lunedì 28 agosto 2017

Commento al Gran Premio del Belgio: Spa Francorchamps, 27 Agosto 2017

“Peccato che Rosberg non somigliasse di più a James Hunt” - un telespettatore che seguiva le qualifiche al bar di uno stabilimento balneare

[Cronaca qualifiche + gara]  Spa Francorchamps è uno dei circuiti storici della Formula 1, che ogni appassionato ha l’obbligo di mettere al primo posto nella lista dei circuiti preferiti. Considerando che non l’ho mai messo al primo posto e forse in certe classifiche nemmeno al secondo, anche appioppargli il gradino centrale del podio oppure quello più basso sembrano essere comportamenti consentiti all’interno del fanbase motoristico.
Il circuito di Spa Francorchamps è un circuito storico e ha una lunga storia. Da quelle parti c’è caso che i piloti siano più su di giri per effetto del peperoncino messico-venezuelano di quanto non lo siano di solito, stando a quanto le cronache d’epoca narrano. Esattamente trent’anni fa, nel lontano 1987, quando l’Autrice(C) di questo commento non era ancora stata concepita (il GP fu disputato il 15 Maggio, quell’anno, non alla fine di agosto, se fosse stato a fine agosto avrebbe potuto sovrapporsi al mio concepimento), ci fu una rissa ai box tra Mansell e Senna dopo che i due erano stati protagonisti di un crash di cui Senna era il responsabile, almeno secondo il punto di vista di Mansell, che non teneva conto della regola aurea secondo cui chi sta davanti ha il diritto di scegliere la traiettoria, invece di avere l’obbligo di spianare la strada a chi gli sta dietro. Tutto ciò cadde nel dimenticatoio undici anni più tardi, dopo che MSC entrò inca**ato nero nel box della McLaren accusando Coulthard di avere tentato di ucciderlo, il tutto mentre Todt e Domenicali cercavano di trattenerlo. Dato che mi rendo conto che le nuove generazioni all’epoca dovevano ancora nascere, forse è il caso di fare un breve recap di quello che accadde: diluviava, le vetture non avevano la luce posteriore quindi la loro posizione non era facilmente identificabile da chi stava dietro, Coulthard stava per essere doppiato, Schumacher stava per doppiarlo, ma è andato a finire che per poco Schumacher non è decollato sul retrotreno di Coulthard. La sua reazione non fu esattamente delle più pacate, anche se poi quell’incidente si rivelò fondamentale per la decisione di introdurre le luci posteriori sulle vetture, in caso di maltempo.
Ultimamente è da un po’ che a Spa non abbiamo assistito a risse sfiorate e abbiamo continuato a non assistervi, ma non per altro, solo perché i piloti sembrano sfogare i loro bollenti spiriti in pista, mentre fuori dalla pista si comportano in modo più pacato.

#MAKING #OF. #MAKING #OF. #MAKING. #OFFFFFFFFF. Tutto è iniziato venerdì. Iceman ha fatto il miglior tempo nelle prove libere 1 quindi era un #VecchioBollito ma aveva al contempo il #MondialeInTasca, anche se le Mercedes si erano guardate bene dal montare le ultrasoft, per il momento. Quando l’hanno fatto, il Gangster Rapper si è piazzato in testa nelle libere 2, giusto in tempo perché venisse a piovere poco dopo. In pista c’è andato solo Ferniiii, in quei frangenti, perché... mhm... forse perché la vettura in quel momento si era messa in testa di funzionare, quindi tanto valeva sfruttare l’occasione.
Sabato mattina il mondiale è tornato in tasca di Iceman, che ha fatto registrare il miglior tempo nelle libere 3, di cui non ho scoperto nulla fino a tardi, essenzialmente perché sabato ho trascorso la giornata al mare. Ero dispiaciuta per le qualifiche che ero destinata a perdermi, ma c’era qualcosa di eroico che mi aspettava e ne valeva la pena.
Intorno alle 14.50/14.55 ho scoperto l’esistenza di uno stabilimento balneare il cui bar era dotato di TV e di Sky Sport F1. *inchino* La ricerca, come ai vecchi tempi, aveva dato i suoi frutti... magari un po’ in ritardo, ma in tempo per vedermi il finale della Q3.
No, andiamoci piano.
Ai vecchi tempi era tutto molto diverso.
Ai vecchi tempi ci vedevo bene da lontano, al giorno d’oggi non esattamente e, vista la regola aurea secondo la quale se posso girare a piedi per strada senza occhiali posso fare lo stesso anche in spiaggia, dove rischierebbero di entrare in contatto con la sabbia, i miei occhiali in quel momento si trovavano nella loro custodia in macchina, la macchina non era parcheggiata lì e le chiavi della macchina non ce le avevo io.
Premetto che a casa mi capita abbastanza spesso di guardare la TV senza occhiali, per la semplice ragione che la TV di solito la guardo mentre sto cenando e in quelle occasioni gli occhiali non li indosso perché indossarli mi rende disturbata la vista da vicino. A quell’ora trasmettono la mia telenovela preferita e si tratta di riconoscere i personaggi. Se guardare la F1 significasse solo riconoscere le vetture me la caverei bene: non leggerei i nomi degli sponsor, ma distinguerei una vettura rossa da una grigia e una turchese da una rosa. Il problema è che guardare la Formula 1 significa anche leggere nomi o acronimi scritti in piccolo, su sfondo nero, con lettere trasparenti sotto al quale si vede l’immagine standard. Sono passati da molti anni i tempi in cui le posizioni passavano in sovrimpressione a caratteri cubitali.
La mia fortuna è stata che i nomi vengano scritti per esteso, sul lato sinistro dello schermo, e che certe lettere siano più riconoscibili di altre. Vedere un nome lungo che inizia per V schiarisce le idee e fa capire di chi si tratti.
Sono sopravvissuta alla sovrapposizione tra la mancanza di due diottrie e la mancanza degli occhiali, mi sono piazzata in piedi come una bella statuina dietro alle sedie del gruppetto di sei o sette persone che guardava le qualifiche e ho fatto la free-rider. Ne è valsa la pena, non solo per vedere un finale di qualifica scoppiettante, non solo per vedere che le scie dei Raikkonettel sembravano funzionare quasi meglio di quelle dell’epoca di Alonso e Massa, non solo per vedere le Mercedes e le Ferrari piazzarsi in ordine sparso nelle prime due file davanti alle Redbull, non solo per vedere le Renault e le Force India in ordine sparso nel resto della top-ten, non solo per vedere il Gangster Rapper commuoversi nell’eguagliare il numero di pole position di Michael Shumacher, non solo per vedere una stretta di mano dall’aria slash tra lui e Sebby, non solo per vedere Bo77as che gironzolava avanti e indietro a debita distanza...
...
...
...ma anche perché ho sentito stralci di conversazione tra i due uomini seduti davanti a me ed è stata un’esperienza edificante.
Dovevano avere sui... mhm... 45 anni? 50? Magari erano più giovani, trovano il mio commento per caso, vi si riconoscono e si offendono? Non saprei.
Sta di fatto che seguivano molto interessati e che, quando le qualifiche sono finite per lasciare spazio al dopo-qualifiche, sono rimasti lì a guardarlo.
Non erano degli ultrà. Al di là dell'osservazione in tono nostalgico di quello che stava all'estremità della fila, secondo il quale per certi versi non era "giusto" che qualcuno fosse riuscito a eguagliare il numero di pole position di MSC, al di là dell'essere contenti perché Vettel si era piazzato in prima fila e per un "povero Raikkonen" dopo averlo visto ottenere solo il quarto tempo dopo avere spianato la strada al compagno di squadra, per il resto non hanno fatto commenti da tifosi. No, hanno fatto commenti da potenziali scrittori di commenti ai gran premi!
Hanno prodotto citazioni da brivido, perle di cultua ignorante, di quella cultura ignorante che scrivo da anni e che mi rammarico che siano in pochi a scriverla.
A un'inquadratura di quella che avrebbe potuto essere la 69esima pole di MSC, annullata per penalità, a Montecarlo 2012, quello seduto all'estremità della fila ha menzionato il fatto prima ancora che i telecronisti ne parlassero.
Poi, guardando le interviste dei Vettelton, ha osservato che secondo lui non si capisce mai se siano spontanei, nell'essere così come sono, o se si atteggino, mentre quello seduto in mezzo alla fila osservava che in Formula 1 non ci sono personaggi "alla Valentino Rossi", di quelli per cui la gente segue una serie della quale si disinteresserebbe se il personaggio in questione non ci fosse. Aggiungeva anche che gli piacciono comunque i siparietti di Alonso, parlando del fatto che l'altra volta fingeva di prendere il sole perché in passato si era seduto su uno sdraio una volta che era rimaso a piedi e di una volta in cui era stato inquadrato mentre gironzolava tra il pubblico dopo un ritiro. Non so se mi spiego: persone che stavano in un ambiente in cui nessuno si filerebbe minimamente la McLaren perché arriva tra gli ultimi (dove "arriva" è spesso un eufemismo), stavano parlando di un pilota McLaren che ultimamente fa lo show-man e passa alle cronache non per quello che fa quando è al volante, ma per quello che fa subito dopo che si ritira. Eravamo al bar. L'ultima volta che avevo guardato la Formula 1 in un bar i presenti sapevano a malapena chi fossero i piloti dei top-team che avevano vetture di colori diversi dal rosso!
Quello seduto all'estremità della fila ha osservato che se Vettel si iscrivesse a qualche social coinvolgerebbe maggiormente i tifosi. Non so se mi spiego: chi pensa alla Formula 1 solo nel momento in cui la trasmettono e che spegne la TV in concomitanza con la bandiera a scacchi, senza neanche aspettare il passaggio dei piloti classificati dalla seconda posizione in poi, non ha la più pallida idea di chi sia su Facebook, di chi sia su Twitter, ecc... Inoltre sembrava divertito dal fatto che Bo77as andasse avanti e indietro mentre Hamilton e Vettel si alternavano al microfono durante le interviste. Quando è stato il suo turno, ha osservato: "questo mi piace".
Il discorso si è concluso con quello seduto in posizione più centrale che, come da mia citazione in apertura, si rammaricava del fatto che Rosberg Jr non avesse la stessa personalità di James Hunt. Seriamente parlando, dopo un'affermazione del genere, quel tipo dovrebbe andare immediatamente ad aprire un blog e mettersi a scrivere commenti ai gran premi, mentre io dovrei linkare su Twitter i suoi commenti invece che i miei. A me non sarebbe mai venuto in mente di confrontare un pilota di quarant'anni fa con uno recente per via del loro carattere e del loro stile di vita. Anzi, magari sì, ma non mi verrebbe in mente di paragonare uno che viveva tra alcool, fumo e donne a uno che vive tra i selfie, youtube e le macchinine della Chicco che compra per i figli! Non mi verrebbe nemmeno in mente di citarli nella stessa frase, forse.
Quando sono uscita dal bar e ho ripreso a gironzolare lungo la spiaggia ero seriamente commossa, non so se per la 68esima pole, per i discorsi che avevo sentito o per Jolly Palmahhhh in top-ten.
Sì, perché il risultato delle qualifiche era stato testualmente il seguente: HAM VET BOT RAI VES RIC HUL PER OKI PAL | ALO GRO MAG SAI VAN | MAS KVY STR ERI WEH. Palmer, che miracolosamente ha ancora un volante, non si sa per quanto, era passato in Q3. Sarebbe però partito 14° a causa di una retrocessione di cui avrei appreso soltanto nel leggere la griglia di partenza. Il record-man era Stoffel che dorme in un van: le tanto decantate 35 posizioni di retrocessione di cui si parlava da giorni per sostituzione di componenti del motore erano nel frattempo salite a 65!

#RACEDAY! #RACEDAY! #RACEDAY! Domenica alle 14.00 mi sono messa al computer. Ho assistito a una partenza tranquilla, anche se si vociferava che le Force India fossero venute a contatto.
Davanti le posizioni sono rimaste invariate: il Gangster Rapper, Sebby, Bo77as, Iceman, Verstappino, Dani-Smile... Per vedere qualcuno fuori zona bisognava accontentarsi della settima posizione, laddove Ferniiii si era installato iniziando un breve duello con Hulk per conservarla. Alla fine Hulk si è preso quella settima posizione mentre Ferniiii si lamentava via radio del fatto che essere superato anche dalle Haas fosse una cosa imbarazzante.
C’era qualcosa di ancora più imbarazzante, in attesa per lui, ma la regia non ci ha permesso di vederlo in diretta... tanto ormai conosciamo a memoria la storiella: “Ferrari is red, Redbull is blue, you have no power and Felipe is faster than you”. In Williams, dopo avere passato i primi due giorni nei bassifondi, stavano infatti facendo una gara che, in confronto alle qualifiche, poteva addirittura essere definita positiva, se non che ho sentito Martin Brundle o David Croft o chi per loro affermare che il primo pitstop di Strollino non era andato molto bene, perché apparentemente o una ruota non si imbullonava oppure proprio non c’era. La regia non si degnava di inquadrare Strollino, quindi non sapremo mai che cosa sia accaduto realmente.
Prima di arrivare ai pitstop, però, erano successi alcuni fatti degni di nota, per esempio che Werly si era ritirato subito dopo l’inizio della gara, andando a parcheggiare ai box. A proposito di Werly, pare che (fonte: telecronaca UK) di recente se ne stia andando in giro ad affermare che non sarà in Sauber il prossimo anno. Potrebbe non essere in Formula 1. Potrebbe tornare nel DTM. Chissà... quello che conta è che il motivo per cui Werly non ha avuto la considerazione sperata è che i V3Kk1àCç1 non si decidono ad andare in pensione lasciandogli il volante.
Voce fuori campo: “Concordo.”
L’Autrice(C): “Anch’io. Dopotutto Werly era soltanto pilota di riserva della Mercedes quando Leo 2.0 si è ritirato, il fatto che nessuno se lo fili è colpa del fatto che nessuno va in pensione.”
Ferniiii: “Bastahhhhh messaggihhhhh alla radiohhhhh!”
L’Autrice(C): “Ehi, bello, datti una calmata, che prima di arrivare a te dobbiamo passare per il ritiro di Verstappino.”
Verstappino, infatti, #IsTheNewAlonso. Ovunque ci sia lui, non c’è la possibilità di arrivare al traguardo. Stavolta è stato messo a piedi da un problema tecnico, sorte che sarebbe toccata anche a Ferniiii poco dopo la metà della gara, ma prima di arrivarci erano capitati anche alcuni altri fatti che devo assolutamente menzionare.
Davanti i Vettelton facevano l’andatura, staccati di un secondo e mezzo/ due secondi l’uno dall’altro. Un undercut era ritenuto altamente improbabile, tanto che Sebby è rimasto in pista un po’ più del Gangster Rapper. Se lo poteva permettere: Bo77as era terzo, ma distante. Poi quarto c’era Iceman, anche se poi è stato spedito ai box a scontare uno stop and go old style per non avere rallentato per le doppie bandiere gialle dovute alla vettura ferma di Verstappino.
Si è ritrovato da quarto a settimo.
Poi ha superato l’Oki: era sesto.
Poi ha superato anche Hulk: era quinto.
Poi i telecronisti hanno iniziato a parlare del fatto che Dani-Smile si sarebbe sicuramente fermato un'altra volta, mentre forse Iceman no, quindi chissà, magari avrebbe potuto riprendersi la quarta posizione, in un modo o nell’altro.
Poi è scoppiata l’Apocalisse e tutti si sono dimenticati di Iceman.
#NellePuntatePrecedenti:
- a Montreal i Perocon erano all’inseguimento del podio, ma dato che non riuscivano a mettersi d’accordo su chi dovesse passare per andare a inseguire Dani-Smile, sul podio c’è andato Dani-Smile e quarto peraltro è arrivato Sebby;
- il team ha fatto una lunga predica a entrambi;
- due settimane dopo a Baku, viste le vicissitudini che sarebbero toccate in seguito ai Vettelton, i Perocon erano potenzialmente in posizione di fare doppietta o quantomeno di salire sul podio, solo che l’Oki è andato addosso a Checo;
- il team ha fatto di nuovo una lunga predica a entrambi;
- voci di corridoio narrano che anche all’Hungaroring ci sia stato un mezzo contatto tra i due, ma qualcosa di più.
Stavolta si erano già toccati in partenza, ma per fortuna sembravano al riparo da altri danni: Checo era decisamente più indietro dell’Oki e doveva anche scontare una penalità per avere tagliato per i campi durante un tentativo di difendersi da un sorpasso.
Checo è rientrato ai box alcuni giri prima dell’Oki.
Si è ritrovato attaccato al fondoschiena dell’Oki, quando l’Oki è rientrato a sua volta.
Oki: “Driiiiiin!”
Box: “Sì?”
Oki: “Perché avete fatto rientrare Checo prima di me?!”
Box: “Perché doveva scontare anche una penalità.”
Oki: “Ma ora è qui dietro. Mi ha appena superato facendogli una pernacchia. Orrorehhhhh!”
È iniziato un duello piuttosto epico tra le Force India, con i Perocon che hanno raggiunto l’obiettivo che apparentemente si erano prefissati: fare in due mesi lo stesso numero di incidenti che i Rosbilton hanno fatto in quattro anni. È una buona media...
L’Oki ha rotto l’ala anteriore. Checo stava tentando di tornare ai box su tre ruote. Sono arrivati entrambi ai box. L’Oki ne è uscito in top-ten. Checo ne è uscito nelle retrovie ed era destinato a non arrivare al termine.
La cosa ha avuto un certo numero di strascichi, nel dopogara.
L’Oki ha scritto un Tweet in cui accusava Checo di avere tentato di ucciderlo due volte. Vijay Mallya gli ha messo un like. In seguito Checo ha postato un video in cui, tra le righe, dichiarava velatamente di avere delle responsabilità per quanto accaduto in pista ma che l’Oki si stava comportando in modo infantile. Lunedì l’Oki ha postato un lungo papiro secondo il quale lui e il suo compagno di squadra andranno avanti e “vogliono lavorare meglio insieme”. Visti tutti i casini combinati finora, non sarà molto difficile fare meglio, immagino. Basterà crashare solo una volta per gran premio invece che due... *roll eyes*
Abbandoniamo ora i Perocon al proprio destino: quello di fare entrare una safety car a due terzi di gara e di far rientrare ai box tutti quanti. Davanti sono usciti nelle stesse posizioni in cui erano entrati: il Gangster Rapper, Sebby, Bo77as, Dani-Smile, Iceman e Hulk. Il Gangster Rapper si lamentava via radio che la safety car era troppo lenta. Dietro di lui c’era Sebby. Per un attimo ho provato una terribile sensazione di dejà-vu e ho sentito puzza di Baku 2.0.
Plot-twist: l’unico undercut andato a buon fine in top-ten è stato messo in atto dalla Williams, con Feliiii che si è appropriato di un’ottava piazza che fino a quel momento sembrava spettare a Kmag.
Poi, al restart, Kmag è andato in giro per prati mentre davanti a lui RoGro e Feliiii si contendevano la settima piazza.
Nessuno se li filava, perché i Vettelton procedevano fianco a fianco. Sarebbe stato il Gangster Rapper a uscirne vincente, con quel gap oscillante tra uno e due secondi intaccato fino alla fine, ma nello stesso momento c’era un po’ di movimento dietro di loro! C’erano fianco a fianco nientemeno che Dani-Smile, Bo77as e Iceman.
C’è stato un attimo in cui ho pensato che avrebbero fatto un mucchio.
C’è stato un attimo in cui li ho immaginati tutti e tre fuori.
La mente diceva “nooooohhhhh” e il cuore diceva “sììììì” a quell’ipotetico scenario.
Un incidente che levasse di torno tutti e tre sarebbe stato il prezzo da pagare per un bene superiore e per raggiungere finalmente quella pace dei sensi che manca fin dal lontano 2010.
Mentre loro tre si contendevano il podio, dietro di loro c’era qualcuno che li fissava con gli occhi spalancati, con la Coca Cola e i pop-corn in mano come se fosse stato al cinema. Se fossero finiti fuori tutti e tre, quel qualcuno avrebbe potuto sostituire alla Coca Cola lo champagne e ai pop-corn la gloria del podio.
Se fosse accaduto, questo commento non sarebbe mai stato scritto.
Non sarebbe mai stato scritto perché dietro a quel terzetto c’era Hulkenberg e, se fosse salito sul podio, il mondo sarebbe probabilmente finito.
Tutto è stato molto più soft di quanto potesse sembrare in un primo momento: sì, B077as è finito per prati e ha perso due posizioni, mentre Dani-Smile è andato a prendersi il podio e Iceman è arrivato quarto pur non essendo riuscito a superare Dani-Smile, ma tutti e tre sono arrivati e a Hulk non è rimasto altro da fare che il solito, ovvero accontentarsi di un sesto posto.
Il Gangster Rapper ha vinto il suo 200esimo gran premio.
Sebby è arrivato secondo.
Per la prima volta dai tempi di Montmelò(?) hanno condiviso lo stesso podio.
I telecronisti British si esaltavano, calcolando il fatto che da un sacco di gran premi a questa parte il Gangster Rapper sta andando sul podio solo in caso di vittoria. Personalmente non capisco tutto questo entusiasmo: quando non vinci sarà pur meglio arrivare secondo o terzo che arrivare dalla quarta piazza in poi...
Nel dopogara Sebby ridacchiava like a boss.
Il Gangster Rapper, invece, se ne stava imbambolato come Iceman.
Sul podio ha spruzzato champagne praticamente in bocca al suo Am1K3Tt0. Non ho guardato il TG1, quindi non so se siano stati shippati come succedeva qualche mese fa.
Le interviste sul podio le faceva Mark Webber. Sebby si è ricordato di fargli gli auguri di buon compleanno. #Webberettel. <3
Frattanto pare che Sebby abbia rinnovato il contratto per altri tre anni, anche se sono stati fatti meno proclami di qualche giorno fa, quando ha rinnovato Iceman.
Il mondo si interroga: perché Iceman ha accettato di fare la seconda guida in Ferrari? È stato un errorehhhh clamorosohhhh da parte sua.
Anni fa l’avrei pensata così.
Adesso qualcosa è cambiato.
Penso che sia meglio fare la seconda guida in Ferrari, piuttosto che scappare a gambe levate e magari andare ad accasarsi in McLaren! Un giorno o l’altro una gara analcolica da vincere potrebbe arrivare anche per lui, o almeno così si spera.

RISULTATO: 1. Lewis Hamilton (Mercedes), 2. Sebastian Vettel (Ferrari), 3. Daniel Ricciardo (Redbull), 4. Kimi Raikkonen (Ferrari), 5. Valtteri Bottas (Mercedes), 6. Nico Hulkenberg (Renault), 7. Romain Grosjean (Haas), 9. Felipe Massa (Williams), 10. Carlos Sainz (Toro Rosso), 11. Lance Stroll (Williams), 12. Daniil Kvyat (Toro Rosso), 13. Jolyon Palmer (Renault), 14. Stoffel Vandoorne (McLaren), 15. Kevin Magnussen (Haas), 16. Marcus Ericsson (Sauber), Rit. Sergio Perez (Force India), Rit. Fernando Alonso (McLaren), Rit. Max Verstappen (Redbull), Rit. Pascal Wehrlein (Sauber).

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...#IT’SMONDAYBITCHES! Per ogni gara che finisce c’è un weekend che se ne va e un lunedì che arriva. Il gap tra Vettel e Hamilton è, al momento, di 7 punti, mentre in classifica costruttori la Mercedes è al comando con 44 punti di vantaggio sulla Ferrari.
È lunedì.
È lunedì e tutto questo è stato impacchettato e messo in una scatola in attesa del prossimo weekend.
Alla fine, vada come vada, la sensazione di pace primordiale ritorna, con la consapevolezza che tutto è ancora nello stesso posto in cui si trovava prima, per ora.
Per quanto mi riguarda, non vedo l’ora che la situazione cambi, perché quando scrivo che “tutto è al proprio posto” non sto parlando né di classifiche né di nient’altro. Sto parlando del fatto che, se Hulkenberg non vuole diventare il pilota che in carriera conta più gran premi senza un podio (il record è di Sutil), deve centrare una top-3 al più presto e per “al più presto” intendo domenica prossima. Spero che sarò qui a commentare tutto ciò, tra una settimana, magari in abbinato a una nuova sportellata tra i Force India boys, a un doppio arrivo della Williams a punti, alla conservazione di qualche misero punto sulla superlicenza del Kiwi e a un duello epico tra le Sauber.

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Milly Sunshine