giovedì 6 gennaio 2022

Il glorioso e tamarro exploit della Ligier nel 1979 // GP Argentina, GP Brasile, GP Spagna

Bonjour et bienvenue a tutti, oggi parliamo di un meraviglioso inizio di stagione per un team tamarro vintage e la stagione in questione è quella del 1979. Il primo gran premio è quello di Argentina (trovato su Youtube in extended highlight di 45 minuti con telecronaca di Murray Walker), segue un altro evento sudamericano in Brasile a Interlagos (in versione integrale con cronaca brasiliana).
In Argentina si è corso nel penultimo weekend di gennaio, mentre l'evento brasiliano è stato disputato il primo fine settimana di febbraio. Non parleremo tuttavia soltanto dell'inizio di stagione, ma anche della quinta gara stagionale, quella disputata in Spagna al Jarama (che ho trovato in versione integrale con telecronaca tedesca), accomunata alle prime due dal team che ha portato a casa la vittoria. Parliamo quindi di una tripletta di vittorie francesi oltre che, dettaglio più importante, di vittorie tamarre.


GP ARGENTINA - il campione del mondo in carica è Marione Andretti sulla Lotus, a fare coppia con lui è arrivato Carlos Reutemann sostituito da Jody Scheckter in Ferrari. Nessuna di queste cose sembra tuttavia rilevante (anche se i tifosi argentini di Lole non saranno d'accordo con la mia affermazione), due graziose vetture turchesi stanno infatti per partire appaiate in prima fila, come da foto: si tratta di Jacques Laffite e di Patrick Depailler, quest'ultimo arrivato dalla Tyrrell in Ligier.
I due partono bene e si accoda terzo proprio colui che ha preso il posto di Depailler alla Tyrrell, Jean-Pierre Jarier. I tre procedono uno dietro l'altro in totale tranquillità mentre qualche posizione più indietro non tanto. John Watson e Jody Scheckter si toccano e finiscono fuori, ma questo è il meno. La cosa più preoccupante è che insieme a loro ne finiscono fuori altri sei. I fortunati sono, in probabile ordine di coinvolgimento, Mario Andretti (Lotus), Patrick Tambay (McLaren), Didier Pironi (Tyrrell), Nelson Piquet (Brabham), Arturo Merzario (con la sua scuderia omonima) e René Arnoux (Renault).
La gara viene redflaggata, si riparte dopo un'ora e un quarto e in realtà sono in pochi che ripartono: Watson e Andretti con il muletto, Arnoux con quello che resta della sua vettura, gli altri non ripartono chi per lievi infortuni (Scheckter e Piquet) chi perché correndo per un team di poverihhhh non dispone del muletto. Spero che sia stato organizzato un torneo di briscola e che sia stato vinto da Merzario in quanto è il personaggio più pittoresco tra quelli che ho citato.

Si riparte da distanza originale quindi tutti ripartono dalle loro posizioni (o da quelle lasciate libere dalla gente che sta già giocando a briscola) e i driverstosurviver precipitati nel 1979 con una macchina del tempo me li immagino a lamentarsi perché Watson, artefice della carambola, riparta lì dov'era e non ultimo. Tranquilli, driverstosurviver, Watson è quel tipo di pilota che va fatto partire il più avanti possibile per contrastare le sue possibilità di vittoria.
Ad ogni modo si riparte e Depailler paete meglio di Laffite prendendo il largo. Anche Jarier passa davanti a Laffite che in breve tempo precipita anche dietro a Watson, che non l'ho ancora specificato ma è passato in McLaren al posto di James Hunt che si è trasferito alla Wolf ed è stato inquadrato nel paddock con la sigaretta in bocca durante il "crash delay" di poco prima.
Watson si prende la seconda posizione, Laffite la terza, Jarier precipita al quarto posto e poi anche sesto (dove resterà per un tratto di gara non troppo lungo, seguito dal suo ritiro) dietro alle Lotus di Marione e Lole. Reutemann ne approfitta per fare un gran sorpasso su Andretti e il pubblico argentino è felice e lancia fogli di carta in stile coriandoli sulla pista.
Laffite nel frattempo supera Watson e poi, di lì a qualche giro, fa anche un bel sorpassone su Depailler giusto per fargli capire chi ce l'ha più grande. E prima che pensiate male, mi riferisco alla baguette sotto l'ascella. Murray Walker si mette a raccontare il passato di Laffite e di come agli albori della sua carriera abbia lavorato come meccanico in non so quale categoria, sulla vettura di Jean-Pierre Jabouille, che tra parentesi sta disputando questo evento su una Renault... anzi *stava* perché tanto per cambiare si è rotto il motore. Ci sono, o ci saranno in seguito, altri ritirati illustri come Niki Lauda, James Hunt (per incidente) e Gilles Villeneuve e anche altri meno illustri come Jan Lammers, debuttante della Shadow, e Hector Rebaque a bordo di una Lotus del suo team privato.
Da parte loro i piloti Ligier rimangono 1/2 parecchio a lungo mentre uno scatenato Reutemann ha superato da tempo anche Watson e si è portato sempre più vicino a Depailler, senza però riuscire a superarlo. Il francese resiste fino a pochi giri dalla fine, ma è costretto a cedere e anche a una sosta ai box che lo fa precipitare al quarto posto. Laffite, Reutemann e Watson vanno a podio, Depailler no, ma è l'ultimo pilota a pieni giri.
Dietro di lui si classificano Mario Andretti ed Emerson Fittipaldi, quest'ultimo sulla Copersucar. Settimo giunge il debuttante Elio De Angelis sulla Shadow che precede la Arrows di Jochen Mass, le Williams di Alan Jones e Clay Regazzoni, dopodiché la Ensign di Derek Daly.

GP BRASILE - si inizia esattamente come si era iniziato in Argentina, con Laffite in pole affiancato da Depailler. Sulla vecchia conformazione del circuito di Interlagos i due rimangono 1/2 mentre si accodano le Lotus di Reutemann e Andretti. Marione è però costretto a rientrare ai box, primo dei ritirati (in realtà il primo sarebbe sarebbe Jarier, rientrato dopo il giro di formazione per un guasto), e questo lascia campo libero a Fittipaldi, quarto sulla Copersucar con il telecronista che va in brodo di giuggiole.
Va peggio all'altro brasiliano: la gara di Piquet dura pochi giri poi è costretto a rientrare ai box, pare per un contatto con qualcuno o qualcosa. Si ritirano invece problemi tecnici sia Lauda sia Hunt, quindi in ogni caso Piquet è in ottima compagnia, qualora sia stato invitato a giocare a briscola. La gara, per chi è ancora in pista, prosegue molto tranquilla - non per Tambay e Regazzoni che hanno una collisione che costa il ritiro a Tambay e costringe Regazzoni a una sosta - con qualche duello in bassa zona punti ma niente di che.
Si arriva al climax a metà gara, quando la Copersucar di Emmo inizia a dare problemi. L'idolo locale è al momento ancora quarto ma inizia a rallentare, è sfilato da tutti e rientra ai box. Il telecronista è lieto, quando ne esce, di saperlo ancora in gara, anche se nelle retrovie a battagliare con Regazzoni, il quale subisce subito il sorpasso di Emerson. Dopo le disavventure di Fittipaldi, la parte bassa della zona punti è al momento completata da Pironi, Scheckter e Jones. Scheckter va tuttavia ai box poco dopo, facendo risalire Jones quinto e Jabouille sesto. Ho una brutta sensazione, anzi una bruttissima sensazione destinata a trasformarsi in certezza, ovvero che il pilota della Renault non resterà lì a lungo... e infatti inizia subito a perdere posizioni e poi è costretto a fermarsi ai box, da cui però esce. E se non è un plot-twist questo...
Va peggio al suo compagno di squadra Arnoux che finisce in testacoda e si ritira, mentre poi si ritirerà anche Hans-Joachim Stuck su ATS. E non solo, ritirato anche Alan Jones, che lascia quindi le posizioni finali della zona punti alle Ferrari di Villeneuve e Scheckter. Mass precede Watson, mentre l'altra Arrows, quella del nostro connazionale Riccardo Patrese (non partito in Argentina a causa di un incidente nel warm up) si classifica al nono posto. Segue Jabouille miracolosamente al traguardo, poi Emmo risalito fino all'undicesimo posto. Dietro di lui chiudono De Angelis, Daly, Lammers e Regazzoni.
Laffite, Depailler e Reutemann vanno sul podio anche se pare ci sia una polemica a proposito di un presunto jump start di Lole che comporterebbe una penalità di un minuto se accertato. Pare tuttavia che il suddetto jump start sia avvenuto nel giro di formazione e in quanto tale non comporti penalità, quindi la Lotus si porta casa almeno questa gioia.

GP SPAGNA - dopo i due gran premi sudamericani di cui sopra è la volta del Sudafrica e di Long Beach, gare importanti in quanto vinte dalla Ferrari, di cui magari parleremo un'altra volta qualora capiti l'occasione (e cercherò di farla capitare perché ho certi progetti in mente). Adesso però facciamo un salto temporale all'ultimo fine settimana di aprile per il quinto evento stagionale, che inizia ancora una volta con Laffite e Depailler appaiati in prima fila. Seguono le Ferrari con in mezzo a loro la Lotus di Marione Andretti.
Si parte e Depailler parte meglio di Laffite, prendendo la prima posizione e venendo inseguito piuttosto da vicino da Laffite per il primo quinto di gara. Al via il pilota della Ligier ha rischiato di essere superato anche da Andretti, ma è riuscito a mantenere la posizione, cosa che invece non è riuscita ad Andretti. Si ritrovano infatti a lottare per il terzo posto Reutemann e Villeneuve. Il ferrarista però commette un errore e finisce in testacoda. Per evitarlo, un pilota finisce in testacoda lui stesso e si ritrova ultimo. Quel pilota è Jabouille che in seguito vede la sua gara terminare anzitempo per qualche guasto random, come esattamente in ogni gran premio.
Veniamo al duo di testa: Depailler mantiene la posizione e Laffite lo insegue almeno finché non è costretto al ritiro, pare a causa di uno spegnimento del motore innescato da un suo errore. Nel frattempo Reutemann è seguito da vicino da Schecktet e Andretti è seguito da vicino da Lauda. Le prime cinque posizioni permangono stabili e in realtà anche la sesta: Jarier si porta al sesto posto e ci rimane.
La gara è per lungo tempo abbastanza tranquilla (se fosse una gara di oggi verrebbe probabilmente etichettata come noiosa) e i piloti che escono di scena lo fanno in genere ai box, talvolta nell'anonimato. Escono di scena anche piloti illustri o destinati a diventarlo come John Watson, James Hunt, Nelson Piquet, Elio De Angelis e il duo della Williams, così come piloti random tipo Rebaque il cui nome completo, ricordiamolo perché non fa mai male, è Hector Alonso Rebaque.
Nel frattempo si va oltre metà gara, mentre davanti Depailler fa il vuoto, Scheckter inizia a perdere terreno nei confronti di Reutemann. Andretti in un primo momento gli si avvicina, ma poi danneggia l'ala anteriore e inizia ad essere lui quello che perde terreno, tanto da subire il sorpasso della Brabham di Lauda. Niki si avvicina poi anche a Scheckter e gli strappa la posizione, per poi essere successivamente costretto al ritiro ai box. Depailler, Reutemann e Scheckter si confermano quindi come piloti destinati al podio, mentre Andretti è stabilmente quarto davanti alle Tyrrell di Jarier e Pironi. La grafica, peraltro, sostiene che Jarier si chiami "Jarrier" con due -R.
Dopo una sosta ai box per cambiare gomme, Villeneuve rimonta varie posizioni concludendo settimo davanti a Mass, Arnoux e Patrese. Si classificano oltre la top-ten Fittipaldi, Lammers, Tambay e Stuck. Quest'ultimo è stato inquadrato più volte ai box nelle fasi centrali di gara, ma ai box non è mai rientrato per ritirarsi. A proposito di ritiri, in almeno un paio di occasioni in cui le vetture sono rimaste ferme a bordo pista, la pista è stata attraversata così a caso dai commissari che giungevano sul posto.

Se la Ligier dopo le prime due gare della stagione sembrava assolutamente favorita per il titolo, le cose sono destinate a cambiare. Il campionato è composto da altre undici gare, nessuna delle quali si concluderà con una vittoria.
Di lì a poco inoltre Depailler resta gravemente infortunato alle gambe in un incidente a bordo di un deltaplano e il suo posto viene preso nella seconda parte della stagione da Jacky Ickx.
Tecnicamente Laffite rimane in lotta per il titolo fino al GP d'Italia, il terzultimo della stagione, che come vi ho già raccontato mesi fa si concluderà con la vittoria del titolo da parte di Scheckter. Altri eventi del 1979 che non vi ho raccontato, tuttavia, verranno probabilmente approfonditi prossimamente.

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Milly Sunshine