Lauda è seguito dalla McLaren del suo best friend forever Hunt e dalla Renault di Jabouille, ma Hunt dura pochi giri e poi ha un problema. Jabouille non ha nemmeno la consolazione di potere andare a giocare a carte subito: prima lo superano altri piloti, poi fa un bel po' di giri, poi solo a quel punto la vettura lo abbandona. Patrese sale quarto sulla Arrows, Depailler quinto sulla Tyrrell e Watson sesto sulla Brabham. Andretti nel frattempo prosegue imperterrito in testa, imperterrito ma non troppo perché Scheckter non si schioda di lì, dietro di lui. E poi gli passa davanti, dove farà alcuni giri in testa, mentre nella prima parte della zona punti le cose cambiano e non poco: una sagoma gialla passa prima Andretti, che poi viene superato anche da altri, poi pure Scheckter. Torniamo però alla sagoma gialla...
Si tratta di Patrese che si porta così in testa. Sarà una gara lunga e travagliata, addirittura le due Ferrari usciranno di pista nello stesso giro (Villeneuve per un guasto, Reutemann per incidente), quindi la presenza di un italiano in testa è sicuramente una consolazione per il pubblico italiano. O forse no. Il pubblico italiano sembra insoddisfatto ogni volta in cui Patrese si trova in testa. Nel frattempo Depailler si trova stabilmente secondo, poi segue Scheckter, poi segue Lauda ed ecco infine Andretti. Lauda e Andretti riescono a prendere la posizione su Scheckter, poi quest'ultimo esce di pista. Andretti è quarto adesso, ma recupererà in seguito una posizione: Lauda, infatti, esce per un guasto al motore, il tutto mentre Patrese è sempre più stabilmente in prima posizione e non sembra avere problemi di sorta.
Ci stiamo avviando verso le fasi conclusive della gara, siamo ormai nell'ultimo tratto quando Patrese viene abbandonato dal motore della sua vettura: oggi purtroppo non otterrà la sua prima vittoria in Formula 1 e di tempo ne dovrà passare parecchio (vincerà solo di lì a quattro anni a Montecarlo nel 1982, dopo essere comunque già stato in testa per diversi giri nel GP degli Stati Uniti Ovest del 1981 a Long Beach). Sembra quindi la volta di Depailler, che si ritrova in testa, seguito dalle due Lotus: Andretti adesso è secondo, mentre Peterson ha superato Watson e si trova al momento al terzo posto. Andretti non sembra riuscire ad avvicinarsi a Depailler tanto da impensierirlo... e colpo di scena, Marione inizia anche a rallentare e ad appena un giro dalla fine si ritrova a dover rientrare ai box.
Nel frattempo Peterson ha successo in quello che Andretti non è riuscito a fare: si porta negli scarichi di Depailler, che all'ultimo giro inizia a vedere svanire a propria volta la prospettiva della sua prima vittoria in carriera. Diversamente da Patrese, almeno, lui dovrà attendere davvero poco, visto che vincerà il GP di Montecarlo quello stesso anno (la quinta gara della stagione, di cui ho già parlato mesi fa - della quarta, disputata a Long Beach, invece credo che parlerò tra decisamente poco tempo, wait and see). Come avrete già potuto intuire dalle mie parole, Peterson riesce a compiere il sorpasso, non senza che Depailler tenti di difendersi. Ma non c'è niente da fare, Peterson passa e Depailler deve accontentarsi del secondo posto. Chiude sul gradino più basso del podio Watson.
Quarto arriva Jones sulla Williams, il pilota più who's that guy dell'intero albo d'oro della Formula 1, che tuttavia mi sembrava doveroso citare, anche se poco considerato dalle telecamere. Del resto la regia sudafricana del periodo non è proprio il massimo, cosa già appurata vedendo la gara del 1979, e sembra più che altro inquadrare i piloti delle prime posizione un po' fuori contesto. In questo caso il contesto lo si è visto in prevalenza perché sono stati i piloti delle prime posizioni a generare un contesto. In più, nessun tipo di grafica: con questo non voglio dire che la grafica di fine anni '70 (curata per ogni evento dalla regia nazionale) fosse top, ma seppure un ritardo di qualche giro di solito c'era un occasionale aggiornamento almeno sulle primissime posizioni. Qui niente, né posizioni né indicazioni sui giri, non era proprio facile orientarsi.
PS. Era da un po' che volevo scriverlo, ma quando il telecronista tedesco dice "Alan Jones" sembra che dica "Ed Jones", come il pilota di Indycar.
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