I championship contenders in questione sono Alan Jones su Williams e Nelson Piquet su Brabham, in una stagione in cui Williams e Brabham sono le vetture più performanti, ma una delle Brabham è guidata a inizio stagione da Zunino e poi da Rebaque quindi non fa testo.
Dietro ci sono le Ligier e le Renault, che sono vetture tamarre, e ogni tanto si mettono davanti al trio dei piloti che contano. Anche loro viaggiano in trio non perché ci sia Zunino anche qui ma perché Jabouille è perseguitato dalla iella e non finisce mai una gara. Però ha vinto in Austria, decima prova del mondiale. Dopo ne restano quattro, Olanda, Italia, Canada e Stati Uniti Est. Il gran premio in cui verrà assegnato il mondiale è quello canadese, ma per calarci nel contesto faremo un quadro generale di tutto.
Del GP d'Olanda ne ho parlato tempo fa nel post sul GP d'Austria vinto da Jabouille, quindi andiamo direttamente al GP d'Italia, evento che ho visto tempo fa ma di cui ho guardato gli highlight allo scopo di darvi qualche info in proposito. Non serviva alcun highlight tuttavia per il dettaglio più importante: se ricordate le telecronache di Mazzoni, quello del 1980 è l'unico GP d'Italia della storia che si svolge a Imola anziché a Monza.
Si inizia con le Renault 1/2 e non solo: Arnoux si vede anche strappare la leadership dal compagno di squadra Jabouille! Piquet, tuttavia, supera entrambi e si porta in testa dopo appena pochi giri di gara, mentre dietro di loro un'Alfa Romeo e una Ferrari lottano per il quarto posto e Villeneuve supera Giacomelli. Poi, di lì a poco, si spalma letteralmente contro un muro. Giacomelli, da parte sua, nello stesso momento va per prati. Jones, leader della classifica piloti, si ritrova quindi quarto.
La gara delle Renault inizia lentamente ad andare in vacca, Arnoux perde molte posizioni, Jabouille ne perde qualcuna. Jones sale al secondo posto superando quest'ultimo, che poi sarà costretto al ritiro e il podio è completato da Reutemann. Dopo un problema alla partenza a causa del quale è precipitato nelle retrovie, sale al terzo posto con il ritiro di Jabouille e un testacoda di Jarier che era davanti a lui, testacoda peraltro attention seeker perché Jarier guida una Tyrrell sponsorizzata Candy, team alquanto attention seeker anche nel proseguimento della stagione.
Si va all'Ile de Notre-Dame con Piquet leader del mondiale per un punto su Jones. Tecnicamente anche Reutemann è staccato di -17 e -16 quando ci sono ancora appena diciotto punti da assegnare, ma non saprei come sia messo con gli scarti di punteggio. Si può dire tranquillamente che Lole sia già fuori dai giochi, a meno forse che gli alieni non rapiscano Piquet e Jones e lui vinca le due gare finali, scenario non troppo probabile, anche alla luce del fatto che, come i film insegnano, gli alieni sbarcano sempre tassativamente negli States e il gran premio imminente è invece in Canada.
La gara (su Youtube c'è intera senza telecronaca - ho poi integrato con un highlight) si preannuncia molto importante, ma in Italia dubito che siano in tanti a guardarsela. Infatti per la Ferrari le cose non sembrano andare bene e quando dico per LA Ferrari, mi riferisco al fatto che in griglia ci va solo Villeneuve, 22°. Scheckter non è riuscito a qualificarsi, venendo battuto dal debuttante Thackwell (il pilota più giovane di sempre, e lo resterà fino ai tempi di Alguersuari) al volante di una terza Tyrrell.
Chi invece si è qualificato e anche bene è Piquet, che scatta dalla pole accanto a Jones. Dietro di loro ci sono la Ligier di Pironi e l'Alfa di Giacomelli e poi via via tutti gli altri, come direbbe Poltronieri, e che non sto a elencare perché per il momento non si renderanno protagonisti. Le vetture sono ben allineat-... ehm, volevo dire, le vetture sono allineate alla cazzum sulla griglia, perché siamo nel 1980 e alcuni piloti stanno al centro e altri a lato, così a caso.
Il semaforo verde si accende, Piquet si ritrova affiancato da un lato da Jones e dall'altro da Pironi e perde la leadership in un nanosecondo. Si accoda a Jones, le telecamere staccano, pare che Jones e Piquet si tocchino e a quel punto Piquet perde il posteriore della macchina. Peccato che Giacomelli non ne approfitti per superare tutti e salutare festosamente la nonna che probabilmente segue la gara in TV da casa, però si porta secondo alle spalle di Jones.
Torniamo nel frattempo a noi: siamo rimasti con Piquet in testacoda mentre sopraggiungono una ventina di monoposto. La maggior parte lo schivano. Anzi, diciamo tutti, il problema è che da centro a fine gruppo per evitarlo cozzano l'uno contro l'altro. Quello che fa il botto più grosso di tutti è, neanche a dirlo, Daly. Riesce a trovarsi, peraltro in compagnia di Jarier, al centro della scena quando viene inquadrata la pista ostruita. Quest'uomo non fa altro che regalare gioie allo sponsor più attention seeker degli anni '80.
Torniamo a Piquet. Gara finita? Neanche per sogno, siamo nel 1980 e la prassi vuole che, se la pista è ostruita, la gara venga redflaggata e i piloti incidentati possano ripartire con la vettura di riserva. Secondo quanto riporta statsf1, a seguito dell'incidente c'è una polemica in proposito (di cui parlerò dopo)... polemica tra championship contenders con incidente annesso, oggi ne verrebbe fuori un "Drive to Survive" di alto grido.
Facendo un passo indietro al momento della bandiera rossa, oltre un'ora più tardi ci si ritrova di nuovo sulla griglia di partenza, dove il semaforo verde si accende, Piquet si ritrova affiancato da un lato da Jones e dall'altro da Pironi e... e niente, Piquet stavolta non perde una ma due posizioni facendosi passare da tutti e due. Però non si tocca con nessuno, il che è un notevole passo avanti e rende accettabile l'essere stato trollato due volte nello stesso modo.
Si riprenderà in seguito entrambe le posizioni nell'arco di pochi giri, ma ormai io ho occhi solo per Giacomelli, che è quarto. Ripongo le mie speranze su di lui, sperando che superi tutti e si porti in testa. Giacomelli ascolta le mie invocazioni e si mette all'opera. Prende la terza posizione superando Pironi in modo piuttosto creativo mentre entrambi si trovano sull'erba invece che sull'asfalto. Dai Bruno, ora ne mancano solo due!
Però niente, Giacomelli pare avere danneggiato la vettura mentre andava in giro per i prati ed è costretto a rientrare ai box, quindi direi che dobbiamo tornare a concentrarci su Piquet, che sta andando like a boss staccando Jones che a sua volta stacca tutti. Nel frattempo numerosi piloti, il cui più illustre è Andretti, si ritirano per guasti vari parcheggiando a bordo pista, dove le loro vetture rimangono. Dei commissari invitano anche Cheever ad allontanarsi dalla monoposto quando dopo il ritiro si mette a guardare qualcosa dentro l'abitacolo. Poi il colpo di scena: siamo a poco più di un terzo di gara quando a ritirarsi con il motore in fumo è Piquet!
A questo punto della gara Jones è leader indisturbato, mentre ci stiamo per tuffare nel peggio dell'atmosfera dell'epoca. Quindi mettete a letto i driverstosurviver e veniamo al punto dolente. Lo sventurato Jabouille esce di pista e si schianta violentemente contro una barriera di pneumatici. Quello che resta della sua vettura rimane lì incastrato, con all'interno il pilota, il quale ha una gamba fratturata. Accorrono numerosi addetti in suo soccorso, che letteralmente cercano di togliere dei pezzi di vettura per tirarlo fuori.
I soccorsi sono lunghi, passano 25+ minuti prima che il povero Jabouille venga finalmente estratto e adagiato su una barella e altri ulteriori minuti prima che sia portato via su un'ambulanza. Nel frattempo, con inquadrature che si alternano per vari minuti sui soccorsi e vari minuti sulla pista, la gara è sempre continuata, con solo degli "sbandieratori" di bandiere gialle in corrispondenza del tratto in cui Jabouille ha avuto l'incidente.
Nel frattempo Jones è ancora leader indisturbato, mentre Pironi che si trova in seconda posizione viene penalizzato di un minuto per jump start. Dietro ci sono le McLaren lontanissime, ma Prost finisce fuori e Watson fa un testacoda. Jones nel frattempo decide di prendersela comoda e di risparmiare la macchina, lasciandosi superare da Pironi. Poi a un certo punto si ritrova davanti l'ambulanza che si allontana lungo la pista a gara in corso. Andiamo bene ma potrebbe andare meglio.
Reutemann nel frattempo, fallita la sua trattativa di rapimento con gli alieni che gli hanno risposto che per doveri contrattuali con Hollywood non possono fare danni sul suolo canadese ma solo quello statunitense, raggiunge il compagno di squadra e i due fanno doppietta, mentre terzo si classifica Pironi nonostante la penalità di un minuto.
Jones e Reutemann vengono inquadrati nel dopogara e indossano tute di colori diversi, nera per Jones e rossa per Reutemann. Manca ancora un gran premio, Stati Uniti Est a Watkins Glen (dove curiosamente ci sarà la stessa identica top-3 sul podio), ma Jones è già campione del mondo nonostante soli otto punti più di Piquet in classifica, per la regola degli scarti. Quindi si può affermare letteralmente che Jones abbia vinto il mondiale in una gara con incidente tra championship contenders.
Venendo alla polemica in questione, ho trovato su Youtube, sotto un highlight del GP del Canada 1980, un commento che sostiene che in un libro sui piloti di Asia e Oceania sarebbe scritto che Jones potrebbe avere innescato l'incidente deliberatamente, in quanto favorito dalla regola degli scarti relativamente al punteggio e dal fatto che in Williams sapevano che, in caso di bandiera rossa e restart con la vettura di riserva, il muletto di Piquet aveva un motore da qualifica, quindi fatto per spingere al massimo per pochi giri ed esposto al rischio di guasti se utilizzato in gara, cosa effettivamente accaduta.
Obiettivamente parlando, seppure la dinamica dell'incidente non si veda bene dalle immagini della partenza, l'impressione è che una pianificazione dell'incidente per così come è stata suggerita sia un'idea molto improbabile: è quello che succede PRIMA dell'incidente che porta Jones in quella posizione. Però non dipende da Jones.
Si accende il semaforo verde e verosimilmente Piquet non ha un ottimo spunto. Viene quindi affiancato da Jones alla sua sinistra e da Pironi alla sua destra. A quel punto Piquet per difendere la propria posizione si porta sulla propria destra, come si intuisce dalle immagini del via (foto in alto).
Obiettivamente parlando, mi sembra una scelta un po' ingenua, un errore che chi punta a diventare campione del mondo dovrebbe evitare: affiancato dal proprio avversario diretto (al quale ha bisogno di stare davanti per rimanere davanti in classifica) e da un pilota random, Piquet sembra più interessato a proteggersi dal pilota random piuttosto che dall'avversario diretto. Alla sua sinistra, quindi, Jones si ritrova campo libero davanti e, avendo un portone aperto, passa senza troppi problemi (foto in basso).
Seppure Piquet non sembri responsabile dell'incidente che avviene dopo, Jones non poteva certo prevedere in anticipo che Piquet si sarebbe fatto trollare così facilmente. Di conseguenza mi sembra strano si possa ipotizzare che avesse potuto pianificare tutto ciò. Comunque questo gran premio è finito, quindi andiamo avanti con qualche cenno su Watkins Glen e preparatevi perché c'è da soffrire (non per Jones).
Ho trovato su Youtube un video con la prima parte di gara sulla Rai con Teo Fabi che commenta in studio insieme a un giornalista con gli occhiali che ci informa che la prima parte di gara non avrà l'audio di Poltronieri per problemi tecnici. Quindi in teoria Poltronieri poteva anche urlare a squarciagola in cabina di commento per celebrare la leadership di Giacomelli partito dalla pole. In questa prima parte di gara assistiamo al ritiro per incidente di De Cesaris e a quello attention seeker di Daly, mentre, come ho visto da una sintesi della BBC per recuperare il resto della gara, subito dopo esce Patrese rimanendo intrappolato con la monoposto in una rete di protezione.
Mentre Giacomelli è davanti like a boss, Piquet è inseguito da Reutemann e altre tre o quattro vetture in successione. Siamo circa a metà gara quando Piquet finisce in testacoda ed è fuori, lasciando strada a Reutemann, Reutemann che nel frattempo non ha più dietro un trenino, ma Jones che ha superato il resto del trenino stesso. Poi supera anche Reutemann, giusto per ricordargli che le seconde guide non devono avere soddisfazioni nemmeno a mondiale già assegnato.
Soddisfazione comunque non so cosa significhi, perché Giacomelli sta ancora leaderando like a boss quando il motore della sua monoposto decide di abbandonarlo. Tutto ciò è davvero deludente, poteva essere una giornata importantissima per il motorsport italiano, che invece deve ripiegare come al solito sulle Ferrari. Stavolta entrambe le vetture sono quantomeno andate in griglia e in maniera più presentabile che in Canada, ma Villeneuve sbatte e si ritira, mentre Scheckter è inquadrato solo mentre viene doppiato. Però il campione del mondo 1979 quantomeno riesce a giungere al termine del suo ultimo gran premio in carriera.
Finisce così, al termine di questa carrellata di gare, il mondiale 1980. La Williams si procaccia i numeri 1/2 per la stagione a venire, numeri che al momento stavano in Ferrari, alla quale vengono ceduti i numeri della Williams, ovvero il 27 e il 28. Grazie a Jones, quindi, la scuderia di Maranello si ritrova addosso quelli che per i quindici anni a venire saranno i suoi numeri più iconici, per sempre legati nell'immaginario collettivo a tre lustri di soddisfazion-... a tre lustri di sofferenze.
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Milly Sunshine