuttavia viene colpevolizzato per la gente che l'ha votato come Driver of the Day (con quale logica? non ne ho la più pallida idea), sbattendosene del suo comportamento antisportivo nel momento dello scambio dei cartelli.
La cosa viene esposta così: "Unsportsmanlike behaviour? Not a bit of it... fans enjoyed it so much Vettel was voted driver of the day". Scusami, carissima Ms Niamh Lewis, ma se il voto per il Driver of the Day viene chiuso nel momento in cui la gara finisce, com'è possibile che i votanti abbiano votato Vettel per la questione dei cartelli?
Ora, ogni votazione è sicuramente opinabile, perché sono certa che votare Kubica sulla fiducia sarebbe stata un'azione di gran lunga più rispettabile che votare per un top-driver, ma affermare che un pilota sia stato votato per fatti avvenuti dopo la chiusura della votazione mi pare abbastanza da WTF.

A quel punto arriva uno schema del "bad boy behaviour", in cui sono indicati alcuni piloti attuali o recenti, più Senna, Schumacher e Hunt messi totalmente a casaccio, elencando per ciascuno il numero delle azioni da bad boy commesse. Ciascuna azione ha lo stesso livello di gravità. Ci sono azioni del tipo guida aggressiva, incidente deliberato, non rispetto degli ordini di scuderia, insulti, minacce fisiche, aggressioni fisiche, utilizzo di termini volgari.
Per utilizzo di termini volgari immagino che si intenda qualsiasi cosa. Evidentemente esclamare "m*rda!" ha lo stesso livello di gravità che picchiare qualcuno o provocare un incidente di proposito.
Subito dopo si dice che in questa stagione Vettel ha compito tutte le azioni da bad boy in lista, tranne picchiare qualcuno o minacciare di farlo. Quindi anche innescare un incidente di proposito.

Ora il mio dubbio è: quando sarebbe avvenuto tutto ciò? Viene citata la storiella di Verstappen che prende a ruotate Leclerc e la gara successiva è protagonista di un incidente con Vettel. Sembra che Vettel venga accusato di avere innescato l'incidente di proposito per vendicare il suo compagno di squadra, ma se al contempo è stato criticato per non avere rispettato in seguito gli ordini di scuderia, non è stato dipinto fino a questo momento come uno che, per il buon nome della squadra, tira sportellate random per vendicare il suo best friend forever nonché compagno di scuderia.
L'alternativa è Monza, quando "Vettel returned to the track and crashed into Lance Stroll, who then had to swerve dangerously to avoid a collision with Pierre Gasly". La parte relativa a quanto fatto da Vettel, in questa frase, è corretta. Quella relativa a quanto fatto da Stroll un po' meno, dato che è stato ugualmente penalizzato dai commissari per quanto fatto con Gasly. Questo, tuttavia, non ci tocca. Non mi viene in mente nessuna ragione valida per cui Vettel avrebbe dovuto speronare Stroll di proposito. Mr Niahm Lewis, ovviamente, non ffre delucidazioni.

Fino a questo momento, sappiatelo, vi ho esposto la parte rispettabile di questo articolo. Avere scritto almeno una cosa inaccurata su ogni evento commentato mi sembra abbastanza grave dal punto di vista giornalistico e lascia pensare che la stagione sia stata seguita non guardando le gare, ma chiedendo informazioni sulle gare stesse alla gente che giocava a carte al bar con la TV accesa sul gran premio, ma non vi riconosco le accuse di "attacco personale" che sono state rivolte da molti commentatori sui social.
Certo, considerando che Vettel non ha fatto una stagione propriamente eccellente, sarebbe stato possibile fare un articolo critico sulla sua stagione citando con precisione eventi accaduti così com'erano accaduti, invece di evitare di parlare di alcuni per concentrarsi su cose accadute solo alla lontana e occasionalmente per niente nella realtà, ma lo ribadisco, tutto ciò è qualcosa che mi farebbe chiudere la pagina web e dimenticarmi di quello che ho letto, pensando che i miei commenti ironici ai gran premi siano un modo migliore per commentare i fatti del campionato.

Ms Niamh Lewis, tuttavia, ha voluto strafare. Segue uno screenshot di una insta-story postata nel corso del mese di ottobre da Hamilton, quella in cui parlava del fatto di non avere fiducia nel mondo e che, secondo varie fonti, sembrava rasentare un disagio quasi depressivo. La didascalia del post, poi rimossa ma ancora visibile negli screenshot, è testualmente: "Lewis Hamilton wrote on social media that he felt like giving up on everyhing in October and then he remembered he wasn't Vettel".
Essenzialmente, se sei il top driver del momento non puoi avere nessun tipo di disagio. Invece se le cose ti stanno andando male, meriti di essere depresso e di essere sbeffeggiato per tale ragione. Insomma, una considerazione degna di un bullo di dodici anni, mentre nell'articolo era assolutamente evitabile. Utilizzare un post interpretato da molti come un invito alla consapevolezza dei disagi mentali scritto da un pilota per screditarne un altro mi sembra un insulto bello e buono nei confronti di entrambi i piloti citati, dei lettori e anche di tutta la gente che soffre di sintomi depressivi.

Il tutto si chiude con un pippone sul fortunoso secondo posto di Vettel al gran premio di Germania. Si limita a parlare di secondo posto ottenuto per cu*o e non per merito rendendo il podio falsato? Giammai! Nell'elencare i piloti usciti di scena per incidente, viene citato che era "sure" un crash di Bottas, "understandable" quello di Hulkenberg, "a bit of shock" quello di Leclerc, "but Hamilton?"...
Essenzialmente il messaggio di fondo è che in realtà Vettel ha fatto una gara pessima, in quanto ha recuperato posizioni anche approfittando di incidenti da parte di piloti che era ovvio sarebbero stati protagonisti di incidenti. Quel "sure" a proposito di Bottas mi lascia molto spaventata dalla prospettiva che l'autrice possa un giorno dedicare un articolo anche a lui.

Ms Niamh Lewis, su Twitter, ha presentato il suo articolo con questo tweet: "fancy a look back back on the F1 season and a laugh?"
Esattamente, cosa dovrebbe farmi ridere? Il fatto che il testo fosse ironico? Beh, sappi che in tal caso non si capiva assolutamente. Mi sembrava più che altro un rant che avrebbe potuto scrivere una Tumblr baby, che sarebbe stata confinata nell'universo Tumblr e che un giorno avrebbe dovuto andare a lavorare per guadagnarsi uno stipendio. Il Tweet sembra quasi un "ehi, ma stavo scherzando" per pararsi il fondoschiena in caso di critiche feroci. Non so se sia questo il caso, il che sarebbe supportato dal fatto che questa signora in un commento ha scritto di avere votato Vettel come Driver of the Day in Canada (e in tal caso dovrebbe avere saputo come funziona tale votazione).

L'alternativa che mi disturba di più è quell'altra, ovvero che dovesse essere un pezzo serio, con qualche intermezzo comico. L'intermezzo comico sarebbe la presa in giro nei confronti di Hamilton, di Vettel, del disagio e della depressione. Per quanto Hamilton non sia nuovo a sfoghi random via social in cui magari sembra ingigantire un po' anche le cose, il modo in cui le sue parole sono state utilizzate in modo totalmente random e in un contesto che nulla aveva a che vedere con quello originale, non fa ridere. Ed evidentemente non fa ridere solo me, se dopo le proteste è stata l'unica parte modificata.
Ad ogni modo, che sia il primo caso o che sia il secondo, mi sembra che questo sia stato un pessimo modo per fare ironia.

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