A renderlo ancora più must watch era il fatto che a partire dalla pole position fosse l'idolo dei ferraristi Patrick Tambay, che ha passato in testa circa un terzo di gara, seguito dal compagno di squadra, dalla Brabham di Nelson Piquet e dalle Renault di Alain Prost e dell'americano di Roma Eddie Cheever che hanno sopravanzato l'Alfa Romeo di Andrea De Cesaris fin dalle prime tornate. Le Ferrari sono state 1/2 fintanto che il leader non ha avuto problemi, cedendo la posizione al compagno di squadra René Arnoux e rientrando due volte consecutive ai box, la seconda delle quali per ritirarsi. Prima di quel momento c'erano già stati vari ritirati, tutti per problemi tecnici, ovvero Roberto Guerrero (Theodore), Michele Alboreto (Tyrrell) ed Elio De Angelis (Lotus) e ce ne sarebbero stati altri.
Mentre andavamo verso metà gara è toccato infatti anche alla Spirit di Stefan Johansson, alle Toleman di Derek Warwick e Bruno Giacomelli e all'Alfa Romeo di Mauro Baldi. Si sono ritirati tutti per guasti al motore così come sarebbe capitato più avanti a Raoul Boesel (Ligier) e a Piercarlo Ghinzani (Osella), ma come potrete tranquillamente immaginare il ritiro di costoro non era considerato sicuramente interessante agli occhi del tifoso medio. Non che vedendo la gara qualcuno abbia fatto questa considerazione, ma nevermind, la faccio io perché la Formula 1 è un campionato incentrato sulla Ferrari e in particolare su quella di Tambay. Arnoux, da parte sua, era in prima posizione e l'ha mantenuta, se non nel momento in cui è rientrato ai box.
Era un contesto in cui tutti rientravano ai box, alcuni per fare rifornimento e cambiare gomme, altri solo per cambiare gomme. Tra i team che rifornivano c'era la Brabham e il fatto che sulla vettura di Riccardo Patrese sia stato fatto un rifornimento della durata di meno di dieci secondi è stato colto per l'epoca come un record o qualcosa che ci andava molto vicino. Nel frattempo le posizioni dei piloti, a sosta effettuata, non erano cambiate più di tanto, se non che le Renault sembravano in difficoltà: Prost aveva perso alcune posizioni, mentre è andata peggio all'americano di Roma che è stato direttamente costretto a ritirarsi. A questo punto ci si avviava sempre più verso la fine della gara, con Arnoux, Piquet e Patrese in apparenza destinati al podio... anzi, no, non proprio.
La vettura di Piquet aveva ben altri programmi, tipo quello di andare a fuoco tre giri prima che la gara terminasse abbandonando il proprio pilota (o in alternativa, si potrebbe dire venendo abbandonata dal pilota stesso) e costringendo vari commissari a intervenire attraversando la pista con gli estintori. Tutto è andato bene, nessuno di loro è stato investito, mentre per quanto riguarda il secondo posto un oscuro individuo al volante di un'Alfa Romeo è passato esclamando "it's coming Rome!"... si trattava di De Cesaris che si è appropriato della seconda piazza e non era neanche l'unico italiano a podio, perché era risalito terzo Patrese, che precedeva la Renault di Prost in quarta piazza come se fosse stata la Renault di Hulkenberg.
Posso immaginare che sia stata una giornata terribile per gli imolesi tifosi di Tambay. Immagino che molti di loro siano usciti di casa al momento del ritiro del loro Yd0l0 per andare a pescare e che alla sera, al telegiornale, abbiano appreso che oltraggiosamente Patrese aveva osato andare a podio! Arnoux intanto li salutava con la mano dalla TV ricordando loro di avere vinto la gara, ma who kers di Arnoux, il ferrarista medio si può concentrare sull'adorazione di un unico pilota e non era certo lui il prescelto. Ad ogni modo non è andata male solo ai tifosi di Tambay, ma anche e soprattutto a Niki Lauda, quinto classificato davanti alla McLaren del compagno di squadra John Watson, è stato squalificato per avere fatto retromarcia in pitlane dopo essere arrivato lungo.
Settimo al traguardo, è risalito al sesto posto Jacques Laffite (Williams), precedendo Marc Surer (Arrows), Jean-Pierre Jarier (Ligier), Thierry Boutsen (Arrows), Keke Rosberg (Williams), Johnny Cecotto (Theodore) e Danny Sullivan (Tyrrell). A conti fatti, sono arrivate al traguardo solo dodici vetture su un totale di ventisei presenti alla partenza, il che la dice lunga sull'affidabilità, specie alla luce del fatto che nessuno si è ritirato per incidente. Prost al momento aveva nel frattempo nove punti di vantaggio su Piquet con un terzo del mondiale ancora da disputare, ma vi ho già raccontato tempo fa come sia finita. Mi concentro quindi su una cosa interessante che ho letto sul sito statsf1, ovvero che con il suo secondo posto a Hockenheim De Cesaris avrebbe attirato l'interesse di Enzo Ferrari. Sembra di stare in un alternate universe. <3
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