sabato 25 febbraio 2023

AVUS in due manche: il GP di Germania 1959

Carissimi lettori, oggi è il 25 febbraio 2023 e sarebbe stato il 91esimo compleanno di Tony Brooks, pilota britannico vincitore di sei gran premi negli anni '50, quattro con Vanwall e due con Ferrari, che è venuto a mancare nel corso del 2022.
Oggi vi porto quindi in viaggio negli anni '50 e andiamo a scoprire la sua ultima vittoria in Formula 1, avvenuta su un circuito alquanto inconsueto e ad oggi ormai demolito da un quarto di secolo. Sede del Gran Premio di Germania 1959, l'AVUS ne era stato sede già una volta negli anni '20 in epoca pre-Formula 1. In quella stagione 1959 vi si è tenuto il gran premio in piena estate, il 2 agosto.
Prima di proseguire vi invito a mettere a letto eventuali familiari affiliati a Liberty Media, in quanto ha anche avuto un format inconsueto, che potrebbe stimolare in loro idee molto strane e molto malsane. Su questo storico circuito - si ringrazia Wikipedia per la mappa sottostante - infatti si è svolto l'unico gran premio in due manche della storia della Formula 1.


Sì, so bene cosa state per dirmi, le gare redflaggate e con il risultato dato dai tempi aggregati... ma no, questa non è stata una gara redflaggata e poi ripresa: i due heat erano proprio di default. Due semi-gare da 30 giri ciascuna, perché le vetture non potevano essere reggerne 60 di fila, su un simile circuito.
Avrebbero dovuto essere presenti diciassette vetture al via, ma in una gara di contorno del sabato Jean Behra ha perso la vita in un incidente, così che la Porsche, per la quale Behra doveva prendere parte al gran premio, ha ritirato anche la monoposto di Wolfgang Von Trips.
Erano presenti quattro Ferrari, quella del poleman Cliff Allison (uscito poi subito per un guasto), con Tony Brooks e Dan Gurney secondo e quarto - tra di loro la Cooper di Stirling Moss (ugualmente costretto al ritiro nelle prime fasi). Altre due Cooper, guidate da Jack Brabham e Masten Gregory precedevano invece sulla griglia la quarta Ferrari, quella di Phil Hill.

Stando alle posizioni lap by lap (visibili sul sito statsf1) e alle cronache scritte, il primo heat e stato caratterizzato da un duello per la leadership tra Brooks, Gregory e Gurney, con Gurney e Gregory che occasionalmente si sono succeduti a Brooks in testa. Tony, tuttavia, è sempre riuscito a riprendersi la posizione ed è stato il pilota che ha leaderato la maggior parte dei giri.
Ci sono stati vari ritirati in questa prima manche, tra cui anche lo stesso Gregory, così come Brabham e le due Lotus di Graham Hill e Innes Ireland. Le Ferrari hanno chiuso invece questa prima parte nelle prime tre posizioni: Brooks, Gurney e Phil Hill.
Bruce McLaren, pilota della Cooper, ha chiuso al quarto posto questo primo heat, completato da un totale di nove vetture che, di conseguenza, hanno preso parte anche alla seconda manche (quindi il primo heat non può essere equiparato per fattezze a una prima gara odierna nei weekend di sprint race).

McLaren è stato uno dei piloti costretti al ritiro nel secondo heat, preceduto dalla BRM di Hans Herrmann (che risulta essersi ritirato per incidente) e seguito da quella di Harry Schell svariati giri dopo, che però è stato classificato al settimo posto, nonostante ai tempi chi si ritirasse non veniva classificato (non come oggi che c'è la regola del 90% di percorrenza): ebbene, anche nella Formula 1 vintage poteva essere applicato il regolamento a caso.
Anche nella seconda manche i tre ferraristi superstiti si sono dati battaglia, con una certa alternanza in testa alla gara. Alla fine ha prevalso Brooks, precedendo Hill e Gurney. Per effetto dei tempi aggregati, tuttavia, Gurney è stato il secondo classificato dell'evento complessivo, con Hill terzo.
I tre piloti successivi erano tutti doppiati, quindi in giri diversi, di conseguenza le loro posizioni al termine della seconda manche hanno rispecchiato la loro posizione definitiva della gara: quarto Maurice Trintignant su Cooper, Jo Bonnier su BRM e infine Ian Burgess su Cooper.


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Milly Sunshine