Nel 1976 si è svolto per la prima volta il gran premio del Giappone, sede dell'ormai celebre diluvio universale nel quale c'è stato l'altrettanto celebre scontro per il titolo tra Niki Lauda e James Hunt con la vittoria di quest'ultimo dopo il ritiro del pilota della Ferrari. Il Fuji è sede anche dell'edizione successiva dell'evento giapponese, che avviene nel 1977 come ultimo gran premio della stagione, stavolta con il titolo già assegnato a Lauda che peraltro non è presente in quanto ha lasciato la Ferrari alla vigilia del gran premio precedente. Sarà per lungo tempo non solo la seconda ma anche ultima edizione del GP del Giappone, che verrà reintrodotto dopo un decennio, ma sul circuito di Suzuka, rimasta sede dell'evento fino ai giorni nostri (se si escludono le edizioni 2007 e 2008 disputate nella versione revisionata del Fuji e il fatto che dal 2019 in poi non si è effettivamente svolto un GP del Giappone - che dovrebbe tornare quest'anno).
Un po' di tempo fa ho trovato il gran premio su Youtube in versione integrale, purtroppo solo con telecronaca giapponese, quindi non capivo niente della cronaca. Per fortuna c'erano le immagini che illustravano perfettamente quello che stava accadend-... anzi, no. In epoca in cui ciascun paese curava la regia del proprio evento e in cui c'erano alcune regie nazionali avanti con i tempi e altre molto indietro, oserei dire che la regia giapponese non faceva esattamente parte delle regie avanti con i tempi. Da questo aspetto regie come quella spagnola, con inquadrature praticamente focalizzate per quasi tutto il tempo sul pilota di testa, più che come quella sudafricana dove invece venivano presentate scene random del gran premio in modo abbastanza contestualizzato. A scanso di equivoci, ho citato regia spagnola e sudafricana perché ho ricordato qualche loro tratto distintivo, con questo non voglio dire che fossero le uniche due regie non eccezionali. Anzi, la maggior parte non lo erano.
Il campione del mondo 1976 si procaccia la seconda casella della griglia, accanto alla Lotus di Mario Andretti. Quando scatta la gara, tuttavia, è il pilota della McLaren a portarsi in testa, mentre Marione perde diverse posizioni. Non solo, mentre cerca di rimontare si ritrova anche coinvolto in un incidente con la Brabham di Hans-Joachim Stuck ed è costretto al ritiro. L'altro sembra invece riuscire a proseguire. Nel frattempo Hunt fa il vuoto, staccando i piloti che lo inseguono. Ci sono la McLaren del suo compagno di squadra Jochen Mass, poi la Brabham di John Watson e la Wolf di Jody Scheckter. I primi due che ho menzionato si ritireranno in corso d'opera, quindi Scheckter risalirà in seconda posizione dove resterà fino verso metà gara. Superato da alcune vetture, sceglierà di rientrare ai box per cambiare gomme tornando in pista nelle retrovie. A succedere a Scheckter in seconda posizione è Clay Regazzoni, ma il pilota della Ensign si ritira poco dopo, risale così secondo Carlos Reutemann su Ferrari.
Non ci rimane molto a lungo, viene superato in breve tempo dalla Ligier di Jacques Laffite, il quale rimane in seconda posizione fino a un giro dal termine, quando rimane senza benzina troppo in anticipo, venendo classificato in quinta posizione. In seconda posizione si piazza quindi Reutemann, mentre terza la Tyrrell a sei ruote di Patrick Depailler, ultima apparizione di un mezzo esaruotato in una gara di Formula 1 - su quanto successo all'altra Tyrrell, ne parlo tra poco. Vi assicuro che, guardando la gara, dalle immagini si capisce poco e niente cosa sia effettivamente accaduto. Ottima performance per la Shadow, che piazza entrambe le vetture a punti, quarto Alan Jones e sesto Riccardo Patrese, con a seguire come piloti classificati H.J. Stuck su Brabham, Vittorio Brambilla su Surtees, Kunimitsu Takahashi su una vecchia Tyrrell non ufficiale, Jody Scheckter su Wolf, Kazuyoshi Hosnino su Kojima e Alex Dias Ribeiro su March.
Per l'altra faccenda, piuttosto celebre, adesso parliamo anche di quella. Questo GP del Giappone, infatti, è uno degli eventi sventurati del passato del motorsport, che conta la morte di due persone (pare un fotografo e uno spettatore) che si trovano in un'area non consentita al pubblico, quando al sesto giro avviene un violento incidente tra Ronnie Peterson e Gilles Villeneuve. Il pilota della Ferrari colpisce la Tyrrell e spicca il volo, andando a ribaltarsi appunto sopra la suddetta area non autorizzata. Oltre ai due morti ci sono anche numerosi feriti, che non vengono quantificati con precisione. Secondo quanto viene detto nel documentario su Villeneuve uscito un paio di mesi fa, è possibile che i morti siano stati di più e che l'organizzazione dell'evento abbia insabbiato il vero dato, ma al momento sembra non esistano altre fonti che possano confermare questa versione dei fatti (e se i dati ufficiali dicono diversamente, qualora fosse andata così non sarà mai confermato).
Finisce così il 1977, non esattamente nel migliore dei modi, ma dalle immagini che vengono mostrate tutto appare come molto vago. Essendo la telecronaca in giapponese, non saprei se sia stato detto qualcosa in proposito in corso d'opera né cosa effettivamente si sapesse in corso d'opera. Quello che si vede sono invece le immagini del podio, sul quale si presenta soltatno Depailler, terzo classificato. Hunt e Reutemann se ne vanno subito - Hunt peraltro cambiandosi tipo dietro una tenda - per non perdere l'aereo per tornare in Europa. A seguito di questo evento, verrà reso obbligatorio per i piloti giunti nelle prime tre posizioni salire sul podio dopo la gara invece di darsi alla macchia - in realtà non mi è chiaro se ciò venga messo in atto subito dopo questo evento oppure in un secondo momento, comunque pare che quanto accaduto su questo specifico podio abbia contribuito a questa decisione.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
venerdì 15 luglio 2022
Un traumatico finale di stagione // GP Giappone 1977
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