Ricordate il mio post con i miei "buoni propositi per il 2022" relativamente al blog? Scrivevo, testualmente: "se fossi una persona organizzata mi piacerebbe anche postare cose vintage con un po' di contesto, a titolo di esempio postando nei giorni dei compleanni di certi piloti vintage post su gare da loro vinte, ma non mi spingo così in là, perché sono consapevole di non essere capace di gestire un simile tipo di organizzazione".
Bene, non sono una persona organizzata, ma costruiamola questa organizzazione, almeno adesso che siamo a gennaio! Poi da domani magari si torna ai vecchi standard, ma adesso proviamoci. Il 18 gennaio 1950 nasceva Gilles Villeneuve (che invece affermava di essere nato il 18 gennaio 1952) e quindi oggi 18 gennaio 2022 esce sul blog la narrazione di una sua vittoria.
Anzi, no. Raccontare quella e basta is for kids, raccontare che ha vinto nello stesso posto in cui un anno prima era uscito mentre era in testa is for adults. Quindi andiamo avanti con Long Beach 1978 e poi proseguiamo con Long Beach 1979, entrambe gare che ho visto durante le ferie che ho avuto la prima settimana di gennaio.
Inutile dilungarsi sulle cose che vi ho già raccontato: circuito cittadino americano, epoca che precede la proliferazione di circuiti cittadini americani trash, mezzi dei commissari che ogni tanto entrano in pista come fosse Yeongam, ecc... Credo che sia meglio focalizzarsi sui fatti di queste due specifiche edizioni (e poi anche un bonus, ma lo scoprirete alla fine). Preparate i pop-corn perché ci sono retroscena interessanti tra cui una rissa tra backmarker e una polemica tra connazionali, entrambe nel 1979! Prima, però, dobbiamo passare per il 1978.
LONG BEACH 1978 - la grande legge non scritta del motorsport afferma che se ci sono due vetture rosse in testa a un gran premio che controllano la gara, accadrà qualcosa affinché il team che schiera le suddette vetture rosse perda la gara. Di vetture rosse in testa qui ce ne sono ben *quattro*, le Ferrari e le Brabham in ordine sparso: Villeneuve, Watson, Lauda e Reutemann con le Ferrari prima e quarta e le Brabham seconda e terza.
Quattro vetture rosse scombinano un po' il destino che sorveglia il motorsport, quindi questo opera per vie di difficile intuizione. Leva di mezzo Watson, nella prima fase. Poi leva di mezzo anche Lauda, entrambi i piloti Brabham fermati da problemi tecnici. A quel punto Villeneuve e Reutemann sono primo e secondo. Per il momento tutto sembra filare liscio, quindi possiamo concentrarci sulla gara degli altri. Per esempio quella di Andretti, che su Lotus seguiva il quartetto di testa, ma adesso è dietro alla Williams di Jones.
Jones da parte sua è dietro a Reutemann, dove per dietro si intende in senso letterale, lo segue a distanza molto ravvicinata e sembra potere insidiare la Ferrari. Long Beach, però, è una gara lunga e sfiancante e può accadere di tutto, come dimostrato dal fatto che numerosi piloti parcheggiano nelle vie di fuga per guasti vari. O per incidente, come ha fatto Hunt già da tempo: il pilota della McLaren è stato il primo ritirato della gara, dopo solo cinque giri.
Il colpo di scena, quello che stravolge l'esito della gara, avviene esattamente a metà percorrenza: Villeneuve si appresta a doppiare Regazzoni e lo fa come se Regazzoni fosse uno Schlesser qualsiasi in giro per Monza. La vettura di Villeneuve è sbalzata contro una barriera di pneumatici, dove sbatte il posteriore. Reutemann si ritrova così in testa alla gara e, contro tutte le leggi non scritte del motorsport sul fatto che avere le Ferrari 1/2 sia un segno premonitore, almeno la sua Ferrari resta in testa fino alla fine della gara... nonostante va segnalato che a un certo punto ci ha anche provato a fare un testacoda e a mandare la gara in vacca, ma senza successo. CARLOS WINS!
Ci siamo fermati tuttavia con Jones negli scarichi del leader, colui che in futuro sarà suo compagno di squadra alla Williams, ma Jones ha perso terreno ed è già stato sfilato da Andretti, così come in seguito da altre vetture. Marione riesce a mantenere la seconda posizione fino al traguardo, così come Depailler risalito da tempo al terzo posto a bordo della Tyrrell. Quando mancano ormai pochi giri di gara un incidente tra Tambay e Laffite, in lotta per il quarto posto dopo il ritiro di Scheckter messo out dalla propria vettura, apre la strada alla Lotus di Peterson, che supera entrambi. Tambay si ritira, Laffite no e chiude la gara al quinto posto, con la Arrows di Patrese a completare la zona punti.
In totale undici vetture vedono la luce del traguardo e nessuna di queste è la Renault di Jabouille che, come da copione, si è ritirato per un guasto al motore poco oltre la metà della gara. Tornando a noi, Patrese ha superato Jones nelle fasi finali, Jones che deve quindi accontentarsi del settimo posto davanti alla Copersucar di Fittipaldi, alla Arrows di Stommelen, alla Shadow di Regazzoni e alla ATS di Jarier. Si chiude così questa edizione, non sono segnalate risse o polemiche, quindi andiamo subito al 1979, che forse ci divertiamo di più. Prima però mettete a letto i bambini, perché nel 1979 c'è doppietta Ferrari e potrebbero rimanere traumatizzati da tutto ciò!
GP LONG BEACH 1979 - in un anno le cose cambiano e non di poco, nel 1978 Villeneuve era considerato un pilota giovane e caotico, nel 1979 arriva a Long Beach, quarta gara della stagione, dall'alto della sua vittoria al precedente GP del Sudafrica, a "casa" di Scheckter, suo compagno di squadra passato in questa stagione in Ferrari provenendo dalla Wolf. Reutemann invece ha lasciato la Ferrari per la Lotus e parte secondo affiancato al poleman Villeneuve. O per meglio dire dovrebbe, perché ha problemi nel giro di formazione ed è costretto ad andare ai box dopo un problema.
Le Ferrari potrebbero essere 1/2 perché Scheckter è terzo in griglia, ma Depailler, che ha lasciato la Tyrrell per la Ligier, si inserisce tra i due piloti Ferrari. Villeneuve da parte sua va dritto senza problemi, mentre per Scheckter le cose vanno peggio: viene superato da Jarier, che non corre più per la ATS né per la Lotus ma per la Tyrrell, e che va a infastidire anche Depailler superandolo. Scheckter ne approfitta per superare poco dopo la Ligier e poi, vari giri più tardi, anche la Tyrrell. A questo punto le Ferrari sono 1/2, con i piloti a debita distanza l'uno dall'altro e con il gruppo degli inseguitori che si distanzia a sua volta da loro. Le Ferrari resteranno 1/2 fino alla fine e faranno doppietta, smentendo la legge non scritta del motorsport che ho già citato più volte, con Villeneuve che si riprenderà in grande stile dalla delusione della stagione precedente.
Si forma un trenino con Jarier, Depailler e Andretti. Poi si aggiunge Jones, che supera Andretti, mentre Depailler cerca con insistenza di superare Jarier che da parte sua le tenta tutte per tenerselo dietro. Quando Depailler finalmente ci riesce è perché le gomme di Jarier sono ormai andate ed è costretto a rientrare ai box. Adesso Depailler è stabilmente terzo davanti a Jones e Andretti, tuttavia nel corso della gara è costretto a rallentare e ad accontentarsi del quinto posto dietro a Jones che va a podio e Andretti che si classifica quarto.
Depailler ha superato Jarier, dicevo, quindi sarà soddisfatto e non avrà niente da ridire in seguit-... ah, no, non andrà esattamente così. Traducendo alla lettera quanto scritto sul sito francese statsf1, "i due si scambiano parole piuttosto violente dopo la bandiera a scacchi". Insomma, finisce tutto con un probabile lancio di baguette. Però non è finita qui, anzi, il meglio è venuto in pista, non inquadrato dalle telecamere, ma riferito sempre da statsf1.
Dobbiamo fare un passo indietro e tornare al momento del cambio gomme di Jarier. A quel punto risale infatti in sesta posizione Rebaque al volante di una Lotus privata del team di sua proprietà. Rebaque in zona punti, e ci rimane anche piuttosto a lungo... finché un doppiato non gli cozza sopra, con doppio ritiro. Il doppiato è Daly su Ensign e Rebaque non la prende proprio bene. Secondo quanto riportato da statsf1, si avvicina a Daly e gli rifila una sberla sul casco! A questo modo, tra parentesi, Jarier risale al sesto posto, posizione che mantiene fino al traguardo. Al traguardo ci arrivano in nove, gli altri tre sono De Angelis su Shadow, Piquet su Brabham e Mass su Arrows. Segnalo che le Renault non hanno preso parte alla gara, dopo incidenti dovuti a guasti avvenuti nelle prove libere che hanno messo in dubbio la sicurezza delle monoposto.
BONUS TRACK - il post era partito per parlare della vittoria di Villeneuve a Long Beach, ma mi rendo conto di avere parlato veramente poco della vittoria di Villeneuve a Long Beach, quindi vi informo che nel 1979 la sua terza vittoria stagionale avviene nell'ultima gara della stagione, il GP degli Stati Uniti Est che si svolge sul circuito permanente di Watkins Glen. Questa gara non sono riuscita a trovarla su Youtube in versione integrale, ma tuttavia è presente una sintesi della durata di poco meno di mezz'ora. Quindi penso di potervela narrare in breve(?) come chiusura di questo post.
Non so quanto effettivamente parlerò di Villeneuve, perché si inizia con un co-protagonista di un certo livello: Daly che non corre più sulla Ensign adesso è divenuto terzo pilota della Tyrrell... nel senso che ci sono tre Tyrrell e Daly ne guida una con un numero di gara altisonante, il 33 (e la ragione per cui viene schierata una terza vettura sembra essere che c'è montata sopra una telecamera). Cerchiamo comunque di rimanere in topic, concentriamoci sulla gara che sta per partire su pista bagnata e su Jones in pole. Accanto a lui Piquet sulle slick, scelta che non paga dato che viene superato da chiunque.
Villeneuve, partito terzo, si porta subito in testa seguito da Jones in quella che sembra destinata a diventare una gara a eliminazione. Viene lungamente seguito dall'australiano, mentre non piove più, ma la pista è ancora bagnata e i primi a montare le slick sembrano non averne vantaggi. Nel frattempo la gara prosegue tra testacoda, ritiri, vetture parcheggiate a bordo pista e occasionali camioncini dei commissari che portano via alcune monoposto incidentate, perché è l'epoca in cui i piloti sono very uominy. Il più verohhhh uomohhhh di tutti è Jabouille che risale al terzo posto, ma è costretto a subire l'ennesima umana delusione, il ritiro per un guasto alla vettura.
Davanti Villeneuve fatica a tenere dietro Jones, che verso metà percorrenza lo supera e si porta in testa. I due sono ancora sulle slick e Villeneuve è il primo dei due a effettuare il cambio gomme. Jones entra ai box dopo di lui e subisce un undercut ritrovandosi secondo... non per molto perché è tornato in pista con una ruota non fissata ed è subito costretto al ritiro. A grande sorpresa le Ferrari si ritrovano 1/2, dato che Scheckter inizialmente attardato da una sosta anticipata adesso sta andando like a boss... finché non fora e si ritrova con una gomma distrutta. Fosse Villeneuve in Olanda cercherebbe di andare ai box così distruggendo il fondo della vettura, ma si ferma lì e, raccolto ciò che rimane della gomma perduta, lo butta al di là di un muretto.
Ci siamo tuttavia persi un dettaglio di un certo livello: Daly sta facendo una gara eccellente (anche se statsf1 riporta che finora è riuscito nell'opera di buttare fuori pista Jarier, che non è uno qualsiasi ma è uno dei suoi compagni di squadra) e prima del ritiro di Scheckter si trova addirittura al terzo posto, seppure non si sia mai fermato ai box e sia ancora su gomme da bagnato. Perde quindi due posizioni, venendo superato dalla Renault di Arnoux e dall'altra Tyrrell di Pironi, che dopo il ritiro di Scheckter si ritrovano secondo e terzo e vi resteranno fino alla bandiera a scacchi.
Daly si trova in un primo momento quarto, ma la sua gara finisce in modo piuttosto deludente, con un testacoda a seguito del quale la sua vettura viene inquadrata da *dietro* una barriera, quindi non riesce a mettere in mostra lo sponsor Candy. De Angelis e Stuck risalgono quarto e quinto portando gli unici punti stagionali a Shadow e ATS, si classifica sesto Watson su McLaren infine ultimo Fittipaldi. Leggo su statsf1 che dopo questi gran premio c'è una sorta di "fusione" tra la Wolf, che cessa l'attività, e la Copersucar che in questo modo si salva da un potenziale fallimento.
Termina così la stagione 1979, con Villeneuve vincitore dell'ultima gara stagionale con un ampio vantaggio sulle poche vetture giunte al traguardo, un ottimo finale per la Ferrari. Il 1980 non andrà esattamente così per la Rossa, anzi... ma questa è un'altra storia e mi sembra che abbiamo divagato anche troppo. Con questo vi saluto e spero che questo ennesimo viaggio nel tempo sia stato di vostro gradimento, o che almeno l'abbiate gradito di più di quanto se siete ferraristi incalliti potreste gradire i risultati del mondiale 1980.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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