Ogni giorno capitano cose che non ci aspettiamo, cose che
ci sorprendono e che tutto sommato ci lasciano un po’ sconcertati. Il mio stato
d’animo dopo questo weekend è: vorrei che il gran premio di Montecarlo
iniziasse domani. Purtroppo non sarà così. Credo comunque che, viste tutte le
sorprese che ci sono state riservate, tre settimane fossero un tempo di attesa
abbastanza ragionevole. Oggi siamo stati senza ombra di dubbio ricompensati. E
non solo oggi, domenica 13 maggio, ma anche ieri. Chi si lamenta che questa
Formula 1 è monotona come non mai si sbaglia. Qualcosa è monotono quando è
talmente ovvio e scontato che in anticipo puoi prevedere cos’accadrà. Se
venerdì scorso qualcuno vi avesse chiesto chi avrebbe vinto il gran premio,
cosa avreste risposto? Forse Hamilton, oppure Alonso, o magari Button, Vettel o
Webber. Qualcuno si sarebbe spinto oltre, azzardando Rosberg o eventualmente
Raikkonen. Qualche pazzo avrebbe osato menzionare i compagni di squadra di tre
di essi, provocando una serie interminabile di risate (la cosa più preoccupante
è che oggi come oggi di questi tre quello che mi sembra più plausibile per una
vittoria è proprio Grosjiiii). Invece non è successo niente di tutto ciò e
un’ennesima pagina della storia della Formula 1 è stata scritta. Dalla prossima
gara in poi non cambierà niente rispetto alla situazione che precedeva il gran
premio di Spagna, è chiaro, ma comunque un nuovo tassello di questo campionato
è stato scritto e ci ha condotti a un’ulteriore conferma di quello che ancora
non avevamo il coraggio di ammettere con noi stessi: prevedere cos’accadrà in
futuro, in questa stagione, è impossibile. Eccetto il fatto che Caterham,
Marussia e HRT sono i tre team più lenti in qualunque circuito, per il resto
l’unica cosa che sappiamo è che quello che è accaduto nelle gare precedenti non
dà alcuna indicazione su quello che accadrà in futuro. Cinque vincitori diversi
appartenenti a cinque team diversi in cinque diversi gran premi (cosa che non
accadeva dal lontano 1982, dove ben undici piloti vinsero almeno una gara nel
corso della stagione): nessun team prevale, di fatto, sugli altri; è difficile
anche arrivare a stabilire chi siano i due o tre team che stanno in vetta alla
pari. Devo dire che per me questa è una situazione inedita: il massimo che ero
arrivata a vedere da quando seguo la Formula 1 erano tre team che potevano
ragionevolmente puntare alla vittoria regolarmente nel corso della stagione, e
mi riferisco a Redbull, Ferrari e McLaren nel lontano e piuttosto vicino 2010.
L’unica stagione che ho visto in cui ben cinque team avevano ottenuto almeno
una vittoria è stata il 2003 (Ferrari, Williams, McLaren, Renault e Jordan),
dove però i team in questione sarebbero stati quattro se la gara di Interlagos
(vinta da Fisichella su Jordan dopo l’esposizione della bandiera rossa per gli
incidenti di Webber e Alonso) fosse stata disputata in condizioni “normali”.
Quest’anno abbiamo visto cinque vincitori diversi, appartenenti a cinque team
diversi, in cinque gran premi... lo so che l’ho già detto tante volte, ma
ripetersi non fa mai male (l’unica eventuale controindicazione è che i lettori
decidano di cliccare sulla X in cima alla schermata, ma questo è un altro
discorso), tutti questi gran premi di fatto, sono stati disputati in condizioni
normali (anche in Malesia, dopo la ripartenza, le condizioni erano quantomeno nella
media – questo preparatevi a leggerlo di continuo da qui fino alla fine della
nostra esistenza terrena che sarà anticipata dalla voce di Mazzoniiii).
Ehi, ma il commento è appena iniziato e voi, lettori che
ignorano il risultato della gara (ma chi ci crede! però facciamo finta di
crederci perché è bello immaginare di essere io a svelare a tutti cos’è
accaduto), non sapete ancora che un ulteriore pilota che non è Button, Alonso,
Rosberg o Vettel ha vinto il gran premio! Anzi, per la cronaca siete rimasti
alla griglia di partenza che ho descritto ieri, con Hammiiii in pole position.
Bene, dimenticatevi tutto quanto: la McLaren ha messo in atto un’ennesima
performance autodistruttiva (cosa in cui in questa stagione non la batte
nessuno), cosicché Gigino è andato in pista con una quantità troppo scarsa di
carburante durante le qualifiche. Ciò comporta che è stato squalificato, il suo
tempo è stato annullato e lui è stato retrocesso in fondo alla griglia di
partenza, quindi 24° dato che non si poteva fare una gara senza Karthyyyy e
quindi è stato ammesso per via dei tempi fatti registrare nell’unica sessione
di prove libere in cui ha realizzato un tempo. Grande Karthyyyy! Cioè... grande
Karthyyyy fino a un certo punto: il fatto che conquisti l’ultimo tempo non
sarebbe neanche scandaloso in sé (arrivare costantemente dietro al compagno di
squadra non è ritenuto da nessun tifoso un crimine degno di critica asfissiante
– a meno che chi arriva dietro non abbia più di quarant’anni e non abbia mai
guidato la Ferrari), ma essere ultimo distaccato di oltre tre secondi dal
compagno di squadra direi che è abbastanza imbarazzante. Ma dopotutto la
ricerca dell’ultima posizione fa parte della filosofia indiana che anche
Chandhok ha tentato di mettere in pratica prima di essere messo a piedi.
Comunque se Karthyyyy fosse nato vent’anni prima, l’avrei visto bene come
compagno di squadra di Paul Belmondo sulla Pacific color carta di uovo di
Pasqua.
Maldiiii: «Scusa autrice, io parto dalla pole position e
tu te ne stai a parlare di Chandhok, Karthikeyan e della Pacific così come se
niente fosse?»
Oh, giusto, mi sembrava infatti di avere dimenticato
qualcosa di fondamentale. Pastor Maldonado, membro onorario del Club dei Piloti
Paganti e per questo criticato pesantemente anche nelle occasioni in cui non ha
combinato danni, che casualmente si era messo dietro tutti a parte Hamilton,
non appena quest’ultimo è stato retrocesso ha guadagnato la leadership e la
prima posizione sulla griglia di partenza. Ebbene, casomai ci fosse bisogno di
ulteriori dimostrazioni, lo status di pilota pagante non implica
necessariamente che le prestazioni siano le stesse ottenute da Taki Inoue nella
sua gloriosa (o se preferite ridicola) carriera in Formula 1. E nemmeno che
ciascun pilota pagante sia destinato ad eguagliare Yuji Ide, Alex Yoong e, per
par condicio, anche piloti non asiatici del calibro di Gaston Mazzacane, noto
fenomeno che ha gareggiato in Minardi nel lontano 2000 come compagno di squadra
di Marc Gené (uno che quando parla si sente lontano un miglio che è spagnolo
per quant’è forte il suo accento XD) e che l’anno successivo se non sbaglio è
stato ingaggiato da qualche altro team ma non riesco assolutamente a ricordare
quale (di conseguenza non ho idea di chi fosse il suo compagno di squadra...
non era alla Sauber? O.O No, alla Sauber c’erano Salo e Diniz e spero anche che
la Sauber ingaggiasse piloti più decenti di Mazzacane... ma allora dove diamine
era?!). Anzi, non sono nemmeno sicura che abbia gareggiato per qualche altro
team! Eppure sì, deve essere così. U.U Ho il ricordo di Mazzacane in F1 nel
2001. Per quale dannata ragione ho così tanti buchi neri relativi al 2001? O.o
Va beh, non è così importante... posso ultimare tranquillamente questo commento
anche senza parlare di vecchie glorie della Formula 1... A proposito, Mazzacane
è del 1975, quindi è più giovane di due degli attuali piloti!
#LoRivoglioInFormula1! #MaAncheNo!
Mazzzzzzzzzacane: «Autrice, perché continui a parlare di
me?»
L’autrice: «Anche questa in effetti è una bella domanda.»
SCATTANO LE VETTUUUUUUUREEEEEEEEEEEEE! Pastor Maldonado
scatta dalla pole position per la prima (e ultima?) volta nella sua carriera in
Formula 1! Yeaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhh! The Power of Maldiiiii! Tenta di opporre
resistenza, ma niente da fare, in partenza Ferniiii supera il pastore e tutte
le sue pecore! A proposito di pecore e di una conversazione via MSN avvenuta
con due certe persone (di cui è a conoscenza anche una terza persona) che ho
conosciuto molto tempo fa su un certo forum, a proposito di pecore superate da
vetture, tra poco parlerò di Webber (sì, lo so, a parte queste tre persone
nessuno sa di cosa sto parlando – ed è anche meglio così).
Se Maldonado non si chiamasse Pastor ma avesse un qualsiasi
altro nome non avrei fatto questo discorso contorto a proposito di pastori e
pecore e avrei già detto da un bel po’ che il fenomenale francesino che vincerà
i prossimi quaranta titoli stranamente è stato superato da Raikkonen in
partenza, inutile, niente da fare, Grosjiiii ha tentato di distrarlo
lanciandogli addosso una baguette, ma Raikkonen è in realtà un pezzo di
ghiaccio e non se n’è nemmeno accorto. Se fosse stato chiunque altro, si
sarebbe girato indietro per fargli una linguaccia, ma naturalmente, dato che la
massima espressione di gioia per Icecream-man è la totale inespressività ha
continuato la propria gara così come se niente fosse.
Nel frattempo Grosjiiii ha concentrato i suoi sforzi nel
tentativo di difendersi da Perez che stava prendendo in seria considerazione
l’idea di metterselo dietro.
Checo: «Andale, andale, arriba, arriba!» [CIT. Speedy
Gonzales]
Grosjiii (agitando minaccioso la baguette): «Liberté,
égalité, fraternité!»
* La baguette colpisce il sombrero di Speedy Gonzales, che
vola via. *
Checo: «Vendettaaaaaaaaaa!»
* Lancia addosso a Grosjiii peperoncini messicani. *
Grosjiiii: «Vive la France!»
* Tenta di ghigliottinare l’avversario grazie al potere
della sua baguette, ma è troppo tardi: Perez sta vagando per i prati, alla disperata
ricerca del suo prezioso sombrero, dove tiene i peperoncini di scorta, per
rendere piccante il sushi preparato da Kobyyyy dentro al box della Sauber. *
Perez ha forato una gomma, quindi la prima cosa che ha
fatto quando si è trovato davanti all’ingresso della corsia dei box è stato
entrarvi, quindi per il momento possiamo lasciarlo da parte. In partenza una
Marussia – probabilmente quella di Zac Efron 2 – ha lievemente roteato in stile
trottola, ma poi Pic dopo un 360° si è rimesso in strada e si è involato lungo
una gloriosa gara in cui ha avuto l’onore, a un certo punto, di superare
Karthikeyan, cosa non da poco: Karthyyyy generalmente è ultimo, quindi è
matematicamente impossibile superarlo.
Ma intanto in partenza c’era anche qualcun altro che, come
avevo già preannunciato, aveva sfoderato un’altra grandiosa performance: parlo
di un pilota che ha ingiustamente passato tutta la sua vita a cedere posizioni
a bambini che bevono ancora la Redbull dal biberon e che è stato privato degli
innumerevoli titoli che ha dimostrato di poter vincere nel corso della sua
carriera tempestata di ripetuti successi. Figuriamoci che l’anno scorso su una
Redbull che in confronto alle altre vetture era un raggio spaziale è riuscito a
vincere ben UNA GARA, e solo perché come diversivo si sono inventati la
storiella del cambio mal funzionante di Vettel! In una parola (anzi due) sto
parlando di Mark Webber.
* Webbiiii fischietta allegramente, fermo sulla griglia
di partenza. *
Webbiii: «Ehi, ma che cosa sono quelle sagome con i
colori della bandiera indiana che mi sono passate davanti?»
* Nessuno gli risponde. *
Webbiii: «E quelle piume rosa da ballerina brasiliana?»
* Feliiii si gira e gli fa una pernacchia. *
Feliiii: «Felipe is faster than
youuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!»
Webbiii: «Ma la gara è già partita?! O.O Kers?! Kers,
dove sei?»
Il kers: «Non mi sono mosso di un millimetro e sono
perfettamente funzionante. Smettila di dare la colpa a me per la tua
inettitudine in partenza!»
* Webbiiii si nasconde dietro una sagoma che somiglia
alla sua vettura. Ah, no, era una Toro Rosso! *
Webbiiii è riuscito a farsi superare da qualunque vettura
potesse umanamente puntare a superarlo, ma tutto sommato è riuscito, al termine
del primo giro, a perdere una sola posizione rispetto a quella di partenza. La
classifica era: Ferniiii, Maldiiii, Icecream-man, Rosberg, Grosjiiii,
Schumacher, Vettel, Button, Kobyyyy, Vergne, Feliiii e Webbiiii nelle prime
dodici posizioni. THE POWER OF WEBBIIIII!
È da rimarcare anche la notevole partenza di Kovalainen,
che ha superato al via il compagno di squadra e anche la Williams di Bruninho.
Inutile dire che Kovaaaa non può fare altro che superare vetture in partenza,
perché poi è chiaro che nel corso della gara difficilmente sarà lui a superare
invece di essere superato: o meglio, doppiato, generalmente le Marussia e le
HRT sono ad anni luce da Kovaaaa.
Dopo un primo giro movimentato, la situazione si è
stabilizzata. Vergne aveva Feliiii a distanza notevolmente ravvicinata, erano
le due vetture più ravvicinate, ma non erano vicine abbastanza affinché Feliii
potesse tentare il sorpasso.
La situazione di regolarità si è interrotta al settimo
giro. Le gomme Pirelli che nell’ultimo anno sono state criticate dalla stampa
per il loro logoramento, e che nelle scorse settimane sono state criticate da
Schumacher per lo stesso motivo, cosa che ha portato istantaneamente la stampa
a prendere la posizione opposta sostenendo che il loro degrado è immaginario e
frutto di una mente troppo anziana per rendersi conto del logoramento delle
gomme della propria vettura (N.d.M.: per la cronaca, questo non è fangirlismo;
critichiamo pure, ma almeno limitiamoci a motivi validi, please – cosa che a
nonno Michael toccherà tra poco anche da parte mia, non per questioni relative
a critiche su gomme bensì per il non saper distinguere una vettura da una rampa
di decollo, ma questo è un altro discorso che arriverà tra cinque giri);
stranamente davano già segni di cedimento e Webbiiii è stato il primo a
rientrare ai box. Ebbene sì, è riuscito a primeggiare in qualcosa.
* Perez mi guarda con aria minacciosa, prendendo fuori
peperoncini dal sombrero di riserva che teneva appeso alla presa d’aria della
sua monoposto. *
Mhm... sono piacente, Webbiiii, ma non ha primeggiato
neanche qui. Perez era già rientrato ai box dopo un giro.
Dunque, dov’eravamo? Ah, già, a Webbiiii che è rientrato
ai box. Un giro dopo è toccato a Vettel e successivamente nel corso di pochi
giri anche ad altri.
Ad un certo punto rivolta a mio padre, che non aveva
ancora perso totalmente interesse per il gran premio, mentre leggevo le
posizioni che scorrevano in sovrimpressione, ho esclamato: «Ma c’è Kovalainen
che evidentemente è quinto!»
Poi stranamente Kovalainen rimaneva quinto, ma non si
vedeva neanche l’ombra di una Caterham tra le prime posizioni.
Intanto Bruninho, che ancora non si era fermato per
cambiare gomme, era risalito fino agli scarichi della Lotus di Grosjiiii.
* Grosjiiii vede piume fucsia che svolazzano e una
vettura che si avvicina. Fa un numero da giocoliere piuttosto sbrigativo con le
sue baguette, preparandosi a un atto eroico. *
Bruninho: «THE POWER OF SAMBAAAAAAAAAAAAAAAA!»
Grosjiiii: «Liberté, égalité, fraternité!»
Bruninho: «SAMBA-PARTYYYYYYY!»
Schumiiii: «Ehi, cosa sono questi festeggiamenti senza
aspettarmi?»
Grosjiiii: «De quels festeggiamentì parlez-vous? Sarete
tutti quanti ghigliottiné!»
Bruninho: «SAMBAAAAA FOREVERRRRRR!»
* Bruninho si avvicina a Grosjiiii, schivando a malapena
una baguette. Qualche pezzo di alettone vola in aria, ma non c’è da
preoccuparsi: la quantità di pezzi che vengono scagliati per aria aumenta
improvvisamente in presenza di Bruninho, Grosjiiii e altri sostenitori del
kamikaze-style. *
Grosjiiii: «Vive la France et les baguettes!»
* Grosjiiii si allontana mentre Bruninho si concentra nel
ricordare i passi della lambada. *
Bruninho: «SAMBA PARTYYYYY!»
Schumiiii: «Sono invitato anch’io?»
Bruninho: «Certo! THE POWER OF SAMBAAAA!»
Schumiiii: «Volaaaare, oh oh oh oh, cantare, oh oh oh oh,
su una Williams blu dipinta di blu!»
* Grosjiiii guarda nel retrovisore e celebra lanciando
per aria una baguette. *
È il dodicesimo giro e nonno Schumiii è il primo ritirato
della giornata, dopo avere fatto la prima vera e propria ca**ata stagionale.
Come se non bastasse ha citofonato ai box lamentandosi in
Hammiiii-versione-Monza-2011-style.
Schumiiii: «Bruninhooooo mi ha buttato fuori! Ç_ç Ho solo
utilizzato la sua vettura come rampa di lancio, è chiaro e cristallino come la
luce dei lampioni di Singapore che io non ho alcuna responsabilità
nell’incidente!»
* Ma si sa, la luce chiara e cristallina dei lampioni di
Singapore la si vede soltanto al di sotto dei quarant’anni. *
Nel frattempo Bruninho vagava da qualche parte, ma non è
durata molto: anche lui ha abbandonato la gara di lì a poco e sarebbe comparso
successivamente al box della Williams a esibirsi in una delle sue classiche
performance: ridere e salutare con la mano ogni volta in cui è inquadrato.
Dopo l’incidente sono rimaste le bandiere gialle esposte
per un’interminabile quantità di tempo e più tardi sarebbe arrivata una
comunicazione: Vettel e Feliiii erano sotto indagine per non avere rispettato
le bandiere gialle.
Le posizioni nel frattempo continuavano a scorrere in
sovrimpressione, con Kovalainen ancora segnato come quinto. Peccato che nel
frattempo Bruninho e Michaellll dopo alcuni giri dal ritiro erano ancora
segnati come ottavo e nono.
Ho iniziato a rendermi conto di un’ineluttabile verità.
«Ah, ma allora non c’è Kovalainen quinto, è che s’è inceppato qualcosa.»
In effetti era già molto improbabile che Kovaaaa fosse
quinto (ma se a un certo punto in Malesia Karthyyyy risalì addirittura fino
all’ottava posizione, per tutti ci sono speranze), ma soprattutto che
Mazzoniiii non avesse ancora commentato il fatto.
Hammiiii ha rimandato la sosta (ne avrebbe fatte due in
totale) fino al quindicesimo giro. Era risalito abbastanza in alto e, dopo
avere “investito” una gomma tolta dalla vettura durante il pit-stop (ma in
McLaren si sono accorti che sono pretendenti al titolo ?! o stanno
semplicemente cercando di battere ogni record stagionale di errori durante i
pit-stop?) ed è rientrato in pista tredicesimo, mentre Alonso era al comando,
con circa tre secondi di vantaggio su Maldonado. Intanto Grosjean, scatenato ma
meno caotico del solito, ha superato Rosberg.
Di lì a un paio di giri, Di Resta, Massa e Hamilton uno
dietro l’altro, hanno superato Webbiiii che mostrava che in partenza non era
stato granché, ma anche nel resto della gara evidentemente non aveva intenzione
di concludere molto. Al giro successivo è rientrato per la seconda sosta e nel
frattempo gli è stato sostituito anche il musetto (stessa cosa è capitata a
Vettel più tardi).
Situazione di tranquillità per qualche giro (a parte
Karthyyyy che si ritirava per problemi tecnici, non inquadrato e non
considerato da nessuno), dopodiché Hammiiii, che era dietro a Feliiii, ha
tentato il sorpasso. Feliiii ha opposto resistenza (sì, avete letto bene) e
Luiiiiis non è riuscito a ultimare il sorpasso. Intanto il suo compagno di
squadra Jensiiii aveva qualche problema con le gomme. È rientrato al 26esimo
giro per effettuare la sua seconda sosta, mentre anche Maldonado rientrava.
Per Ferniiii si aprono rosee prospettive, può puntare a
rimandare la sosta e a guadagnare nel frattempo... peccato che nel frattempo si
sia ritrovato dietro alla Marussia di Pic (che di lì a dieci giri si sarebbe
beccato un drive through per non avere rispettato le bandiere blu, che non
avrebbe scontato in quanto si sarebbe ritirato prima di avere matematicamente
il tempo di farlo), proprio mentre Maldiiii usciva dai box e faceva un giro che
meglio di così non si poteva, cosa che stava a significare che probabilmente
anche senza Pic Ferniiii non avrebbe guadagnato più di tanto.
Proprio mentre è stata data la linea all’intervista di
Schumacher, che ha vaneggiato qualcosa a proposito del fatto che era Senna il
responsabile dell’incidente (stranamente era l’unico ad avere quell’opinione),
Ferniiii è rientrato ai box.
C’era ancora mio padre in salotto, che non si era reso
conto dell’importanza del momento. Infatti stava ascoltando l’intervista di
Schumacher, criticando ciò che diceva. Io intanto mi sbracciavo per indicargli
che stava avvenendo un fatto ben più storico di Schumacher che si destreggiava
a farfugliare qualcosa in italiano: una sagoma blu che transitava sulla linea
del traguardo mentre Alonso percorreva la corsia dei box. Ebbene, dopo
ventisette giri di gara, Maldonado era in testa con un vantaggio che si
aggirava intorno ai sei secondi. WTF?! O.O
Due giri più tardi due amici inseparabili erano molto
vicini a quello che avrebbe potuto tradursi in uno scontro diretto. Feliii e
Hammiiii al momento erano in quinta e sesta posizione. Il pilota della McLaren
ha tentato il sorpasso.
Feliiii: «THE POWER OF SAMBAAAAA!»
Hammiiii: «Ehi, ma hai il pupazzo di Gatto Silvestro
appeso al retrovisore!»
Feliiii: «Sì! È quello che Rosbiiii aveva rubato a
Schumiiii al gran premio della Cina! Schumiiii se l’è ripreso e me l’ha
regalato in memoria dei bei tempi che abbiamo trascorso insieme come compagni
di squadra nel 2006, epoca in cui lo prendevamo in quel posto molto meno
rispetto a ora!»
Hammiiii (con voce da meccanico Ferrari di “Zelig”): «Me
lo porto a casa io il pupazzetto di Gatto Silvestro!»
Feliiii: «Aspetta e spera! Ti porterai a casa quel
pupazzo soltanto quando Pic otterrà una vittoria!»
Hammiiii: «I’M THE BEST!»
Feliiii: «SAMBA IS FASTER THAN YOUUUUUUUUU!»
Felipe ha resistito al tentativo di sorpasso di Gigino e
molto stranamente i due non si sono neanche sfiorati. O.O Nel frattempo gli è
stato comunicato (e anche a Vettel) un drive through per il fatto delle
bandiere gialle di cui parlavo prima. È rientrato al trentesimo giro e da lì in
poi la sua gara, fino a quel momento peraltro accettabile, è calata
progressivamente giro dopo giro facendomi pensare che avrebbe fatto sicuramente
più bella figura se Hammiiii l’avesse tamponato facendo terminare la sua gara
anzitempo. Vettel è rientrato per scontare la penalità due giri più tardi e la
sua gara, stranamente, diversamente da Feliiii, non ha avuto lo stesso esito.
Infatti al trentottesimo giro ha conquistato la settima posizione, superando
Button, che di lì a poco è rientrato ai box per la sua ultima sosta.
{Nel frattempo è l’una e tre quarti della notte tra
lunedì e martedì e dal momento che domani – altrimenti detto oggi da chi
diversamente da me ha l’abitudine di andare a letto a orari “normali” – ho del
lavoro da fare per l’università, direi che è il caso di spegnere il
computer...}
{...e ora che non è più l’una e tre quarti e che non è
ancora l’una e tre quarti – per quell’ora conto di avere terminato il commento
già da un po’ – direi che posso riprendere la mia narrazione.}
Il successivo colpo di scena è arrivato al quarantesimo
giro, quando Perez è rientrato ai box per un pit-stop che si è rivelato
abbastanza disastroso. Infatti nel corso della sosta ha pressoché investito un
meccanico (che è caduto a terra ma si è rialzato tranquillamente). Speedy
Gonzales si è inoltrato fuori dai box ma... RITIRO! La sua gara si è conclusa
immediatamente, mentre i peperoncini messicani delusi protestavano andando a
nascondersi sotto al suo sombrero.
In testa c’era Maldonado, secondo Alonso, dopodiché le
Lotus di Raikkonen e Grosjean. Nel frattempo il distacco di Ferniiii iniziava a
calare, portandosi intorno ai quattro secondi e mezzo.
Un giro più tardi Rosberg, che si trovava in quinta
posizione, è rientrato ai box, primo dei piloti al momento in top-five a
effettuare il pit-stop conclusivo.
Maldiiii è andato ai box al 42esimo giro, e... ALLARME
ROSSO! C’è stato un problema durante la sosta, il cambio gomme in sé è durato
sei secondi... in pratica ha perso circa tre secondi in più del dovuto. È
rientrato dietro a Icecream-man, che si trovava in seconda posizione provvisoria
dal momento che doveva ancora effettuare la sua ultima sosta. Al 45esimo sui 66
giri previsti anche Ferniiii è rientrato ai box, con un’amara verità: non aveva
recuperato nulla su Maldiiii nel frattempo ed è uscito dai box a tre secondi di
distacco dal venezuelano. Nel frattempo Maldiiii era negli scarichi della Lotus
di Kimiiiii ed era seguito dallo spagnolo che si avvicinava progressivamente.
Nel corso dei due giri successivi entrambi hanno superato
Raikkonen, che continuava a perdere sulle gomme usurate (argomento che sarà
approfondito tra poco), a un giro di distanza l’uno dall’altro: Ferniiii era a
due secondi di distacco circa dal pilota della Williams.
Kimiiiii è rientrato ai box quando mancavano diciassette
giri al termine. Epic fail strategico per la Lotus, non nuova a prestazioni del
genere. Infatti da una comunicazione via radio emergeva come secondo loro i due
piloti di testa si sarebbero fermati per un quarto pit-stop prima del termine
della gara, lasciando strada a Icecream-man. Peccato che nel frattempo venisse
comunicato via radio a Maldiiii che con quelle gomme doveva arrivarci fino alla
fine e di non esagerare. Quella comunicazione mi ha portata a pensare: “se
Ferniiii supera Maldiiii, per via di questa comunicazione qualcuno si inventerà
che si è trattato di un complotto tra team”. Kimiiii è uscito dai box alle
spalle di Grosjean, che ancora non si era fermato per il terzo cambio gomme –
si sarebbe fermato di lì a tre giri.
Al cinquantesimo giro il gap tra Maldonado e Alonso si è
ridotto a meno di un secondo, segno che Ferniiii poteva già azionare l’ala
mobile. In quel momento (i miei genitori erano usciti, ero rimasta sola in casa
e nessuno mi avrebbe presa per pazza) ho sentito il bisogno impellente di
alzarmi in piedi e di incrociare le dita. «Vai Maldiii, vai Maldiii, vai
Maldiii, tieni dietro Ferniiii e ti conquisterai la mia stima una volta per
tutteeeee!»
* Mi scanso dal lancio di uova e pomodori che mi è
arrivato addosso, dovuto al fatto che non riesco a provare la benché minima
simpatia per Ferniiii. *
Nel frattempo pareva alquanto evidente che in casa Lotus
avevano fatto una cavolata clamorosa. Icecream-man nel frattempo girava due
secondi al giro più veloce dei piloti di testa e, quando al 52esimo giro si è
ripreso la terza posizione (causa pit-stop di Grosjiiii) era distaccato ancora
di una ventina di secondi da Maldiii. Il distacco però sarebbe sceso
notevolmente di lì a poco.
Al 53esimo giro Maldiiii e Ferniiii si sono ritrovati a
dover doppiare Feliiii e Di Resta. Feliiii si è fatto di lato, lasciando
passare agevolmente entrambi in una volta. DiR invece è stato doppiato prima
dall’uno e poi dall’altro, con Maldiii che ha guadagnato una manciata di
centesimi nel frattempo. Chi guadagnava con un ritmo che si è stabilizzato ben
presto su un secondo al giro è stato Kimiiii.
Dieci giri prima del termine, questa era la top-ten:
Maldiiii, Ferniiii, Iceman, Grosjiiii, Rosbiiii, Kobayashiii, Hammiiii, Button,
Vettel, Hulkino. Nel corso dei giri successivi le cose sono cambiate, per
quanto riguarda la top-ten (il resto della top ten, di Maldiiii, Ferniiii e
Kimiiii, parlerò ampiamente dopo, ma appunto per non essere interrotta da altri
sorpassi mi tengo appunto il discorso sui loro ultimi dieci giri per ultimo):
in primis Vettel ha superato Button al 59esimo giro e Hamilton al 63esimo,
mentre Webbiiii, undicesimo alle spalle di Hulkino, non è riuscito a portare a
termine il suo unico tentativo di sorpasso sul pilota della Force India;
inoltre Kobayashi al 61esimo giro ha superato Rosberg per la quinta posizione.
Nel corso di due giri, quando finalmente in casa Lotus si
sono accorti che anche Maldiiii e Ferniiii sono su due soste, il distacco di
Raikkonen scende a meno di quindici secondi. Ce la farà ad avvicinarsi
abbastanza per poter insidiare la leadership o almeno il secondo posto? Tutto
questo al momento sembra non avere importanza: quando inizia il 60esimo giro è
palese che Alonso, che inizia ad avere difficoltà con le gomme, non riesce a
reggere il passo di Maldonado, il gap è un secondo e tre decimi e di lì a un
paio di giri sarà superiore ai due secondi. Chi si avvicina sempre di più è
Raikkonen, che al penultimo giro è a quattro secondi da Ferniiii. Questi
quattro secondi diventano due secondi e mezzo dopo un giro e, nel corso
dell’ultima tornata, il distacco è destinato a scendere ancora.
Io intanto sono in piedi, aspetto che Maldonado completi
il suo ultimo giro. Quando vedo la bandiera a scacchi non ci credo. Ripenso al
fatto che la Williams non vinceva dal gran premio del Brasile del 2004. Ripenso
al fatto che io non ho visto quel gran premio e che non vedevo una vittoria
della Williams dai tempi in cui Ralf Schumacher e Montoya erano ancora in lotta
per il titolo del 2003. Quanto tempo è passato da allora? Tanto. Forse troppo.
Non mi manca Montoya ed è forse l’unico pilota di cui non sentirò mai la
mancanza, non mi manca nemmeno quel periodo per motivi extra-motoristici (anzi,
meglio se quel periodo è passato), ma un campionato di Formula 1 che si
rispetti prevede che la Williams, uno dei pochi team “storici” rimasti (che
sembrava destinato ormai a un lento e intramontabile declino, fino a un futuro
ritiro dalla F1, con magari il marchio Williams che sarebbe stato acquistato da
un team similare alla Lotus Made in Malesia nel giro di quindici anni), possa
quantomeno puntare al podio. Mi sono scese un po’ di lacrime di gioia, dovrei
avere problemi ad ammetterlo? Non so, comunque in ogni caso non ne ho. Dopo
tanti anni che seguo la Formula 1 trovo che sia sempre stupendo vedere un nuovo
pilota che passa per primo sotto la bandiera a scacchi, anche se forse è
l’unica volta in cui accadrà nel corso della sua carriera. Quest’anno è già la
seconda volta che succede.
La mia considerazione di Maldonado è cambiata? Di fatto
no. Ero convinta che fosse un tantino sopravvalutato e che sia troppo propenso
all’incidente, e lo penso ancora. Ma nulla potrà mai cambiare il fatto che si è
meritato questa vittoria, dopo un weekend pressoché perfetto. Gli errori che ha
commesso in altre occasioni non possono condizionare la mia valutazione su una
gara in cui non ne ha commessi. Sono felice del risultato che è riuscito a
ottenere e sono felice che la Williams sia riuscita a conquistare una vittoria
che fino a trenta ore prima sembrava impossibile. Non ho mai tifato Williams
prima d’ora e, anzi, in passato mi sono ritrovata spesso a tifarvi contro
(peraltro la Williams è il team in cui hanno ottenuto i loro maggiori successi i
ex due piloti che sopporto meno – non faccio nomi, vi basta sapere che uno è
colombiano e l’altro canadese XD), però non posso fare a meno di essere felice
per questa inaspettata vittoria.
Forse l’ho già detto (qualcosa come mille volte ma non fa
niente), ma mi piace il fatto che questa stagione sia così “variegata” e che,
di fatto, eccetto Caterham, HRT e Marussia, praticamente tutti i team possano
sorprendere. EPIC WIN!
La giornata della Williams comunque si è conclusa nel
peggiore dei modi. È scoppiato un incendio nel box, nel corso del pomeriggio,
derivato dall’esplosione del kers sulla vettura di Senna – un altro dei casini
del kers. O.O Fortunatamente nessuno è rimasto ferito in modo grave ed è questo
l’importante.
RISULTATO: 1) Maldonado (Williams), 2) Alonso (Ferrari),
3) Raikkonen (Lotus), 4) Grosjean (Lotus), 5) Kobayashi (Sauber), 6) Vettel
(Redbull), 7) Rosberg (Mercedes), 8) Hamilton (McLaren), 9) Button (McLaren),
doppiati 1 giro 10) Hulkenberg (Force India), 11) Webber (Redbull), 12) Vergne
(Toro Rosso), 13) Ricciardo (Toro Rosso), 14) Di Resta (Force India), 15) Massa
(Ferrari), 16) Kovalainen (Caterham), 17) Petrov (Caterham), + 2 giri 18) Glock
(Marussia), + 3 giri 19) De La Rosa (HRT). RIT. Perez (Sauber) a 29 giri, Pic
(Marussia) a 31 giri, Karthikeyan (HRT) a 44 giri, Senna (Williams) a 54 giri,
Schumacher (Mercedes) a 54 giri.
Non so se ci avete fatto caso, ma salta all’occhio che
quest’anno, eccetto casi in cui si sono verificati problemi tecnici, le
Caterham hanno sempre concluso doppiate di un solo giro. Sì, sono lontanissimi
dalla vetta, è chiaro, ma personalmente non escludo che questo team, se
sopravvive, possa in qualche modo migliorarsi in futuro. Non dico che saliranno
in vetta alle classifiche, però non mi sento di escludere a priori che possano
avere un’evoluzione come hanno avuto Toro Rosso, Force India e anche la Super
Aguri prima del fallimento (Sato in Canada nel 2007... come dimenticarselo?).
Okay, ora basta. Ho già scritto troppo, ho già rotto
troppo le scatole. Appuntamento al prossimo commento, al GP di Montecarlo, che
sarà il prossimo 27 maggio.