Quello che intendo raccontarvi oggi è il sesto gran premio del mondiale 1979, disputato sul circuito "campestre" di Zolder. Prima sono venuti Argentina e Brasile, con le vittorie di Jacques Laffite, poi Sudafrica e Long Beach vinti da Gilles Villeneuve, dopodiché Spagna con il ritorno della Ligier alla vittoria, stavolta con Patrick Depailler. Il team francese parte subito bene, con Laffite e Depailler che si appropriano della prima fila.
Al via, però, il nostro capellone biondo preferito ha una pessima partenza ed è il suo compagno di squadra fumatore cronico ad appropriarsi della leadership davanti alla Williams di Alan Jones, alla Brabham di Nelson Piquet e, al quarto posto, finalmente Laffite. Fossimo ai giorni nostri si insinuerebbe che è solo quarto perché è un V3KkYaCçY0.
Piquet dura poco in testa, dopo qualche giro inizia ad accusare dei problemi ed è costretto a una sosta ai box. Nel frattempo in pista succede qualcosa di strano: un uomo vestito di nero, probabilmente un commissario di percorso, attraversa la pista così alla ca**o come se niente fosse. Negli anni '70 tutti erano very uominy. Ad ogni modo Laffite torna terzo mentre al quarto posto troviamo la Ferrari di Jody Scheckter. Dietro ci sono le Lotus di Mario Andretti e Carlos Reutemann, ma ciascuno per le proprie ragioni, saranno costretti a rientrare ai box. Al quinto posto sale quindi James Hunt sulla Wolf, inseguito al momento da vicino dalle Tyrrell di Jean-Pierre Jarier e Didier Pironi. Tyrrell che, secondo quanto riferito dai telecronisti tedeschi, ha un nuovo sponsor italiano che sborsa un bel po' di soldi. Sì, quello sponsor italiano, che fa il proprio esordio in questo gran premio.
Abbandoniamo tutta questa gente al proprio destino e torniamo sui piloti che contano, ovvero le Ligier con Jones in mezzo. Poi va beh, al momento della bandiera a scacchi qualcuno tra quelli che ho citato potrebbe contare più di quelli che sono in testa al momento, ma nevermind. Laffite supera Jones e si porta negli scarichi di Depailler. Poi supera anche Depailler. Poi Jones supera entrambi. Poi Depailler supera Laffite e si porta secondo. Poi, poco dopo metà gara Jones si ritira...
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...e nessuno ca*a Jones perché un nanosecondo più tardi Hunt parte in testacoda e si ferma in mezzo alle scatole. Quello che accade a questo punto è inquietante. Dei commissari che si sentono very uominy attraversano la pista a caso. Uno di loro si sporge molto verso la pista mentre spostano la Wolf. Dopotutto rischia solo di essere falciato da delle vetture...e non da vetture a caso eh, ma dalle Tyrrell sponsorizzate Candy. Jarier deve anche andare per prati per non avere cadaveri sulla coscienza e ci rimette il fondo della propria monoposto. Proseguirà, nelle retrovie, un destino comunque precluso ad altri, tipo Jean-Pierre Jabouille: il pilota della Renault, non molto stranamente, è ritirato per un guasto al motore.
Depailler è in testa, ma esce di pista, ritirandosi e lasciando campo libero a Laffite, che però è inseguito da Scheckter che lo supera e più tardi vincerà davanti al pilota della Ligier. Nelle fasi finali di gara le Ferrari vanno like a boss, anche quella di Villeneuve. Protagonista di un incidente con la Williams di Clay Regazzoni all'inizio della gara, si è ritrovato ultimo dopo essere stato costretto a una sosta. Adesso però sta risalendo la zona punti superando chiunque si trovi davanti e si porta fino al terzo posto, dove resterà fino all'ultimo giro, ma non fino al traguardo, finisce infatti la benzina prima di arrivarci. Passa la Tyrrell di Pironi, passa la Lotus di Reutemann, passa anche la Arrows di colui che la grafica identifica come "Ricardo" Patrese e poi la McLaren di John Watson a completare la zona punti.
Villeneuve si classifica soltanto settimo, venendo trollato nel vero senso della parola e rimanendo senza punti, precedendo Hans-Joachim Stuck (ATS), Emerson Fittipaldi (Copersucar) e Jan Lammers (Shadow) a completare i primi dieci. Arrivano in undici e l'undicesimo è Jarier.
Vincitore per la prima volta nella stagione e per la prima volta con la Ferrari, Scheckter inizia ad avere un po' di credito e a venire preso sul serio. La gara successiva sarà a Montecarlo e vincerà anche quella, a cui ho dedicato qualche mese fa un apposito post. Conquisterà infine una terza vittoria in rosso a Monza in concomitanza con il titolo mondiale, ma questa è un'altra storia e ve l'ho ugualmente già raccontata. Per questa ragione direi che possiamo salutarci qui per il momento.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
mercoledì 12 gennaio 2022
Attraversamenti pedonali con un gran premio a fare da contorno // GP Belgio 1979
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