sabato 26 agosto 2017

#BloggerDuty: il GP del Belgio 1991 rivive

Tanta gente ha parlato del debutto di Michael Schumacher, avvenuto il 25 Agosto di ventisei anni fa. Io ho deciso di fare di più: mi sono vista tutta la gara, che già avevo guardato qualche anno fa (grazie, Youtube), pertanto non mi limiterò a ridare lustro al debutto di MSC, ma parlerò anche di tutto quello che gli girava intorno.
Chi non girava intorno era purtroppo Aguri Suzuki, nel senso che non girava intorno alla pista, o almeno non dopo le qualifiche, dopo le quali fu mestamente mandato a giocare a briscola con la sua tuta da pagliaccio della Lola Larrousse, in compagnia dei Lambo Boyssss Larini e Van De Poele, oltre che di Caffi, pilota della Footwork. Potevano definirsi fortunati: le AGS di Tarquini e Barbazza (quello che avrebbe fatto un punto con la Minardi a Donington 1993), l'altra Footwork di Alboreto e la Coloni di Chaves erano già out da qualcosa come due giorni, a quel punto, non avendo superato le prequalifiche. #ChavesCampioneDiBriscola.

Nelle qualifiche, terminate con Ayrton Senna che otteneva l'ennesima pole position (all'epoca ne aveva ottenute qualcosa come una cinquantina), c'era un nuovo ragazzino un po' meno ragazzino di quanto non lo sia Verstappino attualmente che stava facendo parlare di sé: indossava una tuta verde, guidava una Jordan con il numero 32, sponsorizzata dalla 7Up e si era posizionato settimo sulla griglia di partenza dopo la Q2, dato che all'epoca si chiamava così la qualifica del sabato. Quel ragazzino in tuta verde era Michael Schumacher. #JordanPower. Devo narrare anche le peripezie di Gachot, che avevano condotto MSC al volante, oppure possiamo soprassedere ed evitare di menzionare il fatto che Gachot fosse finito in carcere per avere spruzzato spray urticante in faccia a un tassista da qualche parte in Gran Bretagna. Oops, l'ho già menzionato.
Michael Schumacher si ritira durante il GP del Belgio 1991
Ciò era accaduto da mesi, durante una rissa scoppiata a causa di un tamponamento(?) e Gachot non si aspettava di finire in carcere per tale ragione. Invece ci finì, nel pieno dell'estate, e il sedile della Jordan numero 32 rimase vacante. Leggo ora su F1fanatic.com che MSC riuscì ad accaparrarsi quel volante nonostante in cima alla lista dei piloti che Eddie Jordan avrebbe voluto piazzare al volante ci fossero, nell'ordine: Keke Rosberg (wtf?! O.O ...ehm, volevo dire, quello era senza ombra di dubbio una giovane promessa), Stefan Johansson e Derek Warvick. Poi si mise in mezzo Willi Weber, si mise in mezzo il fatto che nessuno dei tre voleva sborsare soldi per guidare la Jordan e tutto si concretizzò con il debutto di MSC, la cui gara durò meno di un giro, dopodiché fu fermato da un guasto alla frizione.
Per il suo predecessore, nel frattempo, era stata avviata una campagna chiamata #FreeGachot, magari senza l'hashtag, ma al giorno d'oggi fa più effetto, che prevedeva la vendita di gadget con quel logo. Gachot rimase in carcere per due mesi. A fine stagione rientrò in Formula 1 andando ad affiancare Aguri Suzuki alla Lola Larrousse. In seguito, nel 1994/1995, gareggiò per la Pacific, di cui possedeva anche una quota.

Tornando al GP del Belgio, ci furono molti ritiri dovuti a problemi tecnici: MSC fu preceduto poco dopo dalla Leyton House di Gugelmin e dalla Ferrari di Prost... sì, insomma, quella che aveva le performance di un camion, per intenderci. Il collegamento era proprio iniziato con un'inquadratura del suo naso alla francese, in quel gran premio, peraltro, ed era stato citato il fatto che partisse dalla prima fila. La rossa vettura si ritirò in una nuvola di fumo, sorte che sarebbe toccata anche a quella di Alesi a quasi tre quarti di gara.
A fine gara si ritira anche l'altra Jordan
Si ritirarono per problemi tecnici anche l'altra Leyton House di Ivan Capelli (NOOHHHHH!), le Tyrrell di Nakajima Sr e Modena (con quest'ultimo che nella prima metà di gara era rimasto coinvolto in un presunto unsafe release di Berger), la Ligier di Comas, le Minardi di Morbidelli e Martini, nonché i due Finnish Bros: Hakkinen con la Lotus e Letho con la Dallara.
Non furono i soli: si ritirò anche il championship-contender Nigel Mansell, lungamente secondo e impegnato in un duello per la vittoria con Senna, nonché Andrea De Cesaris, che era risalito fino alla seconda posizione. #JordanPower. Qualcuno in giro per il web sostiene che il pilota romano avrebbe potuto puntare addirittura alla vittoria in quanto più veloce di Senna nelle ultime fasi di gara, ma mi sembra una teoria un po' campata in aria. Mancavano tre giri alla fine quando parcheggiò e fu classificato ultimo.
In quei frangenti la McLaren andò a conquistare la doppietta, in quanto Berger superò Patrese per la seconda posizione: il pilota della Williams aveva problemi tecnici ed era destinato a chiudere quinto, superato anche dalle Benetton di Piquet e Moreno. AAAAAWWWW, MORENO! <3 L'ultimo punto disponibile, quello del sesto classificato, se lo accaparrò Mark Blundell sulla Brabham, mentre giunsero al traguardo fuori dalla zona punti la Lotus di Herbert, la Dallara di Pirro, la Brabham di Brundle, la Fondmetal di Grouillard e, in undicesima posizione, la Ligier di Boutsen, pilota di casa.

Nel caso qualcuno di voi non lo sappia, nei giorni che seguirono ci fu un po' di confusione tra la Jordan e la Benetton: Michael Schumacher non aveva un contratto per i gran premi successivi, ma pare che fosse già stato abbozzato, anche se non firmato. Quel contratto non lo firmò mai e accettò un'offerta da parte di Flavio Briatore per accasarsi alla Benetton, in linea teorica per il solo 1992/93, dato che aveva un contratto con la Mercedes per gareggiare sulla Sauber quando questa avesse avuto motori Mercedes ufficiali, dal 1994, contratto che fu in seguito rescisso.
Roberto Moreno, lasciato a piedi dalla Benetton, che secondo voci di corridoio già da tempo non aspettava altro che una scusa per metterlo a piedi, venne provvisoriamente "parcheggiato" alla Jordan, prima di essere rimpiazzato da Alex Zanardi, che curiosamente pare avesse rifiutato il posto in Benetton poi accettato da MSC. Moreno uscì di scena, ma non per molto: nel 1992 era destinato a compiere l'eroica azione di portare un'Andrea Moda sulla griglia di partenza di un gran premio.

Per il resto direi che possiamo chiudere qui questo post. Mi sono limitata a scrivere cose già dette e ridette (però, sarò sincera, non avevo la più pallida idea che Keke Rosberg, alla venerdanda età di 43 anni, fosse stato uno dei potenziali candidati a sostituire Gachot - si scoprono giorno dopo giorno sempre delle cose nuove), però un po' di revival non fa mai male.

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