Background
Stravolgimento della griglia di partenza arrivato in
extremis: Lewis Hamilton, per via di un’irregolarità sull’uso del carburante,
perde la pole position. Il suo tempo viene annullato, partirà quindi 24°, alle
spalle di Narain Karthikeyan, che è stato ammesso alla gara in quanto il tempo
ottenuto nella terza sessione di prove libere – diversamente da quello
conquistato nelle qualifiche – rientrava nella soglia del 107%.
Clamorosamente la pole position viene quindi attribuita a
Pastor Maldonado, pilota della Williams, alla sua seconda stagione in Formula
1. L’ultimo pilota che aveva portato una Williams in pole position era stato
Nicolas Hulkenberg nel gran premio del Brasile del 2010, ma non era riuscito a
sfruttare la pole per ottenere un buon risultato in gara.
La cronaca e i
fatti salienti
Partenza: Maldonado cerca di mantenere la leadership, ma
viene superato da Alonso. Si ritrova quindi in seconda posizione, seguito da
Raikkonen autore di un’ottima partenza, Rosberg e Grosjean. Parte male Webber,
che perde diverse posizioni. Ne recupera invece Massa fino a ritrovarsi davanti
all’australiano.
Nel corso delle prime curve Perez ha un contatto con
Grosjean, fora ed esce di pista.
Al termine del primo giro le posizioni sono le seguenti:
Alonso, Maldonado, Raikkonen, Rosberg, Grosjean, Schumacher, Vettel, Button,
Kobayashi, Vergne. Subito fuori top ten ci sono Massa e Webber. Hamilton nel
frattempo 19° mentre Kovalainen è riuscito a recuperare posizioni in partenza
sopravanzando il compagno di squadra e la Williams di Senna. Perez rientra ai
box e ne esce in ultima posizione.
Nei giri successivi le posizioni non variano, le due
vetture più vicine sono quelle di Vergne e quella di Massa, senza però che il
brasiliano riesca ad avvicinarsi al punto tale da tentare il sorpasso.
7° giro: Webber è il primo pilota a rientrare per il
cambio gomme, con Vettel che rientra il giro successivo. Nei giri seguenti
anche i piloti di testa rientrano ai box.
12° giro: Schumacher, in nona posizione, tampona Senna
che lo precedeva, non essendosi ancora fermato per la prima sosta. Per il
pilota della Mercedes il ritiro è immediato, Senna tenta di proseguire, ma
finisce per ritirarsi nel corso della stessa tornata.
Schumacher, che dalle immagini sembra essere il
responsabile dell’incidente, dichiara che Senna gli ha frenato davanti. Senna
attribuisce la causa dell’incidente a un’erronea valutazione delle distanze da
parte di Schumacher. L’incidente tra i due verrà valutato dopo la gara dai commissari.
15° giro: Hamilton ritardando la sosta, era riuscito a
risalire di diverse posizioni, quando finalmente effettua il proprio pit-stop
rientra in pista in 13esima posizione. C’è stato un problema al pit-stop, una
delle gomme tolte dalla vettura viene “investita” dal pilota.
Le posizioni sono nel frattempo: Alonso, Maldonado,
Rosberg, Grosjean.
16° giro: Grosjean supera Rosberg.
17° giro: Webber è in crisi, viene superato da Di Resta,
Massa e Hamilton. Il giro successivo rientra ai box, dove oltre al cambio gomme
gli viene sostituito anche il musetto.
Al 23° giro arriva un’importante comunicazione: Massa e
Vettel sono sotto indagine per non avere rispettato le bandiere gialle.
24° giro: Hamilton, alle spalle di Massa, tenta di
superare il pilota della Ferrari. Massa si difende e per il momento Hamilton è
costretto a rimanere dietro.
26° giro: Button, in crisi con le gomme, rientra ai box
per effettuare un nuovo pit-stop.
Anche Maldonado rientra ai box e, non appena esce, mette
in opera un giro strepitoso. Nel frattempo Alonso rimane rallentato dietro alla
Marussia di Pic.
27° giro: rientra ai box anche Alonso. Mentre lo spagnolo
si immette lungo l’uscita dai box, Maldonado transita sul traguardo e si
impossessa della testa della gara. Nei giri successivi il suo vantaggio si
stabilizza intorno ai sei secondi.
29° giro: Massa è ancora davanti a Hamilton, che tenta
nuovamente il sorpasso. Anche stavolta il ferrarista riesce a mantenere la
posizione.
Viene comunicato un drive through per Massa e Vettel.
30° giro: Massa rientra per scontare la penalità, mentre
era in quinta posizione. Vettel rientra due giri dopo per il drive through.
37° giro: Pic viene sanzionato con un drive through per
avere ignorato le bandiere blu (con Alonso). Due giri dopo, però due giri dopo
il francese si ritira. È il quarto ritirato dopo Schumacher, Senna e
Karthikeyan.
38° giro: Button viene superato da Vettel per la settima
posizione. Un giro dopo l’inglese rientra ai box per una ulteriore sosta.
Alonso nel frattempo inizia a recuperare sul venezuelano
della Williams. Il distacco scende a 4 secondi e 8 al 40esimo giro.
40° giro: Perez investe un meccanico nel corso di un
caotico pit-stop. Poche conseguenze per il meccanico, mentre Perez è costretto
al ritiro.
La top five è composta da: Maldonado, Alonso, Raikkonen,
Grosjean, Rosberg.
41° giro: Rosberg rientra ai box per la terza sosta.
42° giro: rientra anche Maldonado. Un problema fa sì che
il suo pit-stop duri sei secondi. Rientra alle spalle di Raikkonen, in terza
posizione.
Alonso non riesce a recuperare nei tre giri in più che
rimane in pista.
45° giro: rientrato per l’ultima sosta, lo spagnolo della
Ferrari esce dai box a circa tre secondi di distacco da Maldonado, che viene
rallentato da Raikkonen, davanti a lui.
47 ° giro: Raikkonen prosegue, ma Maldonado lo supera.
Ora è Alonso a rimanere dietro a Raikkonen. Completa il sorpasso al giro
successivo. Maldonado è in testa a circa due secondi di vantaggio.
49° giro: Raikkonen, che nel frattempo sta perdendo
parecchio, rientra per la sua ultima sosta. Alonso è a un secondo e quattro
decimi da Maldonado quando mancano 17 giri alla conclusione. Secondo una
comunicazione tra il box Lotus e Raikkonen, pare che Maldonado e Alonso possano
fermarsi per un’ulteriore pit-stop. Al contrario, al box della Williams viene
comunicato a Maldonado di preservare le gomme fino alla fine.
50° giro: il distacco di Alonso scende a meno di un
secondo.
51° giro: Raikkonen, in quarta posizione alle spalle di
Grosjean, gira quasi due secondi al giro più veloce dei due piloti di testa.
Grosjean ha effettuato al momento soltanto due soste.
52° giro: Di Resta e Massa, nelle zone basse della
classifica, sono a quasi un giro di ritardo, davanti a Maldonado e Alonso. Per
i due sono esposte le bandiere blu, ma al momento non sono a una vicinanza tale
da comportare un immediato doppiaggio. Intanto Grosjean si ferma per la sua
ultima sosta. Raikkonen è terzo a venti secondi di distacco dal leader.
53° giro: Massa si fa di lato per far passare Maldonado e
Alonso. Di Resta si fa doppiare prima da Maldonado e poi da Alonso, con Alonso
che perde lievemente di più rispetto al venezuelano. Raikkonen nel frattempo
continua a guadagnare un secondo al giro.
56° giro: a dieci giri dal termine la top ten è
Maldonado, Alonso, Raikkonen, Grosjean, Rosberg, Kobayashi, Hamilton, Button,
Vettel, Hulkenberg.
58° giro: Raikkonen è a meno di 15 secondi di distacco
dal leader. In Lotus finalmente si sono resi conto che anche Maldonado e Alonso
sono su tre soste. Comunicano però al pilota che può raggiungere i due piloti
di testa entro il termine della gara.
59° giro: Vettel supera Button per l’ottava posizione.
60° giro: Alonso a un secondo e tre decimi da Maldonado.
61° giro: Kobayashi è negli scarichi di Rosberg e tenta
l’attacco nei confronti del pilota della Mercedes. Riesce a superarlo e si
porta in quinta posizione. Hamilton nel frattempo è in settima posizione,
avendo fatto due sole soste, e rischia di non riuscire a mantenere la posizione
su Vettel. Intanto Webber tenta il sorpasso su Hulkenberg, ma non riesce a
portarlo a termine: clamorosamente Webber è in undicesima posizione, fuori dai
punti.
62° giro: quando inizia il quintultimo giro Maldonado ha
due secondi di vantaggio su Alonso, segue Raikkonen in terza posizione alle
spalle dello spagnolo.
63° giro: Vettel supera Hamilton. La top ten è ora:
Maldonado, Alonso, Raikkonen, Grosjean, Kobayashi, Rosberg, Vettel, Hamilton,
Button, Hulkenberg.
65° giro: inizia il penultimo giro, Maldonado è in testa
con quasi tre secondi su Alonso, mentre il distacco di Raikkonen scende a circa
quattro secondi.
Nel corso del penultimo giro Vettel conquista il sesto
posto superando Rosberg.
Inizia il giro finale, 66°, per Maldonado. Raikkonen è a
due secondi e mezzo da Alonso in crisi con le gomme.
Bandiera a scacchi: Pastor Maldonado è il 104esimo pilota
a vincere una gara valida per il campionato di Formula 1. Seguono sul podio
Alonso e Raikkonen, con il finlandese che si era portato a pochi decimi di
distacco dallo spagnolo.
Arrivano in zona punti, dalla quarta alla decima
posizione: Grosjean, Kobayashi, Vettel, Rosberg, Hamilton, Button e Hulkenberg.
Questo è il primo successo della Williams dopo molti anni
di digiuno: erano trascorsi quasi otto anni da quando Montoya aveva tagliato il
traguardo in prima posizione a bordo di una Williams per l’ultima volta, in
occasione del gran premio del Brasile del 2004.
Pastor Maldonado è il primo pilota venezuelano a vincere
un gran premio di Formula 1, finora l’unico arrivo in zona punti di un pilota
venezuelano risaliva al 1983, quando Johnny Cecotto con la Theodore conquistò
la sesta posizione nel gran premio degli Stati Uniti- ovest.
Il risultato
I FLOP
Scelgo di partire dai flop, in quanto per quanto riguarda
i top il discorso sarà sicuramente più prolisso. Ci tengo a precisare che si
tratta di un’opinione personale e che ci sono stati diversi piloti che hanno
deluso nel corso del weekend, per esempio Senna che vaga per i prati nelle
qualifiche mentre il compagno di squadra sorprende in top ten, Button che
ottiene un risultato pietoso in qualifica, Karthikeyan che guida una HRT, è chiaro che non ci si può
aspettare granché, ma il fatto che si qualifichi a tre decimi di distacco da De
La Rosa è molto al di sotto delle aspettative a mio avviso, Massa che fa una
qualifica ancor più pietosa di quella di Button, in gara inizia bene e poi dopo
il drive through si perde chissà dove... ma nulla di tutto ciò può eguagliare
le performance di altri due piloti:
1) Michael Schumacher: recupera terreno in partenza, è
stabilmente in top ten, ha poco distacco rispetto al compagno di squadra... e
naturalmente sceglie di completare l’opera utilizzando la vettura di Senna come
rampa di decollo. Pare abbastanza lampante che la responsabilità del contatto è
– almeno per la maggior parte – sua, ma sembra che se ne siano accorti tutti, a
eccezione di lui stesso.
2) Mark Webber: la storia della Redbull in difficoltà
dovrebbe giustificarlo? In qualifica resta fuori dalla top ten, in partenza si
fa superare perfino da piloti che partivano tre file più indietro di lui (fosse
la prima volta si potrebbe chiudere un occhio, ma è l’ennesima volta che fa una
partenza che peggio di così non so cosa si possa fare), fa una gara totalmente
anonima e si ritrova doppiato e fuori top ten alle spalle di una Force India,
sulla quale fa un tentativo di sorpasso che non va in porto, unica azione di
rilievo che svolge nel corso dei 66 giri. Tutto questo mentre il suo compagno,
che non ha fatto certo una gara eccellente, si prende il lusso di arrivare in
sesta posizione nonostante un drive through in cui è incappato a metà gara. Non
sarebbe neanche così grave, tutto sommato, se non stessimo parlando di un
concorrente al titolo mondiale.
I TOP
La prenderò un po’ per le lunghe, ma credo che sia
necessario. Si è visto, in questa stagione, che è estremamente difficile
stabilire in anticipo quali team e quali piloti possano puntare alla vittoria.
Sembra, di fatto, che davvero da un circuito all’altro le cose possano cambiare
radicalmente. Ciò non toglie che la Williams è stata negli ultimi anni una
delle scuderie meno prestanti (fatta eccezione per Caterham, Marussia e HRT,
che da quando sono entrate nel campionato nel 2010 sono sempre state distaccate
notevolmente dagli altri team) e che ha attraversato parecchie difficoltà. Aveva
un passo superiore agli altri? Difficile a dirsi, ma onestamente finora è
sembrata un team che può puntare alla top ten, in questa stagione, ma che
difficilmente avrebbe potuto puntare al podio. Invece è quello che ha fatto.
Maldonado ha conquistato la pole position (qualcuno dirà che se in McLaren non
avessero fatto casini non l’avrebbe ottenuta mai e poi mai e avrebbe ragione,
ma la Formula 1 è costituita da fatti, non da parole, e stare a sindacare su
cosa sarebbe accaduto se non fosse successa questa o quell’altra cosa non porta
certo molto lontano) e ha avuto a disposizione una vettura che gli ha
consentito di conquistare una vittoria preziosa tanto per lui tanto per il
team.
Il mio giudizio personale su Maldonado è che non sia un
pilota eccezionale, non sarà questa vittoria a farmi cambiare idea e sono
convinta che difficilmente si ripeterà in futuro, ma i non eccellenti risultati
che ha mostrato in numerose occasioni fin dal momento del suo debutto non sono
sufficienti per non riconoscere che oggi ha veramente fatto una gara
fantastica. La vettura era migliore rispetto alle altre volte? Sì, certo, è
plausibile. Ma lui stesso, che in altre occasioni ha terminato le gare andando
a sbattere contro muretti o altre vetture, oggi è rimasto in pista dall’inizio
alla fine senza commettere particolari sbavature, eccetto il farsi superare da
Alonso in partenza. In ogni caso non ritengo particolarmente grave il fatto che
un pilota che ha esordito nella scorsa stagione abbia perso una posizione nei
confronti di un due volte campione del mondo. Non grave al punto tale da
risaltare più del fatto che abbia ottenuto un’ottima vittoria.
C’è chi da anni ripete che indiscutibilmente ogni pilota
pagante sta lì dov’è solo ed esclusivamente per i milioni di euro che porta,
non ha un briciolo di talento ed è scandaloso che stia lì dal momento che non
andrà mai da nessuna parte. Oggi Maldonado, ha cercato di dimostrare che, se
anche ci sono stati piloti paganti totalmente e indiscutibilmente scandalosi,
in certe occasioni, ce ne sono anche che, seppure solo qualche volta, tirano
fuori il meglio di sé e danno il massimo.
Ma Maldonado non è il primo “top” che salta all’occhio,
così come non lo è la Williams e non lo sono altri piloti e team. Il primo top,
in sé, è questo incredibile campionato: cinque piloti di cinque team diversi
hanno vinto i cinque gran premi finora disputati. Una cosa del genere non
accadeva da ben ventinove anni. C’è chi si lamenta che le gare sono monotone,
tutte uguali una all’altra. Il campionato 2012 è sulla buona strada per mettere
tutti a tacere una volta per tutte. Nessuna gara si sta dimostrando uguale all’altra
e, al momento attuale, sembra non esserci un team o un pilota che abbia un
evidente supremazia sugli altri.
Questo è l'articolo che ho scritto per Formula 1 Grand Chelem forum.
Lo stamp è preso da Formula1.com.
Al più presto arriverà la seconda parte del commento al gran premio.
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