Patrese prende il largo, il terzetto Senna, Mansell, Berger è molto compatto seguito a ruota dalle Benetton di Michael Schumacher e Martin Brundle, in certi momenti protagonisti di un acceso duello tra di loro. Frattanto altri accesi duelli nelle retrovie finiscono con dei contatti: Aguri Suzuki (Footwork) vs Bertrand Gachot (Larrousse Venturi) e poi Olivier Grouillard (Tyrrell) vs Karl Wendlinger (March), in quest'ultimo caso viene coinvolto anche l'incolpevole Stefano Modena (Jordan). Nel frattempo, protagonista di un duello con Mika Hakkinen, Jean Alesi finisce da solo in testacoda: compreso il ferrarista abbiamo ben sei ritirati nell'arco di appena due giri. A questo punto accade qualcosa di inconsueto per i tempi: viene esposto il cartello di ingresso della safety car. Tuttavia i commissari rimuovono le vetture senza che entri effettivamente in pista alcuna safety car e tutto prosegue, compresa la rimonta di Hakkinen.
Il pilota della Lotus si porta all'attacco di Brundle e lo passa, ma Brundle non ci sta e si riprende la posizione per poi andare in un secondo momento a superare anche Schumacher. Frattanto è duello anche tra i Sensell e tentando di superare Senna, Mansell finisce per farsi superare da Berger, per poi riprendersi la posizione di lì a pochi giri. Siamo ormai all'incirca a metà gara quando ecco che c'è un plot twist di un certo livello! Patrese, fino a questo momento leader del gran premio con ampio margine, scivola sullo sporco, finisce in testacoda e rimane insabbiato. Passano Senna, Mansell, Berger, Brundle, Schumacher e Hakkinen. Rimesso in pista a spinta - cosa ritenuta legale per la posizione - è adesso settimo dove rimane fino al ritito per problemi di motore. Prima di lui ci sono altri ritiri per problemi tecnici, quello di Ukyo Katayama (Larrousse Venturi) e quello di Pierluigi Martini (Dallara). Rimangono dodici vetture in gara.
Senna prosegue leader e stacca Mansell anche di parecchio. Dopo diversi giri questo rientra ai box per effettuare una sosta per una presunta slow puncture. Torna in pista sesto, deve andarsi a prendere Hakkinen. Superato Hakkinen, deve andarsi a prendere le Benetton ma sarà necessario prenderne solo una. Superato da tempo Brundle in difficoltà con il cambio, Schumacher ha comunque il compagno di squadra negli scarichi e sono ancora in lotta. Si prende una tamponata, ma prosegue... poi l'ala posteriore danneggiata cede facendogli perdere il controllo della vettura e facendolo uscire di pista. Mansell continua a rimontare e finisce secondo, con Berger terzo. Hakkinen riesce a strappare il quarto posto a Brundle e l'ultimo punto se lo aggiudica la Ferrari con Ivan Capelli. Seguono Michele Alboreto (Footwork), Andrea De Cesaris (Tyrrell), Paul Belmondo (March), Mauricio Gugelmin (Jordan) e Damon Hill (Brabham).
All'età di trentanove anni, Mansell è campione del mondo, dopo ventinove gran premi vinti. Restituisce quindi a Stirling Moss il record di pilota con il maggior numero di vittorie senza avere vinto il titolo. Rimane tuttavia il pilota che ha dovuto attendere dopo il maggior numer di vittorie prima di vincere il titolo, anche tra gli altri piloti che hanno battuto temporaneamente Moss prima di diventare campioni del mondo (Damon Hill ventuno, Nico Rosberg ventidue, Max Verstappen venti). Sul podio l'atmosfera è rilassata e i Sensell sembrano andare d'accordo tra di loro, in questo momento storico. Festeggiano insieme in una giornata che non ha tolto niente a nessuno di loro, Senna cogliendo una vittoria inattesa, Mansell giungendo secondo ma who kers quello che conta è il mondiale. Siamo solo in estate, mancano cinque gran premi alla fine della stagione, presto Michael Schumacher otterrà la sua prima vittoria in Formula 1 ma nessuno al momento può saperlo. Il mondiale finirà tra quasi tre mesi, addirittura all'inizio di novembre. Ci sono ancora varie pagine di 1992 da scrivere, ma quella più importante è stata scritta oggi. Grande Mansell, finalmente ti sei preso quel titolo che avresti meritato tanto tempo fa!
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